Conoscere il se istintivo

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Conoscere il se istintivo

Il termine “Inconscio” è molto ampio e ancora oscuro per la scienza. In realtà contiene almeno due
cose distinte: da una parte ci si riferisce a eventi immagazzinati nella memoria e di cui non
abbiamo alcun ricordo, e dall’altra parte ad un aspetto di noi che si manifesta con veri e propri
atteggiamenti, pensieri, azioni, che non sono sotto il nostro diretto controllo come i tic nervosi e
le fobie.

Con il termine “Inconscio” ci riferiamo a quest’ultima parte, alla parte di noi che pensa e agisce
al di fuori del nostro controllo: una vera e propria personalità. Questa personalità è diversa dalla
nostra coscienza, dall’Io Conscio e, come spiego dettagliatamente nel libro, ha una sua propria
coscienza.
Poeti, scrittori, cantautori hanno scritto e creato canzoni su quest’essere dentro di noi: avrete
sicuramente sentito parlare del dott. Jekyll e Mr. Hide, ci hanno anche fatto un film. E chi non ha
letto quel bellissimo libretto di Antoine de Saint Exuperi che si intitola “Il Piccolo Principe”? o
“Il Lupo della Steppa” di Hermann Hesse?
Chi mai sono Mr. Hide, il piccolo principe ed il lupo della steppa se non quell’essere di cui stiamo
parlando?
Franco Battiato in una sua canzone usa queste parole: “…ma l’animale che mi porto dentro, non mi fa
vivere felice mai, si prende tutto, anche il caffè, mi rende schiavo delle mie passioni. E non
s’arrende mai, e non sa attendere…”.
Anche nella canzone “L’Animale” di Battiato parliamo di questo essere, questa coscienza che è dentro
di noi che spesso è in conflitto con la nostra parte razionale.
Ci sono due Io dentro di noi. Due Io che utilizzano in genere uno solo dei due emisferi del cervello
Quest’altro Io, questa personalità inconscia dentro di noi è il Sé Istintivo, ed è la sede della
memoria e delle emozioni.

Ha una sua coscienza e una sua sensibilità. Se da piccolo è stato maltrattato, il Sé Istintivo
diventerà insicuro e pauroso.
Se quando eravamo piccoli non abbiamo ricevuto affetto dai genitori, magari siamo stati trascurati o
abbandonati, ecco che il Sé Istintivo diventerà bisognoso di affetto o magari ribelle. Da adulti
vorremmo creare rapporti maturi e amorevoli con una compagna o un compagno, ma lui, il Sé Istintivo,
si rifiuta: ha paura di essere ancora abbandonato. E allora fa di tutto per scappare dal rapporto.
Ci fa fare delle brutte figure, compie qualche gesto sciocco e immaturo fino a che il rapporto si
degrada e ce ne andiamo, oppure veniamo lasciati.
È quindi nella nostra mente inconscia, nel Sé Istintivo che sono memorizzate tutte le credenze
limitanti; è l’Inconscio che ha memorizzato tutti i traumi mentre stavamo crescendo e non li ha
dimenticati. Noi, l’Io Conscio, non ci pensiamo più. Vogliamo andare avanti e vivere felici senza
pensieri, lui invece non dimentica. Lui ha bene in mente tutto ciò che abbiamo subito e ha paura di
soffrire ancora.

Il Sé Istintivo è anche quella parte di noi che si occupa di svolgere tutte le azioni abitudinarie
senza che l’Io Cosciente sia direttamente coinvolto; anzi, spesso senza che quest’ultimo si renda
conto di tutte le azioni svolte (ad esempio, guidare l’automobile o preparare il caffè). Per fare
ciò, il Sé Istintivo utilizza tutti i nostri sensi fisici con estrema naturalezza e li padroneggi
quasi meglio di quanto facciamo noi consciamente. Inoltre l’Inconscio riesce a percepire un numero
di impressioni sensoriali molto maggiore di quelli che percepisce la coscienza. Se guardiamo ad
esempio un paesaggio per un paio di secondi, riusciamo a ricordare un numero molto limitato delle
cose che abbiamo visto, mentre il nostro Inconscio è riuscito a cogliere e memorizzare un numero di
elementi enormemente maggiore, elementi che possono essere portati alla coscienza ad esempio tramite
una seduta ipnotica.

Nostro dovere è quello di accettare pienamente quest’altro Io dentro di noi, aiutarlo a superare i
suoi limiti, le sue paure per trasformarlo in un amico, in un fedele alleato.
Se non lo facciamo, succede che lui diventa sempre più forte. Capisce che noi non intendiamo
comandare, non intendiamo tenere saldamente le redini della situazione e allora fa ciò che vuole.
Segue il suo istinto. Prende in mano la situazione. Fa ciò che vuole, và dove gli fa più comodo,
dove trova ciò che gli da piacere, evitando ciò che gli provoca fatica o dolore. E noi, da padroni
diveniamo le vittime. Non riusciamo più a controllarlo e allora ci lamentiamo, ma ormai non sappiamo
più cosa fare. Pensiamo che quello è il nostro destino. Che non ci sono alternative. Diamo la colpa
agli altri o alla natura. Ci arrabbiamo con lui, con la nostra fragilità emotiva, e così lui ci
prenderà sempre meno sul serio, e continuerà a fare i suoi comodi.

Ora che abbiamo un po’ scoperto il nostro Sé Istintivo, ora che abbiamo avuto modo di accettare la
sua presenza, possiamo iniziare a conoscerlo meglio e percorrere tutti i passi necessari per
trasformarlo in un amico. Ed è il minimo che possiamo fare; il nostro povero Sé Istintivo contiene
tutte le paure, le frustrazioni, le ansie, i dolori che abbiamo vissuto dalla nostra infanzia. I
tanti piccoli traumi che abbiamo vissuto lo hanno portato a chiudersi e a difendersi con i mezzi che
conosceva e oggi reagisce ancora con gli stessi meccanismi. Non aveva altri strumenti per
difendersi. Non aveva la ragione per comprendere che chi ci faceva del male magari lo faceva per
ignoranza, oppure perché anch’egli, a sua volta, aveva sofferto e il suo comportamento era un
comportamento impulsivo e non ragionato e saggio. Il nostro Sé Istintivo non aveva la maturità
emotiva di comprendere e perdonare chi ci faceva del male, subiva soltanto le ingiustizie, i dolori,
i maltrattamenti e cercava di difendersi come poteva. Ha imparato a difendersi chiudendosi, non
fidandosi, a volte aggredendo, a volte usando un po’ di cattiveria per vendicarsi dei torti subiti.
Erano reazioni istintive di un essere innocente e un po’ primitivo e quelle reazioni si sono
trasformate in condizionamenti. Con il tempo, se non abbiamo avuto la fortuna e la forza di
comprenderli e scioglierli, quei condizionamenti si sono radicati e sono diventati le nostre
credenze limitanti. Quelle con le quali creiamo giorno dopo giorno la nostra realtà.

Vorremmo essere diversi, avere successo e interagire con gli altri in modo sano e amorevole, invece
non ci riusciamo e a volte ci odiamo per questo. Ma chi odiamo in realtà? Odiamo quella parte di noi
che ci fa reagire nei modi che non ci piacciono. Odiamo il nostro Sé Istintivo. Quando eravamo
bambini è stato maltrattato da genitori e insegnanti e ora siamo noi a trattarlo ancora peggio,
odiandolo e rifiutandolo. Come potrebbe mai essere un servitore fedele e felice?
Un Sé Istintivo chiuso, arrabbiato, pauroso, ci conduce a una vita di fatica psicologica, di dolore,
di relazioni sbagliate. Ci porta ad essere sempre in guardia, ad essere diffidenti, insicuri,
gelosi. E tali atteggiamenti, ovviamente, vengono percepiti dagli altri, anche se cerchiamo in tutti
i modi di nasconderli, e il frutto di tali atteggiamenti lo sperimentiamo giorno dopo giorno.

Eppure l’Inconscio ha un potere incredibile, se è libero da credenze limitanti può esprimere tutto
il suo potere aiutandoci a trasformare in realtà tutti i nostri sogni. Ecco perché vogliamo imparare
ad amarlo e diventare suoi amici. E allora il primo passo che possiamo compiere è guardarci dentro
con umiltà, chiedere scusa al nostro Sé Istintivo, cominciare ad amarlo e da quel momento costruire
le basi per un futuro migliore.
Non esiste alternativa, non esiste cambiamento senza il suo appoggio. Non esiste cambiamento senza
un’accettazione piena e incondizionata di ciò che siamo.
Se continuiamo a considerare un nemico le parti di noi che non accettiamo, lui, il Sé Istintivo, ci
impedirà ogni cambiamento perché è forte e rispetto alla nostra volontà è sempre lui a vincere.

Una cosa importante da capire del Sé Istintivo è che nel suo stato naturale, se non ha subito
condizionamenti e traumi, rappresenta la nostra spontaneità, la naturalezza: non ci deve fare paura.
L’Inconscio, il Sé Istintivo, può fare paura solo quando non ha avuto la possibilità di crescere in
modo armonico e la sua parte più animale non è stata indirizzata, guidata, addestrata, dall’Io
Conscio. Se per paura, condizionamenti e repressioni il Sé Istintivo riesce a esprimere le sue
pulsioni solo in modo incontrollato, allora la forza con cui possono esprimersi questi istinti
animali può effettivamente essere dannosa per i nostri rapporti sociali.

da inconscioperamico.it

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