di Aetos
Conoscere la mente può aiutare a risolvere molti dei nostri problemi. Nella maggioranza dei casi il
nostro modo di vivere, il nostro modo di pensare è orientato al piacere legato ai sensi. Siamo così
materialisticamente dediti a quello che crediamo possa soddisfarci. A volte,pensiamo di essere
persone libere e che possiamo godere di tutto, è solo un’idea non siamo affatto liberi. Non che
qualcuno ci controlli sia chiaro, siamo oppressi dal nostro stesso attaccamento e da una mente, la
nostra, di cui non abbiamo il controllo.
Se arrivassimo a scoprire cos’è che veramente ci opprime, automaticamente acquisiremmo un controllo
della nostra mente e per questo abbiamo tutti il dovere di conoscerla. A giorni la vita ed il mondo
appaiono così belli, altre volte diventano così brutti! Il fenomeno, inevitabilmente, ci porta a
riflettere. Non è il mondo,o i disegni della vita, che variano, è la nostra stessa mente che vaga,
incontrollata, per oscuri sentieri.
A volte, la ragione inventa dei modelli e,allora,si dà smisurata importanza alle cose materiali,
alla prestanza fisica o alla bellezza, e si vorrebbe oltretutto che queste cose siano ‘per sempre’,
illusi che potranno soddisfarci e rendere così perfetta la nostra vita. Solo proiezioni individuali
basate sui nostri sensi più superficiali. I sensi frequentemente ingannano e possono farci percepire
la stessa cosa, la stessa persona o addirittura la vita, a volte orribile e a volte meravigliosa. La
mente insoddisfatta imbrigliata nell’illusione materialistica, ci farà passare da un’esperienza
all’altra e così non saremo mai sazi né soddisfatti. Molti fra noi sono preda di nevrosi e spesso
rasentano la ‘follia’ perché mancano della necessaria saggezza interiore e della capacità di
osservare la propria mente. Perché? Non so come parlare a me stesso.
Non sono in grado di spiegare me stesso a me stesso. Così, preferiamo abbandonarci agli oggetti
esterni, ignorando il nostro mondo interiore. E’ importante esaminare le nostre ‘tendenze mentali’
ed è essenziale arrivare ad essere terapeuti di se stessi. Non possiamo continuare a credere che gli
oggetti materiali possano rappresentare lo scopo della nostra esistenza. Non dobbiamo nemmeno
credere che per arrivare a conoscere noi stessi siamo costretti a seguire una religione o una
filosofia. Per guidare la nostra vita non abbiamo bisogno di inserirci in una categoria religiosa.
LA MIA MENTE E’ LA MIA RELIGIONE
Quando esploriamo la mente non forziamoci, non razionalizziamo. Non agitiamoci quando arrivano i
problemi, cerchiamo solo di essere coscienti e consapevoli della loro origine, dobbiamo CONOSCERE la
loro radice. Proviamo a presentare in modo diverso il problema a noi stessi, proviamo a comprendere
in che modo ha contribuito la mente a ‘rappresentarlo’ come un problema. Perché si riesca in questo
non abbiamo bisogno di credere in qualcosa, non è necessario.
Disse Lama Yesce,durante un incontro nel “75: “
“Quando eri bambino, eri goloso di dolci e cioccolato e pensavi “quando sarò grande come i miei
genitori avrò tutto il cioccolato e tutti i dolci che desidero e sarò felice”. Hai preso una specie
di decisione. Adesso hai tutto il cioccolato e tutti i dolci che vuoi, ma ti annoi. Allora decidi
che, dato che non ti fanno felice, avrai un’automobile, una casa, un televisore, un marito o una
moglie: così sarai felice. Arrivi ad avere tutto, ma i problemi si moltiplicano. L’automobile è un
problema, la casa è un problema, il marito o la moglie sono un problema. Così capisci: ‘Non è questa
la soddisfazione’.
Allora, cos’è la soddisfazione? Esplora tutto questo e cerca mentalmente. E’ molto importante.
Esamina la tua vita dall’infanzia ad oggi. Medita. Questa è la meditazione, meditazione analitica:
‘In quel periodo la mia mente era in quel modo, adesso è in questo modo’. Vedi, la tua mente è
cambiata moltissime volte, eppure non hai ancora capito cosa ti rende veramente felice. La mia
interpretazione è che ti sei perduto, perché non trovi la tua meta. Pensaci bene, vedrai che è così.
Il supremo Buddha, comunque, dice che soltanto tu puoi sapere cosa sei, come esisti. Devi conoscere
la tua mente: come funziona, come sorgono attaccamento e collera; come sorge l’ignoranza; da dove
provengono le emozioni.
E’ sufficiente conoscere la natura di tutto ciò; proprio questo ti darà tanta pace e felicità. La
tua vita cambierà completamente. Le cose che hai interpretato come orribili diventeranno bellissime.
E’ davvero possibile””. Allora, come dobbiamo esplorare la nostra mente? Percezioni,
interpretazioni, sensazioni, discriminazioni;dobbiamo cercare di arrivare all’essenza di ognuna di
queste e ripulirle da ogni condizionamento subito nell’arco della nostra esistenza. Quando si arriva
ad osservare la mente nel modo giusto, fra le altre cose, si smette di criticare gli altri, si
riconoscono le false interpretazioni che provenivano dalla nostra mente inquinata e contaminata. A
volte dobbiamo immaginarci spettatori di noi stessi, osservarci, osservare la nostra mente, mentre
parliamo con qualcuno o mentre lavoriamo.
Il cercare di “raggiungere se stessi” non è una cosa riservata solo ad alcuni ‘fissati’ per le
teorie orientali o per qualsivoglia religione. Pensiamo di essere religiosi? Cosa significa essere
religiosi? La semplice idea di essere religioso; essere ebreo, buddhista, cattolico; non ci può
aiutare, non aiuta noi e non aiuta gli altri. Solo avendo la saggezza-conoscenza potremo essere
d’aiuto a noi e agli altri. Come potremmo badare ad altri se non siamo in grado di badare a noi
stessi? I principali problemi dell’umanità sono psicologici, non materiali. Dalla nascita alla
morte, molti di noi sono costantemente dominati dalle proprie sofferenze e pregano: ‘o Signore
aiutami’.
Il religioso che ha molto meditato, mantiene una consapevolezza costante di Dio e della sua natura
sia nella felicità che nel dolore. Non saremmo né realistici, né tantomeno buoni religiosi, se
dimenticassimo lo Spirito, quando le cose vanno bene, magari impegnati nei piaceri dei sensi e ci
rivolgessimo a Dio solo per chiedere un suo ‘intervento’ per qualcosa che ci mette in crisi.
Terminerò questa pagina con un altro passo di un discorso di Lama Thubten Yesce: “”La mente è
potentissima. Per questo ha bisogno di una direzione precisa. Un potente jet ha bisogno di un buon
pilota. Il pilota della tua mente deve essere la saggezza: la comprensione della natura della mente.
Allora la sua potente energia potrà essere diretta a fare il bene della tua vita, invece di essere
stata lasciata a vagare senza controllo come un elefante impazzito, che distrugge se stesso e gli
altri””.
Lascia un commento