Consigli di Yoganandaji per progredire sul Sentiero
Spirituale – di Sri Daya Mata
Sri Daya Mata
SOLTANTO AMORE
Casa Editrice Astrolabio
Roma
tratto da lista Sadhana > it.groups.yahoo.com/group/lista_sadhana
Consigli per progredire sul sentiero spirituale
7 marzo 1956
Negli ultimi giorni della sua vita, Gurudeva lascio’ alcuni consigli
per aiutare tutti i discepoli a progredire sul sentiero spirituale
soffermandosi su vari argomenti.
Ci disse di essere piu’ seri e al medesimo tempo piu’ gioiosi.
“Siate interiormente felici e pieni di gioia, ma non scherzate troppo e non
siate superficiali. Perche’ sciupare le vostre percezioni interiori in
parole inutili? La vostra coscienza e’ come un secchio di latte. Quando
l’avete riempita con la pace della meditazione dovete mantenerla cosi’.
Scherzare provoca spesso una falsa allegria che produce dei fori nel secchio
della vostra coscienza e ne lascia uscire il latte della pace e della
felicita’ interiori”.
Il Maestro ci insegno’ a non dormire troppo, e a dedicare il tempo
cosi’ risparmiato alla meditazione profonda e alla comunione con Dio.
” Il sonno e’ soltanto un modo inconscio di godere la pace della presenza di
Dio. La meditazione e’ lo stato di riposo cosciente e di pace, un milione di
volte piu’ riposante del sonno”.
“Non sprecate il vostro tempo”, ci disse anche. “Nessuno puo’ farvi
sentire il profondo desiderio di Dio che vi tiene ancorati al sentiero
spirituale. Dovete coltivarlo da soli… Non sottilizzate, non cercate
giustificazioni e soprattutto non mettete mai in dubbio che Dio verra’ a
voi. Quando avete terminato il vostro lavoro, dedicate il tempo a Dio nella
meditazione, e sentirete interiormente la Sua beatitudine divina, il Suo
amore divino”.
L’Amore per Dio e’ il presupposto del modo giusto di agire
11 giugno 1968
Credo fermamente nell’ideale del modo giusto di agire unito alla
meditazione. Quando agiamo nel modo giusto il cuore, la mente e l’anima sono
gioiosamente uniti. Non c’e’ quel senso di: “Ti sto facendo un favore,
Signore”, ma piuttosto un senso di gioiosa dedizione a Dio. Quando ci
comportiamo nel modo giusto non cerchiamo i frutti delle azioni, ma agiamo
mossi unicamente dalla gioia di fare tutto per Dio. Questa gioia nasce dal
nostro amore. Non si puo’ vivere senza essere innamorati di qualcosa! Ogni
creatura umana sboccia come un fiore quando e’ amata. Per godere in tutta la
vita dell’amore piu’ grande, cercate l’unico Amante cosmico l’Amato eterno
della nostra anima. Questa e’ stata, ed e’ la mia esperienza. Per me, Dio e’
l’unica realta’ del mondo.
Saggio e’ colui che mantiene la propria mente assorta nell’amato
cosmico. Non saprete come il divino sia capace di amare finche’ non
imparerete a vivere con Lui nel cuore, a conversare con Lui e a comprendere
che vi appartiene. Allora saprete che cosa e’ la gioia; allora saprete che
cosa e’ l’amore nella sua forma piu’ alta e piu’ bella. Dio e’ amore, questa
e’ la vera essenza del messaggio del nostro Gurudeva Paramahansa Yogananda.
E` vero, quello della Self-Realization Fellowship e’ il sentiero
della saggezza, del modo giusto di agire, della gioia; ma soprattutto, per
me e’ il sentiero dell’amore divino. L’amore per Dio trasforma l’essere
umano a tal punto che non puo’ piu’ pensare in termini di ‘me’ e ‘mio’, ma
solo di “Tu, Tu mio Signore”.
Ciascuno di noi dovrebbe accogliere nell’anima questo messaggio di
amore e sforzarsi di viverlo.
L’illusione della coscienza mortale
Meditazione di Natale di tutto il giorno,
una tradizione della Self-Realization Fellowship
iniziata da Paramahansa Yogananda
23 dicembre 1960
Per ottenere dalla meditazione i risultati migliori e’ importante che
durante la meditazione la coscienza del corpo e tutti i pensieri irrequieti
vengano allontanati dalla mente. Questo diventa possibile quando
comprendiamo pienamente che non siamo il corpo, e non siamo la mente. Nel
corso delle innumerevoli vite passate abbiamo ‘indossato’ molti corpi e
molte menti. Cercate di fare superare alla coscienza l’identificazione con
il particolare, ristretto abito corporeo che indossiamo adesso e con la
specifica veste mentale che usiamo temporaneamente. Noi siamo anime
immortali, fatte a immagine dell’Amato supremo.
Fate che il vostro cuore desideri Dio come non lo ha mai desiderato
prima. Abbiamo trascorso molte incarnazioni seguendo le vie dei desideri:
desideri di notorieta’, di fama, di gloria, di tutte le cose materiali che
la vita offre. Durante la meditazione di oggi, allontanate dalla mente ogni
pensiero tranne uno:
“Mio Dio, io sono fatto nella Tua immagine di saggezza, di beatitudine d’
amore. Sono Tuo figlio. Liberami dall’illusione che mi ha indotto a pensare
di essere una creatura mortale, ed aiutami a capire – come hanno fatto
Gurudeva e tutti i grandi Maestri – che sono Tuo figlio, il figlio che Tu
ami”.
Il privilegio di servire Dio
9 ottobre 1964
Nessuno e’ indispensabile in questo mondo. Dio puo’ benissimo fare a
meno dell’aiuto di ciascuno di noi. Ricordo sempre le parole che Guruji mi
disse molti anni fa:
“Non dare mai alla Madre Divina l’impressione che Tu Le stia facendo un
favore col lavoro che svolgi”.
Allora le sue parole mi colpirono molto profondamente, ed ora hanno
acquistato un valore anche maggiore.
Mi rendo conto che servire la Madre Divina – come facciamo, mandando
avanti l’opera di Gurudeva – e’ un raro privilegio. Ma quando pensiamo che
stiamo facendo molto per Lei, assumiamo l’atteggiamento sbagliato. In ogni
momento dovremmo essere pieni di gratitudine per il privilegio di poterla
servire.
Il servizio deve essere offerto con l’atteggiamento giusto. Nessuna
attivita’ ha valore per la Madre Divina se non e’ svolta con l’atteggiamento
giusto. Possiamo sfamare i poveri, aiutare con i nostri consigli, o svolgere
infiniti altri compiti utili, ma se pensiamo:
“Quante belle cose sto facendo! Non e’ meraviglioso che possa fare tutto
questo per aiutare gli altri? La gente mi e’ veramente grata!”
– allora il nostro atteggiamento e’ sbagliato. Il Maestro ci ricordava
spesso:
“La Madre Divina vede il vostro cuore”. Spera che il nostro scopo sia di
accontertarla, anziche’ di preoccuparci se stiamo o meno compiacendo gli
uomini. L’opinione degli uomini cambia: oggi ci amano e ci rispettano,
domani magari ci metteranno da parte. La devozione umana e’ famosa per la
sua incostanza. Per questo dovremmo attenerci a cio’ che e’ veramente
importante: piacere al Divino, al nostro Amico eterno.
I traguardi dell’anno nuovo
Gennaio 1967
Nell’iniziare le nostre attivita’ nell’anno nuovo, vorrei che potessimo
renderci conto di quanto sia importante utilizzare ogni minuto per
migliorarci e perfezionarci in quanto divini figli di Dio. Questo e’ un
momento psicologicamente adatto per analizzare le azioni compiute nell’anno
appena trascorso e per vedere quali progressi spirituali abbiamo fatto.
Dobbiamo pensare intensamente a cio’ che vogliamo cambiare in coi stessi e
nella nostra vita; e, poi, fare di tutto per raggiungere le mete che ci
siamo prefisse. Dobbiamo prendere nota dei buoni propositi che ci aiuteranno
a conseguire le nostre aspirazioni piu’ alte durante l’anno, e poi
esaminarli ogni mese allo scopo di stabilire se li stiamo o meno
raggiungendo.
In questo nuovo anno possiamo comprendere piu’ pienamente che trovare
Dio e’ l’unico soluzione permanente di qualunque problema si affronti nella
vita. Dobbiamo coltivare una piu’ profonda consapevolezza di Lui.
L’unico vero rapporto che l’uomo puo’ avere e’ con Dio, e con il Guru
quale Suo canale. E` Dio che ci disciplina; e’ Dio che ci ama. Siategli
fedeli! E tenetevi stretti agli insegnamenti della Self-Realization
Fellowship come alla mano del nostro amato Maestro. Il suo unico grande
desiderio e’ di aiutarci a ritrovare l’unione col nostro Padre Celeste.
E` l’amore che ci unisce
Diciottesimo anniversario dell’ashram
della Self-Realization Fellowship di Hollywood
California, 21 aprile 1969
E` nella coscienza dell’amore divino che Gurudeva Paramahansa Yogananda
ci ha attirati gli uni verso gli altri. Col filo sottile, ma forte
dell’amore, ci ha uniti come una ghirlanda profumata di devozione e di amore
da deporre ai piedi dell’unico supremo Amore della nostra anima. Guruji ha
acceso nei nostri cuori un ardente desiderio di Dio, perche ha sempre posto
dinanzi a noi l’ideale che l’amore per Dio deve venire prima di ogni altra
cosa e che poi, nello spirito di questo amore, si devono amare tutti gli
altri.
Questo amore divino e’ cio’ di cui parlava quando mi disse:
“… Voglio vedervi tutti cosi’ ebbri dell’amore divino, giorno e notte, da
pensare soltanto a Dio, e voglio vedervi offrire questo amore a tutti coloro
che incontrate”.
Quando la madre Divina ci disciplina
1 marzo 1956
La natura della Madre Divina ha molteplici aspetti e l’aspetto in cui
ci appare e’ soltanto un riflesso del nostro stato di coscienza. Quando
siamo in sintonia con Lei, e’ una Madre di Dio e di amore. Quando non siamo
in sintonia, ci mostra il Suo volto severo. La Madre Divina non vuole
imporci una rigida disciplina. La sofferenza nasce dalla separazione da Dio.
Siamo noi a creare quella separazione dimenticando Dio, seguendo le nostre
cattive abitudini, lasciandoci invischiare troppo nelle cose esteriori,
nelle nostre emozioni e nei nostri stati d’animo. La Madre Divina non ci
abbandona mai; siamo noi ad abbandonarla. Allora sembra che ci voglia
disciplinare rigidamente, ma soltanto perche’ abbiamo spezzato il legame con
la Sorgente di tutto cio’ che e’ giusto e buono.
Percio’, quando la Madre Divina sembra essersi sottratta alla nostra
attenzione, sfuggendo all’orbita della nostra coscienza, il motivo deve
essere cercato in noi, non in Lei. Forse la mente si e’ lasciata troppo
assorbire dalle preoccupazioni, e questo e’ un peccato spirituale, perche’
mostra una mancanza di fede, una mancanza di fiducia in Dio. Oppure la mente
si e’ lasciata prendere troppa dalla suscettibilita’, cosa che avviene
quando ci identifichiamo con l’ego e ci consideriamo degli esseri mortali,
invece di immagini del Divino o anime; o ancora, la mente e’ rimasta troppo
coinvolta nei traguardi materiali. Ed e’ allora che la Madre Divina ci
lascia e dice:
“Figlio Mio, devi venire dove Io sono”.
La Madre Divina si nasconde non per punirci, ma per incoraggiarci a fare di
tutto per elevare la nostra coscienza al piano divino dove Ella risiede.
Desidera che continuiamo a sforzarci di migliorare.
Il maestro si comportava nello stesso modo con noi. Proprio quando pensavi
di esserti sforzato al massimo, o di avere portato la coscienza ad un certo
livello, ti accorgevi che il Maestro lo aveva alzato ancora.
” Ora che sei arrivato a questo punto, cerca di arrivare piu’ in alto”.
Cosi’, per raggiungere il nuovo traguardo, dovevamo costantemente cercare di
migliorarci, di trascendere la coscienza del corpo, la coscienza delle
limitazioni, delle emozioni che ci avvincono alla forma mortale. Il compito
del guru, cioe’ del maestro divino, e’ quello di aiutarci a sollevarci al di
sopra di noi stessi. Egli ci aiuta a liberarci del se’ inferiore, dell’ego,
e a ricordarci che siamo creati nell’immagine immortale di Dio: la Gioia e
l’amore sempre esistenti, sempre coscienti, sempre nuovi.
Questo e’ cio’ che siamo, e dovremmo vergognarci se non riusciamo a
manifestare la nostra vera natura in ogni momento della vita. Noi dobbiamo
tendere alla perfezione. Allora la Madre Divina non sara’ piu’ costretta ad
assumere l’aspetto della disciplina, ma si manifestera’ sempre nella Sua
pura forma di Madre piena di amore, di comprensione, di tenerezza e di
gioia.
Lascia un commento