Consigli per una vita equilibrata

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Consigli per una vita equilibrata

di Radhanath Swami

9 ottobre 2016

Una persona regolata nelle abitudini di mangiare, dormire, nello svago e nel lavoro può mitigare
tutte le sofferenze materiali praticando il sistema dello yoga (Bhagavad-gita 6.17)

Spesso ci sentiamo spinti in direzioni diverse. Spesso sentiamo che le richieste della vita hanno
preso il sopravvento su di noi. Come essere pacifici e felici mentre ci allineiamo alle richiesta
dei nostri diversi ruoli? La risposta è l’equilibrio. Una macchina ha quattro ruote. Se una di esse
ha troppa aria, la nostra guida sarà irregolare. Allo stesso modo, se la nostra vita non è in
equilibrio, percepiremo gli urti sulla strada della vita – anche quando non ci sono.
Un individuo ha principalmente quattro aree della vita: fisica, emozionale, professionale e
spirituale. Spesso tendiamo a trascurare la nostra salute per perseguire gli obiettivi della nostra
carriera: soldi, promozione, potere. Altre volte compromettiamo le nostre pratiche spirituali perché
siamo immersi nei doveri della famiglia. Facciamo ogni cosa in modo estremo, la nostra mente ed il
nostro corpo non funzionano in modo ottimale. Dunque dobbiamo imparare l’arte dell’equilibrio in
ogni aspetto della nostra vita in base ai principi della Bhagavad-gita.

Salute fisica

Il nostro corpo è come una macchina. Ha bisogno di manutenzione. L’Ayurveda raccomanda tre pilastri
per uno stile di vita sano: cibo adeguato, regolare esercizio fisico, riposo sufficiente. La
Bhagavad-gita spiega che non si dovrebbe mangiare troppo o troppo poco. Non si dovrebbe dormire
troppo o troppo poco. Inoltre la Gita spiega che il corpo è come una macchina. Dobbiamo lubrificare
questa macchina attraverso esercizi regolari per contrastare la pesantezza dei nostri stili di vita
moderni. Nella tradizione della Bhakti, il corpo è considerato una proprietà e un dono di Dio. Il
mio guru Srila Prabhupada terminava ogni lettera scrivendo, “spero che questa lettera ti trovi in
buona salute”. Perché è il nostro dovere prenderci cura del nostro corpo allo scopo di servire Dio e
l’umanità – per quanto è in nostro potere farlo.

Salute emotiva

Quali sono le necessità di una famiglia? Fiducia, cura e affetto. Fisicamente ci prendiamo cura
l’uno dell’altra provvedendo alle necessità: la casa, i vestiti e la salute. Ma emotivamente la cura
è ugualmente essenziale. Abbiamo la responsabilità di renderci vicendevolmente felici attraverso
apprezzamento e incoraggiamento.
Un giorno ero a casa di una ricca coppia degli Illinois. Nonostante fossero estremamente ricchi
dovevano lavorare duramente per mantenere la loro ricchezza. Il loro figlio aveva giochi dal valore
di migliaia di dollari: alta tecnologia computerizzata, giochi e armi. Il ragazzo giocava per un po’
con un giocattolo, ma dopo si annoiava e ne voleva un altro. Era fondamentalmente insoddisfatto
perché i suoi genitori non gli davano quello che realmente voleva – attenzione, affetto e amore.
Alcune donne si lamentano che i loro mariti non si curano di loro e che non amano il cibo che
cucinano. Quando chiedo ai mariti, rispondono che sono interessati alle loro mogli e amano quello
che cucinano. Il problema risiede nella mancanza di comunicazione. A volte nel matrimonio
comunichiamo con tutti a parte che con la persona con cui viviamo. Una comunicazione onesta – in cui
esprimiamo il nostro apprezzamento e affetto reciproco in modo da incoraggiarci – è indispensabile
per una relazione amorevole.
Nella tradizione della bhakti vediamo ogni membro della nostra famiglia come un figlio di Dio e noi
stessi come il loro custode per conto di Dio. E quando teniamo Dio al centro della nostra famiglia,
diventiamo sempre piu’ dedicati gli uni agli altri. Una famiglia che prega insieme resta insieme!

Salute professionale

L’avidità per denaro, potere, prestigio, nome e fama è una sorgente di miseria perché non si
soddisfa mai. Le sue richieste aumentano continuamente, nonostante i nostri tentativi di
pacificarle. E’ paragonato a nutrire un fuoco. Non importa quanta benzina ci metti, essa viene
consumata in pochi secondi.
Tendiamo ad essere così immersi in modo appassionato nei nostri obiettivi professionali che alla
fine soffriamo di un eccessivo stress mentale.
Nello stesso tempo se non lavoriamo abbastanza non avremo successo. Ma il successo non sta in quanti
soldi facciamo o quanto potere otteniamo. Il vero successo sta nei valori con cui lavoriamo.
Molte persone dicono che lavorare è come un’adorazione. Ma un’adorazione di chi? Il lavoro diventa
un’adorazione se con coscienza ed amore viene offerto a Dio secondo i Suoi desideri. Nel Mahabharata
sentiamo di Arjuna e Duryodhana: entrambi avevano la stessa occupazione: combattere. Arjuna aveva
ascoltato la Gita e compiuto il proprio dovere come servizio disinteressato con una coscienza divina
per il bene dell’umanità. Ma Duryodhana combatteva per il proprio prestigio e potere motivato da
sentimenti egoistici, senza nessun rispetto per la parola di Dio.
Nella tradizione della bhakti non rigettiamo le cose di questo mondo. Usiamo ogni cosa, incluse le
nostre risorse, i nostri talenti, le nostre abilità al servizio di Dio e dell’umanità senza
attaccamento o orgoglio. La Bhagavad-gita spiega che questo lavoro ci libera dalle catene di questo
mondo e porta pace e tranquillità nelle nostre vite.

Salute spirituale

Se non ci sono mai state tempeste nella nostra vita fino ad ora, esse arriveranno sicuramente,
perché questo fa parte della natura di questo mondo. Come una moneta ha due lati, questo mondo si
basa sul principio della dualità: vittoria e sconfitta, successo e fallimento, onore e disonore,
piacere e dolore, salute e malattia. Se siamo attaccati all’onore, il destino ci farà scivolare
dalla parte del disonore, se siamo attaccati al successo, il destino ci farà confrontare con il
fallimento. Quando il destino cambia sperimentiamo tanto dolore quanto abbiamo sperimentato il
piacere.
La Bhagavad-gita ci avvisa che a meno che non sperimentiamo qualcosa di superiore e piu’ profondo,
non possiamo sostenere gli sbalzi delle dualità. Un edificio dovrebbe avere solide fondamenta per
superare il potere del tempo. Allo stesso modo la vita dovrebbe essere sostenuta da fondamenta
spirituali di soddisfazione interiore che derivano dalla nostra eterna connessione alla grazia di
Dio. Altrimenti quando le cose non andranno a modo nostro, i nostri valori e la nostra integrità
crolleranno.

Una buona fondamenta spirituale consiste in tre cose:

1. Il nostro corpo e la nostra mente hanno bisogno di cibo e di riposo per avere forza. Allo stesso
modo la nostra anima ha bisogno del cibo delle pratiche spirituali per il nutrimento interiore.
Abbiamo bisogno di tempo di qualità per coltivare ogni giorno la nostra spiritualità. Nella
tradizione della bhakti cantiamo i Santi Nomi di Dio, specialmente il Mahamantra Hare Krsna.

2. Uccelli con le stesse ali volano insieme. Abbiamo bisogno di associarci con persone affini,
illuminate, che ci ispirano, ci incoraggiano e ci sostengono con i valori elevati della vita
spirituale. Possiamo aiutarci a vicenda attraverso discussioni sulla letteratura spirituale come la
Bhagavad-gita. In questa compagnia possiamo visitare i luoghi santi come Vrindavan che sono permeati
di energia spirituale e benedizioni.

3. Abbiamo bisogno di essere determinati a vivere una vita con un buon carattere e buoni valori
mentre incontriamo le innumerevoli ed inevitabili sfide, tentazioni e paure in questo mondo.

da radhanathswami.it

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