CORAGGIO di Marcello Bonazzola

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CORAGGIO

di Marcello Bonazzola

Come mai la vita della maggioranza degli uomini è controllata da circostanze piccole e
insignificanti?
Mi rattrista vedere le persone perdere le cose buone e grandi che hanno a portata di mano e
potrebbero essere loro semplicemente con un “piccolo atto di coraggio”.
Sto parlando dell’uomo mediocre, del cosiddetto “uomo medio”. Egli ha così poca stima di se stesso
che non può fidarsi dei propri pensieri e dei propri giudizi e, in ultima analisi, deve contare su
fonti esterne per ogni decisione.
Questo è l’uomo governato dalla massa.

E’ colui che arriva ad un certo grado di successo solo quando si trova sulla cresta dell’onda
generata da altri, pochi eccezionali individui autonomi.
E’ colui che ha un atteggiamento positivo fintantoché si trova alla presenza di individui positivi
ma che, lasciato solo, ritorna sulle sue posizioni negative.
E’ colui che vende la primogenitura (e cioè l’impegno nei confronti delle proprie idee) per paura di
ciò che egli pensa possano pensare gli altri di lui.
Questo è l’uomo che sta eretto solo se sostenuto dalle azioni della massa, ma è terrorizzato dal
silenzio della propria presenza.

E’ il tipo d’uomo che segue la corrente e teme di guidare gli altri.
E’ colui che nasconde le proprie azioni sotto un manto di nobiltà, giacché la sua disonestà gli
impedisce di trattare con la verità e la realtà.
E’ colui che definisce “sleale” la vita che gli passa accanto senza curarsi di lui.
Questi è l’uomo guidato dalle circostanze.
I forti creano circostanze che servono i loro bisogni e i loro desideri. Se voi siete uomini
soggetti alle circostanze, la cura per tale malattia è il “coraggio”.
Il coraggio è la più bella di tutte le espressioni umane.
Ed è, secondo me, “un’azione in barba alla paura”.
E solo di coraggio abbiamo bisogno, quando abbiamo paura.
Il che significa che abbiamo quasi sempre bisogno di coraggio, perché abbiamo quasi sempre paura di
qualcosa.

Ho scoperto che la paura diventa viltà, quando si trova di fronte anche solo ad un piccolo atto di
coraggio e che inoltre “il muscolo” del coraggio si rafforza con l’uso.
Il consiglio che do a me stesso “Fa ciò che temi e continua a farlo finché non avrai più paura, e
diventerai allora il padrone del tuo destino”.
Ho studiato le gesta grandi e piccole di uomini e ho osservato uomini grandi e piccoli; in tale
studio compaiono molte differenze, ma alla base di tutte quelle che contano ho trovato una
componente comune: coraggio.
Il coraggio è l’ingrediente che distingue i deboli dai forti, gli uomini di successo dai falliti, i
grandi dai mediocri.
Tutto ciò che sui desidera dalla vita ha un’impugnatura comune, fatta per la mano dell’uomo
coraggioso.
Aver paura significa essere vivi.
Agire contro la paura significa essere uomini.

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