Coronavirus, tante domande e alcune risposte
La redazione di Scienza e Conoscenza ha raccolto qualche riflessione di medici ed esperti che collaborano con la nostra redazione sperando che possano essere utili in questo momento difficile. In questo modo ci auguriamo di poter dare un po’ di risposte a molte delle domande che ogni giorno arrivano dai nostri lettori.
ROBERTO GAVA
– Medico Chirurgo specializzato in cardiologia, farmacologia clinica e tossicologia medica.
In questi giorni siamo bombardati da messaggi di grande allarme sanitario … che, nelle persone carenti di competenze specifiche, diventa essenzialmente paura.
La paura poi è origine di molti mali: diffidenze, divisioni, fughe, rinunce, reazioni emotive, contrasti, spese irrazionali e molto altro in base alle caratteristiche di ognuno di noi.
Alla fine, la paura della malattia può essa stessa creare malattia, perché crea tensione, stress e lo stress prolungato slatentizza i punti deboli della persona: può far salire la pressione, può causare aritmie cardiache, disturbare il sonno e la digestione … e alla fine indebolisce il sistema immunitario. Proprio quello che in questo periodo non deve avvenire!
La terapia è sempre la consapevolezza, che nasce dalla conoscenza e dal buon senso: fondamenti che la paura impulsiva ed emotiva non permette di ottenere.
Cerchiamo allora di conoscere questa infezione da Coronavirus e di capire cosa possiamo concretamente fare oggi alla luce dell’attuale situazione italiana.
Cosa dice la scienza sui Coronavirus
I Coronavirus sono una grande famiglia di virus respiratori a filamento singolo di RNA a senso positivo. Possiedono un diametro di circa 80-160 nm (1 nanometro è un milionesimo di millimetro) e il loro genoma è tra i più lunghi dei virus a RNA (conta circa 30.000 basi azotate).
Il nome “coronavirus” deriva dal loro aspetto al microscopio elettronico, dove le proteine a forma bulbosa poste sulla loro superficie esterna creano un’immagine di corona. Queste proteine sono proprio quelle che permettono al virus di attaccarsi alla membrana cellulare delle cellule che poi infetteranno. Il virus poi penetra all’interno della cellula obbligandola a codificare il suo RNA, le proteine dell’involucro esterno e quindi il virus intero che poi uscirà dalla cellula per infettare altre cellule e così via (1).
I comuni Coronavirus sono responsabili di patologie in mammiferi e uccelli, nei quali provocano diarrea (mucche e maiali) o malattie delle vie respiratorie (polli).
Nell’uomo, i comuni Coronavirus provocano infezioni respiratorie spesso di lieve entità come il raffreddore comune, ma in qualche caso possono causare polmoniti virali non gravi (i normali Coronavirus sono responsabili di circa il 20% di tutte le polmoniti virali), ma raramente possono causare anche una Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS).
Come è accaduto con altri virus, anche alcuni Coronavirus specifici degli animali, e che normalmente non infettano la nostra specie, possono fare un “salto di specie” e passare all’uomo causando allora polmoniti molto gravi e occasionalmente potenzialmente letali.
In questo caso, la gravità della patologia dipende dal fatto che, se il virus è nuovo, il nostro sistema immunitario non lo conosce perché non è mai venuto a contatto con lui, non sa difendersi e subisce l’attacco che diventa particolarmente violento e pericoloso nei soggetti immunologicamente deboli o immunodepressi, specie gli anziani portatori di patologie croniche importanti o altri soggetti particolarmente deboli a livello immunitario, cardiopolmonare, renale o metabolico.
Oggi conosciamo 7 Coronavirus umani. I primi 4 dell’elenco seguente sono molto comuni (sono detti anche “virus del raffreddore”) e sono stati identificati negli anni ’60, mentre gli ultimi 3 sono stati identificati in questi ultimissimi anni:
Human Coronavirus 229E (Coronavirus alpha).
Human Coronavirus NL63 (Coronavirus alpha).
Human Coronavirus OC43 (Coronavirus beta).
Human Coronavirus HKU1 (Coronavirus beta).
SARS-CoV (Coronavirus beta che ha causato la Severe Acute Respiratory Syndrome del 2002, epidemia partita dalla Cina che ha infettato circa 8.100 persone tra le quali ha provocato una mortalità del 9,5%)
MERS-CoV (Coronavirus beta che ha causato la Middle East Respiratory Syndrome del 2012, epidemia partita dall’Arabia Saudita che ha infettato circa 2.500 persone tra le quali ha provocato una mortalità del 35%).
CoVID-19 (nuovo Coronavirus della fine del 2019 che sta causando una sindrome respiratoria acuta grave che in una piccola minoranza di casi può portare a morte; l’epidemia/pandemia è partita da Wuhan, una città della Cina, dove ha infettato quasi 100.000 persone causando una mortalità stimata finora del 3%) (per i dati mondiali aggiornati vedi bibliografia 2).
TABELLA 1
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Il CoVID-19 è stato denominato “nuovo Coronavirus” perché è un nuovo ceppo di Coronavirus che non è mai stato precedentemente identificato nell’uomo. Il virus è associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan (Cina centrale). Sembra, ma non è certo, che la maggior parte dei casi abbia avuto inizialmente un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood (Cina meridionale), un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi.
INDICE DELL’ARTICOLO COMPLETO
Cosa dice la scienza sui Coronavirus
I sintomi dell’infezione da Coronavirus
Mortalità da Coronavirus CoVID-19
Persone maggiormente a rischio
Come si trasmette l’infezione
Perché si stanno moltiplicando i casi di persone infette
Prevenzione del contagio
a. Come impostare uno stile di vita capace di aumentare le nostre difese contro le patologie infettive in generale
b. Come aumentare le nostre difese antivirali nei periodi più critici quando ci si trova in una zona ad alto rischio
c. Cosa può fare una persona sana per cercare di evitare il contatto con i virus
d. Cosa fare in caso di contagio
e. Cosa non ha senso fare
La gestione della febbre nelle infezioni virali
Conclusioni
FONTE ORIGINALE E ARTICOLO COMPLETO
http://www.robertogava.it/infezione-coronavirus-informazione-buon-senso
Diego Tomassone
– Medico Chirurgo, Master in malattie pediatriche, Master in psiconeuroendocrinoimmunologia, specialista in Omeopatia Hahnemanniana
Innanzitutto non si parla "del" coronavirus ma "dei" coronavirus, che insieme ai rinovirus, sono i maggiori responsabili dei raffreddori comuni e delle sindromi influenzali (ovviamente stando alle parole del falsificatore Pasteur, perchè Bechamp, vero scienziato e scopritore dei microzimi, spiegherebbe meglio il tutto sia dal punto di vista virologico che patologico, però non è il caso di andare troppo a fondo dell’argomento), e ad oggi sono stati isolati solo due ceppi (alfa e beta coronavirus).
Ricordo che i virus non sono esseri viventi, ma sono semplicemente frammenti di RNA o di DNA, parassiti endocellulari obbligati quindi, che "infettano" la cellula e la usano per moltiplicarsi, nello specifico il Coronavirus è un virus a RNA, che infetta le cellule epiteliali e rimane confinato nelle alte vie respiratorie, con crescita ottimale alla temperatura di 33-35°C (la febbre quindi è un primo segnale di reazione all’infezione e sarebbe meglio non abbassarla ai primi sintomi!)
A differenza dei Rinovirus con i quali condividono e con-causano i raffeddori, hanno periodo di incubazione più lungo (circa 3 giorni), quindi se vi infettano oggi che è domenica, manifestate i sintomi non prima di mercoledì.
La pericolosità dei Coronavirus, e fate bene attenzione, sta nel fatto che può DEGENERARE AGGRAVANDO UNA PATOLOGIA POLMONARE CRONICA PREESISTENTE, COME ASMA O BRONCHITE, E CAUSARE IN SOGGETTI PREDISPOSTI POLMONITE!
Cosa significa ciò?
Significa che in soggetti sani non può causare nulla e non può succedere nulla!
Come sempre vale per le patologie infettive di qualsiasi natura, i problemi si possono presentare solo in chi già soffre di patologie croniche che pre-esistono e che aumentano il rischio sia di infezione che di complicanze!
Questo concetto chiave va sempre tenuto a mente e considerato, perchè è la base per non cedere a facili allarmismi! (ed io di allarmismi sono esperto perchè tutte le segnalazioni rivolte a me parlavano solo di questo, come se fossi io quello che allarma!!)
Il COVID-19 (seppur molto probabilmente virus modificato in laboratorio!), non fa eccezione a questa "regola", quindi niente panico!
Ricordate poi un semplice concetto…se foste isolati senza notizie, vi accorgereste che c’è una epidemia? Non mi pare!
E’ chiaro che tanta scena è creata ad hoc per distogliere l’attenzione da altre problematiche ben più gravi (le vere "epidemie" sono di patologie croniche ad es, o di resistenza ed effetti avversi ai farmaci, ma siccome qui la medicina convenzionale non sa che cosa fare, non se ne occupa nemmeno!), e siccome nelle patologie acute la medicina convenzionale eccelle, ci si concentra qui, e ci si concentra nel trovare un vaccino (che quando sarà pronto sarà già obsoleto perchè questi virus mutano e non è possibile creare vaccini su glicoproteine che non mutano, perchè mutano!), concentrandosi quindi solo sull’immunità cellulare o specifica (anticorpi e linfociti citotossici, che possiamo considerare la "cavalleria"), dimenticando volutamente che esiste anche l’immunità innata, la "fanteria", composta da IFN di tipo I e dalle cellule Natural killer, le quali se opportunamente stimolate creano uno stato "anti-virale", mettendo come in "quarantena" le cellule infettate, impedendo che ne infettino altre.
Ma perchè ci si concentra solo sulla cavalleria, ignorando la fanteria?
FONTE ORIGINALE E ARTICOLO COMPLETO
https://www.facebook.com/diego.staphysagriat/posts/3315638751797035
Carmen Di Muro
– Psicologa, Psicoterapeuta, giornalista scientifica e membro del Comitato Scientifico della rivista Scienza e Conoscenza.
È un momento molto difficile quello che stiamo attraversando. Dinanzi a questo fenomeno calamitante, che cresce fobicamente ora dopo ora, diviene sempre più difficile guardare la situazione da una visuale positiva e priva di timori.
Tutti parlano della necessità di una collaborazione globale per la salvaguardia da un virus che si sta velocemente e preoccupantemente diffondendo. Pochi però sembrano considerare il dilagante allarmismo che genera un altissimo grado di PAURA: un vero e proprio campo apocalittico che ci stiamo creando da soli.
Eppure, un individuo impaurito non può contribuire alla costruzione di alcunché. Un impaurito non può essere creativo perché é troppo impegnato a trovare soluzioni per scappare. Un uomo impaurito si affida all’informazione caotica che invece di rassicurare, separa e frammenta, causando maggiori rischi. E le persone sono impaurite poiché vengono tenute lontane da loro stesse e dalla verità.
A questo riguardo, facciamo un pò di chiarezza. ️
Pensiamo, che sotto il profilo biologico la paura è un’emozione che ha una valenza positiva indispensabile per la sopravvivenza e l’evoluzione. Questo è quanto succede quando essa è “adeguata” al pericolo, svolgendo la sua funzione entro i limiti che la rendono efficace. Diverso invece è nel caso attuale, in cui non soltanto non è utile, ma è decisamente dannosa poiché perde la sua originaria funzione biologica e diventa d’ostacolo all’adattamento, sconfinando nel patologico, tanto da limitare le normali attività quotidiane e allontanare dal mondo e dall’energia costruttiva della vita. Questa informazione penetra in profondità creando un campo di psicosi collettiva che genera una realtà interiore ed esteriore separata e sempre più fallibile.
Oggi è ampiamente e scientificamente riconosciuto che tutto ciò che pensiamo e sentiamo ha un impatto profondo su ogni aspetto della regolazione del nostro organismo.
Quando una persona è esposta a un evento emotivamente stressante, come in questo caso, il suo sistema nervoso simpatico (SNS) – ossia quello responsabile della risposta "lotta o fuga" – viene attivato, aumentando a sua volta la produzione di una molecola, il fattore nucleare kappa B (NF- kB) che regola la modalità di espressione genetica. L’ NF-kB traduce lo stress attivando i geni per produrre quelle particolari proteine, chiamate citochine, che causano infiammazione a livello cellulare, una reazione utile quando di breve durata, ma che se persiste fiacca ed indebolisce esponenzialmente il nostro sistema immunitario, rendendolo vulnerabile all’attacco di agenti patogeni.
Pertanto, "Virus e Batteri" possono colpire, come accade per una semplice influenza, solo se le circostanze sono favorevoli !!
E questo sta a noi, dipende da noi !!!
Star bene quando le circostanze sono avverse non vuol dire essere nè scollegati dalla vita, nè anestetizzati, nè tantomeno terrorizzati. Star bene anche quando le cose vanno male, vuol dire avere dentro di sé la certezza che qualunque cosa accada per sua natura é destinata a passare. Dinanzi ad un’onda, soprattutto se molto potente, non si può opporre resistenza. In quel momento è più forte e tenace di noi. Può scuotere la barca e tenerci sott’acqua, ma se il suo destino è quello di passare, mentre il nostro è quello di restare, con le giuste precauzioni, capacità e strumenti disponibili, rimarremo a galla.
La paura dura solo un istante, il necessario per trasformarsi in sano atteggiamento di responsabilità. Se decidiamo di farla restare, essa come un veleno invisibile eserciterà un’azione di campo potentissima, drenando energia, intorpidendo mente e cuore e fiaccando, di conseguenza, i processi vitali. Un circolo vizioso che svilisce e distrugge l’intera fisiologia e, che in egual modo, genera un campo emotivo risonante di profonda incoerenza. Questo campo d’onda collega essere ad essere, persona a persona. E quando i membri del gruppo sono sintonizzati sulla stessa frequenza socio-emozionale, l’informazione distorta si amplifica.
Per avere in mano le sorti della propria esistenza, essenziale, è quindi esaminare la qualità e il tipo di messaggi a cui si è esposti e in quale misura essi lavorano al servizio della vita e in quale misura al servizio della paura, discernendo e adottando giusti pensieri e comportamenti.
La pericolosità dei Coronavirus, allo stesso modo di virus maggiormente conosciuti, sta nel fatto che può degenerare ed aggravare una patologia polmonare preesistente o causare polmonite in soggetti predisposti o immunodepressi. Cosa significa questo?
Che non bisogna sottovalutare o negare il COVID-19, ma dare peso solo agli studi scientificamente validati e a fonti attendibili, sapendo soprattutto che il nostro stato di salute e la vitalità dipendono, principalmente, dall’atteggiamento interiore capace di mettere ordine nel caos dei nostri timori.
Non dimentichiamo che nessun pensiero o sentimento, nel bene e nel male, possono essere nascosti ad ogni singolo organo, tessuto o cellula del nostro organismo.
Il corpo è la terra dove l’ Anima respira la vita.
FONTE ORIGINALE COMPLETA
https://www.facebook.com/carmendimuropsy/posts/1430892817080434
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Roberto Gava
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Scienza e Conoscenza n. 69 – Luglio/Settembre 2019 – Rivista >> http://bit.ly/2LzQgg5
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