Corso di gravidanza 4
(di Bianca)
(parte quarta)
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IL SUONO E LA MUSICA
…tutto è suono, nullaltro che suono. Sono suoni gli astri, i loro pianeti e il loro contenuto.
Gli elementi appartengono al suono come pure ciò che formano, dai corpi più semplici a quelli più
complessi: il mondo vegetale e il regno animale. Lessere umano è suono, anche se non lo sa o lo ha dimenticato (Alfred Tomatis)
– Il suono –
Fin dal primo momento, lembrione comincia a essere immerso in un universo sonoro che lo accompagna
durante i nove mesi di gestazione. Comincia così un massaggio sonoro che lo aiuterà a crescere. Il
primo tentativo di udito che compie lembrione a poche settimane di vita altro non è che una carezza vibratoria.
Nel corpo della madre si propagano tante sonorità da creare un vero e proprio concerto ritmico,
avvolgente e vitale. Innanzi tutto il battito cardiaco che culla lembrione con la sua presenza
costante e rassicurante; poi il flusso sanguigno, il suono della respirazione e dei movimenti
diaframmatici, i borborigmi intestinali, il rumore delle articolazioni e lo svuotamento dello stomaco sono tutte fonti sonore che costituiscono una stimolazione per il feto.
E poi la voce materna che giunge allembrione dallinterno stesso del corpo, primo grande generatore
della relazione mamma/bambino. Non appare strano, quindi, che il suono abbia un effetto così stimolante sullo sviluppo dellembrione e del suo sistema nervoso.
Al sesto mese di gestazione il feto è realmente in grado di udire i suoni, ma non tutte le frequenze
giungono al suo orecchio. Il liquido amniotico agisce da filtro che trasmette solamente determinate
frequenze provenienti dallesterno. Tra i suoni udibili dal feto vi sono quelli molto gravi e alcuni
suoni acuti. I suoni troppo forti non sono graditi dal bambino in utero. Ci sono testimonianze di
madri che si sono dovute allontanare da fonti sonore troppo forti, obbligate dalle scalcianti proteste del loro bimbo.
Il momento in cui la madre comincia ad avvertire i movimenti del bambino segna un notevole
cambiamento nella loro relazione. Essa comincia a parlargli in una forma più profonda e diretta. E
il suono che gli arriva è di conseguenza senza dubbio più intenso. Il mondo sonoro della mamma
Abbiamo visto come i suoni materni riempiono luniverso vitale del feto. Ognuno di questi suoni è,
per il bambino, portatore del messaggio della presenza della madre, presenza che non ha solo un
valore fisiologico e funzionale, ma si carica anche di valenze emotive ed affettive molto profonde.
Lattività fisica della madre, i suoi pensieri, le sensazioni che prova e le emozioni che vive si
rispecchiano allinterno del suo corpo con sonorità variabili. Laccelerazione del battito cardiaco
e del flusso sanguigno, la velocità respiratoria e le contrazioni muscolari modificano le vibrazioni
ritmico-sonore in cui è avvolto il bambino, con le quali empaticamente entra in risonanza e ne
percepisce le variazioni. Lo stato danimo della madre e il suo tono vibratorio sono percepiti
perfettamente dal bambino, cosicché vibrando la mamma di gioia, fa vibrare anche il bambino di
gioia, mentre calmandosi e rassicurandosi dopo una forte emozione, rassicura anche lui.
Ecco perché è così importante parlare e cantare al bambino, perché si instaura una vera e propria
consonanza, in cui il suono è loggetto intermediario che permette e facilita la relazione, il dialogo e lempatia.
Il suono è il veicolo privilegiato del contatto damore tra madre e bambino.
Nellultimo trimestre di gestazione, quando i movimenti del bambino sono maggiormente evidenti,
lascolto di se stessa come madre si trasforma sempre più in ascolto del bimbo e nel suo dialogo con lui.
Per la madre diventa sempre più facile rendersi conto che il proprio bambino realmente percepisce,
sente, ode. Egli riceve il suono materno ma anche gran parte dei suoni del mondo esterno. E in
questo periodo che lorecchio del bambino mette in funzione processi cognitivi di riconoscimento e
di memorizzazione. Infatti, si è dimostrato che egli sa riconoscere determinate voci alle quali
offre precise risposte motorie e fisiologiche (frequenza del battito cardiaco) e sembra prediligere alcune musiche piuttosto che altre.
Un fatto è certo: che egli, una volta venuto alla luce, sa riconoscere perfettamente le musiche
ascoltate frequentemente durante la gestazione, e spesso reagisce rilassandosi e tranquillizzandosi
al loro ascolto, come se lo riportassero verso il mondo accogliente e protettivo del ventre materno.
Ricapitolando, possiamo affermare che la madre vibra per il suo bambino come uno strumento musicale,
offrendogli così la sua energia e la sua poesia, mentre egli vibra in lei in un dialogo sonoro che rende entrambi per-sona, dialogo che rappresenta la culla sonora della vita.
E i papà ?
Anche i papà vibrano profondamente con il loro bambino. I nove mesi costituiscono una gestazione
anche per loro, un tempo e un cammino necessari per essere condotti dallidentità di uomo a quella di padre.
Il suono delluomo è indispensabile per il buon decorso della gestazione e un pieno equilibrio di crescita del bambino nella pancia della mamma.
Come la madre incorpora il bambino nel vero senso della parola nel proprio essere fisico, così il
padre lo incorpora nel proprio nucleo psichico e immaginario, avvolgendolo in una sorta di abbraccio mentale e affettivo.
Il pensare e lamare il bimbo da parte del padre rappresentano una musica sottile che sicuramente
giunge al feto, preparando per lui la migliore accoglienza che si possa immaginare. Ma se questi
pensieri e questo amore si fanno voce, allora laccoglienza diventa un vero legame precoce in cui
padre e bambino possono realmente percepirsi reciprocamente ed entrare in risonanza. Sappiamo che le
frequenze basse sono quelle che giungono con maggior facilità al feto attraverso il filtro del
liquido amniotico. Le voci maschili entrano bene in questo raggio di frequenze per cui il bambino
può udire facilmente la voce del papà. La percezione più chiara è possibile quando la voce risuona a
una distanza di 10-20 cm. dalla pancia. Il padre può così parlare vicino al bambino, cantare per
lui, e se al suono della voce si aggiunge il contatto della mano sul ventre, la sua presenza sarà
ancora più diretta e gradita. Allora le risposte del feto non mancheranno, risposte anche qui di
carattere fisiologico e motorio, alcune molto evidenti come i calcetti e le capriole che permettono
al bimbo di spostarsi in utero per avvicinarsi al punto di provenienza del suono e del contatto. Questo può essere uno dei primi giochi divertenti da fare con il papà !
Si è riscontrato che le frequenze più gravi vibrano nella parte bassa del corpo e soprattutto a
livello osseo e muscolare, così come le frequenze acute vibrano nella parte altra e a livello
nervoso. Potremmo dire, quindi, che la voce maschile contribuisce a un consolidamento della
struttura corporea del bambino, offrendo così forza e stabilità al fisico in crescita.
Il suono della voce paterna è importante anche perché rappresenta la prima porta verso una realtà
esterna. Mentre i suoni uterini e la voce della madre permettono al feto, a poco a poco, di
differenziarsi dallambiente fluido che lo avvolge e lo aiutano a plasmare una prima identità del sé
come essere separato da lei, la voce del padre è il primo suono affettivo e vibrante che gli parla
dal mondo esterno che dischiude per lui le porte che separano il dentro dal fuori e che lo accoglie
in modo invitante alla vita che lo attende. Una volta nato, il bimbo riconoscerà questa voce fra tutte le altre e saprà che un legame è già esistente.
– Musica e canto in gravidanza –
Durante la gravidanza è consigliabile condurre attività artistiche ed espressive. Data limportanza
del suono nel processo di gestazione, il canto e la musica sono tra le attività più indicate.
Ogni essere umano possiede una propria identità sonora che lo caratterizza. Ciò significa che
ognuno entra in risonanza con certi stili musicali piuttosto che con altri dando la preferenza alle
proprie modalità di espressione. Molte madri sono coscienti di ascoltare determinate musiche non solo perché piacciono loro, ma anche perché piacciono al bambino.
Abituarsi a comunicare con i suoni, con il corpo, con lo sguardo significa ampliare incredibilmente
il proprio vocabolario, utilizzare un linguaggio intuitivo e affettivo che sarà poi la base del sistema comunicativo con il neonato.
Il canto è vita e nessuna madre è stonata per il proprio bambino. Nellemissione vocale tutto il
corpo entra in vibrazione. Le vibrazioni sonore aiutano il rilassamento dei tessuti e provocano
lautoanalgesia. Ma la voce umana non è solo pura frequenza sonora e vibratoria, ma si carica anche di valenze affettive ed emotive che la rendono preziosa.
Naturalmente questi processi avvengono automaticamente, al di fuori della coscienza, ma è pur sempre
interessante conoscerli e sapere che una voce vibrante e piena di amore mette in movimento e in risonanza lessere intero.
– Per concludere:
– La musica aiuta nello sviluppo di un carattere aperto, socievole, cooperativo, tollerante e ben disposto allascolto degli altri.
– La musica è una ricchezza culturale che offrirà al bimbo unidentità sociale e un rassicurante
senso di appartenenza e al tempo stesso una possibilità di avvicinamento ad altre culture con apertura e tolleranza.
– Fare musica con il proprio bambino. Ascoltare tanta musica, ma soprattutto cantare con lui, perché
nessuna registrazione può sostituire la vitalità e il significato affettivo della voce.
– Giocare, improvvisare, inventare e creare musica.
– Vivere unintera vita armoniosa e musicale !
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LIMPORTANZA DEI COLORI
Ogni madre sa di poter parlare e comunicare con il proprio bambino come se fosse già nato. Se lo
farà, creerà le condizioni migliori affinché esso nasca equilibrato, sano e pieno di energia.
Allimportanza che rivestono una buona alimentazione e coccole in abbondanza, praticando gli
esercizi descritti in appresso, la madre potrà aggiungere linfluenza dei colori dellarcobaleno.
Infatti, è possibile trasmettere al bambino in gestazione le virtù dei colori stessi. E se la futura
mamma manifesterà nella quotidianità tali virtù, queste si imprimeranno nella memoria cellulare del bimbo.
Il mondo dei colori è importante quanto la musica, perché anche ogni colore emana vibrazioni che
esercitano uninfluenza benefica sullorganismo del bambino in gestazione. Ecco lelenco completo:
ROSSO Colore della vita, della vitalità, del dinamismo e della volontà.
ARANCIONE Colore della salute, della gioia, della bellezza interiore e della trasformazione.
GIALLO Corrisponde allintelligenza, alla saggezza e alla ragione.
VERDE E collegato alla crescita, alla speranza, allabbondanza e alla riuscita.
AZZURRO Colore della pace interiore, della musica, della verità e dellarmonia.
INDACO Sviluppa nobiltà di pensiero, lealtà, stabilità e padronanza di sé.
VIOLA Ispira purezza, sviluppa limmaginazione e lintuizione, esorta allaltruismo e alla compassione. E legato ai valori spirituali dellessere umano.
Quando hai un momento di tempo, siediti in un luogo tranquillo e rilassati profondamente. Quando sei
pronta, apri il tuo cuore e lascia fluire tutto lamore che provi per il tuo bambino. Se alla fine
di ogni esercizio ti metterai in ascolto, percepirai ciò che lui ti vorrà suggerire.
Inspira ed espira lentamente e dolcemente, come se tu volessi sentire il profumo di un fiore. Poi
prosegui immaginando un fascio di luce bianca che ti avvolge interamente. Questa luce ti predisporrà a eseguire nel modo migliore gli esercizi che seguono.
Immagina di ammirare un fiore rosso, luminoso e scintillante. Inspira il suo colore. Vivi
intensamente questo bellissimo rosso che va ad impregnare anche le cellule del tuo piccino
portandogli energia e tanto amore. Immaginalo già nato, mentre corre e gioca felicemente. Sarà un bambino allegro e sicuro di sé.
Ora immergiti assieme al tuo bambino nel colore arancione. Questonda di colore sale dal basso fino
a ricoprire tutte le parti del tuo corpo. Inspirando questo colore, manda le sue vibrazioni al tuo
bambino enumerando tutte le belle doti che gli vorresti trasmettere. Aggiungi anche le più belle
espressioni che sgorgano dal tuo cuore per dargli il piacere di partecipare. Sarà questa una preziosa stimolazione per il tuo piccino.
Prosegui con impegno scegliendo ogni giorno un altro colore, quello che in quel momento ti ispira
maggiormente e stimola la tua immaginazione per creare uno scenario che ti affascini e che porti
alla tua fantasia le immagini più belle. Saranno quelle che piaceranno anche al tuo bambino :
Per i colori :
– giallo – potrai scegliere il sorgere del sole. – Verde – il risveglio della natura in primavera –
Azzurro – un cielo terso – Indaco – un tramonto mentre scende la notte – Viola – un fascio di luce pura e vibrante che ti avvolge in unampia spirale.
Per accompagnare questo lavoro potrai scegliere dei brani musicali di tuo gradimento,
preferibilmente di Mozart o di Vivaldi, comunque sempre in tono maggiore. Anche il tuo abbigliamento
dovrà essere sempre ricco di colori. I colori sono vibrazioni, mentre il nero non emette vibrazioni ma assorbe tutto, anche le vibrazioni negative.
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IL TRAVAGLIO E IL PARTO
I lunghi mesi della gravidanza stanno per scadere. Il parto è ormai imminente e negli ultimi giorni
di attesa cè aria di prove generali. Il piccino si appresta a fare il suo ingresso nel mondo ed è lui che, collaborando con la madre, dà il via al travaglio.
A tre o quattro settimane prima della nascita periodo molto variabile il bambino si mette a testa in giù avvicinandosi al collo dellutero.
Ora si muove meno a causa del minor spazio che ha a disposizione ; tuttavia un minimo di movimenti è
necessario per segnalare che, in attesa del grande momento, il piccino sta bene. Nellorganismo
materno si verifica la secrezione di una serie di ormoni, secrezione alla quale concorre anche il
bambino. Gli ormoni in questione sono quelli che andranno a dare il via al travaglio. Lormone
principale è lossitocina prodotta sia dalla donna che dal bambino. Questo dimostra che in questa
importante fase vi è, fra i due, una perfetta e meravigliosa collaborazione. Per il piccino non si
tratta soltanto di prepararsi allenorme sforzo fisico necessario per superare tutte le difficoltà
del passaggio attraverso il canale del parto, ma anche allincontro con un ambiente totalmente nuovo al quale dovrà adattarsi.
Per la donna, la serie di ormoni dà il via al travaglio, dapprima con doglie leggere e distanziate
che gradatamente si intensificano in dolore e in frequenza. Questa fase può avere una durata
variabile, ma la donna, facendosi coraggio, sa che deve affrontare e sopportare pazientemente questo
processo; comunque, ognuna ha un proprio ritmo e le persone che assistono lo devono rispettare
A seconda dellinterpretazione che si dà al dolore, si può affermare che quanto più se ne
attribuisce un significato, tanto più se ne alza la soglia della tollerabilità. Dare un senso al
dolore del parto significa avere buoni motivi per accettare di vivere questa profonda esperienza psichica e insieme fisica che nulla ha di patologico.
Lapparato medico, con la sua regola evitare il dolore tende a creare una distanza tra la donna e
il suo corpo, fra la donna e le sue sensazioni, impedendole di sentirsi, di conoscersi e di
esprimersi. La donna dovrebbe invece sapere che il suo corpo è perfettamente predisposto alla
funzione del partorire, come lo è per qualunque altra funzione: respirare, digerire..
Il modo in cui vivere il travaglio è spesso lo scopo basilare dei corsi di preparazione al parto
che, portando la donna a dare una risposta alla sua sofferenza, tendono a debellare paura e
tensioni. Dare un interpretazione positiva al dolore del parto vuol significare trasformarlo e viverlo attivamente come occasione di crescita, e non subirlo come una condanna.
..Ecco, tutto è pronto: luci soffuse, musica in sottofondo, raccoglimento.. Il bambino può
arrivare. Eccolo ! Esce prima la testolina e poi le braccia.. Il bimbo è nato ! Quale luogo più
adatto per deporlo se non il ventre materno ! Il ventre della donna ha la forma, la misura esatta
del bambino. Convesso poco fa, ora concavo, sembra in attesa, come un nido. Il suo tepore, la sua
elasticità, il fatto che salga e scenda secondo il ritmo della respirazione, la dolcezza, il calore
vivo della pelle, tutto lo rende il luogo per eccellenza dove deporre il neonato. (F.Leboyer La nascita senza violenza).
Questo è il modo giusto per dare il Benvenuto al piccolo essere venuto a far parte della nostra
società. Infatti, sarebbe bello se la nascita di ogni nuovo individuo fosse vista come un atto al
quale attribuire il senso di sacralità, considerato nel suo pieno valore da tutte le persone
coinvolte. Le mani dellOstetrica che porta alla luce quel piccolo essere indifeso dovrebbero
accoglierlo con amore e tenerezza, rispettando la dignità di quella creatura che, da adulto, dovrà
svolgere il compito per il quale è venuto al mondo e..diventare una nota armoniosa nella grande sinfonia universale.
Gioia e sollievo per tutti, particolarmente per mamma e papà che vivranno i primi istanti alla
presenza del loro bambino in unatmosfera di grande intimità. In quei momenti non mancherà una profonda generale commozione !
E importante che lapporto di ossigeno continui a giungere attraverso il cordone ombelicale fino
che il bambino non riuscirà a respirare da solo. Per mettere in moto questa importante funzione, ci
saranno le mani della mamma che, con tanta tenerezza, praticheranno un leggero massaggio al torace
del bimbo per aiutarlo a mettere in moto lapparato respiratorio e a renderlo così indipendente dal
cordone che ancora lo collega a lei. Questo dovrà essere reciso in una zona chiara che si formerà a
qualche centimetro dallombelico soltanto quando non pulserà più e quando il bambino respirerà
autonomamente. Lideale sarebbe che il taglio del cordone venisse fatto dal papà che avrà assistito
allintero processo con profonda partecipazione e grande conforto per la partoriente.
Appena reciso il cordone ombelicale, il bimbo non dovrà essere allontanato dalla mamma. Vicino alla
mamma, nel momento delicato del grande passaggio da feto a bambino, potrà sentirsi più al sicuro,
mentre nel suo cervello avverrà un repentino cambio di tutti i circuiti che governavano le funzioni del suo piccolo organismo per adattarsi alla nuova situazione.
Recentemente è stato reso noto da una ginecologa australiana un modo di procedere secondo cui il
cordone non viene reciso ma, assieme alla placenta, lasciato collegato al bambino anche per parecchi
giorni affinché il sangue e gli ormoni in essi contenuti non saranno interamente defluiti verso il
bambino, per non privarlo di una quantità di sangue e di ormoni importanti, che altrimenti
andrebbero persi. Questo nuovo procedimento si chiama Lotus-Birth. Quando il cordone si è svuotato
e completamente essiccato, si stacca da solo dallombelico. Pare che sia molto vantaggioso per il bambino che, così trattato, dia evidenti segni di benessere.
Appena nato, il bambino viene quindi appoggiato sulla pancia della mamma, da dove tende
istintivamente verso il suo seno. Pare che il profumo del latte materno sia molto simile a quello
del liquido amniotico, per cui il bambino tende istintivamente verso qualcosa che conosce già. A
questo punto si avvera il sogno di entrambi: il bambino viene messo fra le braccia della mamma per
la prima poppata, ed è questo un momento ricco di emozione in cui gli sguardi di mamma e piccino si
incontrano. Finalmente il bimbo vede il viso della sua mamma, e la mamma tiene finalmente fra le
braccia il figlioletto portato per tanti mesi nel suo grembo, sul quale poter riversare tutto il suo amore e dare il prezioso nutrimento che lo farà crescere sano e forte.
Eutile che tutte le donne in gravidanza siano informate che, durante lo svolgimento dellintero
processo, godono di una preziosa e saggia collaboratrice e sostenitrice che le segue: LA NATURA.
Infatti, la natura ha pensato a tutto fino nei minimi particolari, sia che la donna ne sia cosciente
o meno. Ha pensato persino a far secernere al momento del parto vari ormoni come: lossitocina =
ormone dellamore, le endorfine = ormoni della gioia e ladrenalina = lormone della forza.
Questi ormoni provvedono a trasformare il momento dellincontro madre/bambino in quellesperienza
indimenticabile che crea limpronta iniziale di tutta la loro futura relazione. Nel caso in cui il
decorso dovesse essere turbato da qualche lieve complicazione, come a volte può succedere, è pronta
unaltra grande sostenitrice: LA MEDICINA. Negli ultimi decenni la Medicina ha creato tecniche
veramente eccezionali e apparecchi sofisticati capaci di far fronte anche alle più difficili
situazioni: il travaglio indotto, lanestesia epidurale, il taglio cesareo e altro, tecniche alle
quali si dovrebbe però ricorrere solamente in caso di assoluta necessità, in quanto, sebbene
preziose al momento opportuno, non sono prive di conseguenze anche dopo parecchio tempo. Sarà quindi necessario giudicare di volta in volta la necessità di ricorrervi.
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