Cosa sono e come vengono preparati i gemmoderivati?
Scritto da: Stefano Puri
Medicina Non Convenzionale
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Cosa sono e come vengono preparati i gemmoderivati?
I gemmoterapici, rimedi naturali espressione della moderna fitoterapia, si caratterizzano per
unattività medicamentosa tipica ascrivibile, come già argomentato in un precedente articolo,
allutilizzo della parte embrionale delle piante (meristema) e alluso di particolari metodi di
preparazione, assimilabili a quelli omeopatici. Con riferimento ai procedimenti produttivi, quelli
attualmente più seguiti e testati rispettano, per la gran parte, la Farmacopea Francese che dal 1965
descrive dettagliatamente le varie fasi del processo di estrazione e preparazione dei gemmoterapici.
Come si preparano i gemmoderivati
I tessuti embrionali utilizzati sono raccolti nel loro tempo balsamico, fine inverno e inizi
primavera, al momento in cui è massima la concentrazione dei principi attivi. Tali tessuti possono
riguardare: gemme, boccioli, giovani radici, amenti, linfa, semi o altri tessuti embrionali in fase
di crescita. Questi ultimi, una volta raccolti allo stato fresco, sono sottoposti a pulitura e alla
determinazione del grado di umidità e del peso secco. Successivamente, vengono sottoposti ad
appropriata triturazione per agevolare l’operazione estrattiva da parte del solvente. Il materiale,
pulito e triturato, viene quindi posto a macerare per tre settimane in una soluzione di alcol a 96°
e glicerolo (1:1) la cui quantità è calcolata in modo da ottenere un prodotto con un rapporto D/S
(droga/solvente) pari a 1:20 in peso secco (equivalente al 5% del solvente). A macerazione conclusa si decanta e si filtra.
A questo punto si è ottenuto il Macerato glicerico (M.G.) di base; questo viene poi diluito in
proporzione di 1:10 con una nuova miscela formata da acqua-alcol-glicerina preparata a parte e
composta da 50 parti in peso di glicerina, 30 parti di alcol e 20 parti di acqua. Si ottiene così un
macerato alla prima diluizione decimale (1 DH) che viene definito come M.G. 1 DH (non è prevista
alcuna attività di dinamizzazione di tipo omeopatico). Secondo gli esperti tale concentrazione
assicura, dal punto di vista clinico, un optimum terapeutico rappresentando la forma galenica più
costante; una concentrazione più forte, infatti, potrebbe provocare fenomeni di intolleranza mentre una più debole avrebbe unattività irregolare.
Su 100 grammi di macerato devono essere presenti 0,50 g di prodotti di estrazione di gemme
disidratate, ad eccezione di Buxus sempervirens e di Viscum album che essendo diluiti alla prima
centesimale (1 CH) contengono l’equivalente di 0,05 g di gemme disidratate. Di norma il grado
alcolico raggiunto dai rimedi oscilla tra i 36-38°. Tale procedimento, grazie alle forti assonanze
con quello omeopatico, ha il pregio, oltre che renderne sicuro luso, di potenziare la connotazione
informazionale del gemmoterapico, contribuendo alla sua natura di fitoterapico di nicchia. Altri
procedimenti, meno diffusi, si fermano al macerato di base prevedendone il consumo tal quale senza,
pertanto, alcuna diluizione (in questo caso la somministrazione viene ridotta in proporzione).
Bibliografia:
Meristemoterapia e Terreno Biologico Umano – Un possibile connubio per il benessere, tesi di diploma di naturopatia olistica di S. Puri Università Popolare AICTO; Gemmoterapia Nuovi Studi clinici di M. Tetau Ed. Nuova IPSA.
Gemmoterapia. Fondamenti scientifici della moderna meristemoterapia M. Nicoletti, F. Piterà Ed. Nuova Ipsa
Gemmoterapia Indiana – Libro
Le gemme nell’Ayurveda, nel tantra e nell’astrologia
Marco Dini Sin
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__gemmoterapia-indiana-libro.php?pn=1567
Gemmoterapia dalla A alla Z
Gemme e germogli per la salute
Bruno Brigo
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__gemmoterapia_dalla_a_alla_z.php?pn=1567
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