Cos’è il Raja Yoga?

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Cos’è il Raja Yoga?

(di M.P.)

Ogni sofferenza è creata dalla mente. Il Raja Yoga lavora sul mentale per
conoscerlo e purificarlo

Tutte le correnti dello Yoga hanno come fine ultimo la realizzazione
dell’uomo. Yoga vuol dire unione e questa unione si realizza purificando
corpo e mente per farne potenti strumenti dell’anima.

Alla nascita l’uomo è un mammifero con tutti gli istinti propri di un
animale: molto spesso queste tendenze invece di venire dissolte durante la
vita, sono esaltate da una mente e da un ego che si immedesimano nel
contingente.

Lo Yoga afferma che ogni sofferenza è creata dalla mente. Partendo da questo
presupposto, lo Yoga (e in particolare il Raja Yoga) lavora sul mentale per
conoscerlo, modificarlo, purificarlo.

Quindi il Raja Yoga è quella filosofia che si occupa di modificare la vita
di ciascuno, conoscendo il prodotto della mente, le vritti (parola che si
può tradurre approssimativamente con «fluttuazioni», «modificazioni»,
«pensieri») che condizionano la nostra vita.

Gli antichi rishi affermavano che «La potenza del pensiero muta la propria
vita. L’uomo semina un pensiero e raccoglie un’azione; semina un’azione e
raccoglie un’abitudine; semina un’abitudine e raccoglie un carattere; semina
un carattere e raccoglie un destino».

Il sistema del Raja Yoga è stato codificato dal saggio Patanjali che, negli
Yogasutra, ha indicato il percorso da seguire per liberarsi dalla sofferenza
e dalla schiavitù della mente, suddividendolo in otto tappe:

– yama e nyama («astinenze» e «osservanze», regole di comportamento)
eliminano i disturbi causati dalle emozioni e dai desideri incontrollati;

– âsana («posizioni») e prânâyâma («controllo del soffio vitale») eliminano
i disturbi causati dal corpo fisico;

– pratyâhâra («ritiro») permette di ritirare la mente dai sensi;

– dhâranâ («concentrazione»), dhyâna («meditazione») e samâdhi («enstàsi»),
fase dopo fase, consentono di arrestare i processi mentali ordinari e di
giungere ad un nuovo piano di coscienza.

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