Curarsi con l’orzo
Scopri le proprietà dell’orzo per curare e lenire tanti disturbi: dai dolori articolari alle infiammazioni intestinali
di Antonio Colasanti – 01/12/2014
Conosciuto sin dall’epoca romana, l’Hordeum Vulgaris, conosciuto con il nome comune di orzo, è una pianta dalle straordinarie virtù terapeutiche.
Appartenente alla famiglia delle graminacee, rappresenta una varietà di frumento molto conosciuto, coltivata a scopo industriale nei paesi nordici per fabbricare birra. L’orzo è conosciuto in Egitto e Babilonia sin dal quinto secolo A.C. È un succedaneo del caffè, ma non contiene caffeina, quindi non stimola il cuore. La bevanda ricavata dall’orzo maltato è molto salutare.
A scopo terapeutico si usa l’orzo perlato, cioè senza corteccia. L’orzo perlato contiene amido, maltina, ordeinina, vitamina E, ferro e molti minerali.
Possiede azione anticatarrale, emolliente, rinfrescante, depurativa, digestiva e diuretica.
L’hordeum vulgaris è ricco di proteine, sali minerali e fibre. Inoltre è utile a chi soffre di problemi gastrici.
Il contenuto di silicio, in esso presente, rafforza il tessuto connettivo e in particolare capelli e unghie.
Alcune ricerche evidenziano la presenza di estrogeni naturali aventi proprietà anti tumorali. Si è anche isolata una molecola, il “tocotrienolo”, che inibisce la formazione di colesterolo endogeno.
L’orzo entra nella composizione di tisane e brodi che vengono utilizzati come emollienti e rinfrescanti.
Nelle infiammazioni intestinali si raccomanda la bibita preparata con 20 gr di orzo bollito in 1 litro di acqua: si lascia bollire fino alla riduzione a due terzi e poi si beve.
Per le lombaggini e dolori articolari si consiglia l’empiastro, formato da farina d’orzo mescolata con aceto.
Nelle infiammazioni della gola, il decotto di orzo con miele crea un rapido sollievo.
Un buon brodo ricostituente si prepara con gr 30 di grano, orzo, mais, lenticchie e fagioli: far bollire per 2 ore, passare, e aggiungere poco sale marino.
L’orzo contiene glutine, però e molto meno fastidioso per gli intolleranti perché la sostanza è incorporata nel suo seme e si solubilizza con molta difficoltà.
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