Dal Manuale del Guerriero della Luce

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Dal Manuale del Guerriero della Luce

Di Paulo Coelho

Quando un guerriero subisce un’ingiustizia, generalmente cerca di restare
da solo: per non fhostrare il proprio dolore agli altri.

È un comportamento positivo e negativo nello stesso tempo.

Una cosa è lasciare che il cuore curi lentamente le proprie ferite.
Un’altra è sprofondare nella meditazione tutto il giorno, per paura di
sembrare debole*

In ciascuno di noi esistono un angelo e un demonio, e le loro voci sono
molto simili. Dinanzi alla difficolti, il demonio alimenta questa
conversazione solitaria, cercando di mostrarci come siamo vulnerabili.
L’angelo ci fa riflettere sui nostri atteggiamenti, e a volte ha bisogno di
una bocca per manifestarsi.

Un guerriero sa equilibrare solitudine e dipendenza.

Il guerriero della luce ha sempre ben impresso nella mente un brano di
John Bunyan: “Benché abbia passato tutto quello che ho passato, non mi
pento dei problemi che mi sono creato, perché mi hanno portato fin dove
desideravo arrivare. Adesso, tutto ciò che possiedo è questa spada, e la
consegno a coloro che vogliono procedere nel proprio pellegrinaggio. Porto
con me i segni e le cicatrici dei combattimenti: sono le testimonianze di
ciò che ho vissuto, e le ricompense per quello che ho conquistato.

“Sono questi segni e queste cicatrici amate che mi apriranno le porte del
Paradiso. C’è stato un periodo in cui vivevo ascoltando storie di eroismo.
C’è stato un periodo in cui vivevo solo perché avevo bisogno di vivere. Ma
adesso vivo perché sono un guerriero, e perché voglio trovarmi un giorno in
compagnia di Colui per cui tanto ho lottato.”

Tutte le strade del mondo conducono al cuore del guerriero: egli s’immerge
senza esitazioni nel fiume di passioni che scorre sempre attraverso la vita.

Il guerriero sa che è libero di scegliere ciò che desidera: le sue
decisioni sono prese con coraggio, distacco e, talvolta, con una certa dose
di follia.

Accetta le proprie passioni, e le vive intensamente. Sa che non è
necessario rinunciare all’entusiasmo delle conquiste: esse fanno parte
della vita, e ne gioisce con tutti coloro che ne partecipano.

Ma non perde mai di vista le cose durature, e i solidi legami creati
attraverso il tempo.

Un guerriero sa distinguere ciò che è transitorio da quello che è
definitivo.

Il guerriero della luce ha sempre ben impresso nella mente un brano di John
Bunyan: “Benché abbia passato tutto quello che ho passato, non mi pento dei
problemi che mi sono creato, perché mi hanno portato fin dove desideravo
arrivare. Adesso, tutto ciò che possiedo è questa spada, e la consegno a
coloro che vogliono procedere nel proprio pellegrinaggio. Porto con me i
segni e le cicatrici dei combattimenti: sono le testimonianze di ciò che ho
vissuto, e le ricompense per quello che ho conquistato.

“Sono questi segni e queste cicatrici amate che mi apriranno le porte del
Paradiso. C’è stato un periodo in cui vivevo ascoltando storie di eroismo.
C’è stato un periodo in cui vivevo solo perché avevo bisogno di vivere. Ma
adesso vivo perché sono un guerriero, e perché voglio trovarmi un giorno in
compagnia di Colui per cui tanto ho lottato.”

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