Dalla VOCE al CANTO

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Dalla VOCE al CANTO

di Paolo Manzelli

Simultaneità e Sincronicità nella Bio-Fisica Quantistica della Voce: la voce umana trova nel canto
un’armonia tra simultaneità e sincronie trasformando il caos delle dissonanze in bioritmi ordinati
ed armonici, che il cervello, tramite l’orecchio, può ri-modulare, dando luogo ad un sistema vocale
biologicamente auto-organizzato.

La voce umana genera linguaggi strutturati e melodie canore simultaneamente coordinate e
sincronicamente armonizzate dalla modulazione biologica dei segnali di informazione associati alla
emissione del suono vocale. Per comprendere come la voce sia determinata da processi biologici di
informazione cerebrale, è necessario predisporre un superamento della vecchia logica meccanica della
scienza, con cui si assimilano le corde vocali ad un sistema fisico di vibrazione.(1)

La codificazione spazio temporale dei ritmi ed armonie vocali dipende infatti da un sistema
auto-organizzato di modulazione di segnali di informazione codificati dall’attività cerebrale al
fine di produrre udibili sensazioni sonore. (2)

Putroppo fin dalla antichità la capacità fonetica e musicale della voce ha trovato spiegazione
prevalentemente sulla base di riferimenti meccanici dell’acustica delle vibrazioni, così che anziché
focalizzare la propria attenzione sul ruolo del cervello nell’organizzazione della voce, la scienza
ha fatto riferimento alla produzione di frequenze di strumenti a corde (legni ) ovvero a fiato
(ottoni) nei quali, a differenza del sistema vocale, l’ elemento risonante ( corde ) è normalmente
separato dal sistema di amplificazione (cassa di risonanza) .

La sorgente sonora biologica della voce non segue tale successione lineare tra la tensione
dell’elemento vibrante e la struttura della forma risonante di un sistema meccanico di vibrazione.
Infatti l’alterazione delle tensione della corda in una struttura meccanica non può essere quasi mai
modulata simultaneamente con la deformazione della cassa armonica che normalmente è rigida. Ciò
determina una prima sostanziale differenza tra il funzionamento delle corde vocali (Pliche o pieghe
vocali) che si muovono in sincronia con l’ apparato vocale, mentre l’ elemento vibrante elastico di
natura meccanica risuona in una cassa armonica senza attuare alcun feedback di aggiustamento tra
vibrazione e risonanza. Infatti ad es., in una chitarra, la tensione della corda è fissata dalla
rotazione del rocchetto girevole (bischero), mentre la frequenza di vibrazione viene modificata
tenendo la tensione fissa e modificando con la pressione o con il pizzicare delle dita, la lunghezza
della corda. In tal caso la frequenza di vibrazione risulta inversamente proporzionale alla
lunghezza della sezione lasciata libera di vibrare.

Viceversa le pliche situate nella laringe, variano la loro vibrazione aumentando lo sforzo di
tensione, pur rimanendo pressoché costante la loro lunghezza, e infatti il suono vocale è prodotto
sostanzialmente dal flusso di aria così che anche quando le pliche sono mantenute tanto rigide da
non vibrare minimamente si ottiene una vasta gamma di suoni vocali. Inoltre le pliche vocali non
sono semplici cordicelle, ma sono elementi altamente strutturati in vari strati muscolari alla cui
superficie c’e una pelle mucillaginosa che permette la emissione di sonorità di estrema precisione,
sostenute da un’onda di superficie che si adatta allo sforzo direzionale della corrente d’ aria che
ne modula finemente la vibrazione. Infatti il suono vocale è simile al fischiare ed ululare del
vento tra le onde del mare in burrasca, generando sonorità che il cervello riesce a organizzare come
ritmi e armonie utilizzando un sistema simultaneo di processazione di segnali biologici.

L’ elasticità biologica delle pliche vocali non è quindi semplicemente paragonabile a quella di un
risuonatore meccanico. I “foni” (3) e cioè la quantità minima di un “fonema” (4) , sono infatti
correlati ad un processo di “entanglement multiplo” di “fononi” , e cioè dei quanti di energia che
correlano le onde associate alle particelle quantiche, generando un insieme che assume proprietà di
scambio simultaneo dell’informazione in tutto l’ambiente di produzione della voce, la quale può
essere organizzata sincronicamente anche in forma di canto.

L’ entanglement (intreccio) tra le onde associate delle particelle quantiche è un fenomeno previsto
da Erwin Schoredinger (1935), nel suo libro sul tema “What Life Means?”, fenomeno di grande
rilevanza biologica, che in vero non ha avuto attenzione fino ai nostri giorni negli sviluppo della
“meccanica quantistica”. Di fatto la natura utilizza grandemente tale fenomeno di “bio-entanglement”
nelle strutture di ricezione sensoriali per utilizzare della possibilità di interscambio simultaneo
di energia di informazione a distanza. (5)

Sappiamo infatti che i quanti di energia possono dimostrare sperimentalmente sia le proprietà di
“particella” che quelle di “onda”, ciò significa che l’energia del quanto può condensarsi in un
punto dello spazio, e allo stesso tempo può essere delocalizzata come vibrazione. Il fenomeno dell’
entanglement , tra due o più quanti amplifica tale delocalizzazione delle onde definendo un campo di
“energia di informazione” di ampia estensione che mantiene simultaneamente una identità vibrazionale
per tutta la ampiezza del sistema di “entanglement quantistico”. Nel caso dei sistemi di ricezione
biologica tale effetto dà origine a fenomeni di Bio-risonanza (6) ed in particolare nel caso della
voce di una “Bio-risonanza” associata alla produzione della qualità delle sonorità vocali. (7)
Pertanto l’entanglement di fononi generati dalla pressione dell’aria tra le pliche vocali genera un
campo di informazione simultanea che permette di sincronizzare la emissione della voce . (8) Tale
fenomeno di “Bio-risonanza associato al suono vocale”, è utilizzato dai migliori cantanti capaci di
correlare in assonanza ai movimenti volontari dell’organizzazione della bocca, la dimensione
bio-risonante dei segnali di informazione. Tali segnali permettono, contemporaneamente, di dare
ordine sincronico alle modulazioni della voce, veicolando l’attenzione intuitiva non solo
all’altezza, intensità e timbro delle frequenze di vibrazione, ma all’ insieme globale dei fenomeni
che permettono la modulazione della complessa azione bio-energetica della emissione della voce. La
perdita di tale controllo globale della vibrazione macrofisica e della bio-risonanza quantistica,
provoca un istantaneo ritorno al caos, così che il cantante stona o rapidamente stecca perdendo il
ritmo e l’ armonia del suo canto.

Concludendo questa breve intervento ricordo che esso fa parte di un progetto di ricerca e sviluppo
su Arte e Scienza denominato “Florentine Contemporary Renaissance”, nel quale il pensiero
scientifico contemporaneo si ritrova nella inter-disciplinarietà tramite un “entanglement tra
scienza ed arte” in modo da riproporre l’ uomo al centro del processo di sviluppo del sapere come fu
nell’antico Rinascimento, al fine di comprendere gli eventi Bio Fisici Quantistici (Bio-Quantum
Physics), in un quadro di conoscenze disegnato opportunamente per includere i fenomeni emergenti
della auto-organizzazione sia della materia che della mente .

Biblio on line
(1) – Suono Musica e Cervello : www.marcostefanelli.com/subliminale/mantrasuono.htm
(2)- Cervello e Musica : blog.scuolaer.it/messaggio.aspx?IDBlog=172&IDMsg=2376
(3) – Foni : www.infantiae.org/oslapp1.asp
(4)- Fonetica : www.alphabit.net/PDF/LA%20PRODUZIONE%20DEI%20SUONI.pdf
(5)- Bio Quantum Physic of Sound : www.wbabin.net/science/manzelli12.pdf
(6) – Bioresonance Concept: www.atlifematrix.com/en/articles/detail.php?ID=1830
(7) -Vocal Sound : www.vocalsound.org/MetodoVS_it.htm;
www.vocalsound.org/Gypsoteca_it.htm
(8)- The Science of Quality :
guide.dada.net/educazione_alimentare_/interventi/2007/08/305049.shtml

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