18 gennaio 2013
L’esposizione prolungata a livelli elevati di cortisolo, l’ormone dello stress, in un periodo
critico dello sviluppo del cervello come l’adolescenza provoca nelle persone predisposte,
un’espressione anomala di un importante neurotrasmettitore, la dopamina, che in età adulta può
sfociare in una patologia psichiatrica conclamata. La scoperta conferma il ruolo chiave delle
interazioni fra geni e ambiente nella genesi dei disturbi mentali (red)
lescienze.it
Bullismo e isolamento sociale vissuti da ragazzi potrebbero avere conseguenze ancora più gravi di
quelle già segnalate dagli psicologi. Questi fenomeni inducono infatti elevati livelli di cortisolo,
l’ormone dello stress, la cui presenza in un periodo critico per lo sviluppo del cervello come
l’adolescenza può portare nei soggetti geneticamente predisposti alla manifestazione nell’età
adulta di gravi disturbi mentali, dalla depressione alla schizofrenia. L’importanza decisiva delle
interazioni geni-ambiente sugli effetti patogeni dei glucocorticoidi è stata messa in evidenza da
due studi sui topi condotti da ricercatori dell’Université Pierre et Marie Curie a Parigi e della
Johns Hopkins University School of Medicine a Baltimore che pubblicano su Science un articolo a
prima firma Jacques Barik e uno a prima firma Minae Niwa.
I ricercatori della Johns Hopkins hanno scoperto che isolando per tre settimane topi portatori di
una predisposizione genetica allo sviluppo della malattia mentale e di età corrispondente
all’adolescenza umana, dopo il reinserimento nel gruppo gli animali manifestavano comportamenti
associati con la malattia mentale, come l’iperattività o l’avversione a nuotare per raggiungere del
cibo posto su una piattaforma al centro di una vasca. Tutavia, se ai topi venivano somministrati
farmaci in grado di bloccare la capacità delle cellule di legarsi al cortisolo, per esempio il
composto RU486 (più noto per il suo uso nell’interruzione della gravidanza) tutti i sintomi
scomparivano.
In Francia, Barik e colleghi hanno invece approfondito i meccanismi d’azione attraverso cui gli
ormoni della famiglia del cortisolo inducono ansia e fobia sociale dopo l’esposizione ripetuta alle
aggressioni, scoprendo che l’effetto è mediato dalla dopamina, un neurotrasmettitore notoriamente
implicato nello sviluppo di diverse malattie mentali. In particolare, hanno scoperto che perché
l’effetto si verifichi è necessaria l’attivazione del recettore dei neuroni dopaminocettivi, ossia
quelli a cui si lega la dopamina, e non dei neuroni dopaminergici (ossia di quelli che quelli
rilasciano la dopamina).
“Abbiamo scoperto un meccanismo attraverso cui i fattori ambientali, per esempio mediante gli ormoni
dello stress, possono influenzare la fisiologia del cervello e portare a malattie mentali”, dice
Akira Sawa, che ha diretto il primo studio. “Abbiamo dimostrato nei topi che lo stress durante
l’adolescenza può influenzare l’espressione di un gene che codifica per un neurotrasmettitore chiave
correlato a funzioni mentali e a malattie psichiatriche. Si pensa che molti geni siano coinvolti
nello sviluppo della malattia mentale, ma la mia sensazione è che i fattori ambientali siano di
fondamentale importanza.”
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