Dan Millman – Guerriero dello spirito

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Dan Millman – Guerriero dello spirito

(di Brent Csutoras)

Prima ancora di diventare un campione della ginnastica, Dan ha cominciato a
incamminarsi sulla “via del guerriero di pace” quand’era studente
all’università di Berkeley. I suoi travagli con la scuola, l’amore e la vita
sono descritti con grande efficacia nel suo primo libro “La via del
guerriero di pace” (Il punto d’incontro)Scritto nel 1985, questo
appassionante “romanzo autobiografico” descrive l’incontro di Dan con
l’anziano e stravagante maestro spirituale Socrates, e come tale incontro
abbia cambiato la sua vita.

DAN MILLMAN: “Scrissi quel libro per aiutare i lettori a ricordare che la
nostra vita è inserita in un contesto molto più ampio, ma anche per
presentare l’esperienza di un uomo sul tortuoso cammino del risveglio
spirituale. Non lo scrissi, comunque, come guida completa al vivere
quotidiano.

“Ma solo una ventina d’anni dopo o quasi sono stato in grado di scrivere ‘Le
dodici porte – Illuminazioni quotidiane per la crescita spirituale’
(pubblicato in Italia da Sonzogno, £ 27.000, n.d.r.). Credo che, col tempo,
questo libro diverra’ un classico nel campo della crescita personale e
spirituale. Non solo perche’ rappresenta la ‘summa’ del mio insegnamento e
chiarisce molte delle questioni sollevate da ‘La via del guerriero di pace’,
ma anche perché rivela una via pratica all’illuminazione che ognuno può
intraprendere, dopo aver superato le dodici porte di cui si parla nel libro.

“Naturalmente, ognuno deve trovare la propria strada e compiere il proprio
viaggio nella vita, ma credo che ‘Le dodici porte’, insieme al mio nuovo
libro ‘Living on Purpose’ (ancora inedito in Italia, n.d.r.), possa
rappresentare una buona mappa”.

– Ma con tutti i maestri e gli autori che, al giorno d’oggi, insegnano
l’illuminazione, che cosa rende la via tracciata da Dan Millman migliore
della altre?

“Non so proprio se la mia via sia migliore delle altre. Dopotutto, non credo
proprio ci sia una gara in questo senso. Nessun maestro, nessun cammino
spirituale possono essere i migliori in senso assoluto. Possono solo andar
meglio per una particolare persona in un particolare momento.

“La luce è una sola, ma le lampade possono essere tante. Ogni maestro è come
una stazione radio. Noi ci sintonizziamo sulle stazioni che ci piacciono di
più. E gli uomini e le donne che seguono la ‘via del guerriero di pace’ e
trovano il mio lavoro accessibile, realistico, pratico e fattibile sembrano
aver riscontrato dei benefici nella loro vita, se le moltissime lettere che
ricevo possono rappresentare un’indicazione valida in questo senso”.

– In ogni caso, che sia migliore o meno, il tuo metodo del “guerriero di
pace” sembra funzionare. Ma perché? Che cosa offri esattamente attraverso i
tuoi libri?

“Forse hai sentito la storia dei cinque ciechi che s’imbattono in un
elefante. Ognuno tocca una parte diversa della creatura, come la coda, il
tronco o un orecchio. Ognuno ha un’esperienza diversa. Lo stesso accade con
i miei undici libri. Ognuno di essi presenza un aspetto diverso di ciò che
io definisco ‘l’approccio del guerriero di pace ad una vita di saggezza e di
benessere’. Siamo tutti guerrieri di pace in fase di addestramento nella
scuola della vita. In questo senso, io posso solo ricordare ai lettori ciò
che essi sanno già a livelli più profondi, ma che forse hanno dimenticato a
livello cosciente”.

– Per te quella di praticare la via del guerriero di pace dev’essere ormai
una routine quotidiana. Ma anche i grandi maestri talvolta deviano dal
cammino dell’illuminazione…

“In effetti, è difficile percorrere con costanza qualsiasi cammino, e
naturalmente anche per me alcuni giorni, alcuni momenti risultano più
difficili di altri. Altri giorni, invece, sono più luminosi o ‘illuminati’.
La vita è un campo di addestramento spirituale.

“In alcuni momenti mi sento più (o meno) aperto, capace di seguire il flusso
della vita. Non riesco ancora a padroneggiare le dodici porte di cui parlo
nel libro, ma le pratico sinceramente e costantemente. Ho raggiunto un punto
in cui, in genere, posso rappresentare un esempio positivo nelle aree che
insegno”.

– Insomma, Dan Millman vive ciò che scrive e crede in ciò che vive.
Tuttavia, bisogna ammettere che la maggior parte di noi è ancora troppo
presa dalle distrazioni della vita. Ci sono problemi che affrontiamo ogni
giorno e che tendono a ritardare la nostra ricerca dell’illuminazione. Per
esempio, cosa ne pensi dei progressi tecnologici straordinariamente rapidi
che si verificano al giorno d’oggi? Molti dicono che siamo ormai così presi
dai nostri giocattoli, dai nostri possedimenti materiali che dimentichiamo
quale sia il vero senso della vita. Ma tu pensi che la nostra spiritualità
sia stata davvero influenzata in qualche modo dalla tecnologia?

“La parola ‘spirito’ ha la stessa radice di ‘ispirazione’. Alcuni aspetti
della tecnologia mi ispirano. Per esempio, internet e le reti di computer
sono come il sistema nervoso del pianeta, che grazie ad essi è diventato un
tutto ancor più interconnesso. Presto i programmi per la traduzione
consentiranno a chiunque di comunicare con chiunque altro sulla Terra. La
tecnologia, insomma, fa parte del processo evolutivo. Non si tratta di
idolatrarla o di temerla, ma semplicemente di farne buon uso”.

– E cosa pensi dei problemi dei giovani di oggi? Ritieni che le nuove
generazioni debbano affrontare nuove prove, oppure tutti noi abbiamo a che
fare con problemi universali che non cambiano realmente con il tempo?

“Naturalmente, i tempi cambiano e ogni nuova generazione si trova in un
contesto differenti. Ma le sfide principali, universali sono sempre le
stesse: trovare amore, apprezzamento, comprensione, amicizia, onestà, ecc.
Giovane o vecchio, ognuno di noi è comunque iscritto alla scuola della vita
quotidiana e deve affrontare le questioni legate alle dodici porte di cui
parlo nel mio libro”.

– E cosa pensi della musica? Soprattutto da quando esistono le tecniche di
registrazione, la musica ha sempre rappresentato un’influenza importante
nella nostra vita. Come vedi il collegamento tra musica e spiritualità?

“Si tratta di un collegamento che è sempre esistito ed esisterà sempre. Ma
come in ogni ambito della vita, tendiamo a ‘costruire parcheggi e strade
asfaltate in paradiso’. Gran parte di Internet è occupata da siti
pornografici perché sembra sia quello che si vende bene. Nonostante tutte le
nostre parole e le nostre pose da intellettuali evoluti, siamo ancora
interessati ai livelli più primitivi dell’esperienza umana.

“Mi piacciono molti tipi di musica, ma tendo ad ascoltare soprattutto
colonne sonore, musicals, brani classici… Qualsiasi cosa mi tiri su, mi
ispiri o mi riempia di entusiasmo. La buona musica rimane sempre buona
musica, qualunque sia il genere cui appartiene. Ma dei brani che attualmente
vanno tanto in classifica devo dire che apprezzo forse il 10%, non più”.

– In conclusione, come sintetizzeresti il messaggio contenuto nei tuoi
libri?

“Abbiate fiducia nel processo della vostra vita che si schiude ogni giorno.
Rendetevi conto del fatto che non abbiamo un controllo diretto sulle nostre
emozioni o i nostri pensieri, che passano nella nostra mente come rapide
nuvole, e quindi non siamo sempre veramente responsabili per essi. Ma
possiamo senz’altro controllare il nostro comportamento. Di questo siamo
certamente responsabili. Perciò, invece di cercare di ‘rimettere a posto’ i
vostri pensieri o i vostri sentimenti, concentratevi sul comportarvi bene,
in linea con i vostri principi, e andrete lontano nella vita”.

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