Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

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Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024.
Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un’ulteriore diffusione.

3 ottobre 2024 Focus.it

L’aumento vertiginoso dei casi di Dengue – infezione trasmessa dalle zanzare del genere Aedes, come
la zanzara tigre – fa salire l’attenzione su una malattia che l’Oms aveva già inserito tra le 10
minacce per la salute globale ancor prima dell’ondata epidemica attuale. I timori si alimentano
anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registra 102
casi accertati e altri dieci probabili.

Già il 2023 era stato un anno record, con oltre 6 milioni di contagi e casi autoctoni registrati
anche in zone, come l’Europa e l’Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte
diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio).
Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sbriciolare quel record, in
particolare in America Centrale e Meridionale, dove si é registrato un incremento dei contagi del
304% rispetto al 2023 e di ben il 495% rispetto alla media degli ultimi 5 anni.

In Italia sono 500 i casi confermati di Dengue dal 1 gennaio al 24 settembre 2024: di questi, 436
sono associati a viaggi all’estero e 64 sono casi autoctoni. L’età mediana dei casi segnalati è di
41 anni e il 48% è di sesso maschile.

CHE COSA È LA DENGUE. La Dengue è causata da virus del genere Orthoflavivirus, della famiglia
Flaviviridae, trasmessi attraverso la puntura di zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus (zanzara
tigre). Sono note 4 varianti (sierotipi) virali ed è possibile infettarsi più volte con sierotipi
diversi. Mentre la prima infezione è generalmente asintomatica, o comunque lieve, la seconda espone
al rischio di sviluppare una forma grave.

I sintomi compaiono a 4-10 giorni dall’infezione e comprendono febbre, mal di testa, dolore attorno
agli occhi, dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle. Nel 5%
dei casi la malattia provoca anche sanguinamenti ed emorragie che, seppur raramente, possono
risultare letali.

Non esistono farmaci contro la Dengue, che viene trattata per lo più con paracetamolo. Gli esperti
invitano invece a non usare i Fans (come l’aspirina o l’ibuprofene) perché possono favorire le
emorragie.

PERCHÉ STA AUMENTANDO? La malattia è endemica in un centinaio di Paesi, in America Centrale e
Meridionale, Sud-est Asiatico, parte dell’Africa, Mediterraneo Orientale e nelle isole del Pacifico.
Secondo l’Oms, all’origine dell’aumento del numero di casi c’è un cambiamento nella distribuzione
delle zanzare, collegato al fenomeno El Niño (iniziato verso la metà del 2023) e alla crisi
climatica, che hanno fatto aumentare le temperature e l’umidità.

Ciò che è accaduto in Bangladesh lo scorso anno ne è un chiaro esempio: secondo gli esperti,
l’allungamento della stagione monsonica estiva e l’aumento delle temperature hanno fatto sì che i
decessi per Dengue siano più che quintuplicati fra il 2022 e il 2023. Ma il clima non è la sola
causa di quanto sta accadendo.

Un contributo arriva anche dalla fragilità nei sistemi sanitari indotta dalla pandemia di Covid, che
ha indebolito i sistemi di sorveglianza e di controllo delle zanzare, e dalla crescita disordinata
di alcune città, con fenomeni di urbanizzazione non accompagnati da una gestione adeguata di rifiuti
e reflui. Aedes aegypti, inoltre, è una specie piuttosto adattabile: si pensava che non si
riproducesse in acque sporche, ma studi recenti hanno invece individuato larve anche nelle
pozzanghere e nelle fogne.

ESISTE UN VACCINO? Lo scorso anno anche in Italia è stato approvato Qdenga di Takeda: un vaccino
vivo attenuato che protegge da tutti e 4 i sottotipi di dengue (nella foto). Si somministra in due
dosi a distanza di almeno 3 mesi una dall’altra e anche dopo 4 anni e mezzo continua ad avere
un’elevata capacità di proteggere dalle forme gravi (pari all’84,1%).

«Il vaccino funziona bene soprattutto in persone che hanno già contratto il virus, prevenendo la
reinfezione la malattia grave», spiega Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri.
«L’efficacia è stata valutata su soggetti di età comprese fra i 4 e i 16 anni, che rappresentano la
popolazione più suscettibile, ma è indicato anche per gli adulti. Dovrebbe vaccinarsi chi ha in
programma di visitare aree a rischio (proprio per prevenire una seconda e pericolosa infezione).

«Il vaccino è usato attualmente anche nelle situazioni di crisi. Per questi contesti va tuttavia
segnalato anche un altro vaccino, il Butantan, che ha dato ottimi risultati e arriverà da noi
probabilmente nel 2025».

COME SI PREVIENE LA DENGUE? La protezione dalle zanzare resta il modo più efficace per prevenire la
Dengue. Per questo, si consiglia di usare repellenti a base di Deet e di indossare pantaloni lunghi
e camicie a maniche lunghe, meglio se di colore chiaro. Le zanzariere alle finestre e l’aria
condizionata limitano la presenza degli insetti nel luoghi chiusi, mentre le reti su culle e lettini
proteggono i più piccoli.

Poiché le uova si schiudono in acqua, vanno poi eliminati i depositi di acqua stagnante (per
esempio, nei sottovasi).

Chi torna da aree a rischio deve contattare il medico se nei 14 giorni successivi al rientro accusa
sintomi compatibili con la malattia. Oltre alle misure personali, resta fondamentale il controllo
delle zanzare da parte delle autorità.

www.marionegri.it/ricerca

da focus.it

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