Desidererei sapere, Maestro, quando troverò’ Dio?

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Desidererei sapere, Maestro, quando troverò’ Dio?

di Paramahansa Yogananda

Tratto da:
“Autobiografia di uno Yoghi”
di Paramahansa Yogananda

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Sri Yukteswar m’insegnò come richiamare a volonta’ la felice esperienza e
anche come trasmetterla ad altri , se le loro vie intuitive sono sviluppate.
Per mesi interi vissi in quell’estatica unione e compresi perche’ le
Upanishad dicono che Dio e’ : “il piu’ squisito”. Ma un giorno
sottoposi al Maestro un problema:

“Desidererei sapere, Maestro, quando trovero’ Dio?”.

“Lo hai trovato”.

“Oh! no, signore, non credo!”.

Il mio Guru sorrideva: “Sono certo che tu non ti aspetti di vedere un
venerabile Personaggio assiso su un trono in qualche asettico angolo del
cosmo! Vedo, invece, che tu credi che il possesso di poteri miracolosi
equivalga a conoscere Dio. No. Si potrebbe avere l’intero universo e non
trovare ancora Dio! Il progresso spirituale non si misura dai poteri
esteriori, ma solo dalla profondita’ della beatitudine che si prova nella
meditazione.”

“Dio e’ la gioia sempre nuova. Egli e’ inesauribile; mentre continuerai a
meditare attraverso gli anni, Egli ti sedurra’ con ingegnosita’ infinita. I
devoti che come te hanno trovato la strada di Dio, non sognano neppure di
cambiarLo con nessun’altra gioia al mondo; Egli e’ seducente al di la’
d’ogni possibilita’ di confronto!”

“Come ci stanchiamo presto dei piaceri terreni! La brama di cose materiali
non ha mai fine; l’uomo non e’ mai completamente soddisfatto e insegue una
meta dopo l’altra. Quel ‘qualcos’altro’ ch’egli cerca e’ il Signore, che
solo puo’ garantire una gioia eterna.”

“Le brame esteriori ci scacciano dall’Eden interiore, offrono falsi piaceri
che sono soltanto simboli della felicita’ dell’anima. Il Paradiso Perduto
viene prontamente riconquistato attraverso la divina meditazíone. Poiche’
Dio e’ Imprevedibile e Sempre nuovo, noi non ce ne stanchiamo mai. Come
potremmo mai saziarci di una felicita’ deliziosamente variata attraverso
l’eternita’?”.

“Comprendo adesso, Maestro, perche’ i santi chiamano Dio l’Insondabile.
Anche una vita eterna non potrebbe bastare per valutarLo”

“E’ vero. Ma Egli e’ anche vicino e caro. Dopo che lo spirito umano,
mediante il Kriya Yoga, s’e’ liberato degli ostacoli forniti dai sensi, la
meditazione offre una duplice testimonianza dì Dio: la sempre nuova gioia
da’ un’evidenza della Sua esistenza, convincente fino in ogni nostro atomo;
inoltre, nella meditazione si trova la Sua guida immediata, la Sua giusta
risposta a ogni difficolta’”.

“Comprendo, Guruji; avete risolto il mio problema”. Sorrisi, grato. “So
adesso di avere trovato Dio, poiche’ ogni volta che la gioia della
meditazione ritornava inconsciamente in me durante i periodi di attivita’,
fui misteriosamente diretto a scegliere la condotta giusta in ogni cosa,
perfino nei minimi particolari”.

“La vita umana e’ piena di dolore fin quando non impariamo a armonizzarla
con il Divino Volere, il cui ‘giusto corso’ spesso rende perplessa
l’intelligenza egoistica” disse il Maestro. “Dio solo puo’ dare un consiglio
infallibile; chi, se non Lui, porta il peso del cosmo?”.

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