Dhammapada – Il libro piu’ amato dal Canone buddista – parte nona, e fine

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DHAMMAPADA

IL LIBRO PIÙ AMATO
DAL CANONE BUDDISTA

(Parte nona, e fine)

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XXV Il bhikshu

360 Sii padrone dei tuoi occhi,
delle tue orecchie,
del tuo naso,
della tua lingua.

361 Sii padrone del tuo corpo,
delle tue parole,
dei tuoi pensieri;
sii padrone di te stesso in ogni situazione
e sarai libero dalla sofferenza.

362 Chi è padrone delle proprie mani,
dei propri piedi
e della propria lingua,
chi è perfettamente padrone di sé
e gioisce della meditazione e della solitudine,
questi è un vero bhikshu.

363 Dolce è ascoltare quel bhikshu
che è padrone della propria lingua,
che parla con saggezza e senza arroganza
e illumina lo spirito del dharma.

364 Se il dharma è la tua gioia,
la tua meditazione, la tua devozione,
non smarrirai mai il cammino del dharma.

365 Accetta di buon grado ciò che ti è dato
e non invidiare ciò che è dato ad altri.
Non lasciare che l’invidia
turbi la tua meditazione.

366 Anche gli dei lodano quel bhikshu
che accetta di buon grado ciò che gli è dato,
per quanto poco sia,
e vive con purezza e totalità.

367 É un vero bhikshu colui
che non si identifica con alcun nome o forma,
che non si appropria di nulla
e non si rattrista per ciò che non c’è.

368 Vivi nell’amore e nella serenità,
segui fiducioso il cammino del Buddha
e raggiungi il luogo di pace
dove l’esistenza è a riposo.

369 Svuota la tua barca, o bhikshu,
rendila più leggera.
Abbandona le passioni e l’odio
e naviga verso la libertà.

370 Elimina i cinque ostacoli,
liberati dei cinque attaccamenti,
sviluppa le cinque virtù.
Chi si è liberato dei cinque legami
è detto oghatinnoti,
“uno che ha attraversato la corrente”.

371 Medita, o bhikshu,
non essere negligente.
Non smarrirti nella ricerca del piacere,
non ingoiare la palla di ferro rovente
per poi gridare di dolore.

372 Non c’è meditazione
senza profonda percezione,
non c’è profonda percezione
senza meditazione.
Quando entrambe sono presenti,
sei prossimo al nirvana.

373 Sovrumana è la beatitudine di quel bhikshu
che penetra nella casa vuota
con la pace nel cuore
e coglie l’essenza del dharma.

374 Contemplando il sorgere e lo svanire
degli elementi dell’esistenza fenomenica,
gioisci realizzando l’eterno.

375 Questi sono i primi passi del cammino:
padronanza dei sensi,
semplicità,
pratica degli insegnamenti,
coltivare amicizie pure, virtuose, attive.

376 Vivi l’amicizia
e svolgi i tuoi compiti.
La tua felicità diverrà sempre più profonda
e metterà fine alla sofferenza.

377 Lascia cadere le passioni e l’odio
come il gelsomino lascia cadere
i suoi fiori appassiti.

378 Indifferente agli allettamenti del mondo,
metti pace nel tuo corpo,
metti pace nelle tue parole,
metti pace nei tuoi pensieri.

379 Risvegliati da te,
sii l’osservatore di te stesso.
Consapevole e autonomo,
vivi felice.

380 Tu sei il tuo maestro.
Tu sei il tuo rifugio.
Guida te stesso
come un mercante controlla un cavallo focoso.

381 Vivi nella gioia,
segui fiducioso il cammino del Buddha
e raggiungi il luogo di pace
dove l’esistenza è a riposo.

382 Il giovane bhikshu
che intraprende il cammino del dharma
illumina il mondo
come la luna che emerge da dietro le nubi.

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XXVI Il bramino

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383 O bramino, con tutta la tua energia
argina la corrente del desiderio,
allontana da te i piaceri dei sensi.
Riconoscendo la fine
di ogni cosa che ha un’origine,
realizza l’increato.

384 Raggiungi l’altra sponda
attraverso la meditazione
e la percezione profonda,
dissolvi ogni vincolo
grazie alla conoscenza della verità.

385 Va al di là di questa
e dell’altra sponda,
va al di là della paura e di ogni vincolo.

386 Colui che medita,
è libero dalle passioni,
è centrato, assolve i suoi compiti,
è senza macchia
e ha raggiunto il bene più alto,
questi è un bramino.

387 Il sole splende di giorno,
la luna splende di notte,
il guerriero splende nella sua armatura,
il bramino splende in meditazione.
Ma il Buddha splende radioso
giorno e notte.

288 Bramino è chi ha lasciato cadere ogni male,
asceta è chi vive in serenità,
eremita è chi ha eliminato ogni impurità.

389 Nessuno aggredisca un bramino,
ma questi, se è aggredito, non si adiri.
Guai a colui che aggredisce un bramino,
ma ancor più al bramino
che riversa la sua ira sull’aggressore.

390 Non lasciare che la tua mente
si attacchi al piacere.
Liberando la tua mente
da ogni desiderio di ferire,
avvicini per te la fine della sofferenza.

391 Non ferire con le tue azioni,
con le tue parole
e con i tuoi pensieri.
Sii padrone di te sotto questi tre aspetti.

392 Come un bramino onora il fuoco del sacrificio,
così onora colui dalle cui labbra
puoi apprendere il dharma
del perfetto illuminato.

393 Né la capigliatura arruffata,
né la casta, né la trasmissione ereditaria
fanno il bramino.
Bramino è colui che vive nella verità,
nella purezza e nel dharma.

394 Vani, o sciocco,
sono i capelli arruffati e la pelle di daino.
All’esterno ti atteggi alla purezza
e all’interno sei nell’oscurità.

395 Bramino è chi medita
in solitudine nella foresta,
vestito di stracci,
emaciato, con le vene in rilievo.

396 Non è la nascita o la ricchezza
a fare il bramino.
É un bramino chi non possiede nulla
e non si attacca a nulla.

397 Bramino è chi ha spezzato ogni catena,
non trema,
è andato al di là di ogni attaccamento,
è totalmente libero.

398 Bramino è l’illuminato
che ha tagliato ogni fune e correggia,
ha sciolto i lacci,
ha rovesciato il giogo,
ha spezzato le sbarre.

399 Benché innocente, sopporta senza rancore
offese e persecuzioni.
La forza del suo spirito
è il suo esercito.

400 L’ira non lo tocca.
Non devia mai dal suo cammino.
E puro, senza desideri
e padrone di sé.
Vive nel suo ultimo corpo.

401 Su di lui il piacere scivola via
come una goccia d’acqua su una foglia di loto
o come un seme di senape sulla punta di un ago.

402 E arrivato alla fine del viaggio,
ha deposto il fardello della sofferenza,
è libero da ogni attaccamento.

403 La sua saggezza è profonda,
sa discernere il giusto cammino,
ha raggiunto la meta suprema.

404 Sia fra i monaci
sia fra coloro che vivono nel mondo
resta nella sua solitudine.
I suoi bisogni sono pochi.

405 Non esercita la violenza
su alcuna creatura,
mobile o immobile,
non uccide e non causa la morte
di alcun essere.

406 Si muove amorevolmente
in mezzo all’ostilità,
pacificamente
fra coloro che agitano il bastone,
distaccato fra gli avidi.

407 In lui l’odio, le passioni,
l’orgoglio, l’invidia
sono caduti
come un seme di senape
cade dalla punta di un ago.

408 Le sue parole sono veritiere, ma non dure,
sono chiare, ma non offendono.

409 Non si appropria
di ciò che non gli viene dato,
buono o cattivo che sia,
grande o piccolo.

410 Non desidera nulla per sé
né in questo, né nell’altro mondo.
É libero da ogni desiderio e attaccamento.

411 Libero dal desiderio,
libero dal dubbio,
ha raggiunto la profondità dell’eterno.

412 Al di là dell’attaccamento
al merito e al demerito,
al di là delle passioni,
al di là della sofferenza,
al di là di ogni impurità.

413 In lui la sete dell’esistenza si è spenta.
E puro, sereno, imperturbabile,
splendente come la luna.

414 Ha percorso il fangoso cammino
delle rinascite e dell’illusione,
difficile da lasciare,
ed è andato oltre,
ha raggiunto l’altra sponda.
Libero da ogni dubbio e desiderio,
ha trovato la pace.

415 In lui la sete dell’esistenza si è spenta.
Ha lasciato i piaceri dei sensi,
ha lasciato la casa.

416 In lui la sete dell’esistenza si è spenta.
Ha abbandonato ogni attaccamento,
è divenuto un viandante.

417 Distaccato dalla cose umane,
distaccato dalle cose divine,
nulla più lo lega.

418 Ha lasciato il piacere e il dispiacere,
non c’è più in lui alcun seme
di un ritorno all’esistenza,
ha conquistato tutti i mondi.

419 Senza attaccamento contempla
il nascere e il morire di ogni cosa.
Si è risvegliato.

420 Il suo cammino è ignoto
agli uomini, agli spiriti e agli dei.
É senza macchia,
è illuminato.

421 Non possiede nulla
e non ha bisogno di nulla.
Per lui non c’è più passato, presente o futuro.

422 É il saggio, il vittorioso,
l’eroe senza macchia
che ha trasceso la paura e il desiderio,
il risvegliato.

423 Ricorda le sue precedenti dimore,
conosce il cielo e l’inferno.
La sua saggezza è perfetta.
É giunto alla fine del viaggio.
Ha fatto tutto ciò che doveva fare.
É divenuto uno con la totalità dell’esistenza.

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