Diabete di tipo II: cause e diagnosi
Come diagnosticare il diabete di tipo II secondo la Semeiotica Biofisica Quantistica
di Sergio Stagnaro,Simone Caramel – 11/11/2014
Diabete di tipo II: cause e diagnosi
In un articolo, richiesto a Sergio Stagnaro dagli Editori del Cambridge Research Center, che sarà pubblicato in Diabetes, col titolo di The glycocalyx bedside evaluation plays a central role in diagnosing type 2 diabetes mellitus and in its primary prevention. Caramel S., Marchionni M., Stagnaro S., TREATMENT STRATEGIES – DIABETES; Volume 6 Issue 1 – October 2014, (http://www.cambridgeresearchcentre.co.uk/all-publications/diabetes/ ), gli Autori hanno sottolineato come la disfunzione mitocondriale, l’alterazione della barriera emato-encefalica, la valutazione degli endoteli e dei glicocalici sono nuove acquisizioni nella patogenesi e nella diagnosi precoce del Diabete Mellito Tipo 2 (DMT2).
Infatti, il Diebete Mellito Tipo 2 è caratterizzato da una localizzata disfunzione endoteliale, fondamento dell’insorgenza ed evoluzione delle “complicazioni” micro- e macro-vascolari, della patologia, che insorgono decenni e decenni prima che si manifesti la fenomenologia clinica e di laboratorio. Ci riferiamo ai Reali Rischi Congeniti, dipendenti dalle relative Costituzioni Semeiotico-Biofisico-Quantistiche.
In numerose condizioni infiammatorie sono stati suggeriti diversi modelli teorici ed approcci sperimentali per documentare le modificazioni strutturali e funzionali dei glicocalici. Queste alterazioni si pensa possano provocare processi infiammatori nei vasi sanguigni e contribuire ad un gran numero di malattie, come appunto il DMT2, sempre associato ad una aumentata permeabilità capillare, descritta clinicamente da uno di noi, in tempi ormai lontani, come Segno di Bilancini e Lucchi.
Il glicocalice cellulare è fisiologicamente composto da glicosaminoglicani (GAGs), proteoglicani e glicoproteine, completamente integrato allo strato funzionale della superficie luminale dell’endotelio. L’alterazione del glicocalice, specialmente quello dei vasa vasorum, si configura come un iniziale passo di essenziale importanza nella fisiopatologia dell’Aterosclerosi e delle “complicazioni” diabetiche microangiopatiche. La degradazione del glicocalice rende possibile l’anomala filtrazione a livello dei glomeruli renali e il progressivo aggravamento del danno endoteliale. Queste alterazioni sono alla base dell’insorgenza e della progressione della microangiopatia diabetica.
Prima dell’esordio delle manifestazioni cliniche tipiche delle “complicazioni” vascolari diabetiche, furono osservati numerosi e precoci cambiamenti microvascolari con perdita del glicocalice in una popolazione di bambini colpiti da DM di tipo I. Questi risultati hanno aperto una nuova via alla diagnosi precoce e ad un originale monitoraggio del DM, nonché strategie terapeutiche finalizzate alla protezione e alla ristrutturazione del glicocalice. Quanto riferito sopra sottolinea l’importanza, ad iniziare dalla prima decade di vita, di un tempestivo ed appropriato studio clinico del glicocalice e del distretto microvascolare a fini diagnostici, fisiopatologici, del monitoraggio terapeutico e della ricerca.
Nel nostro articolo esaminiamo una originale fisiopatologia del DMT2, che ne spiega i Cinque Stadi sulla base di rilievi diagnostici clinici, raccolti a partire dalla nascita in individui con Costituzione Diabetica, raccolti con la Percussione Ascoltata di organi e visceri, metodica nota oggi come Semeiotica Biofisica Quantistica. Questo originale semeiotica fisica permette una precoce valutazione degli stadi pre-clinici e clinici del DMT2, iniziando dal Reale Rischio Congenito, dipendente dalla Costituzione Diabetica.
La nostra ricerca è basata su uno studio osservazionale di una serie di casi, condotta da Sergio Stagnaro, tra il 1982 e il 2012. È stato arruolato un totale di 250 pazienti, esaminati con la Semeiotica Biofisica Quantistica (SBQ), valutando i parametri, spaziali e temporali, dei diversi Riflessi considerati.
Abbiamo preso in considerazione 1) l’evoluzione temporale dei segni della SBQ (follow-up 10 anni) e 2) l’accertamento dei valori numerici osservati nel tempo, passibili di essere correlati con l’insorgenza e la progressione della microangiopatia diabetica (DMA), passando dallo stadio pre-clinico a quello clinico.
Dal momento che i valori numerici osservati nel follow-up sono correlati con l’insorgenza e la progressione della DMA, noi ipotizziamo che l’applicazione dei tests clinici, SBQ possano permettere la precoce diagnosi delle alterazioni microvascolari nei pazienti con DMT2 prima che esse ovviamente siano apparse sul piano clinico e del Laboratorio, fornendo utili ed affidabili informazioni per la prevenzione pre-primaria e primaria.
Le alterazioni dei valori parametrici nei tests SBQ, osservati nei nostri pazienti, ci hanno stimolato a utilizzare questi valori parametrici per una nuova classificazione fisiopatologica del dismetabolismo glicidico, i Cinque Stadi del DMT2, rivelatasi affidabile e determinante in una sicura esperienza di uno noi, per la Prevenzione Pre-Primaria e Primaria di una patologia oggi epidemica.
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__curare-il-diabete-in-21-giorni-nuovo.php?pn=1567
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