Dimentica il tuo passato…
di Yoganandaji
Un discepolo aveva deciso di lasciare l’eremitaggio. Egli disse a P.: “Dovunque io sia, mediterò
sempre e seguirò la vostra dottrina”. “No, non sarai capace di farlo”, rispose il M.”Il tuo posto è
qui. Se ritorni alla tua vita di prima, dimenticherai questo sentiero”. Lo studente partì. Non
praticò più la meditazione e si immerse nella vita del mondo. Il Guru si afflisse per la sua
‘pecorella smarrita’. Ai discepoli disse: “Il Male ha un suo potere. Se vi mettete dalla sua parte,
esso vi afferrerà. Se avete commesso un passo falso, ritornate immediatamente sulla giusta via!”.
“Se un uomo vi dicesse: ‘Io sono Dio’, non pensereste ch’egli dice la verità” disse il M.a un gruppo
di discepoli. “Però possiamo tutti giustamente dire: ‘Dio è diventato me’. Di quale altra sostanza
potremmo mai essere fatti? Egli è l’unica materia prima della creazione. Prima ch’Egli portasse a
manifestazione i mondi dei fenomeni, nulla esisteva eccetto Egli stesso quale Spirito. Dal Suo
Essere Egli creò tutto l’universo e le anime degli uomini”.
Un discepolo chiese: “Dovrei leggere dei libri?”. “Lo studio delle Scritture ti ispirerà un maggiore
zelo per Dio, se leggerai i versetti lentamente, cercando di assimilarne il significato profondo”,
rispose il M. “Leggere la letteratura sacra senza seguirne i precetti genera vanità, falso
compiacimento e ciò che io chiamo ‘indigestione intellettuale’. Molte persone sono costrette a
leggere libri secolari per guadagnarsi la vita; ma i rinuncianti come te non dovrebbero leggere
scritti non devozionali, quelli tra le cui pagine non si trova Dio”.
“La creazione sottostà realmente a un processo di evoluzione?, chiese un discepolo. “L’evoluzione è
un suggerimento di Dio nella mente umana, ed è vera soltanto nel mondo della relatività”, rispose il
M. “In realtà tutto accade nel presente. Nello Spirito non c’è evoluzione, come non c’è mutamento
nel fascio di luce per il cui mezzo si manifestano tutte le scene per cui si sviluppa un film. Il
Signore può svolgere la pellicola della creazione in avanti o indietro, ma ogni cosa sta realmente
accadendo nell’eterno ora”.
“Lavorare per Dio e non per se stessi significa forse che è sbagliato essere ambiziosi?”, domandò un
discepolo.
“No, voi dovete avere l’ambizione di compiere il lavoro di Dio”, disse il M. “Se la vostra volontà è
debole e la vostra ambizione è morta, avete già perso questa vita. Ma non permettete all’ambizione
di formare degli attaccamenti terreni. “Cercare le cose soltanto per voi stessi è un atteggiamento
distruttivo; cercarle per gli altri è un modo per espandersi; ma cercare di piacere a Dio è
l’atteggiamento migliore, che vi porterà direttamente alla Divina Presenza”.
“Mi sento attratto dalla vita nell’eremitaggio”, disse un uomo a P., “ma sono restio a rinunciare
alla mia libertà”.
“Senza divina realizzazione voi avete poca libertà”, replicò il M. “La vostra vita è governata dagli
impulsi, dai capricci, umori, abitudini e ambiente. Seguendo il consiglio di un Guru e accettando la
sua disciplina, voi emergerete gradualmente dalla schiavitù dei sensi. Libertà è la facoltà di agire
seguendo la guida dell’anima, e non sotto la costrizione dei desideri e delle abitudini. Obbedire
all’ego conduce alla schiavitù; obbedire all’anima porta alla liberazione”.
“Signore, esiste un metodo scientifico, oltre il Kriya, che può portare un devoto a Dio?”, s’informò
uno studente. “Sì”, disse il Maestro. “Una via rapida e sicura che porta all’infinito è quella di
tenere la propria attenzione fissa nel centro della Coscienza Cristica fra le sopracciglia”.
“E’ male dubitare?”, chiese uno studente. “Non mi piace credere ciecamente”. Il M. rispose: “Ci sono
due specie di dubbi: distruttivi e costruttivi. Il dubbio distruttivo è lo scetticismo abituale. Gli
uomini che coltivano questo atteggiamento negano ciecamente tutto; essi non danno la pena
d’investigare imparzialmente. Lo scetticismo è un’interferenza che disturba la ricezione nella radio
mentale, e fa perdere all’uomo l’ascolto del programma della verità. “Il dubbio costruttivo è quello
che porta a porre domande intelligenti e a esaminare le cose con spirito di giustizia. Coloro che
coltivano questo atteggiamento non hanno pregiudizi e non accettano come valide le opinioni altrui.
Nel cammino spirituale, coloro che dubitano costruttivamente fondano le loro conclusioni sulle prove
e sull’esperienza personale. Questo è il modo giusto di affrontare la verità”.
“Perchè Dio dovrebbe arrendersi facilmente a voi?”, disse il M. durante una conferenza. “Voi che
lavorate tanto per il denaro e così poco per la divina realizzazione! I santi indù ci dicono che se
dedicassimo un tempo così breve come 24 ore a una preghiera continua e ininterrotta, il Signore
apparirebbe dinanzi a noi o si farebbe conoscere da noi in qualche altra maniera. Se dedichiamo
anche una sola ora giornaliera alla profonda meditazione su di Lui, a suo tempo Egli verrà a noi”.
P. aveva consigliato un certo discepolo dall’inclinazione intellettuale, di cercar di sviluppare la
devozione. Accorgendosi che il giovane stava facendo buoni progressi, un giorno il M. gli disse con
affetto: “Mantieniti saldo sul sentiero spirituale. Come era arida la tua vita quando ti affidavi
solo all’intelletto!”.
“I desideri sono i più perseveranti nemici dell’uomo; egli non riesce a placarli”, disse il
M.”Abbiate un solo desiderio: quello di conoscere Iddio. L’accontentare i desideri dei sensi non può
soddisfarvi, perchè voi non siete i sensi. Questi sono soltanto i vostri servi, non il vostro Sè.”
Mentre P. e i discepoli sedevano vicino al caminetto nel soggiorno dell’eremitaggio parlando di
argomenti spirituali, il M. disse: “Immaginate due uomini. Alla loro destra c’è la valle della vita,
e alla loro sinistra la valle della morte. Entrambi sono uomini ragionanti, eppure uno di essi va a
destra e l’altro a sinistra. Perchè? Perchè uno ha usato bene la sua facoltà di discernimento,
mentre l’altro ha usato male questo potere perdendosi nei falsi ragionamenti”.
“M., il dottor Lewis fu il vostro primo discepolo in questo Paese, è vero?”. P. rispose: “Questo è
ciò che si dice”.Vedendo che chi aveva posto la domanda rimaneva interdetto, il M. aggiunse: “Io non
dico mai che gli uomini sono miei discepoli. Dio è il Guru; essi sono discepoli Suoi.”
Uno studente deplorava il fatto che le notizie del male nel mondo predominavano di solito nei
giornali. “Il male si diffonde col vento”, disse il M.”. La verità è capace di viaggiare
controvento”.
Molte persone erano curiose di conoscere l’età del Maestro. Egli soleva ridere e dire: “Io non ho
età. Esistevo prima degli atomi, prima dell’alba della creazzione”. Ai discepoli consigliava: “Dite
a voi stessi questa verità: ‘Io sono l’Oceano infinito, divenuto molti nelle onde. Sono eterno e
immortale. Io sono Spirito'”.
“Che cosa trattiene la terra dall’abbondare sua orbita?”, chiese P. a un discepolo. “La forza di
gravità dell’attrazione del sole, signore, che impedisce alla terra di perdersi nello spazio”,
rispose il giovane. “Che cosa, allora, trattiene la terra dall’essere attirata nel sole e
precipitare in esso?”, continuò il M. “La forza centrifuga della terra, signore, per cui essa
mantiene una certa distanza dal sole”. Il M. sorrise in modo significativo. Più tardi il discepolo
si rese conto che P. parlava in allegoria di Dio quale Sole che attira, e dell’uomo egoistico come
la terra che ‘mantiene la distanza’.
A un allievo tendente a raziocinare, il M. disse: “Non credere di poter comprendere il Signore
Infinito con la ragione. La ragione può afferrare soltanto il principio di causa-effetto che
appartiene al mondo dei fenomeni. Essa è incapace di comprendere la verità trascendentee la natura
dell’Assoluto Senza Causa. “La più alta facoltà dell’uomo non è la ragione, bensì l’intuizione, cioè
l’acquisizione di conoscenza attinta immediatamente e spontaneamente dall’anima, ma non per mezzo
dei sensi o della ragione passibile di errori”.
Nel comporre una disputa fra due allievi, il M. disse: “L’umanità ha un solo vero nemico:
l’ignoranza. Uniamoci tutti per distruggerla, aiutandoci e incoraggiandoci l’un l’altro lungo il
cammino”.
“Come potrebbe Iddio, l’Assoluto Immanifesto, apparire in forma visibile a un devoto?” chiese un
uomo. Il M. disse: “Se dubitate, non vedrete; e se vedrete, non dubiterete”.
“Ma, signore”, si scusava un discepolo, “io non mi ero reso conto che le mie parole avrebbero
causato dispiacere a M.”. Il Maestro rispose: “Anche se infrangiamo una legge o facciamo del male a
qualcuno inconsciamente, abbiamo tuttavia fatto del male. E’ l’egocentrismo che ci induce in errore.
I santi non agiscono stoltamente, perchè hanno abbandonato l’ego e hanno trovato la loro vera
identità in Dio”. Un discepolo espresse il suo disgusto per una persona i cui crimini erano stati
recentemente discussi sui giornali. “Io provo dispiacere per un uomo che è malato”, disse il M.
“Perchè dovrei odiare un uomo caduto nel male? Questi è veramente malato”.
“Quando le pareti di un serbatoio cedono, le acque si precipitano fuori in tutte le direzioni”,
disse il M. “Similmente, quando le limitazioni dell’irrequietezza e dell’illusione sono state
eliminate per mezzo della meditazione, la coscienza dell’uomo ssi espande nell’infinito e si fonde
con l’onnipotenza dello Spirito”.
Perchè il Signore ci dà una famiglia, se non vuole che noi l’amiamo più di quanto amiamo le altre
persone?”, chiese uno studente. “Ponendoci in una famiglia, Iddio ci offre una opportunità di
superare il nostro egoismo e di trovare più facile pensare agli altri”, rispose il M. “Nelle
amicizie Egli ci dà il modo di allargare ancor più le nostre simpatie. Ma anche questa non è la
fine; dobbiamo continuare a espandere il nostro amore finchè non diventerà divino e non abbraccerà
tutti gli esseri, dovunque si trovino. Come potremmo altrimenti raggiungere l’unità con Dio, il
Padre di tutti?”.
“In uno dei Suoi aspetti, un aspetto molto commovente, il Signore può dirsi un mendicante”, disse il
M. “Egli anela alla nostra attenzione. Il Padrone dell’Universo, sotto il Cui sguardo fremono le
stelle, i soli, le lune e i pianeti, corre dietro all’uomo dicendo: ‘Non vuoi tu darMi il tuo amore?
Non vuoi amare amare Me, il Donatore, più delle cose che ho fatto per te? Non vuoi cercarMi?’. ‘Ma
l’uomo dice: ‘Sono troppo occupato ora; ho del lavoro da fare. Non ho tempo per cercarTi’. “E il
Signore dice: ‘Aspetterò'”.
Il M. fece un discorso sulla creazione e sul perchè Dio le diede inizio. I discepoli fecero molte
domande. P. rise e disse:
“Questa vita è un capolavoro di romanzo scritto da Dio, e l’uomo ammattirebbe se volesse cercare di
capirlo con la sola ragione. Ecco perchè vi dico di meditare di più. Allargate la coppa magica del
vostro intuito, e sarete capaci di contenere l’oceano dell’infinita saggezza”.
“Mi sembra di capire che avete due tipi di membri SRF: quelli che vivono nel mondo, e i rinuncianti
che vivono nell’eremitaggio”, disse un visitatore. “Quale dei due segue la vita migliore?”. “Certe
persone amano Iddio così profondamente che null’altro per loro ha importanza”, rispose il M. “Questi
diventano rinuncianti e lavorano qui soltanto per Dio. Quelli che invece devono lavorare nel mondo
per mantenere le loro famiglie, non sono esclusi dalla divina comunione. Di solito occorrerà loro
più tempo per trovare Iddio, questo è tutto”.
Un uomo si lamentava che le cose gli andavano male. “Deve essere il mio karma”, diceva. Non riesco
ad avere successo in alcuna cosa”. “Allora dovete fare uno sforzo maggiore”, replicò il M.
“Dimenticate il passato, e fidate di più in Dio. La nostra sorte non è predestinata da Lui; nè il
karma è il solo fattore, benchè le nostre vite siano influenzate dai nostri pensieri e atti del
passato. Se non siete felici del mondo in cui si svolge la vostra vita, cambiatene il modello. Non
mi piace udire gli uomini sospirare e attribuire gli insuccessi presenti agli errori del passato;
questa è pigrizia spirituale. Datevi da fare e strappate le erbacce dal giardino della vostra
vita!”.
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