DUBBI Fuori luogo

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DUBBI Fuori luogo

I dubbi sulla realtà spirituale e le pratiche spirituali sorgono
dall’errata identificazione con il nostro corpo e la nostra mente

di Visakha Devi Dasi

Nella Bhagavad-gita Arjuna si rivolge a Krishna chiamandoLo Madhusudana perché Krishna aveva ucciso
un demone di nome Madhu (sudana significa “uccisore”). Arjuna vuole che Krishna uccida il demone dei
suoi dubbi proprio come aveva ucciso Madhu. Come Arjuna aveva dei dubbi – cioé mancanza di certezza
e di convinzione – riguardo alla conoscenza spirituale e alle attività spirituali, così accade a
tutte le anime condizionate. Generalmente quello di cui dubitiamo riflette particolari nostri
condizionamenti, ma perfino in materia spirituale dubitare non è sempre demoniaco.

Lo Srimad-Bhagavatam (3.26.30) ci dice: “Il dubbio, l’errata interpretazione, la corretta
comprensione, la memoria e il sonno, così come sono determinati dalle loro rispettive funzioni, sono
le caratteristiche proprie dell’intelligenza.” Srila Prabhupada commenta:

Il dubbio è una delle funzioni più importanti dell’intelligenza; l’accettazione cieca di una cosa
non è indice d’intelligenza. Pertanto la parola samsaya ha qui un’importanza particolare; per
sviluppare l’intelligenza all’inizio bisogna dare prova di un certo scetticismo, ma il dubbio non è
necessario quando l’informazione viene da una fonte autentica. A questo proposito, Krishna afferma
nella Bhagavad-gita che il fatto di dubitare delle parole di un’autorità porta l’uomo alla
perdizione… Solo mediante l’intelligenza possiamo capire se siamo o no il corpo. Lo studio che
permette di determinare se la nostra identità è spirituale o materiale comincia dal dubbio. Quando
l’essere è in grado di analizzare la sua vera posizione, scopre che la sua identificazione con il
corpo è falsa.

Qui Srila Prabhupada spiega la causa del dubbio: la nostra errata comprensione del sé come
materiale. Infatti il sé o anima è spirituale, perciò il dubbio ha radici molto profonde. Poiché
percepiamo erroneamente di essere creature materiali, il dubbio pervade la nostra coscienza, com’è
logico che sia. In qualche angolo della nostra consapevolezza sappiamo che questa premessa basilare
è completamente errata. Perciò dubitiamo.

Con le parole di Prabhupada: “Il nodo del dubbio si forma quando l’anima s’identifica con il mondo
materiale. Questo nodo si chiama ahankara, punto di giunzione tra lo spirito e la materia.” (S.B.
3.24.18, Spiegazione) Oltre ad identificare erroneamente il nostro sé con il nostro corpo e la
nostra mente, non avendo una conoscenza appropriata vediamo solo l’apparenza del mondo intorno a noi
e non possiamo percepire le energie di Krishna che agiscono oltre questa apparenza. Così dubitiamo
di Lui e delle Sue attività: “L’energia materiale fa nascere continuamente dubbi sull’autorità
suprema del Signore.” (S.B. 1.17.23, Spiegazione)

Krishna in persona dichiara ad Arjuna che la causa del dubbio è la mancanza di conoscenza: “I dubbi
sono sorti nel tuo cuore a causa dell’ignoranza.” (Bhagavad-gita 4.42) Krishna accusa coloro che non
hanno conoscenza: “Le persone ignoranti e prive di fede che dubitano delle Scritture rivelate non
possono diventare coscienti di Dio e si degradano. Per chi che dubita non c’è felicità né in questa
vita né nella prossima.” (Bg. 4.40) Commentando questo verso il grande santo Visvanatha Cakravarti
Thakura scrive: In questo verso Krishna cita tre categorie di persone: (1) gli ignoranti, che sono
degli sciocchi, (2) coloro che sono privi di fede, che conoscono le Scritture, ma avendo visto che i
sostenitori di teorie diverse sono in disaccordo tra loro non hanno fede nelle Scritture, (3) gli
scettici, che hanno fede ma pensano: “Non so se questo metodo sarà efficace nel mio caso.”

Gli scettici hanno un po’ di fede, ma dubitano del fatto che seguire le Scritture li premierà
veramente con dei risultati. Quindi seguono, ma senza una vera fede, senza speranza e senza
ottimismo. Questi scettici non saranno felici né in questa vita né nella prossima. Perfino gli
sciocchi ottengono una certa felicità materiale. Coloro che dubitano no. Quando finalmente
incontriamo il maestro spirituale autentico, le persone sante e le Scritture abbiamo l’opportunità
di ricevere la conoscenza, di vivere applicarla alla nostra vita e di sentire che i nostri dubbi
svaniscono. Il problema è che come anime condizionate siamo così abituati a dubitare che continuiamo
a dubitare anche se la nostra intelligenza ci dice di non farlo e anche se questi dubbi ci
danneggiano.

Da Srila Prabhupada: “Asammoha, la libertà dal dubbio e dall’illusione, si raggiunge quando si
diventa irremovibili nella pratica del bhakti-yoga e si arriva così a una comprensione profonda
della filosofia trascendentale. Lentamente, ma con sicurezza, ci si libera allora dalla confusione.
Questa scienza non deve essere accettata ciecamente, ma con attenzione e prudenza.” (Bg. 10.4-5,
Spiegazione) Com’è stato detto prima, il falso ego, il punto di congiunzione tra materia e spirito,
è la causa del dubbio. Perciò: “Appena questo nodo [di ahankara, il falso ego] si scioglie, tutte le
nubi del dubbio svaniscono.” (S.B. 1.2.21)

“Quando si è fermamente convinti delle perfezioni di Krishna, si accetta Krishna con grande fede e
liberi dal dubbio ci s’impegna al Suo servizio.” (Bg. 10.7, Spiegazione) Per distruggere il dubbio e
seguire il sentiero spirituale con fede, speranza e ottimismo, la conoscenza è essenziale. Krishna
dice ad Arjuna che l’arma della conoscenza tronca i dubbi. (Bg. 4.42) Grazie alla conoscenza e alla
visione trascendentale compiamo il servizio di devozione con forza e ci liberiamo da ogni colpa.
Poiché una persona cosciente di Krishna è libera da ogni colpa, non ha dubbi sulla supremazia di
Krishna, perché ha raggiunto lo stadio dell’amore divino. (Bg. 5.25, Spiegazione)

Ugualmente essenziale è cercare la compagnia dei cari devoti di Krishna, che sono ben informati,
pieni di fede e ottimisti, e stringere un rapporto di amicizia con loro. Seguendo il loro esempio e
quello delle grandi anime, adoriamo Krishna, Lo serviamo con amore e cantiamo i Suoi santi nomi.
Ricordando il nostro grande patrimonio e la nostra grande fortuna, studiamo i libri di Srila
Prabhupada e poniamo domande ai devoti in cui abbiamo fiducia. Questo scambio confidenziale
distrugge ogni dubbio, così come fanno la pazienza, l’entusiasmo e la nascente fiducia nel metodo
del servizio devozionale. Anche il semplice atto di rispettare il prasada ci darà fede, come la
volontà di seguire i principi del dharma o fare attività virtuose. Identificarci con i devoti di
Dio, servirli e apprezzarli dal profondo del nostro cuore dissiperà i nostri dubbi.

Mentre rispettiamo la vita in tutte le sue forme, rimaniamo spiritualmente concentrati e
condividiamo con altri il messaggio di Prabhupada, gradualmente ci liberiamo dal dubbio. La libertà
dal dubbio è un aspetto del prasada (la misericordia) di Srila Prabhupada. Possiamo pregarlo di
concederci quel prasada. Quando ci inchiniamo davanti a lui e seguiamo il suo esempio, sentiamo
diminuire i nostri dubbi. Egli ci offre il tesoro della ricchezza divina e una fede ferma ci dona
quella ricchezza. I dubbi sono come i demoni. Poiché Krishna è esperto nell’uccisione dei demoni,
possiamo chiederGli di uccidere i dubbi demoniaci che sorgono nella nostra mente. Con la loro
infinita misericordia il maestro spirituale e Krishna demoliscono ogni dubbio.

Visakha Devi Dasi contribuisce da quarant’anni a BTG con articoli e fotografie. Dal 1999 vive con
suo marito, Yaduvara Dasa, nel Saraganati Village, una comunità Hare Krishna della Columbia
Britannica in Canada.

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