Perche’ due ore di natura alla settimana andrebbero prescritte dal medico
Una “dose” di 120 minuti nel verde ogni 7 giorni migliora la salute e il benessere psicofisico: vale
per qualunque età e forma fisica, e anche se si sta semplicemente seduti su una panchina.
16 GIUGNO 2019 | ELISABETTA INTINI
C’è qualcosa nel contatto diretto con la natura che migliora sensibilmente la nostra salute.
Due ore di immersione settimanale nella natura sono un toccasana per il benessere psicofisico e la
qualità della vita, a prescindere da come si passi questo tempo. Che la vicinanza ad aree verdi o al
mare sia un balsamo per la salute è un fatto noto, ma uno studio britannico molto ripreso in queste
ore è il primo a chiarire dopo quanto tempo di contatto diretto con parchi, fiumi, spiagge,
montagne, foreste e colline questi effetti diventino visibili.
I risultati sono basati su una ricerca inglese, la Monitor of Engagement with the Natural
Environment (MENE) condotta su 20 mila persone. I partecipanti hanno raccontato le loro attività
nella precedente settimana e riferito il loro stato di salute e soddisfazione personale (un
indicatore di benessere in generale). Tra coloro che nei sette giorni precedenti non avevano
trascorso tempo nella natura o ne avevano trascorso poco, un quarto ha riportato problemi di salute,
e la metà uno stato di insoddisfazione. Al contrario, solo un settimo delle persone che aveva
trascorso almeno due ore nella natura ha lamentato problemi di salute, e solo un terzo si è detto
poco soddisfatto.
SENZA DISTINZIONI. Il fatto più sorprendente è – secondo gli autori dello studio – che i benefici
valgono per qualunque tipo di persona: giovani e meno giovani, più o meno abbienti, abitanti delle
campagne e delle città, tipi sportivi o semplici “contemplatori” di alberi e fiori. Gli stessi
effetti positivi sono stati riportati da chi, per motivi di salute, poteva solo stare seduto a
godere della pace e della bellezza, senza praticare attività fisica.
Non importa dove si trascorrano questi 120 minuti, né che siano continuativi: il contatto diretto
con la natura fa bene sia diluito a piccole dosi, sia concentrato in lunghe sessioni una o due volte
a settimana. Superare la soglia delle due ore non comporta benefici aggiuntivi oltre quelli trovati
(ma può essere comunque divertente e piacevole).
CHE COSA, FA BENE? I motivi di questa iniezione di benessere non sono chiari: i ricercatori hanno
provato a verificare se si debba a un aumento dell’attività fisica, ma i risultati non sono stati
convincenti: sembra che il guadagno ci sia anche per chi non raggiunge la soglia consigliata di 150
minuti settimanali di esercizio. Per qualche ragione, è la natura, l’elemento discriminante: forse
per l’azione distensiva che ha sull’umore, soprattutto se alla presenza di verde si uniscono quiete,
elevata biodiversità e luoghi di interesse da contemplare.
Del resto, ricordano gli autori, da tempo si sostiene che la pratica giapponese dello shinrin-yoku –
letteralmente “bagno nella foresta” -garantisca vari benefici psicofisici (miglioramento dell’umore,
riduzione dello stress e della frequenza cardiaca, potenziamento del sistema immunitario), anche se
svolta in modo puramente contemplativo.
www.gov.uk/government/collections/monitor-of-engagement-with-the-natural-environment-survey-
purpose-and-results
da focus.it
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