Ecstasy: la droga dell’amore

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Ecstasy: la droga dell’amore

La sostanza psicoattiva conosciuta come ecstasy è una droga artificiale. Ciò significa che è
fabbricata in un laboratorio tramite utilizzo di componenti manipolati. In gran parte le droghe
vengono preparate in questo modo per eludere i controlli di legge. I produttori prendono le sostanze
illegali e su di esse effettuano piccole variazioni in laboratorio. In questo modo creano una nuova
formula chimica, che non è illegale.

Il nome tecnico dell’ecstasy è MDMA (3,4-metilenediossimetanfetamina). È popolarmente conosciuta
come la “droga dell’amore” perché acuisce la percezione di colori e suoni e amplifica anche le
sensazioni tattili durante il sesso. Le vengono dati anche altri nomi come “la droga
dell’abbraccio”, “smile” e “chiarezza”.

Questa droga ha effetti distruttivi sul corpo e sulla mente. I nomi “empatici” che le vengono
attribuiti non sono altro che strumenti pubblicitari utilizzati dai trafficanti per promuovere la
sostanza.

“I vizi arrivano come passeggeri, ci fanno visita come ospiti e restano come padroni”.
-Confucio-

L’ecstasy e la sua storia

L’estasi venne sviluppata per la prima volta nel 1912, dallo scienziato Anton Köllisch, nei
laboratori Merck, negli Stati Uniti. In quest’occasione fu nominata MDMA, dalle iniziali dei suoi
componenti. È noto che durante gli anni ’50 tale sostanza veniva utilizzata dai militari americano
durante gli interrogatori e i test psicologici di combattimento.

Negli anni ’60 l’ecstasy veniva usata come farmaco terapeutico per superare le inibizioni sociali.
Solo negli anni ’70 si iniziò ad assumerla con finalità “ricreative” alle feste e altri eventi
sociali. Poi negli anni ’80 il suo uso è diventato popolare. Tuttavia, nel 1985, la distribuzione fu
vietata negli Stati Uniti.

Nei primi anni ’90, i trafficanti cominciarono a dare il nome di ecstasy a varie droghe sintetiche,
molte delle quali avevano poco a che fare con l’MDMA originale. Sono state trovate persino delle
composizioni contenenti sostanze per sverminare i cani e veleno per topi. Al giorno d’oggi chi la
assume non sa cosa sta per ingerire davvero quando gli viene venduta dell’ecstasy. Questo la rende
una droga molto pericolosa.

Attualmente, la maggior parte dell’ecstasy viene prodotta in Europa, soprattutto in Olanda e Belgio.
Gran parte del traffico è dominato dalla criminalità organizzata Russa, in collaborazione con
criminali israeliani. Una percentuale significativa di questa sostanza viene acquisita da grossisti
statunitensi.

Alcuni dati sul consumo
Di solito l’ecstasy è disponibile in forma di pasticca. Tuttavia, si può trovare anche in forma
liquida o in polvere, la quale può essere diluita per essere assunta tramite iniezione. Attualmente
i produttori e trafficanti di questa droga la commercializzano in diversi colori, disegni e forme
cercando di renderla attraente soprattutto agli occhi dei giovani. Si tratta di una strategia di
marketing per esaltarne le proprietà ricreative, nascondendone i pericoli.

Mano con pastiglie di ecstasy

L’ecstasy ha raggiunto un elevato numero di consumatori negli Stati Uniti. Un’indagine nazionale di
quest’anno sui consumatori di droga e sulla salute ha evidenziato che più di 12 milioni di persone
l’hanno assunta almeno una volta nella loro vita. Il che rappresenta il 5% della popolazione del
paese. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine ha
reso noto che almeno 20 milioni di persone hanno consumato l’ecstasy nel 2016.

Nello studio citato si dichiara anche che il 92% di coloro i quali avevano consumato ecstasy avevano
assunto anche altre droghe come la cocaina, l’eroina o le anfetamine. Alcuni consumatori di ecstasy
avevano solo 12 anni.

Nonostante tutti questi dati siano molto preoccupanti, la ONG Multidisciplinary Association for
Psychedelic Studies (MAPS) ha condotto uno studio condotto da Andrew Parrott. L’obiettivo era quello
di valutare se la MBMA potesse avere un effetto positivo in alcune terapie. La conclusione fu che
sembrava aiutare alcuni pazienti con disturbo post traumatico da stress. Tuttavia, in seguito si
dimostrò che gli effetti collaterali della sostanza sono permanenti e non compensano i piccoli
benefici.

Ecstasy: effetti

L’MDMA o ecstasy è classificata come droga allucinogene psichedeliche. L’effetto allucinogeno fa sì
che i consumatori vedano o percepiscono delle realtà che non esistono. A differenza di quello che
molti credono, queste allucinazioni non sono sempre piacevoli. Si possono anche avere esperienze
decisamente spaventose sotto l’effetto di stupefacenti.

L’ecstasy provoca un rapido aumento della temperatura corporea. Il problema è che la droga stessa
impedisce di percepire chiaramente ciò che accade nel corpo. Se a questo aggiungiamo che di solito
viene consumata durante una festa, in luoghi chiusi e molto affollati, non c’è da meravigliarsi che
in molti casi porti a una grave disidratazione.

L’effetto psichedelico ha a che fare con l’alterazione dei sensi. I colori vengono percepiti in modo
particolarmente intenso e gradevole, così come i suoni e le sensazioni sulla pelle. Per questo la
“droga dell’amore” spinge al contatto fisico e rappresenta un’esperienza “diversa” per molti
giovani.

Il tipico effetto si verifica circa 20 minuti dopo aver assunto la sostanza. In primo luogo, si
sperimenta un brivido improvviso, seguito da una senso di calma. Questo farmaco genera anche
euforia. C’è un senso di grande vitalità e di eccitazione. A volte causa anche paranoia, grave ansia
e confusione. Si possono avere nausea e vomito, così come aritmie e spasmi muscolari.

Effetti negativi e a lungo termine

Gli effetti dell’ecstasy dipendono fortemente dalla tolleranza che ha il corpo di chi lo consuma. A
volte una dose elevata non ha grandi effetti su una persona, mentre per un’altra anche piccole
quantità portano a disagi o problemi molto gravi. Ciò significa che non c’è una correlazione diretta
tra la quantità consumata e gli effetti provocati.

Induce l’organismo a secernere il neurotrasmettitore chiamato “serotonina”. Questa sostanza migliora
l’umore. Tuttavia, crea anche una barriera per recuperare l’ormone. Questa condizione è nota come
“sindrome della serotonina” e consiste nel fatto che si genera un’elevata concentrazione di
serotonina nel cervello. Di conseguenza, si presentano confusione, agitazione e ipertermia.

Uno degli effetti collaterali tipici è il bruxismo. Si tratta di un forte serramento delle mascelle
e digrignamento dei denti. Ciò è dovuto alla grande tensione muscolare causata dalla sostanza. È
anche comune che si verifichi rigidezza a collo, schiena e spalle. Nei luoghi in cui si consuma
ecstasy è comune trovare lecca-lecca, gomme da masticare e apparecchiature per massaggi.

Tra i più gravi effetti a lungo termine ci sono:

Danni cerebrali, che influiscono sulla capacità di apprendimento e di memoria.
Disturbi del sonno.
Costante sensazione di confusione.
Depressione e ansia grave.
Insufficienza renale.
Collasso cardiovascolare.
Morte.

Dipendenza e rischi del consumo

Non ci sono prove che l’uso di ecstasy generi dipendenza dal punto di vista fisico. Tuttavia,
presenta non pochi pericoli per chi ne fa un uso regolare. Il primo, come già accennato, è quello di
non sapere cosa contengono in realtà le pasticche Sicuramente la formula originale non viene mai
alterata per migliorarla, bensì per ridurne i costi di produzione.

Di solito questa droga provoca un effetto di tolleranza a breve termine, quindi si arriva presto ad
avere bisogno di maggiori quantità per ottenere gli stessi effetti generati in precedenza.

D’altra parte, l’ecstasy causa un “down” quando cessano i suoi effetti sul corpo. La sensazione è
più intensa quando se ne è consumata una maggiore quantità. Questo fa sì che alcuni consumatori
ricorrano ad altre sostanze per alleviare il disagio che sperimentano. Pertanto l’ecstasy porta
spesso al consumo di altre sostanze psicoattive.

Dal punto di vista psicologico, potrebbe creare dipendenza. Una persona potrebbe arrivare a pensare
di sentirsi bene solo quando assume ecstasy. Quindi, anche se inizia a sentire effetti spiacevoli o
se nota gravi conseguenze sull’organismo, continua a prendere pasticche sulla base di questo
pensiero.

Studi sull’impatto dell’ecstasy

In seguito ad alcuni studi condotti presso la John Hoskyns University, si è constatato che l’MDMA
danneggia le cellule cerebrali. Per dimostrarlo, la sostanza è stato data a un gruppo di cavie,
potendo constatare in questo modo che nella corteccia si verificava un deterioramento degli assoni
serotoninergici, situati nei neuroni.

L’osservazione su soggetti umani, tramite la tecnica di scansione cerebrale, ha dimostrato una
drastica riduzione della serotonina nel cervello di coloro che fanno uso di ecstasy. Questo effetto
si verifica non solo sui consumatori abituali, ma anche in coloro i quali hanno preso la pillola una
volta sola.

Allo stesso modo, in uno studio condotto dal Centro di Ricerca per il Lavoro Sociale presso
l’Università del Texas, si è scoperto che i consumatori abituali di MDMA sviluppano più spesso
sintomi di depressione e difficoltà di concentrazione. In molti di loro sono stati riscontrati
nervosismo e tremori frequenti.

Nel Regno Unito è stato condotto uno studio con a capo lo scienziato David Nutt. La ricerca mirava a
catalogare le 20 droghe psicoattive più pericolose in ordine decrescente. L’ecstasy si è posizionata
al numero 18, da molti interpretata come il segno che non sia poi così pericolosa. Va sottolineato
che uno dei maggiori rischi è la combinazione o alterazione con altre sostanze per la vendita per
strada.

anonimo

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