Effetti della nicotina sul cervello

pubblicato in: AltroBlog 0
Effetti della nicotina sul cervello

La nicotina è una sostanza che provoca un senso di benessere indotto. Allo stesso tempo, influisce
sull’invecchiamento precoce del cervello, rallentando alcune capacità intellettuali.

Oggi si sa che la nicotina produce dipendenza. Ma per molto tempo questo aspetto è stato totalmente
ignorato. I suoi livelli di assuefazione sono paragonabili a quelli di droghe pesanti come la
cocaina o le anfetamine. Gli effetti della nicotina sul cervello sono molto potenti.

Attaccare le cellule cerebrali e attraverso meccanismi complessi modifica il cosiddetto sistema di
ricompensa. Ciò significa che favorisce un senso di piacere, da cui il cervello inizia a diventare
dipendente. Si arriva ad un punto in cui il corpo reclama quella sostanza, oppure la chimica
cerebrale sperimenta una sensazione sgradevole.

I fumatori devono trovare la forza e la determinazione per smettere di fumare. È una scelta
difficile e prevede un processo di disintossicazione lungo, ma non impossibile. In questo articolo
troverete tutte le informazioni relative agli effetti della nicotina, una sostanza pericolosa e che
tiene incatenati al vizio del fumo milioni di persone in tutto il mondo.

Prenditi cura del tuo corpo. È l’unico posto in cui devi vivere.
Jim Rohn

Effetti della nicotina sul cervello

Quando una persona consuma nicotina, i recettori colinergici presenti nel cervello vengono attivati.
Questi causano un rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore collegato ai sentimenti di motivazione
e piacere. Insomma, fumare produce un senso di benessere, motivato chimicamente dal cervello.

Il corpo trasporta la nicotina molto in fretta al cervello. Si stima che bastano 10-15 secondi per
arrivare dai polmoni e attraverso il flusso sanguigno. Gli studi indicano che qualsiasi sostanza che
viene fumata è potenzialmente più potente, proprio a causa della rapidità con cui innesca la
sensazione di benessere.

Il cervello possiede la sua nicotina che è l’acetilcolina. Ma ha anche la sua marijuana, morfina,
eroina, ecc. Ciò significa che il cervello può replicare l’effetto di queste sostanze senza doverle
consumare. Succede lo stesso quando si hanno esperienze felici, come ottenere un risultato
desiderato, ridere, battere un record, ecc. Ma se si attivano queste sostanze artificialmente,
usando una stimolazione di tipo chimico, lo spettro della dipendenza prende forma.

La dipendenza dalla nicotina

Quando si consuma nicotina o una droga simile, il cervello raggiunge rapidamente uno stato di
benessere. Se ciò accade con frequenza, l’organo è sempre meno in grado di generare sensazioni di
piacere non associate al consumo della sostanza. In altre parole, diventa più difficile ottenere la
stessa soddisfazione con mezzi naturali.

Parallelamente a ciò, si verifica una reazione che consiste nel fatto che il cervello inizia a
“desiderare” spesso quello stato di benessere. Non è solo il bisogno di provare soddisfazione, ma un
dispiacere molto fastidioso. Uno stato di irrequietezza, nervosismo e ansia, che porta a cercare di
nuovo il consumo di nicotina.

Questo non accade quando il cervello ottiene naturalmente piacere. Inoltre, nel tempo, non si
ottiene più la soddisfazione per lo stimolo diretto del fumo. Il cervello è condizionato e quindi
anticipa quella sensazione di benessere e lo esige. Questo porta a un consumo abituale e, purtroppo,
irrefrenabile.

Gli effetti nocivi del consumo di nicotina

La produzione di sigarette è nelle mani di grandi multinazionali, che non si sono frenate nello
studiare i comportamenti dei consumatori e promuovere la dipendenza. Regolano la quantità di
nicotina in ogni sigaretta in modo da mantenere alti i livelli di dipendenza.

Vengono vendute confezioni da 20 unità perché la scienza ha scoperto che un numero maggiore di
sigarette al giorno provocherebbe dispiacere. Tutto è pianificato con cura.

Gli effetti della nicotina sono molto potenti. Ad esempio, accelera l’invecchiamento cerebrale,
dunque vi è una riduzione della capacità di risolvere problemi, prendere decisioni, apprendere e
controllare gli impulsi. Questa sostanza diminuisce la corteccia orbitofrontale del cervello. Il
consumo di sigarette è direttamente associato all’indebolimento di quest’area. Inoltre, il fumatore
diventa potenzialmente più vulnerabile ad acquisire nuove dipendenze.

Smettere di fumare non è facile, per tutti i motivi che abbiamo visto in questo articolo. Per
riuscirci, è necessaria non solo una forte volontà, ma anche una strategia efficace. È meglio
abbandonare questo brutto vizio subito e non gradualmente. Allo stesso tempo, vi consigliamo di
creare un sistema di stimoli e rinforzi che vi aiuteranno a mantenere l’astensione.

da listamentem

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *