È un dato di fatto che la memoria non è infallibile e che nessuno è immune dal creare falsi ricordi
o dallometterne alcuni. Probabilmente questa affermazione non desterà sorpresa, in quanto
dimostrata in numerose occasioni, come nellanalisi della memoria dei testimoni o del ricordo di un
evento traumatico. In questa occasione parleremo della dimostrazione sperimentale di questa
affermazione: leffetto Ranschburg.
Vi è mai capitato durante lo studio o la memorizzazione di una lista (ad esempio della spesa) che il
cervello omettesse o riunisse elementi molto simili tra loro?
È esattamente quello che si verifica in questo effetto, motivo per cui è stato anche chiamato
inibizione di Ranschburg. Come avviene e come è stato scoperto?
Scopriamo più a fondo leffetto Ranschburg
Leffetto Ranschburg, o inibizione di Ranschburg, consiste in una riduzione delle prestazioni
mnemoniche quando gli elementi di un elenco da ricordare vengono ripetuti. Può anche essere trovato
sotto il nome di inibizione della ripetizione.
Questo termine non deve essere confuso con cecità alla ripetizione. La cecità alla ripetizione si
riferisce allincapacità di ricordare elementi ripetuti dalla memoria a breve termine quando le
sequenze si verificano in fretta.
Leffetto Ranschburg sembra essere correlato allincapacità di rilevare elementi ripetuti in un
elenco, nonché a strategie di ipotesi inadeguate quando si cerca di migliorare le prestazioni di
recupero della memoria a breve termine.
Queste strategie di ipotesi vengono messe in atto quando la persona deve ricordare un elenco di
elementi che gli è stato presentato e cerca di farlo indovinando uno degli elementi dellelenco.
Se lelemento in questione risulta simile a un altro della lista (ricordato correttamente),
probabilmente si deciderà di non nominare quellelemento, poiché si penserà di sbagliare (non
possono esserci due elementi così simili).
Questo accade perché tendiamo a pensare che loggetto che pensiamo di ricordare sia in realtà un
ricordo creato dalla nostra mente, una ripetizione inventata.
Tuttavia, leffetto Ranschburg viene meno quando lindividuo è sollecitato a evitare strategie di
divinazione. È importante ricordare anche che leffetto Ranschburg è più comune negli anziani
rispetto ai giovani adulti.
Ricerche sulleffetto Ranschburg
In un primo momento, è stato suggerito che questo effetto dipendesse solo dalla presenza o meno di
elementi simili e ripetuti in un elenco. Nessuna importanza venne attribuita alla posizione di
questi elementi.
Tuttavia, in successive ricerche si è scoperto che anche la posizione nella sequenza influisce sul
ricordo o sullomissione di alcuni elementi.
Le probabilità che si verifichi leffetto Ranschburg diminuiscono allaumentare della sequenza da
ricordare. In altre parole, ci si aspetta che maggiore è il numero di elementi, soprattutto se
diversi tra loro, minori saranno le probabilità di comparsa delleffetto in questione. Lo stesso
vale se elementi simili tra loro sono molto vicini nella sequenza.
Se elementi ripetuti o simili vengono inseriti allinizio o alla fine dellelenco, è più probabile
che vengano ricordati correttamente e che linibizione della ripetizione venga ridotta. Se
ricordiamo in cosa consistono leffetto recency e leffetto primacy, capiremo perché ciò accade.
Vediamolo con un esempio
Dati i seguenti elenchi di parole
FOX RAC VAX VOX COX FAX RAX
FED WAT SID FAX SOS
WAT ROX SID FOX
FED- WAT SID ROX FOX COX NIT FAX RET
FED ROX WAT SID FOX NIT FAX COX RET
ROX FOX FED WAT SID NIT FAX RET- COX
A causa della somiglianza dei suoi elementi, è probabile che il primo elenco scateni leffetto
Ranschburg. Tuttavia, è vero il contrario con la seconda lista.
A causa della lunghezza limitata del terzo elenco, è più probabile che appaia leffetto nominato, ma
se fosse più lungo, la probabilità della sua comparsa sarebbe inferiore.
Il quarto elenco, invece, riduce leffetto Ranschburg, poiché quando elementi simili si trovano
molto vicini tra loro è più probabile che vengano ricordati correttamente; ciò significa minori
probabilità della comparsa delleffetto (contrariamente a quello che accadrebbe se la lista da
ricordare fosse quella illustrata nella terza riga di parole).
Infine un po di storia
Leffetto Ranschburg è stato descritto dallo psicologo ungherese Paul Ranschburg nel 1901. Questi
studiò allUniversità di Budapest e in seguito aprì un laboratorio psicologico.
Era molto interessato ai processi neurologici e psicopatologici, in particolare alla memoria. Così
finì per descrivere leffetto come una inibizione omogenea, ovvero la difficoltà a ricordare
quando vengono presentati elementi omogenei.
da lista mente gg
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