Endorfine (endorphins) e oppiacei endogeni
autori vari
L’endorfina, o endorfine, sono oppiacei endogeni cioè sostanze chimiche di natura organica prodotte dal cervello, dotate di proprietà analgesiche e fisiologiche simili a quelle della morfina e dell’oppio, ma con portata anche più ampia di queste e naturalmente assimilabili dall’organismo. Sono presenti nei tessuti degli animali superiori, e vengono rilasciate in particolari condizioni e in occasione di particolari attività fisiche.
Come anche numerosi alcaloidi di derivazione morfinica, le endorfine sono in grado di procurare uno stato di euforia e di sonnolenza, più o meno intenso a seconda della quantità rilasciata. Questi stessi effetti si possono riscontrare in conclusione di un rapporto sessuale, da cui deriva probabilmente la tipica condizione fisica ad esso correlata.
Le endorfine, scoperte all’interno del corpo solo nel 1975, sono sostanze chimiche prodotte dal sistema nervoso centrale e dotate di una potente attività analgesica ed eccitante, fungono quindi da “anestetico naturale” con benefici simili alla morfina e ad altre sostanze oppiacee (calma il dolore e dona benessere fisico).
Vengono rilasciate dal corpo, ad esempio, durante l’attivita’ sportiva, sesso, bacio, innamoramento, contatto, carezza, quando si mangia cacao, e anche durante le sedute di agopuntura e agopressione, rilassando e attenuando i dolori.
Per tale motivo sono anche definite l’ “ormone della felicita’” in quanto bloccano il dolore (come la morfina) e producono analgesia, danno euforia, felicita’ e senso di benessere.
Quando stimolate, oltre ad aumentare la tolleranza al dolore, le endorfine sono coinvolte nella regolazione del ciclo mestruale, nella secrezione di altri ormoni come GH, ACTH, prolattina, catecolamine e cortisolo, nel senso di benessere ed appagatezza che insorge al termine di un rapporto sessuale, nel controllo dell’appetito e dell’attività gastrointestinale, nella termoregolazione e nella regolazione del sonno, della fame, di secrezione ormonale, ecc.
Questi prodotti chimici nel nostro corpo fanno cose “stupefacenti” per aiutarci ad affrontare la vita di tutti i giorni.
Le endorfine sono un gruppo di sostanze prodotte dal cervello, dotate di proprietà analgesiche e fisiologiche simili a quelle della morfina e dell’oppio, ma con portata più ampia.
Il termine è composto di due parti: “endo”, sostanza prodotta da una reazione endogena e “-orfina” sostanza simile alla morfina. Quando un impulso nervoso raggiunge la colonna vertebrale le endorfine vengono rilasciate in modo da prevenire un ulteriore rilascio di questi segnali.
Sono presenti nei tessuti degli animali superiori, e vengono rilasciate in particolari condizioni e in occasione di particolari attività fisiche estenuanti; bodybuilders e/o atleti di livello avanzato sono dipendenti dell’allenamento intenso che causa grande rilascio di endorfine. Anche una forte emozione rilascia endorfine.
Numerose ricerche si stanno ancora effettuando in proposito, ma è opinione comune che le endorfine svolgono azioni di coordinazione e controllo delle attività nervose superiori, tanto da poter essere eventualmente correlate con l’instaurarsi di espressioni patologiche del comportamento, nel caso in cui il loro rilascio divenisse incontrollato. Come anche numerosi alcaloidi di derivazione morfinica, le endorfine sono in grado di procurare uno stato di euforia o di sonnolenza, più o meno intenso a seconda della quantità rilasciata. Questi stessi effetti si possono riscontrare in conclusione di un rapporto sessuale, da cui deriva probabilmente la tipica condizione fisica ad esso correlata.
L’espressione “endorphin rush” si usa per indicare una sensazione di stanchezza dovuta al dolore o un’altra forma di stress.
Con il termine Runner’s High (sballo del corridore) si intende una certa sensazione di euforia riscontrata da molti atleti durante la pratica sportiva prolungata. Prima che fossero compiute mirate ricerche a riguardo, questa condizione era per lo più attribuita a cause psicologiche invece che ad una causa neurochimica. Alcune recenti ricerche (2008) hanno infatti provato la dipendenza di questa sensazione euforica dal rilascio di endorfine da parte dell’ipofisi durante l’esercizio fisico di una certa durata (la durata minima varia soggettivamente ma in genere non è mai inferiore ai trenta minuti di sforzo fisico continuativo). Agiscono come una vera e propria droga. Essendo necessario uno sforzo prolungato, il runner’s high è molto più frequente in atleti specializzati nelle attività aerobiche, in particolare maratona (da qui il nome) o ciclismo.
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
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Le endorfine sono sostanze chimiche prodotte dal cervello e dotate di una potente attività analgesica ed eccitante. La loro azione è simile alla morfina e ad altre sostanze oppiacee.
L’interesse scientifico verso le endorfine iniziò negli anni intorno al 1970 quando gli studi sull’effetto di alcuni oppiodi esogeni (ad esempio la morfina) condusse alla scoperta di recettori specifici all’interno del sistema nervoso centrale. Si ipotizzò quindi che il cervello stesso fosse in grado di sintetizzare delle “morfine endogene” che furono chiamate, appunto, endorfine.
Attualmente si conoscono quattro distinte classi di endorfine, dette rispettivamente “alfa”, “beta”, “gamma” e “delta”.
Sintetizzati anche nell’ipofisi, nei surreni e in alcuni tratti dell’apparato digerente questi peptidi hanno i loro recettori in varie zone del sistema nervoso centrale dove si concentrano soprattutto nelle aree deputate alla percezione dolorifica.
Oltre ad aumentare la tolleranza al dolore le endorfine sono coinvolte:
nella regolazione del ciclo mestruale
nella secrezione di altri ormoni come GH, ACTH, prolattina, catecolamine e cortisolo
nel senso di benessere ed appagatezza che insorge al termine di un rapporto sessuale
nel controllo dell’appetito e dell’attività gastrointestinale
nella termoregolazione
nella regolazione del sonno
Il rilascio delle endorfine in circolo avviene in particolari circostanze tra le quali un ruolo particolare è svolto dall’attività fisica.
Un aumento della concentrazione plasmatica di queste sostanze si verifica anche durante terapie analgesiche come l’agopuntura, l’elettrostimolazione e il massaggio sportivo.
Il coinvolgimento delle endorfine nel controllo delle attività nervose è stato a lungo studiato ed il ruolo di queste sostanze per certi aspetti non è ancora stato completamente chiarito.
L’aspetto più affascinante ed interessante delle endorfine risiede nella loro capacità di regolare l’umore. Durante situazioni particolarmente stressanti il nostro organismo cerca di difendersi rilasciando endorfine che da un lato aiutano a sopportare meglio il dolore e dall’altro influiscono positivamente sullo stato d’animo.
Le endorfine hanno dunque la capacità di regalarci piacere, gratificazione e felicità aiutandoci a sopportare meglio lo stress. L’interazione di queste sostanze con altri ormoni e neurotrasmettitori secondo le più recenti scoperte starebbe alla base di numerosi aspetti della sfera psicologica e sessuale dell’uomo. Studiando le concentrazioni plasmatiche di queste sostanze in particolari situazioni (tradimenti, maternità, amore, sesso, infatuazione ecc.) si è infatti scoperto che esiste una forte correlazione tra le suddette situazioni e la quantità di endorfine ed altre sostanze presente nel sangue.
La dipendenza da alcune droghe, come l’eroina, si spiega proprio nell’inibizione della produzione endogena di endorfine. All’interno del nostro organismo l’eroina si sostituisce infatti al ruolo naturale di queste sostanze inibendone la produzione. Quando si sospende l’assunzione di questa micidiale droga, i livelli plasmatici di endorfine sono estremamente bassi e ciò si correla al senso di stanchezza, insoddisfazione e malessere generale che porta il drogato a ricercare una nuova dose.
Endorfine e attività fisica
La sintesi di oppiodi endogeni, come le beta-endorfine, aumenta in risposta all’esercizio fisico. Sebbene tale incremento sia soggettivo mediamente le concentrazioni plasamatiche di questi ormoni aumentano, sia nei maschi che nelle femmine, del 500%.
Ciò spiega perfettamente quell’innegabile sensazione di euforia e di benessere che insorge dopo aver praticato un po’ di attività fisica. Riduzione di ansia, stress, arrabbiature e controllo dell’appetito sono ulteriori proprietà benefiche delle endorfine che hanno tra l’altro anche un potente effetto analgesico implicato nella ridotta percezione del dolore.
Quest’ultimo punto ha con tutta probabilità il significato fisiologico di aumentare la tolleranza alla fatica prolungata. Non a caso nei soggetti molto allenati si riscontra una più lenta degradazione degli oppiodi endogeni prodotti durante attività fisica.
Le endorfine avrebbero un ulteriore effetto positivo sulla performance sportiva migliorando la coordinazione dei movimenti e la reclutazione delle fibre muscolari.
Sportivi incalliti drogati di endorfine?
Un po’ come il cioccolato ed il fumo anche le endorfine possono dare una certa dipendenza. Ciò spiegherebbe come mai esistano tanti sportivi incalliti che piuttosto di saltare un allenamento preferirebbero sottoporsi a chissà quali torture! Conclusione forse un po’ azzardata ma che ha sicuramente una base scientifica nella maggiore sensibilità alle endorfine riscontrata nei soggetti allenati.
tratto da my-personaltrainer.it
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Endorfine ed allenamento con i pesi
A cura del Dott.Luca Franzon
Ogni qual volta il nostro corpo è colpito da un evento stressante, al suo interno si attuano una serie di reazioni che tendono a riequilibrare la nostra struttura originale, cercando di spostarsi verso l’omeostasi. A livello endocrino si hanno risposte molto intense che inducono reazioni e modificazioni varie a seconda del tipo di stress che ha aggredito l’organismo. L’allenamento è sicuramente da annoverare fra gli agenti stressanti esterni, ovvero come un qualcosa che va a colpire strutture precise muscoli, articolazioni, apparato cardiocircolatorio ecc… al quale va associata la componente psicologica che fa parte degli agenti stressanti interni.
Parlando con atleti di sport di resistenza, che si allenano intensamente e per parecchio tempo, si sente parlare di “euforia del corridore o del ciclista o del praticante spinning”, come un qualcosa che, malgrado la stanchezza e la lunga durata dell’allenamento o della gare, dà come una sensazione di piacere. Qualcuno ha sempre sostenuto che la sensazione sopradescritta fosse una trovata pubblicitaria per far alzare i pigri dalla poltrona. È invece dimostrato che gli effetti benefici prodotti dall’attività fisica, (controllo della fame, diminuzione dell’ansia, accrescimento dell’autostima) sono dovuti al rilascio di ?-endorfine. La parola endorfina è costituita da due parole “endogena” e “morfina”:
– la morfina è un oppiaceo usato come antidolorifico e come produttore di sensazioni che danno euforia e dipendenza fisica.
– Endogeno significa prodotto dal nostro corpo.
Nell’uomo l’impegno fisico comporta un aumento della secrezione del CRF (corticotropin-relasing-factor), che va a colpire l’iisi dandogli ordini specifici per rilasciare vari ormoni. Fra questi figurano anche le ?-endorfine, la cui finalità è dare sensazioni piacevoli e innalzamento della soglia del dolore. Bisogna ricordare che le endorfine e la morfina si legano ai medesimi recettori del sistema analgesico (6).
Alcune ricerche hanno dimostrato che, in base allo stato di forma degli atleti e in relazione al tipo di allenamento praticato, si hanno dosaggi di secrezione più o meno alti di ?-endorfine. Da sempre i corsi collettivi a base musicale sono descritti come un qualcosa di più divertente rispetto all’allenamento con i pesi. Appena lanciato lo spinning si diceva fosse un’attività endorfica, perché malgrado fosse un vero e proprio massacro, la gente alla fine della lezione era pronta per fare un’altra ora… e più la lezione era dura, più la voglia di ritornare o di continuare aumentava!!!
Da buon cultore della sala pesi e del body building posso affermare che anche i pesi sono endorfici, altrimenti non mi spiegherei come mai far stare lontano dai pesi un atleta avanzato crei malumore nello stesso. Sfido chiunque si allena o si è allenato pesantemente a dirmi che nei giorni di riposo non si sentiva più nervoso ed in preda ad una specie di “crisi di astinenza da ghisa”.
Kraemer e colleghi (8) hanno fatto allenare dei soggetti maschi sani chiedendogli di eseguire tre set di otto esercizi diversi con due modalità di esecuzione: il primo gruppo eseguiva tre set da massimo dieci reps con pause di recupero da un minuto. Il secondo eseguiva tre set da massimo cinque reps con tempi di recupero di tre minuti. Alla fine della sessione di allenamento vennero eseguiti dei prelievi di sangue, i cui risultati dimostrarono che il primo gruppo presentava un aumento del 60% delle endorfine post esercizo. Doiron e colleghi (3) hanno confermato tale risultato facendo allenare un gruppo di atlete di un college americano con tre set da dieci reps su dieci esercizi diversi con tempo di recupero di un minuto. Sia Carr e colleghi che Shangold (2)(9), hanno dimostrato che la produzione di ?-endorfine aumenta durante l’allenamento e che migliore è lo stato di forma e maggiore è la la produzione di endorfine.
Va detto che l’attivazione del sistema oppiode endogeno potrebbe regolare la secrezione di altri ormoni. Borer e colleghi (1) hanno notato una correlazione fra la secrezione di endorfine e la secrezione di GH con conseguente aumento della muscolatura in criceti da laboratorio. Altri studi hanno messo si in evidenza l’aumento del GH negli animali ma non nell’uomo, anche se sembra esserci una correlazione fra la secrezione di endorfine e l’aumento del GH, non tanto a livello iisario ma a livello ipotalamico (aumento della secrezione di GHRH, fattore di rilascio dell’ormone della crescita). Alla luce di tutto ciò è possibile dedurre che un allenamento ben pianificato con i pesi aumenta la secrezione di ?-endorfine causando un innalzamento della soglia del dolore, un aumento del benessere, e forse aumento della secrezione di GH, con conseguente miglioramento a livello estetico e ipertrofico(5)(6).
Non ci resta che trovare l’integratore giusto per stimolare le ?-endorfine in modo da chiudere il cerchio. Uno studio che voleva esaminare gli effetti della caffeina nell’attività fisica, soprattutto in termini di integratore lipolitico, ha dimostrato che l’assunzione di 6 mg per kg rispetto ad un placebo ha fatto elevare il livello delle ?-endorfine di 1,8 volte prima dell’esercizio e un aumento di 1,6 volte post esercizio. Questo sta ad indicare che l’ingestione di caffeina prima dell’esercizio aumenta la secrezione degli oppiacei endogeni (4).
Se volete aumentare i vostri muscoli o farli aumentare ai vostri atleti, non dovete fare altro che prendere un caffè doppio prima dell’allenamento ed eseguire tre set da dieci reps con pesi che vanno dal 70% al 75% del vostro massimale. Le pause tra una ripetizione e l’altra dovranno durare circa un minuto. In questo caso avrete anche il vantaggio di usare una percentuale di carico ideale per l’ipertrofia e un tempo di recupero ottimale per lo stimolo sulla secrezione del GH.
Sicuro che tutto questo aumenterà la vostra “euforia da allenamento” vi ricordo che per raggiungere buoni risultati, è fondamentale, se non addirittura più importante, la fase di recupero che permette al nostro corpo di supercompensare e quindi di migliorarsi senza andare incontro al sovrallenamento. Durante i giorni di riposo, che servono per smaltire la sbornia da ?-endorfine, consiglio pertanto di prendere una sana camomilla al posto del caffè, sicuro che un buon sonno ristoratore accelererà i vostri processi di recupero, preparandovi ad una nuova sconvolgente sessione di allenamento.
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In questo momento stai mangiando del cioccolato? Hai appena finito appena l’ allenamento mattutino o la camminata serale? Se la risposta è si, il vostro corpo in questo momento sta producendo i propri oppiodi o molecole simili alla morfina. Questi oppioidi sono denominati endorfine e sono responsabili dell’ attivazione di moltissimi processi corporei che, a loro volta, alleviano il dolore e milgiorano l’umore.
Che cosa sono endorfine e come funzionano? Ecco qua le risposte.
I quattro tipi principali di endorfine
La parola “endorfina” significa “la morfina nel corpo” (endo =”all’interno del corpo” orfina = ” morfina”). Le endorfine sono proteine prodotte dalla ghiandola pituitaria e dall’ipotalamo. Le endorfine si legano ai recettori oppioidi delle cellule cerebrali, specialmente nel talamo e nel sistema limbico, inibendo la trasmissione nocicettiva periferica (il dolore) al sistema nervoso centrale e influenzando l’emotività e il comportamento. Le endorfine sono stati scoperte all’interno del corpo e sono state chiamate così nel 1975.
Ce ne sono circa venti tipi e sono divise in quattro gruppi:
alfa-endorfine
beta-endorfine
gamma-endorfine
sigma-endorfine
Come produrre un po’ di endorfine
Questi prodotti chimici nel nostro corpo fanno cose stupefacenti per aiutarci ad affrontare la vita di tutti i giorni. Le endorfine moderano l’appetito, liberano gli ormoni sessuali, fanno diminuire lo stress, danno euforia o felicità e fanno diminuire i livelli di dolore.
Ecco alcune attività che aumentano il rilascio di endorfine all’interno del corpo:
agopuntura
massaggio
meditazione
sesso
dolore
esercizio fisico
stress
Uno studio fatto in 1999 ha indicato che alcuni punti specifici del corpo erano dei punti “trigger” (grilletto) in agopuntura e, infatti, c’era un aumento di rilascio di endorfine se stimolati.
Hai un’emicrania? Prova a pizzicare per un po’ la pelle fra il pollice ed l’indice; questo può essere un po’ doloroso, ma con il dolore si liberano endorfine.
Ecco dodici modi per produrre endorfine e quindi per diminuire il dolore e per avere un senso generale di benessere:
1. Mangiare del peperoncino
2. Fare sport.
3. Avere un orgasmo.
4. Fare una seduta di agopuntura (chissà perché é così poco diffusa in Italia…)
5. Mangiare il cioccolato.
6. Fare qualcosa di “estremo”: Bungee jumping, un giro sulle montagne russe, un lancio con il paracadute etc etc
7. Ridere: più è lunga la risata, meglio è.
8. Prendere il sole.
9. Vedere uno spettacolo che vi piace e/o ascoltare della bella musica.
10. Pensare positivamente. Ciò invocherà “l’effetto placebo”.
11. Fare alcuni respiri profondi.
12. Aumentare il contatto fisico con il vostro partner. (studio condotto dal Dr. Candace Pert della Johns Hopkins University).E non dimenticate che… la gente che fa sport ha regolarmente livelli più elevati dei beta-endorfine nel corpo di coloro che non lo praticano. Un motivo in più per fare ginnastica!
Che bisogno c’è di comprare farmaci quando potete produrveli da soli?
tratto da psichesoma.com
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Le endorfine sono sostanze chimiche prodotte dalla ghiandola pituitaria e dall’ipotalamo e, in misura minore, da altri tessuti; tali sostanze sono dotate di elevati poteri analgesici ed eccitanti. Le endorfine sono proteine le cui proprietà biologiche sono molto simili a quelle della morfina e degli oppiacei. Il termine deriva appunto da endogeno (ciò che si genera internamente a una cellula o a un organismo) e morfina volendo con esso indicare una sostanza morfino-simile prodotta all’interno del corpo.
Il mondo scientifico iniziò a interessarsi delle endorfine negli anni ’70 allorché si scoprì che il sistema nervoso centrale era dotato di specifici recettori per sostanze morfino-simili; la presenza di tali recettori fece ritenere che l’organismo umano fosse quindi in grado di sintetizzare tali sostanze che furono in seguito identificate e, basandosi sulle loro peculiari caratteristiche, chiamate endorfine. A tutt’oggi sono state identificate quattro diverse classi di endorfine: alfa, beta, gamma e sigma. Le endorfine sono coinvolte in numerosi processi tra i quali:
la regolazione del ciclo delle mestruazioni
la regolazione della temperatura corporea
la regolazione dell’umore
la produzione ormonale
la regolazione dell’appetito
le funzionalità relative all’apparato gastrointestinale (secrezioni digestive e pancreatiche, motilità intestinale ecc.)
la regolazione del sonno
la percezione dolorifica (le endorfine aumentano la tolleranza agli stimoli dolorifici)
le reazioni a eventi stressanti sia di tipo fisico che psichico
ecc.
Endorfine e attività fisica
È stato ormai ampiamente dimostrato che uno dei fattori che influenzano maggiormente il rilascio di endorfine è l’attività fisica (Harber e Sutton, 1984). L’incremento dei livelli sierici di endorfine è legato a criteri soggettivi, ma, mediamente, si registrano aumenti delle concentrazioni plasmatiche di queste sostanze vicini al 500%. Ciò sembrerebbe spiegare il perché la maggior parte delle persone che praticano un’attività fisica a un’intensità medio-alta riferiscano generalmente di un miglioramento generale del tono dell’umore e di una notevole riduzione delle sensazioni di ansia e di stress (un fenomeno che nella corsa viene definito come runner’s high, l’euforia del runner), senza dimenticare i benefici relativi all’aumento della soglia di tolleranza al dolore e alla fatica. Alcuni autori (Allen e Coen, 1987) ipotizzano che l’aumentato livello di endorfine esplichi la sua benefica attività non solo durante l’esercizio fisico, ma anche nel periodo post-allenamento; ciò spiegherebbe perché, per esempio, la stragrande maggioranza dei runner riferisca di una notevole sensazione di benessere che perdura per alcune ore dopo il termine dell’attività sportiva.
Non tutti sembrano concordare con l’equazione:
attività fisica (sport) = rilascio d’endorfine = sensazione di benessere;
alcuni autori infatti ipotizzano che il rilascio di endorfine faccia parte dei normali meccanismi di risposta che l’organismo mette in atto di fronte a situazioni stressanti e che non sempre tale rilascio coincida con un miglioramento del tono dell’umore; il rilascio di endorfine avverrebbe cioè non solo quando un soggetto è in una situazione di stress positivo (eustress), ma anche quando egli sperimenta una situazione di stress negativo (distress); secondo questa corrente di pensiero, la cosiddetta dipendenza del runner (runner’s addiction) sarebbe un fenomeno legato non tanto al rilascio di droghe naturali (endorfine) quanto alla personalità del soggetto.
tratto da albanesi.it
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Le endorfine sono una sostanza chimica prodotta dal nostro cervello in grado di influenzare molti dei cicli fisiologici che riguardano il nostro organismo. Soprattutto hanno un importante effetto positivo sul nostro umore. In sostanza sono una sorta “droga naturale”, prodotta dal nostro stesso organismo, in grado di migliorare la nostra resistenza allo stress, alla fatica ed al dolore.
Le endorfine sono una sostanza chimica di natura proteica con un alto potere analgesico ed eccitante; sono state scoperte negl’ anni Settanta, durante gli studi sugli oppiacei, come la morfina, che hanno evidenziato la presenza di recettori specifici di questo tipo di sostanze nel sistema nervoso centrale.
Sono divise in quattro classi: alfa, beta, gamma e sigma; i suddetti recettori sono soprattutto rintracciabili nelle aree di percezione del dolore, ove le endorfine intervengono modificando la percezione stessa. Gli effetti prodotti sull’ umore e sulla resistenza al dolore dalle endorfine e dalla morfina sono molto simili, tanto che le due sostanze hanno nomi somiglianti: “endo” sta ad indicare l’ origine interna al nostro organismo delle endorfine.
Hanno un’ influenza importante in molti dei meccanismi che interessano il nostro benessere, come:
la percezione del dolore, grazie alla loro azione analgesica;
la regolazione del ciclo mestruale;
la secrezione di ormoni;
il senso di appagamento che deriva dai rapporti sessuali;
l’ appetito e e l’ attività gastro – intestinale;
la regolazione del sonno;
l’ umore.
Quest’ ultima, la regolazione dell’ umore, è probabilmente la proprietà più importante: il rilascio di endorfine è provoca un senso di benessere e serenità, di maggiore soddisfazione ed autostima, aiutandoci a sopportare lo stress, gli stati di affaticamento e il dolore fisico.
Il rilascio di endorfine avviene in diverse circostanze: la produzione maggiore si verifica durante una qualsiasi attività fisica: ecco spiegato come per quale motivo dopo una seduta sportiva ci si sente bene con se stessi e con il mondo che ci circonda! E’ anche chiaro perchè per molti la palestra o un’ ora di jogging o nuoto siano attività irrinunciabili per mantenere la propria serenità. Altre occasioni in cui il nostro cervello sintetizza endofine sono: le sedute di agopuntura e elettrostimolazioni, il dolore, i massaggi e il sesso.
Facciamo un esempio limite per spiegare l’ influenza delle endorfine sulla nostro fisico e la nostra psicologia: un tossicodipendente sostituisce le proprie endorfine con la sostanza stupefacente che utilizza, inibendone la produzione. Quando non assume droga, il senso di vuoto, di insoddisfazione e di malessere fisico e psicologico lo opprime tanto da renderlo completamente dipendente dallo stupefacente.
Che cosa si può fare quotidianamente per aumentare la produzione di endorfine e garantirci una buona dose di buon umore?
Come già detto è essenziale la pratica di un’ attività fisica costante e adatta alla nostra età ed il nostro fisico: può andare bene anche solo una passeggiata. Fare più spesso l’ amore ed incrementare il contatto fisico con il proprio partner o le persone che amiamo ci aiuta a produrre maggiori quantità di endorfine. Ridere spesso e dedicarsi ad attività che ci rilassano e ci piacciono. E’ possibile incrementare la produzione di endorfine anche a tavola: secondo studi recenti, il consumo di cioccolata e di cibi piccanti liberano endorfine nel nostro organismo!
tratto da centroestetico-roma.it
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Endorfine
Sostanze oppioidi endogene, a struttura polipeptidica, dotate di proprietà biologiche simili a quelle della morfina e delle sostanze oppiacee. Alla scoperta di queste sostanze si è giunti studiando il meccanismo d’azione biologica della morfina e degli alcaloidi simili. Questa esplica i suoi effetti legandosi a specifici recettori presenti nel sistema nervoso centrale, in concentrazioni molto elevate proprio in quelle aree cerebrali deputate alla percezione della sensibilità dolorifica. A partire da ciò è stato possibile dimostrare la presenza di sostanze endogene in grado di esplicare un analogo effetto biologico, modulando in condizioni fisiologiche la trasmissione e la percezione della sensibilità dolorifica, legandosi ai recettori per gli oppiacei. Attualmente si conoscono quattro distinte classi di endorfine, dette rispettivamente “alfa”, “beta”, “gamma” e “delta”. Al sistema delle endorfine appartengono anche due sostanze pentapeptidiche originariamente estratte dal tessuto nervoso e denominate “encefaline”. Le cellule destinate alla produzione delle endorfine sono sparse in varie parti del sistema nervoso centrale; queste sostanze sono inoltre presenti nell’ipofisi (lobo anteriore e lobo posteriore), nelle ghiandole surrenali, nelle ghiandole salivari, nel tratto gastrointestinale (sia nei gangli del tessuto nervoso sia come cellule secretorie). Il significato biologico di queste sostanze è estremamente complesso e a esse viene attribuita una funzione intermedia tra quella degli ormoni e quella svolta dai neurotrasmettitori, le sostanze che assicurano la trasmissione dei segnali nervosi. Le endorfine sembrano svolgere un ruolo notevole nell’insorgenza dell’analgesia non farmacologica, cioè quella che si può ottenere mediante tecniche come l’agopuntura, l’ipnosi, la stimolazione elettrica, e dell’analgesia da placebo: in tutte queste condizioni è infatti possibile osservare un aumento dell’attività cerebrale beta-endorfinica ed encefalino-simile. L’attività delle endorfine può inoltre intervenire nei meccanismi che portano all’insorgenza dei fenomeni di dipendenza e di assuefazione farmacologica e nella crisi da astinenza. Altri effetti biologici esplicati dalle endorfine interessano la termoregolazione, la produzione ormonale, la reazione allo stress, il controllo dell’appetito, la funzionalità del tratto gastrointestinale (motilità, secrezione digestiva, secrezione pancreatica).
Dizionario medico DeAgostini
approfondimento su www.sublimen.com
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