Un engramma è un ipotetico elemento neurobiologico che consentirebbe alla memoria di ricordare fatti
e sensazioni immagazzinandoli come variazioni biofisiche o biochimiche nel tessuto del cervello.
Il termine engramma risale al biologo tedesco Richard Semon, che nel 1904 usò il termine nel suo
libro Die mneme per riferirsi alla rappresentazione neurale di una memoria. Lengramma era per
lautore un cambiamento permanente nel sistema nervoso, la traccia mnestica che conserva gli effetti
dellesperienza nel tempo.
Il termine è stato ripreso in una pubblicazione del 1950 del neuroscienziato Karl Lashey, In search
of the engram, che lo identificava con un cambiamento transitorio o permanente nel cervello
derivante dalla codifica di una esperienza.
Secondo la teoria, uno stesso evento, fatto di immagini, suoni, azioni, parole, emozioni, verrebbe
codificato in diverse aree del cervello, collegate tra di loro da collegamenti sinaptici, e
collegate con altre informazioni che danno senso compiuto allesperienza fatta. Questa rete di
connessioni neurali che codificano la stessa esperienza, costituisce l’engramma.
Vi sono alcune teorie scientifiche che hanno ripreso concetti simili a quello dell’engramma per
spiegare la persistenza della memoria nel cervello. Il concetto di engramma, però, pur venendo
ammesso in neuroscienza come un’entità astratta non è chiaramente definito, né sono definiti i suoi
meccanismi basilari.
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera
—
sm. (pl. -i) [sec. XX; dal greco en, in, dentro+-gramma]. Traccia che lascia nel sistema nervoso un
ricordo, consistente in una (ipotetica) alterazione più o meno permanente di qualche struttura
all’interno del sistema nervoso stesso. La sua attivazione causerebbe la rievocazione. § In
etologia, traccia mnemonica che si forma nel cervello come conseguenza di ciascun processo di
apprendimento e che viene richiamata ogni volta che il rispettivo comportamento appreso viene
attivato. Sebbene non si abbia una diretta evidenza dell’esistenza di engramma, la grande stabilità
di certi comportamenti appresi e la loro sopravvivenza perfino a gravi lesioni del cervello rendono
realistica l’ipotesi della loro formazione come vere e proprie modificazioni strutturali del sistema
nervoso.
da sapere.it
Lascia un commento