Enigma LSD tra viaggi e canzone preferita

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Enigma LSD tra viaggi e canzone preferita

Canzone preferita ‘accende’ stesse regioni cervello dell’LSD

Entrano in azione gli stessi recettori

ANSA 27 gennaio 2017

Se attribuiamo un significato particolare a una canzone o a un odore, questo accade perche’ entrano
in azione nel cervello gli stessi recettori cui si legano le sostanze allucinogene, come l’Lsd. Lo
hanno scoperto i ricercatori coordinati da Katrin Preller, dell’universita’ di Zurigo, che hanno
pubblicato il risultato sulla rivista Current Biology.

Lo studio

La scoperta potrebbe aiutare a mettere a punto nuove cure per il trattamento di malattie
psichiatriche o fobie, che causano anomalie nel significato che si da’ alle cose. ”Ora – ha
osservato Preller – sappiamo quali regioni del cervello e quali recettori sono coinvolti quando
percepiamo il nostro ambiente come significativo”. La scoperta e’ stata possibile grazie a un
esperimento, condotto su un gruppo di volontari, che ha indagato come l’Lsd influenza il modo in cui
si percepisce l’ambiente e si attribuisce un significato alle cose. Nell’esperimento, ad alcuni
volontari e’ stata data l’Lsd, seguita da un farmaco chiamato ketanserina che ha bloccato la
capacita’ dell’Lsd di agire sui recettori dell’ormone del buon umore, cioe’ la serotonina; ad altri
e’ stato dato invece un placebo. Dopo l’assunzione di queste sostanze e’ stato chiesto ai
partecipanti di ascoltare alcune canzoni ed e’ stato scoperto che i brani musicali che in
precedenza, per i partecipanti, erano privi di significato, ne hanno assunto uno particolare sotto
l’effetto dell’Lsd. Tale effetto pero’ e’ diminuito quando i partecipanti hanno assunto il secondo
farmaco. Questo, inoltre, ha anche cancellato gli effetti psichedelici noti dell’Lsd su stato di
coscienza, umore, e ansia.

La scoperta

I ricercatori hanno cosi’ scoperto che il significato speciale che si attribuisce alle cose e’
legato agli stessi recettori che si legano all’Lsd e, grazie alle immagini ottenute con la risonanza
magnetica, e’ stato visto che il meccanismo coinvolge le strutture della linea mediana del cervello,
che sono le stesse coinvolte nell’esperienza legata al significato che si da’ a se stessi.

Svelato l’enigma dei lunghissimi “viaggi” con l’LSD

L’eccezionale durata degli effetti dell’LSD è dovuta al modo in cui le sue molecole interagiscono
con il recettore cerebrale della serotonina, restando letteralmente incastrate nel sito di legame.
La scoperta è di un gruppo di ricerca statunitense mentre un altro studio, effettuato a Zurigo, ha
chiarito inoltre alcuni aspetti dell’azione della sostanza sul cervello(red)

da lescienze.it

L’eccezionale durata degli effetti allucinogeni dell’LSD (dietilammide dell’acido lisergico) – che
possono superare le 12 ore, oltrepassando ampiamente le due ore in cui la sostanza è rilevabile nel
sangue – è dovuta al singolare modo con cui la molecola interagisce con il suo recettore cerebrale.

A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell’Università del North Carolina a Chapel Hill e
della Stanford University, che firmano un articolo su “Cell”.

Oltre a spiegare un enigma durato quasi mezzo secolo, in prospettiva la scoperta apre la strada alla
possibilità di progettare farmaci – e in particolare psicofarmaci – che esercitano i loro effetti
terapeutici a microdosaggi, riducendo drasticamente i possibili effetti collaterali.

Svelato l’enigma dei lunghissimi “viaggi” con l’LSD
Raffigurazione di una molecola di LSD (in colore) incastrata nel sito di legame del recettore della
serotonina. (Robin Betz, Stanford University)
Un secondo studio, pubblicato su “Current Biology” chiarisce invece gli effetti dell’LSD sulla
capacità di attribuire rilevanza a ciò che ci circonda.

Analizzando le immagini cristallografiche di una molecola di LSD legata a un recettore della
serotonina, nel primo studio Bryan L. Roth e colleghi hanno scoperto che l’LSD era bloccato con un
angolo insolito in una “tasca” del recettore dove si trova il sito di legame sulla membrana
cellulare, proprio come un cassetto incastrato in uno scaffale.

Inoltre, una parte della proteina del recettore appariva ripiegata sulla molecola dell’allucinogeno,
rendendone ulteriormente difficile il distacco e l’uscita. Questo spiega sia la durata degli effetti
della sostanza, sia la sua capacità di agire a dosaggi molto bassi (la dose media è di circa 100
microgrammi).

La scoperta permetterà di definire meglio i meccanismi d’azione dell’LSD, una molecola su cui da
qualche anno si è riacceso l’interesse dei farmacologi anche in seguito al numero crescente di
persone che, soprattutto negli Stati Uniti, assumono la sostanza a dosi troppo basse per causare
allucinazioni ma in grado – secondo di questi soggetti – di contrastare la depressione o stimolare
la creatività.

Questo presunto effetto antidepressivo non è mai stato testato clinicamente e molti scienziati
dubitano che a quei microdosaggi la sostanza possa produrre effetti rilevabili. Tuttavia, dato che
il principale bersaglio dell’LSD è il recettore della serotonina (l’LSD agisce anche sui recettori
della dopamina), un neurotrasmettitore correlato al tono dell’umore, secondo Roth e colleghi la
questione merita ulteriori approfondimenti.

A chiarire alcuni meccanismi d’azione dell’LSD e la sua relazione con la creatività viene il secondo
studio, condotto da ricercatori dell’Università di Zurigo, in cui è stato esplorato il modo in cui
l’LSD modifica l’attribuzione di significato a un evento o un oggetto.

Grazie alla combinazione di imaging funzionale del cervello e valutazioni del comportamento dei
soggetti, Katrin H. Preller e colleghi hanno scoperto che l’attribuzione di un significato e di una
rilevanza personale a qualcosa è mediata dai recettori della serotonina.

I ricercatori hanno per esempio scoperto che brani musicali che in precedenza apparivano privi di
significato, assumevano significati particolari quando i soggetti erano sotto l’effetto dell’LSD.
Questi significati, tuttavia, scemavano fino a svanire quando veniva somministrata una sostanza che
contrasta gli effetti dell’LSD sui recettori della serotonina.

Anche la caratteristica esperienza della perdita di confini del Sé sarebbe dovuta a un’alterazione
nella capacità di attribuzione di significato e rilevanza a ciò che circonda il soggetto, causata
dall’iperattivazione dei recettori della serotonina.

www.cell.com/cell/fulltext/S0092-8674(16)31749-4

www.cell.com/current-biology/fulltext/S0960-9822(16)31510-X

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