ESPERIENZA CONSAPEVOLE DEL MONDO

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ESPERIENZA CONSAPEVOLE DEL MONDO

di Amrit Sorli
per Edicolaweb

Amrit Sorli, è nato nel 1958 a Ptuj, una piccola città a nord est della Slovenia, a quei tempi la
Repubblica del Nord della Yugoslavia. Si è laureato in ingegneria geodetica presso l’Università di
Lubiana nel 1980. Ha continuato gi studi in biocosmologia e psicologia transpersonale. Nel 1987 ha
iniziato la sua ricerca sulle basi teoretiche e fisiche del campo biologico morfogenetico. Nel 1994
Sorli arrivò in Italia, dove vive attualmente e lavora come ricercatore indipendente senza alcun
supporto finanziario privato o statale. (sito web: www.directscientificexperience.com).

L’esperienza scientifica del mondo è razionale. La percezione e l’esperienza vengono scisse
dall’attività razionale della mente.

Analizziamo ora, l’attuale via di esperienza razionale. Le informazioni sono prima percepite dai
sensi, poi passano attraverso la mente dove vengono elaborate e diventano esperienza.

realtà – percezione (sensi) – elaborazione (mente) – esperienza razionale (mente)

La mente scientifica elabora la percezione di un oggetto attraverso la logica e la matematica. A
questo punto, sorge una domanda: è possibile fare esperienza in modo diretto della realtà senza che
la percezione di quest’ultima venga elaborata dalla mente? L’esperienza diretta richiede di essere
consapevoli della corrente dei pensieri che attraversano la mente, delle emozioni e delle immagini
associate agli oggetti od alle situazioni che stiamo sperimentando. L’unico metodo che permette di
essere consapevoli della corrente mentale è diventare testimoni. L’uomo ha la capacità di essere
testimone dei propri pensieri. Il Testimoniare è la funzione della consapevolezza (1). La
consapevolezza si può immaginare come lo spazio, i pensieri e le emozioni come degli oggetti nello
spazio. Diventando Testimoni dei pensieri, ci disidentifichiamo dai pensieri stessi e diventiamo
consapevoli di essere lo spazio stesso. La mente è un computer biologico che crea i pensieri, la
consapevolezza li osserva, ne è il testimone. Attraverso la testimonianza, l’uomo acquisisce un
nuovo metodo di ricerca per comprendere i meccanismi mentali che interferiscono tra la percezione e
l’esperienza. Il testimoniare permette l’esperienza consapevole della realtà, la sperimentazione
delle cose nella loro purezza, la percezione della realtà. L’esperienza razionale avviene nella
mente, l’esperienza consapevole nella consapevolezza.

realtà – percezione (sensi) – esperienza consapevole (consapevolezza)

L’essere testimoni della mente è il metodo praticato quotidianamente dai monaci buddisti da 26
secoli: con l’espansione del Buddismo Tibetano nel mondo intero, sta entrando a far parte della
cultura occidentale. Tutti possono diventare testimoni dei propri pensieri e delle proprie emozioni.
Questa è una funzione latente che se non si risveglia rimane inutilizzata: quando viene risvegliata
permette l’esperienza diretta del mondo e di noi stessi.

Diventando testimoni della propria mente, ci si rende conto del fatto che il tempo può soltanto
essere sperimentato e non chiaramente percepito come la materia e lo spazio cosmico. Non esiste una
prova concreta della sua esistenza come entità fisica.
Allora, com’è possibile sperimentare il tempo senza percepirlo?
Capendo i meccanismi dell’esperienza razionale, come presentato qui sopra.
Ad esempio: muoviamo una penna su di un tavolo, da sinistra verso destra. Gli occhi percepiscono il
flusso irreversibile dei cambiamenti: la posizione A si trasforma in B, B si trasforma in C e così
via. Una volta elaborato dalla mente, il flusso irreversibile dei cambiamenti è sperimentato come la
corrente lineare del tempo. Il cambiamento di A è inteso come passato, B come presente e C come
futuro. In questo modo la mente razionale può elaborare la percezione del cambiamento di un oggetto
o di un evento.

La consapevolezza permette l’esperienza di quello che viene percepito. Avendo esperienza consapevole
risulta chiaro che il cambiamento di A esiste soltanto nella memoria, che B esiste come realtà del
presente e che il cambiamento di C non esiste ancora nella realtà ma soltanto come immagine della
mente. Solo quello che si può percepire può essere considerato come esistente nella realtà. Con la
percezione elementare (occhio) soltanto il flusso costante del cambiamento irreversibile nello
spazio può essere percepito, ma il tempo come entità lineare non lo può essere. Basandoci sulla
percezione elementare possiamo concludere che:

Il Tempo nell’esperienza consapevole esiste come un flusso di cambiamenti irreversibili nello
Spazio.

Immanuel Kant aveva ragione nel dire che il tempo esiste soltanto come parte della mente. Secondo
Immanuel Kant, lo spazio ed il tempo non sono delle realtà che esistono in quanto tali: sono delle
forme della nostra conoscenza. La conoscenza sensitiva (intuizione pura) porta in essa le seguenti
esigenze: ogni sensazione deve essere localizzata nello spazio (sotto o sopra, a destra o a
sinistra) e nel tempo (antecedente, successivo o concomitante ad altre sensazioni). Quindi lo spazio
ed il tempo sono delle condizioni, non dell’esistenza delle cose ma della possibilità del loro
manifestarsi in noi. In una sola parola, sono delle forme soggettive (2).

Attraverso l’esperienza consapevole, grazie agli orologi noi misuriamo la durata e l’ordine dei
cambiamenti che accadono. La velocità degli orologi così come quella dei cambiamenti, dipende dalla
forza del campo gravitazionale in un dato volume dello spazio. Il flusso dei cambiamenti procede più
velocemente nelle zone dell’universo dove il campo gravitazionale è più forte. Gli esperimenti
confermano che gli orologi posti al livello del mare si muovono più lentamente di quelli posti in
alta montagna.
L’idea del Tempo Come Un Flusso Di Cambiamenti Irreversibili Nello Spazio chiarifica l’impossibilità
della realizzazione dei viaggi attraverso il tempo. Questa idea si basa sul concetto del tempo
inteso come entità lineare composta di passato, presente e futuro.

La Teoria Generale Della Relatività permette d’ipotizzare la possibilità di viaggiare attraverso il
tempo. Qualcuno potrebbe viaggiare in una navicella spaziale attraverso un buco nero, andando nel
passato ad uccidere sua nonna. Di conseguenza la sua propria nascita sarebbe impossibile (3).
Secondo l’ipotesi del Tempo Come Un Flusso Di Cambiamenti Irreversibili Nello Spazio, un viaggio
ipotetico nel passato non è possibile perché il passato esiste soltanto come memoria della mente
umana.
Secondo l’idea del “Tempo come un flusso di cambiamenti irreversibili nello Spazio”, l’idea
convenzionale dell’inizio dell’universo cede il posto all’idea di universo eterno. Qualcosa che non
esiste non può cominciare.

Il tempo come entità lineare passato-presente-futuro esiste soltanto in una forma soggettiva, non
esiste come entità fisica cosicché non può avere un inizio. Così come non c’è un inizio del tempo
come entità fisica, non c’è un inizio dell’universo. L’universo esiste semplicemente, non è mai
stato creato. L’uomo progetta la sua nascita e la sua morte nell’universo, ecco perché pensa che
l’universo sia nato e che morirà un giorno. L’idea dell’universo eterno è sostenuta nella ricerca
fatta da Steinhardt di Princeton e Turok di Cambridge che introduce la teoria dell’universo ciclico
senza inizio né fine, cioè un universo senza tempo, eterno.
Avere esperienza consapevole significa sperimentare ciò ad un livello esistenziale; si entra in
profonda armonia con l’universo, unica garanzia per la prosperità e la pace sul nostro pianeta.

Le forme soggettive del tempo sono cambiate nelle varie epoche.
Gli antichi Greci, gli Indiani ed i Maya consideravano il tempo come un fenomeno ciclico; secondo
loro, il tempo si muoveva circolarmente e non vi era né inizio né fine.
Quando la civiltà Giudeo-Cristiana arrivò in Europa, una diversa concezione del tempo prese il
sopravvento: il tempo diventò lineare.
Per i Giudeo-Cristiani, il tempo è cominciato al momento della creazione del mondo da parte di Dio e
finirà con il Giudizio Universale.
Secondo la fisica newtoniana, il tempo è una quantità fisica indipendente (tempo assoluto) e corre
uniformemente nell’intero spazio cosmico (spazio assoluto).
Secondo la Teoria della Relatività il tempo non è più una quantità fisica indipendente, è legato
allo spazio-tempo quadri-dimensionale.
Secondo la ricerca fatta qui, il tempo esiste come un flusso irreversibile di cambiamenti nello
spazio cosmico.

L’esperienza dello spazio cosmico dipende da quale tipo di geometria viene utilizzata per
descriverla. Applicando la geometria di Euclide alla cosmologia, lo spazio diventa tri-dimensionale
e infinito. Con la geometria di Riemann lo spazio-tempo cosmico diventa quadri-dimensionale e
finito. Tramite l’esperienza consapevole si capisce che lo spazio cosmico non ha tre o quattro
dimensioni ma è puro, senza forma; la sua vera natura non si può descrivere matematicamente.
Nel Buddismo questo puro spazio senza forma è considerato come la consapevolezza primordiale
(Primordial Awareness), come il grembo materno dell’intero universo (4).

Praticando l’essere testimoni regolarmente, la mente diventa più flessibile e calma. Quando i
pensieri rallentano, scopriamo interiormente lo spazio puro. La nostra pelle non è la superficie
dove lo spazio interiore finisce. Lo stesso spazio esiste sia all’interno che all’esterno di noi
stessi. Viviamo, camminiamo, ci muoviamo nella consapevolezza e contemporaneamente essa vive dentro
di noi.
La differenza tra l’esterno e l’interno é una pura illusione; lo spazio interno e quello esterno
sono lo stesso, nel Buddismo questo è chiamato spazio assoluto e contiene tutti gli eventi che
accadono (5).

Le tecniche per il risveglio della consapevolezza sono basate sull’essere presenti a ciò che sta
accadendo come il movimento del corpo, la respirazione ed i pensieri. Se si diventa presenti di ciò
che accade all’esterno, lo spazio interiore si espande e viceversa. Praticando queste tecniche ci si
integra con l’esistenza e si sviluppa così, la dimensione cosmica dell’uomo. Anche soli in cima ad
una montagna ci sentiremo a casa. Nella fase finale si entra nell’esperienza non-dualistica del
mondo, chiamata illuminazione in Oriente.
L’esperienza della consapevolezza primordiale dimostra che essa non é localizzata soltanto nel
cervello ma si espande nell’intero spazio cosmico. La sostanza energetica che forma lo spazio
cosmico è il campo gravitazionale, unico per tutto l’universo. Tutti gli eventi dell’universo
accadono nel campo gravitazionale. Esperimenti effettuati in assenza di gravità mostrano che il
funzionamento dell’organismo è in stretta relazione con il campo gravitazionale e che la
consapevolezza umana è associata con il campo gravitazionale.
Il volo spaziale induce nell’uomo una ridistribuzione del volume dei fluidi e del flusso sanguigno
nel sistema vestibolare, soprattutto nei primi giorni di volo, conosciuta come sindrome da movimento
spaziale (6).

In assenza di gravità vi è una diminuzione di attività dei neuroni dei gangli spinali dell’ipotalamo
a livello dei nuclei di controllo dei fattori di rilascio ipotalamici di vasopressina e dell’ormone
della crescita. Cambiamenti strutturali della corteccia e dei gangli del sistema somato-sensoriale,
suggeriscono una diminuzione del flusso afferente alla corteccia in condizioni di microgravità. I
risultati sono caratteristici dell’adattamento strutturale dei neuroni cerebrali ad una diminuzione
del flusso afferente. Si può così dire che, in condizioni di microgravità vi sia un’ipoattività dei
neuroni (7).
La microgravità ha un’azione diretta sulla riparazione delle fratture a causa della diminuzione del
callo osseo: in tali frangenti si assiste infatti ad un aumento di osteoidi ed a una diminuzione del
numero e dell’attività degli osteoblasti (8).
Studi di Penrose e Hameroff suggeriscono che la forza di gravità del quanto agisce sulla massa dei
neuroni cerebrali e potrebbe essere responsabile dell’emergere della consapevolezza. Questo processo
è in relazione diretta con l’influenza della gravità del quanto sulla rete delle sinapsi neuronali
(9) (10).

Esperimenti condotti da Duncan e Mac Dougall a Haverhill in Massachussettes nel 1908, mostrano che
il peso dell’essere umano diminuisce al momento della morte e che quindi la forza di gravità è
maggiore sull’uomo vivo che sullo stesso morto (11).
Un esperimento condotto all’Università di Lubljiana in Slovenia, nel 1987-88 utilizzando dei
Lombrichi Californiani (Lumbricus Teresticus) mostra che il peso dei lombrichi vivi è superiore a
quello degli stessi animali morti. La forza di gravità è più forte sui lombrichi vivi che su quelli
morti (12).
Secondo Duncan la differenza di peso tra un uomo vivo ed uno morto è di circa 20 grammi. Duncan
effettuò anche un esperimento su 15 cani ma non riuscì a ritrovare nessuna differenza di peso tra i
soggetti vivi e morti. La differenza di peso tra l’uomo vivo e quello morto è di circa lo 0.025%. La
differenza di peso tra i Lombrichi Californiani vivi e quelli morti è dello 0.0001%. Sembrerebbe che
negli animali la differenza tra peso vivo e peso morto sia inferiore rispetto all’uomo ma le scale
di Duncan non furono così precise per permettere di misurare questa differenza.

Esperimenti di Duncan ed esperimenti con Lombrichi Californiani hanno dimostrato che la forza di
gravità ha un’azione maggiore sull’organismo vivente che sullo stesso morto. Quindi la forza di
gravità ha un’azione maggiore sui neuroni vivi che sugli stessi morti. Questi due esperimenti
supportano, dunque, la tesi di Penrose e Hameroff che suggerisce che la consapevolezza è associata
al campo gravitazionale.
Le ultime scoperte descritte sopra considerano la società umana e la sua evoluzione come un processo
cosmico legato al campo gravitazionale ed alla consapevolezza primordiale. La relazione tra queste
ultime verrà svelata dalle ricerche future. Possiamo però già concludere che l’evoluzione dell’uomo
converge verso la consapevolezza primordiale, la sua scoperta è la meta dell’evoluzione umana.
Questo permette di avere esperienza consapevole del mondo e di noi stessi.

Praticando l’esperienza consapevole si capisce che le teorie scientifiche, quelle filosofiche, le
credenze religiose ed i condizionamenti sociali sono soltanto elaborazioni mentali attraverso le
quali si fa esperienza della realtà ma esse non sono la realtà stessa. La situazione politica ed
economica attuale è il risultato del conflitto tra le diverse culture e religioni che condizionano
la mente e trasformano l’esperienza della realtà in modi radicalmente diversi. La mente umana non ha
la capacità di creare una società ideale, senza problemi di povertà, guerra ed ingiustizia,
altrimenti l’avrebbe già fatto. Il Tibet, prima dell’occupazione cinese, era un esempio vivente
della società ideale, dove la consapevolezza di ogni individuo era molto elevata. Le forze di ordine
pubblico e l’apparato giuridico erano minimi perché la gente era guidata della consapevolezza
primordiale cosmica. Senza il contatto con la consapevolezza, l’uomo rimane schiavo del suo ego che
manipola la mente per realizzare i suoi desideri.

La società di oggi è ancora troppo egocentrica per riuscire a trovare un’armonia stabile tra
imprenditori e lavoratori, italiani ed extracomunitari, Cattolici e Musulmani. Il sistema politico,
pur facendo del suo meglio, non potrà mai risolvere le problematiche sociali senza far crescere la
consapevolezza di ogni individuo. Più l’individuo è consapevole, più sarà facile governare: saranno
necessarie poche regole e quelle esistenti verranno rispettate. Investire nello sviluppo della
consapevolezza dell’individuo farà diminuire le spese giuridiche, assistenziali e di ordine pubblico
dello Stato.
Sviluppando l’esperienza consapevole ci si ricollega alla consapevolezza primordiale e si diventa
coscienti di come i condizionamenti culturali e religiosi influenzino la nostra vita ed il nostro
modo di agire quotidiano. Diventeremo così degli individui non manipolati, responsabili di ciò che
accade intorno a noi e totalmente integrati al nostro background culturale; penseremo in modo
globale come membri della civiltà del nostro pianeta Terra.

Nell’ultimo millennio la razionalità dell’uomo ha conosciuto un grande sviluppo, mentre la
consapevolezza non è evoluta. Per ottenere un equilibrio interiore, l’uomo moderno deve far crescere
la sua consapevolezza in maniera scientifica, senza subire l’influenza della religione, della
filosofia o della politica. La scienza é l’unica disciplina a poter diventare il punto d’incontro
tra le varie religioni e culture. Non é più sufficiente ”credere”, è ora di capire e di sapere
cos’è la sacralità del mondo.
L’esperienza consapevole è da considerare come uno strumento necessario per superare le barriere
culturali ed instaurare un dialogo vero tra le diverse religioni, culture, gruppi politici e ceti
sociali.

Se la ricerca dell’esperienza consapevole diventasse parte integrante del programma scolastico di un
intero paese, ciò aiuterebbe ad evolvere verso una civiltà, dove essere Cristiani, Musulmani,
Senegalesi, Ebrei o Italiani, sarebbe di secondaria importanza ed essere un individuo cosciente e
libero dai propri condizionamenti diventerebbe primordiale.
L’educazione ha il ruolo principale nell’unificazione delle diverse culture e religioni perché ha la
stessa base scientifica in ogni parte del mondo. Riconoscendo la capacità umana di essere testimoni
della mente e di sviluppare l’esperienza consapevole, le scienze educative diventeranno motore per
la creazione dell’individuo consapevole e di una società armoniosa e pacifista.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
1. Sorli (2001), “Watching the Mind As an Individual Research Method”, Frontier Perspectives, Temple
University, Philadelphia, Volume 10, Number 1
2. Immanuel Kant (1999), “Critique of Pure Reason”, Amazon
3. Paul Davis(1995), About Time, Chapter 11, “Time Travels: Reality of Fantasy?”, Orion Productions
4. Alan Wallace (2001), “The Potential of Emptiness: Vacuum States in Physics and Consciousness”,
The Scientific and Medical Network Review, No 77
5. ibid
6. US Army (1993), Madigan Army Medical Centre, Tacoma, Washington “Cerebral blood velocity and
other cardiovascular responses to 2 days head down tilt”. Journal of Applied Physiology, 74 (1):
319-25
7. Krasnov IB.(1994), Institute of Biomedical Problems, Moscow, Russia. “Gravitational
neuromorphology”, Advances in Space Biology and Medicine 4: 85-110
8. Durnova G.N., Burkovskaia TE. Voraotnikova E.V., Kaplanskil A.S., Arustamov O.V., (1991), “The
effect of weightlessness on fracture healing of rats flown on Biosatellite Cosmos 2044″,
Kosmicheskaia Biologiia I Aviakosmosmicheskaia Meditsina 25 (5): 29-33
9. Penrose, Roger (1994), “Shadows of the Mind” (Oxford) pp. 377-391
10. Hameroff, Stuart (1994), “Quantum Coherence in Microtubules: A Neural Basis for Emergent
Consciousness?”, Journal of Consciousness Studies Vol.1, No.1, pp. 91-118
11. Duncan MacDougall M.D. (1907), “Hypothesis Concerning Soul Substance Together with Experimental
Evidence of The Existence of Such Substance”, American Medicine, April
12. Sorli (2001), “Additional Roundness of Space-Time and Unknown Vacuum Energies in Living
Organisms”, Frontier Perspectives, Vol.10, Nr. 2

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