Esperienze extracorporee: che cosa sono?

pubblicato in: AltroBlog 0
Esperienze extracorporee: che cosa sono?

Immaginate di poter vedere il vostro corpo con gli occhi di un’altra persona. La spiegazione di
questo incredibile fenomeno risiede nel funzionamento del cervello. Vediamo di cosa si tratta.

Le esperienze extracorporee appartengono a un insieme di fenomeni tanto incredibili quanto
complessi. Immaginate di vedere il vostro corpo dall’esterno o di avere la sensazione di fluttuare.
Sono due delle sensazioni che appartengono a questo fenomeno. Se per molto tempo sono state
etichettate come esperienze mistiche o sciamaniche, oggi sappiamo che hanno origine nel nostro
cervello.

Un’esperienza extracorporea è un fenomeno percettivo. Comprende l’illusione del movimento come, ad
esempio, la sensazione di volare, cadere, galleggiare o vedere il proprio corpo dall’esterno. Queste
esperienze dissociative sono legate a fattori neurologici e psicologici presenti tanto in soggetti
sani che affetti da una patologia.

Tipi di esperienze extracorporee

Possiamo dividere il fenomeno in due categorie, con caratteristiche ben definite:

– Esperienze sensoriali. La sensazione di cadere nel vuoto o fluttuare rappresenta una rottura
nell’unità delle sensazioni corporee che coinvolgono il sistema vestibolo-motorio.
– Esperienze autoscopiche. Il soggetto percepisce il proprio corpo da un punto di vista esterno.

Come si producono?

Sono in genere associate agli stati alterati della coscienza. Molti autori accostano questo fenomeno
ad alcuni stati tipici del sogno, ma con una forte componente immaginativa. Si tratta, inoltre, di
un anomalo fenomeno di integrazione multisensoriale, il soggetto è cosciente della situazione. I
sistemi vestibolare, motorio e sensoriale ricoprono quindi un ruolo importante.

Sistemi coinvolti nel fenomeno

– Vestibolare. Questo sistema comprende i recettori che si trovano all’interno dell’orecchio; hanno
il compito di conservare un’immagine stabile sulla retina, funzione fondamentale al nostro
equilibrio.
– Motorio. Durante queste esperienze, sebbene i muscoli non siano coinvolti davvero, il cervello
esegue i corrispondenti programmi del movimento in un piano dissociativo.
– Sensoriale. Come il sistema motorio, il sistema sensoriale è situato nel lobo parietale. Secondo
diverse teorie, viene effettivamente proiettata l’immagine auto-percepita dal corpo.

Disturbi e fenomeni legati alle esperienze extracorporee

Quando uno dei tre sistemi citati si trova in uno stato alterato, siamo più predisposti a vivere
un’esperienza fuori dal corpo. I disturbi del sonno, il consumo di stupefacenti e alcune lesioni
cerebrali possono creare condizioni ottimali per il verificarsi di questi fenomeni.

Tra i fenomeni associati al sonno ricordiamo:

– Allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche. Esperienze percettive vivide o confuse che si producono
nella fase iniziale o finale del sonno.
– Paralisi del sonno. Una mancata sincronia tra gli arti e l’esecuzione è causa di un’elaborazione
multisensoriale del corpo alterata e, di conseguenza, dell’auto-percezione. In queste circostanze,
si possono sperimentare sensazioni di galleggiamento o esperienze al di fuori del corpo.
– Sogno lucido. Consiste in un recupero dello stato cosciente durante il sonno. Il soggetto è capace
di guidare in modo parziale il sogno che risulta più nitido e dettagliato.
– Movimento rapido degli occhi. In questa fase del sonno si producono fenomeni di fantasticheria,
poiché il cervello si trova in uno stato di intensa attività, simile alla veglia. Grazie a studi
elettrofisiologici, si è scoperto che i tre fenomeni sopra descritti si verificano proprio durante
questa fase del sonno.

È possibile indurre un’esperienza extracorporea?

Per secoli queste esperienze sono state associate al mondo del paranormale. Non è strano, dal
momento che i nostri antenati non disponevano di strumenti adatti allo studio. Oggi sappiamo che
sono il risultato di una distorsione dell’immagine corporea di sé, che coinvolge processi cognitivi
come la memoria, l’autopercezione e l’immaginazione.

Esperienze fuori dal corpo e fantasia
Oltre a spiegazioni di carattere fisiologico, esistono anche fattori psicologici. Il più importante
tra questi è la personalità.

Diversi studi hanno dimostrato che questi fenomeni sono più comuni nelle persone dotate di molta
fantasia e aperte alle esperienze. Questo significa che possono essere favoriti da suggestione e
tratti della personalità.

Induzione artificiale

Il fenomeno può essere indotto in modo artificiale, il che costituisce una delle maggiori prove
della sua origine cerebrale. Le tecniche più efficaci sono:

– Induzione delle frequenze del cervello. Attraverso i toni binaurali, è possibile indurre nel
cervello un’attività delle onde Theta (4-7.5 HZ), caratteristica degli stati tra il sonno e la
veglia.
– Stimolazione magnetica transcranica mediante stimolazione dei lobi temporali, come negli
esperimenti di Persinger. L’iperconnettività generata tra i lobi provoca un’intrusione
nell’esperienza spaziale dell’io (emisfero destro) e nell’esperienza linguistica dell’io (emisfero
sinistro).
– Stimolazione diretta. In alcuni esperimenti, queste esperienze sono state provocate in modo
artificiale attraverso la stimolazione diretta della corteccia vestibolare e motoria.
– Stimolazione elettrica della giunzione temporo-parietale. Come nell’esperimento di Arzy,
stimolando quest’area di intensa elaborazione multisensoriale, si inducono errori di
auto-percezione.
– Deprivazione sensoriale. Eliminando i riferimenti di spazio e tempo, il disorientamento può
causare stati alterati di coscienza con immagini provenienti dalla mente molto realistiche.

Esperienze extracorporee e meditazione

Questo fenomeno tende ad aver luogo negli stati in cui l’attività cerebrale è simile a quella del
sogno, ma conservando la coscienza. Si è scoperto che le persone che meditano in modo regolare
vivono più facilmente queste esperienze, chiamate talvolta “viaggio astrale”. Le onde Theta,
infatti, aumentano negli stati di rilassamento estremo raggiunto mediante la meditazione.

Il ruolo dei neuroni specchio

Gli studiosi Jalal e Ramachandran hanno ipotizzato che il sistema dei neuroni specchio sia così
connesso da consentire una visione virtuale in terza persona. I neuroni specchio si attivano
semplicemente vedendo un’altra persona eseguire un’azione, collegandosi con i centri superiori per
anticiparla o imitarla in modo simbolico.

La connessione di questo tipo di neuroni con la corteccia cerebrale e le vie afferenti consentirebbe
la “separazione del corpo” in condizioni di alterazione sensoriale.

Un fenomeno psicobiologico

Le esperienze fuori dal corpo coinvolgono il sistema nervoso, il sistema motorio, le funzioni
cognitive e i tratti della personalità. È, allo stesso tempo, un fenomeno che pur presentandosi in
modo naturale in determinate condizioni, può anche essere patologico.

Provocarle in modo artificiale non è necessariamente salutare; non è privo, anzi, di pericoli poiché
legato anche alle crisi psicotiche.

Trattandosi di un fenomeno associato al paranormale, per lungo tempo era tendenza comune rifiutare
la visita specialistica, per paura di essere etichettati come pazzi. Capire le vere cause del
fenomeno è, invece, il primo passo per poterle trattare in modo corretto.

da listamente

approfondimento su:
www.amadeux.net/sublimen/dossier/esperienze_extracorporee.html

album con battimenti binaurali:
www.amadeux.net/sublimen/catalogo/product/18/

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *