Esprimere emozioni con la musicoterapia
di Giusy Capozzi
Definirei la musicoterapia come lo sforzo umano di esprimere le emozioni.
Vi e’ mai capitato di sentirvi nervosi o ansiosi per qualche motivo, o addirittura arrabbiati e
poi ascoltando musica magicamente vi siete riconciliati con il mondo? Sicuramente si’.
Non a caso la musicoterapia agisce positivamente sui disturbi di origine psicosomatica ( emicrania,
insonnia, cattiva digestione) ed e’ adoperata per migliorare la vita di persone affette da disturbi mentali e disabilita’.
La maggior parte di noi e’ sensibile alla musica e spesso anche suonare uno strumento, fare musica
puo’ servire ad esprimere le proprie emozioni, dall’ansia alla serenita’, dall’aggressivita’ alla gioia.
La musicoterapia la ritroviamo gia’ nei rituali antichi dagli egizi, ai tempi di Esculapio e
Galeno, e con Pitagora e Platone. Nell’era moderna e’ stato invece Karl Strumpf verso la fine
dell’ottocento ad introdurre in Germania la psicologia del suono che e’ alla base della
musicoterapia, la quale ha la capacita’ di influenzare l’umore, di ricordarci particolari momenti della nostra vita, di creare sentimenti.
Generalmente vengono adoperate tecniche di musicoterapia attiva o passiva. Nel primo caso si “fa
musica”, si produce musica. Il terapeuta infatti , invita il paziente a scegliere uno strumento e
utilizza un registratore per poter riascoltare e suggerire la terapia migliore. Per le persone che
hanno difficolta’ ad esprimere le proprie emozioni a parole, ad esempio i bambini autistici, questo sembra il metodo piu’ adatto.
Nel caso della musicoterapia passiva, la musica si ascolta in modo guidato, nel senso che vengono
proposti una serie di brani da far ascoltare al paziente e si studiano le emozioni suscitate
dall’ascolto in modo da impostare la terapia piu’ adatta. Una sorta di rielaborazione del passato del paziente.
Senza dover per forza soffrire di disturbi particolari, potete beneficiare degli effetti positivi
della musica anche nella vita quotidiana. Rilassatevi e ascoltate con attenzione il vostro brano
preferito o comunque una musica che vi rievoca episodi piacevoli, non limitatevi ad un’ascolto distratto.
Se si tratta di musica classica concentratevi sulle note, sugli accordi e potrete cosi’ apprezzare
in pieno le vibrazioni positive che avranno un effetto sorprendente sulla vostra psiche.
Alcune melodie sono indicate per risolvere diversi disturbi di salute, per gli stati d’ansia
ascoltate “La primavera” di Vivaldi, mentre Mozart – il “Requiem” favorisce la concentrazione
Wagner e Verdi – aiutano in caso di insicurezza e depressione.
Tutta la musica medievale – favorisce il rilassamento profondo e aiuta a superare gli stati di angoscia.
Sibelius e Tchaikowsky – aumentano pazienza e capacità di sopportazione in situazioni di disagio.
Schubert – la sinfonia n.5 allenta le tensioni muscolari.
Chopin – i notturni, combattono l’insonnia.
Questi che vi ho indicato sono suggerimenti generali, e’ chiaro che su ognuno di noi fa effetto una musica diversa.
Personalmente non amo molto la musica classica, preferisco il genere latinoamericano per riacquistare energia e il new age per rilassarmi.
“Il bello della musica è che quando ti colpisce non provi dolore.” (B. Marley)
da wellnesseperformance.blogosfere.it
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