Essere in disaccordo ma in armonia

pubblicato in: AltroBlog 0
Essere in disaccordo ma in armonia

Avere opinioni diverse su un argomento è normale. Ecco perché è un piacere avere al nostro fianco
persone con le quali possiamo dissentire su qualcosa senza che questo disaccordo logori il rapporto.

Essere in disaccordo, potere esprimere dissenso, senza che nulla cambi è un privilegio. Avere un
amico, un partner o un parente con cui siamo in disaccordo su diversi aspetti senza che questo
provochi discussioni o un allontanamento è un sollievo, oltre a un esercizio di benessere.
Ammettiamolo: non c’è niente di più difficile che gestire delle discrepanze che fanno emergere
emozioni negative.

Se c’è una cosa che odiamo è essere contraddetti. Così, il disaccordo si presenta come una dinamica
altamente problematica. Non solo: se questa situazione si sviluppa in seno alla coppia, in genere ha
un impatto maggiore, persino più complicato da gestire. C’è chi lo vive in modo amplificato, come se
non avere lo stesso punto di vista o opinione equivalga a non essere amati.

Con il tempo e, soprattutto, con la maturità, ci accorgiamo che è essenziale tollerare i dissapori e
imparare da essi. Se ben gestiti, aiutano a superare molte situazioni e ad acquisire fiducia. In fin
dei conti, gli scontri sono normali e comuni. Non c’è niente di male in questo.

Non è vissuta in questo modo da chi ha un ego eccessivo e, dunque, non li tollera; ma anche in chi
ha un Io estremamente sensibile e si sente ferito da qualunque opinione contrastante, da qualunque
critica verso la sua opinione o convinzioni.

Che sia chiaro: essere in disaccordo senza che ciò provochi conseguenze devastanti o un radicale
cambiamento è un aspetto su cui tutti noi dovremmo lavorare.

La capacità di ascoltare una persona intelligente, che non è d’accordo con te, è un talento raro.

-Ken Follet-

L’arte del disaccordo è difficile da apprendere

L’arte del sano disaccordo è per molti un tallone di Achille per motivi ben precisi. La motivazione
principale è che non si riesce a tollerare di essere contraddetti; la seconda, non meno importante,
è che non siamo in grado di mettere in pratica il disaccordo.

Ma cosa intendiamo con “non saper mettere in atto il disaccordo”? Vogliamo dire che alcune persone
non hanno il coraggio di difendere i propri punti di vista.

C’è chi preferisce tacere, anziché contraddire chi lo circonda. Per esempio, c’è chi sceglie di
acconsentire e dare ragione al partner, al collega, all’amico o al parente piuttosto che
sorprenderlo con un punto di vista che esprima disaccordo, con una voce che la pensa diversamente.

A ogni modo, non osare contraddire qualcuno e non saper accettare un’opinione diversa dalla propria
definiscono lo stesso problema: non saper cogliere il lato positivo dell’essere in disaccordo.

I 5 modi in cui gestiamo il disaccordo

Virginia Satir, assistente sociale e fondatrice dell’approccio della terapia familiare, ha spiegato
che esistono 5 tipi di comunicazione che mettiamo in atto quando dobbiamo affrontare una situazione
di disaccordo:

C’è chi colpevolizza e ridicolizza. In questo tipo di comunicazione abbiamo chi tende a sminuire
l’opinione dell’altra persona. Si tratta di una comunicazione chiaramente aggressiva, che prova a
dominare sull’altro e a umiliarlo.

Colui o colei che si astiene. In questo caso abbiamo una persona che sceglie di astenersi quando si
tratta di esprimere la propria opinione se qualcuno dice qualcosa con la quale non è d’accordo.
Invece di esprimere dissenso e dire ad alta voce cosa pensa, dice a ste stesso/a che è meglio tacere
per non rovinare il rapporto.

C’è chi usa la logica come forma di aggressione. In questo tipo di comunicazione prende forma un
maccanismo piuttosto sofisticato. Si tratta di esprimere opinioni che seguono la logica e la ragione
e che contrastano con le nostre argomentazioni, considerate distorte dalle emozioni. Ci riferiamo a
quelle persone che affermano “non ha senso quello che dici. So che sei arrabbiato/a e non stai
pensando lucidamente, ma lasciami dire che tutti lo sanno e visto che è logico”.

C’è chi svia l’attenzione e cambia argomento. Di questo gruppo fanno parte quelle persone che non
vogliono ascoltare né accogliere opinioni contrarie alle proprie. Ecco perché non esitano a cambiare
opinione velocemente.

La persona coerente. Infine, troviamo quelle persone che sanno gestire il disaccordo. Condividono le
loro argomentazioni e ci ascoltano. Sanno rispettare ed esprimersi: insomma, si tratta di profili
altamente assertivi. Dovremmo prediligere quest’ultima strategia.

Saper essere in disaccordo migliora le nostre relazioni

Ammettiamolo: nulla è più soddisfacente che avere intorno a noi persone con cui essere in
disaccordo, ma in armonia. Poche cose sono più gratificanti che poter contare su quel partner o su
quell’amico con cui non siamo d’accordo in molte cose e che è capace di ascoltarci, di difendere le
proprie argomentazioni per poi accettare quelle altrui.

Rimanere nelle proprie posizioni senza che si generi tensione. Senza parolacce, senza emozioni
negative che a lungo andare creeranno una certa distanza.

Riflessioni conclusive

Bisogna capire un aspetto davvero semplice: non essere d’accordo su qualcosa non deve per forza
creare polarizzazioni. A volte due posizioni diverse arricchiscono un rapporto. In fin dei conti
l’amore vero o la vera amicizia non significano dover essere d’accordo su tutto fin nei minimi
dettagli.

Si tratta di condividere valori, imparare gli uni dagli altri, accettare le differenze, essere in
grado di capire e di imparare da quei punti di vista diversi dai propri.

Significa anche discutere di tanto in tanto e conoscersi meglio per rafforzare i legami senza che
nulla cambi, senza che qualcosa crei distanza, anzi, tutto il contrario. Dunque, impariamo a essere
più assertivi e ad accentare punti di vista diversi dai nostri.

www.focus.it/comportamento/psicologia/quanto-vale-la-prima-impressione

da lista mente gg

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *