Feng Shui. L’agopuntura della Terra

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Feng Shui. L’agopuntura della Terra

di Gigi Capriolo

Feng Shui è l’antica arte cinese di disporre spazio, modificando e armonizzando l’ambiente e le
correnti cosmiche chiamate Ch’i, per favorire la fortuna: quest’arte è il risultato di una
conoscenza millenaria che affonda le sue radici nel Tao, nel Buddismo e nel Tantra tibetano: studia
la localizzazione delle linee del Drago che trasportano l’energia terrestre e l’interazione
dell’uomo con la disposizione dello spazio come parte del suo sistema sottile.

In Oriente, da molti secoli, il Feng Shui è alla base del rapporto tra uomo e natura. Insegna a
vivere in armonia con la terra (intesa sia come territorio che come paesaggio o sito che offra
all’uomo le condizioni ottimali per vivere) e a trarre il massimo del beneficio, della pace e della
prosperità. Opera a vari livelli: sacro e profano, superstizioso e pratico, emozionale e fisico.
Insegna a individuare i flussi nascosti di energia, il Ch’i, che percorrono la Terra, così come
l’agopuntura individua i punti e i meridiani del corpo umano.

In effetti, quando l’agopuntore inserisce gli aghi, non fa nulla di fisico: modifica semplicemente
la circolazione delle informazioni del corpo. La stessa cosa avviene con i rimedi omeopatici o con
le acque vibrazionali, il cui contenuto “fisico” è praticamente nullo.

Per comprendere l’efficacia dell’agopuntura e della medicina omeopatica occorre comprendere come la
modificazione del flusso delle informazioni nel corpo umano sia canalizzato attraverso queste linee
e questi punti. Una parte del Feng Shui corrisponde esattamente a questo: come in agopuntura ci sono
punti dove il Ch’i converge, diventa più forte, fuoriesce, lo stesso accade sulla superficie della
Terra, ma anche nella città o nell’appezzamento di terreno o nello spazio della casa ci sono punti
analoghi.

L’esperto di Feng Shui impara a riconoscerli attraverso segni, che si trovano dappertutto e che
rivelano le linee di energia, a volte in modo fisico e concreto e a volte ricorrendo a metodi più
sottili e tradizionali: per esempio alcune persone possono percepire questi “segni”, oltre che per
mezzo di bacchette, con i pendoli e con le stesse mani nude, ma si tratta sempre di metodi non
scientifici che, chiunque voglia imparare a praticare il Feng Shui, deve imparare.

I DRAGHI

Quello che nel corpo umano viene chiamato Ch’i dei meridiani, in natura è rappresentato dai Draghi.
Peraltro, draghi sono rappresentati nei dipinti cinesi, nelle sculture, nelle ceramiche non per
abbellire l’arredamento, ma perché essi hanno una funzione ben concreta che è quella di mobilizzare
l’energia che si trova in una stanza o in un paesaggio naturale.

In natura si possono trovare tre tipi di energia, ossia tre tipi di Draghi: quelli del Cielo, quelli
della Terra e quelli dell’Acqua. I Draghi del Cielo sono le nubi che in Asia si addensano e si
rovesciano in violenti temporali, soprattutto verso la fine del pomeriggio, quando la temperatura è
alta e il tempo molto umido.

È interessante vedere che, anche dal punto di vista scientifico, i Taoisti avevano compreso un
principio che la meteorologia moderna ha finalmente capito, cioè che all’interno di queste nubi ci
sono flussi tanto violenti e gelati che gli aerei evitano di attraversarle per non incorrere in
gravi rischi. I Taoisti lo chiamavano il Gioco dei Draghi del Cielo, con un’immagine che corrisponde
bene alla realtà scientifica.

I Draghi di Terra sono le catene di montagne che si srotolano intorno a noi nel paesaggio. Le più
positive sono quelle dolci, allungate e che proseguono fino a un massiccio, il più importante
possibile. In Cina ci sono tre Draghi di Terra molto importanti: tutti hanno direzione da Est a
Ovest e tutti hanno origine nel Tibet. A questo proposito si può fare una riflessione
sull’incresciosa situazione creatasi tra la Cina e il Tibet.

La storia sostiene che le mire cinesi su questo Paese erano dettate da motivi commerciali e di
potere, ma in realtà ( il primo dovere dell’Imperatore è quello di controllare il Ch’i del suo Paese
e tutto il Ch’i che alimenta la Cina, e che è quindi la fonte della sua stessa vita. Esso viene
dalle montagne del Tibet, che venivano chiamate Grande Imperatore d’Oriente e per gli Imperatori
cinesi era di fondamentale importanza averne il controllo: questo desiderio di benessere per il
proprio popolo è all’origine della guerra e di tutte le angherie che vennero, e sono, fatte ai
tibetani.

Se qualcuno ha visto il film di Bertolucci, L’ultimo Imperatore, ha potuto sicuramente percepire un
riferimento al Feng Shui: il palazzo imperiale, “il Tempio del Cielo”, ha l’ingresso con tre scale
d’accesso; per quella centrale, ornata di draghi, poteva passare solo l’Imperatore, mentre dalle
laterali potevano passare gli altri. Questo si spiega con il fatto che quella di centro è il punto
terminale di una delle vene di Drago che hanno origine sulle montagne del Tibet e questo gli
Imperatori lo hanno sempre saputo ed è probabilmente il motivo per cui il Tibet è dovuto diventare
cinese.

Infine ci sono i Draghi dell’Acqua: essi hanno origine nella profondità dei laghi o del mare, e si
allungano lungo i fiumi o i bacini d’acqua. Un esempio italiano è il Drago del lago di Garda, che ha
origine nelle profondità vicino a Sirmione. Esso percorre tutto l’invaso d’acqua e va a posare il
suo capo nella piana che sta tra Riva e Arco.

Per operare con l’aiuto dei Draghi bisogna seguire un procedimento molto semplice, che è quello di
studiare la meteorologia che insiste sul luogo dove si deve costruire, per vedere se ci sono Draghi
in buona salute o ammalati. C’è, infatti, anche tutto un linguaggio poetico sui Draghi, che vanno
considerati proprio come esseri viventi: ci sono Draghi piccoli, altri addormentati per una parte
della giornata, altri ammalati e così via, ma ci sono anche Draghi in buona salute e di cui è
estremamente importante utilizzare i benefici.

Vi sono anche Draghi non naturali, cioè costruiti dall’uomo, come la Grande Muraglia Cinese, che è
molto importante perché è il più grande campo di Ch’i al mondo, ma soprattutto perché è la prima e
più imponente opera Feng Shui mai realizzata. Anche per questa costruzione c’è una ragione sottile
che la Storia non riconosce, poiché dice che è stata voluta dall’Imperatore per arrestare le orde
dei barbari: in effetti è stata costruita per fermare il cattivo Ch’i proveniente da Nord, in modo
che non danneggiasse l’Impero.

In Europa il Grande Imperatore d’Occidente è il Monte Bianco che, se viene guardato di profilo, ha
proprio la forma di un drago! La sua vetta aspira l’energia che viene trasmessa nel corpo della
montagna e nelle valli vicino è nelle vene del drago, attraverso le quali l’energia si distribuisce.
Quasi sempre, quando c’è una linea di cresta sulle montagne, c’è un Drago: per accertarsi che sia un
Drago buono o uno cattivo, bisogna recarsi sul posto e testare il sito, per mezzo del potere
percettivo delle mani, dell’antenna o di un pendolo; la stessa cosa si farà per localizzare le vene
e il rapporto che intercorre con il territorio.

IL RIEQUILIBRIO DELLE ENERGIE ALL’INTERNO DELLA PROPRIA CASA

Questo sistema di ricerca si può utilizzare anche per la propria casa o per qualsiasi altro luogo.
Se è in agopuntura si controlla la situazione energetica tastando il polso del paziente, con il Feng
Shui si tasta il polso al paesaggio, con i metodi suggeriti, in modo da comprendere se in quel luogo
c’è troppa energia, troppo Ch’i, o ce n’è poca, o addirittura se è carente. Trovate draghi, quindi
la struttura del paesaggio, si va sul luogo si cerca la vena e la qualità del flusso: si impara
rapidamente con la pratica, nello stesso modo e con le stesse difficoltà che ha l’agopuntore.

Anche per la casa bisogna fare un’analisi dei punti più carichi e della loro intensità, per poi
studiare un arredo in accordo con questi, tenendo conto delle persone che vi devono abitare e delle
loro esigenze. Questa ricerca molto interessante, perché, mentre si lavora per riequilibrare la
propria casa, si fa anche un lavoro responsabile su se stessi, perché ognuno è responsabile del
proprio Feng Shui e lo scopre per mezzo delle proprie forze o debolezze in un rapporto biunivoco con
la casa in cui abita.

Un’ultima considerazione sul rapporto che si deve instaurare tra l’uomo, l’ambiente e l’energia del
Feng Shui: non ci si deve aspettare che quest’ultima ci trasformi al punto che si diventi una specie
di santo, o un guru orientale, essa invece ci porta a un grado di consapevolezza interiore, ad un
punto in cui noi siamo coscienti della nostra condizione umana posta come ponte tra un’energia che
viene espressa dalla Terra e un’altra che deriva dal Cielo.

L’AUTORE

Gigi Capriolo

Architetto, Presidente del Centro Studi & Ricerche Cosmòs, Milano

ISTITUTO RICERCHE COSMOS

Via Melzi d’ Eril, 10
20154 – Milano
Tel/Fax 02 31.61.36
istitutocosmos@istitutocosmos.it

Si ringrazia la rivista Ambiente & Salute per aver acconsentito alla pubblicazione di questo
articolo.

Ambiente & Salute
Via Accademia, 10
35139 Padova
Telefax 049 – 65.42.31
emporiodellasalute@libero.it

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