Fisica quantistica e filosofie orientali: intervista doppia a Massimo Teodorani e Vittorio Marchi
di Daniel Tarozzi
Con la fisica quantistica è finalmente giunto il momento di un nuovo confronto tra scienza e
spiritualità, le quali possono per la prima volta incontrarsi percorrendo una via occidentale…
Tratto da The Quantum Activist – DVD (Macroticonzero, 2011).
Nel 1975 Fritjof Capra fisico e teorico dei sistemi pubblica Il Tao della Fisica, un libro
destinato a fare la storia e continuamente ristampato in tutto il mondo, con grandissimo successo,
ancora a distanza di 35 anni. Capra, nel suo libro, dimostra le straordinarie analogie tra quanto
veniva predicato nelle antiche filosofie orientali e quanto veniva scoperto dalla moderna fisica
quantistica. Mistica e scienza, in epoche diverse e in culture diverse, sembra arrivassero a
conclusioni straordinariamente simili. Da quel momento, una serie di pensatori ha avuto uno
strumento in più per cercare quellincontro tra scienza e spiritualità che in passato costitutiva la
norma, ma che nellepoca moderna sembra inconcepibile. I grandi matematici, nellantichità, erano
infatti sempre grandi filosofi e i grandi filosofi erano grandi matematici. Non a caso, persino
linventore del celebre teorema di Pitagora, che intimorisce da sempre i bambini sui banchi di tutto
il mondo, viene poi riscoperto nei libri di filosofia. Nonostante questo, nel moderno occidente era
probabilmente inevitabile e sano che la scienza si emancipasse dalla spiritualità. La nostra
spiritualità, infatti, si era canalizzata, nei secoli, negli austeri dogmi delle religioni
monoteistiche: ebraismo, cristianesimo, islamismo. Tre grandi religioni che, però, si sono spesso
opposte alla scienza e che la scienza ha poi considerato come un nemico. Mentre l’incontro tra la
spiritualità orientale, o quella dei greci, e la scienza tout court è stata in qualche modo naturale
e forse inevitabile. Con la fisica quantistica, però, è forse finalmente giunto il momento di un
nuovo confronto tra le due facce della medaglia. Scienza e spiritualità possono per la prima volta
incontrarsi percorrendo una via occidentale. La fisica quantistica sta veramente rivoluzionando
lintera concezione della realtà. Le implicazioni delle scoperte degli ultimi decenni, tuttavia, non
hanno ancora nemmeno cominciato a scalfire le nostre convinzioni. Ma, quando cominceremo ad intuire
le implicazioni di quanto scoperto dagli scienziati, il mondo non potrà più essere lo stesso…
Daniel Tarozzi – Qual è il rapporto tra scienza e ricerca di Dio?
Massimo Teodorani – Non vedo nessun rapporto. Sono due strade diametralmente opposte, completamente
inconciliabili, a mio parere. Ricercare Dio addormenta la ragione, spinge alla contemplazione, porta
alla stasi, e si basa su una fede: per carità, io ammiro chi riesce a essere così forte da
sostenersi con una fede. Ricercare il segreto della materia nasce esclusivamente dalluso della
ragione e, per chi lo sa o vuole fare, sotto la guida dellintuizione. Chi usa solo la ragione
ovviamente non può intravedere una coscienza nellUniverso; chi usa anche lintuito ovvero: quella
specie di radar che guida la nave e il motore che la muove, per ricordare una delle tante metafore
di David Bohm non solo può percepire la coscienza, ma può anche asservire la ragione a scopi molto
focalizzati specialmente con il sostegno della volontà. Ciò, però, non significa arrivare a Dio,
significa forse solo diventare parte della sua mente. La mente di un ente non localizzato né nello
spazio né nel tempo, e che probabilmente risiede nel vuoto e nelle particelle virtuali che ne
nascono e muoiono. Lobiettivo è mentale. Trovare realmente Dio significa saper usare anche il
cuore, ma questo, proprio per costituzione interna, non riguarda gli scienziati, che si accontentano
di dire alla mente di fare cose che siano giuste (forse questo è guidato dal cuore? Non lo so e forse non lo saprò mai).
Vittorio Marchi – Il rapporto è una relazione complessa e, a tratti, addirittura conflittuale, tra
due polarità competitive. Non dimentichiamo che la frattura tra scienza e religione si è consumata
appena tre decenni fa, quando, nel 1981 la National Academy of Sciences degli USA ha emesso una
sentenza di formale divorzio: Religione e Scienza sono due dimensioni del pensiero umano distinte e
reciprocamente esclusive. In realtà, questa incompatibilità ha a che fare più con la competizione
tra diversi dogmi che con un intrinseco conflitto tra Scienza e Dio. Dopo il divorzio, comunque, il
risentimento tra le parti anziché attenuarsi si è acuito. Come ha osservato il premio nobel Joshua
Lederberg, biologo molecolare presso la Rockefeller University, lo spazio di cui Dio può disporre continua a ridursi progressivamente.
Daniel Tarozzi – Dopo la pubblicazione del Tao della Fisica, si parla ormai da oltre tre decenni di
incontro tra oriente e occidente, tra scienza e mistica. Cosa pensate di questo incontro?
Massimo Teodorani – Penso che sia unoccasione positiva di crescita sia per noi occidentali che per
gli orientali stessi. Del resto il cervello umano è strutturato sia in maniera razionale che in
maniera intuitiva. Non vedo perché le due funzioni non debbano interagire tra di loro. Un uomo
spezzato è portato a spezzare il mondo impedendo, così, ogni forma di scambio o interazione, che
invece potrebbe far evolvere entrambi i lati della medaglia. Io, però, continuo ad osservare il
mondo dal versante razionalista. Credo profondamente nei metodi classici della Scienza, della
Fisica in particolare, ma penso anche che una radio senza antenna possa funzionare male o per nulla.
Una scienza razionalista senza lantenna dellintuizione, quindi, non solo non può portare da
nessuna parte, ma può addirittura pervertire i suoi veri scopi. Una scienza senza coscienza è come
una pistola carica nelle mani di un bambino immaturo che non pondera le sue decisioni e le sue
azioni. Lunione tra creatività/intuizione e razionalità deve perciò avvenire (lumanità ne ha un
profondo bisogno), ma non attraverso una mera fusione tra le due qualità dello spirito umano.
Unantenna fusa assieme, e senza criterio logico, ad un amplificatore radio produrrebbe solamente
unaccozzaglia inutile. Unantenna mirabilmente asservita allamplificatore può invece potenziare,
anche grandemente, lapparato radio stesso. Non dimentichiamo che la Ragione non serve solo a fare
missili o computer, ma anche a vegliare sul nostro agire: e, per questo motivo, la Ragione stessa è
unaltra attitudine fondamentale del nostro esistere. Se devolvessimo la nostra conoscenza al puro
sciamanesimo usciremmo completamente fuori controllo: ciò lascerebbe spazio solo alla pazzia e a
società totalmente derelitte. Ciò non toglie che il singolo debba raccogliersi ogni tanto in
meditazione, come se ricorresse ad una specie di benefica doccia per scacciare le impurità. Ma deve
poi passare subito allazione, ovvero a gesti che richiedono leffetto operativo della razionalità.
Perché, pur avendo uno spirito, siamo fatti di materia e viviamo in un mondo di materia che non è
per nulla unillusione: è così che funziona la vita, e non possiamo sottrarci alle sue leggi. La
razionalità ci deve aiutare a cavalcare londa senza cadere, mentre lintuizione ci deve guidare in una direzione che sia giusta e corretta.
Vittorio Marchi – Penso che non ci possa essere nulla di più fecondo ed inevitabile. Oriente ed
occidente sono per la Terra e per il suo mentale, quello che sono il lobo destro e quello sinistro
per il cervello umano. Mistico, devozionale, contemplativo, spirituale, assoluto il primo. Logico,
razionale, analitico, scientifico e relativo, il secondo. Come per i due lobi frontali della testa,
(metà e metà a costituire lunità) le due polarità oriente ed occidente (anchesse una benedizione a
metà del pianeta) hanno una funzione congiunta, equilibratrice ed indissolubile. Una qualsiasi
struttura vivente, per funzionare, non può prescindere da questa inscindibile unità. Si spiega
allora come oggi la fisica moderna (la fisica quantistica) ci porti ad una concezione del mondo che
è sostanzialmente mistica. Ciò perché, a differenza della fisica meccanicistica occidentale, tutta
concentrata sullinerte, la concezione orientale del mondo è di tipo organicistico. Si tratta
allora di incominciare a cambiare il significato degli opposti e a ridefinire il rapporto
inevitabilmente integrativo esistente tra di essi e considerare la loro necessità di (co)esistere
fino al punto di fondersi, poiché dal dinamismo delle due polarità dipende leterna tensione della vita, metà e metà di ununica indissolubile Realtà.
Proprio in quella diversità, infatti, i due mondi, loccidentale e lorientale, si fondono (e si
fonderanno) fino a colmare lapparente dualità; a quel punto la diade diventerà un tuttunico:
una, unica, assoluta ed indissolubile in tutti i suoi aspetti, nessuno escluso. È unimpresa, un
incontro che i più ritengono impossibile in quanto sfida apertamente tutto ciò che agli esseri umani
sia mai stato insegnato tramite quelle credenze assimilate che li mantengono in questa illusione,
fissi al loro posto. Ciò perché gli uomini non hanno ancora capito quello che vorrebbe esprimere il
simbolo del Tao, adottato anche dalla fisica di Niels Bohr e di Fritjof Capra: il mondo è ciò che
è, una coesistenza di oriente e di occidente, proprio come il giorno (dies,djos, in sanscrito
dio), che è una coesistenza del dì (dove nasce la luce doriente) e della notte (dove tramonta la
luce doccidente). La luce (pensiero Vivente), è sempre luce. Non ha una patria. Con un acronimo, si può definire come quella cosa che è La Unica Cosa Esistente.
Daniel Tarozzi – Lumanità è pronta a capire veramente le implicazioni delle moderne scoperte scientifiche?
Massimo Teodorani – Dipende quali. Ci sono aspetti della scienza, soprattutto della fisica, che sono
ostici al grande pubblico e divulgarli è estremamente difficile, senza rischiare di dare luogo a
errate interpretazioni, strumentalizzazioni o peggio. Ritengo che limmaginario collettivo non veda
normalmente la scienza nella sua giusta luce. Constato che la scienza viene scambiata per
conoscenza, il che non dico che sia errato, ma fuorviante. La scienza è soprattutto una dinamica
in divenire, e non una mera collezione di idee, nozioni o fatti; la scienza è un metodo e richiede
al contempo grande rigore e grande apertura; quella che è una verità oggi, domani potrebbe essere
confutata o smentita. Nonostante questo, resta comunque lo strumento più adatto per descrivere la
realtà, essendo basata su leggi oggettive verificabili e ripetibili da qualunque sperimentatore o
deduttore. Ho però limpressione che il grande pubblico sia un po deluso dalla Scienza, che viene
spesso vista (non a torto) come un approccio totalmente materialista verso il mondo, senza alcuna
finalità. La scienza galileiana, in effetti, ci ha permesso di raggiungere risultati impensabili e
di ottenere una tecnologia impeccabile, ma dimenticando di affiancare a questa crescita, a mio
parere in parte scriteriata, una parallela crescita della coscienza del singolo e della
collettività. Gli effetti di tale dimenticanza sono sotto gli occhi di tutti e a soffrirne di più
sono il nostro pianeta, il clima e i giovani. In questo contesto, unire con il giusto criterio la
razionalità occidentale con la fantasia orientale può permettere lo sviluppo di una scienza
governata dalla coscienza: alcuni aspetti della teoria quantistica vanno proprio in questa direzione.
Vittorio Marchi – Assolutamente no, dal momento che la scienza stessa, a partire da Albert Einstein,
si è rivelata impreparata ed indisponibile ad accettare il concetto di nonlocalità, decretata
dalle grandi regole anarchiche del mondo quantico, secondo le quali tutti i punti e le cose del
cosmo mantengono tra loro connessioni invisibili, atemporali e adimensionali senza una causa
evidente a livello universale. I fisici, a stragrande maggioranza, nella loro visione meccanicistica
della realtà, non hanno saputo interpretare il fenomeno e hanno cercato di difendersi affermando che
le leggi del mondo quantico non sono esportabili al livello macroscopico della realtà newtoniana e
galileiana per le quali valgono altre leggi. Ma ciò è falso! Il team di Anton Zeilinger ha invece
potuto dimostrare che le proprietà peculiari della fisica quantistica non funzionano solo a livello
quantico delle particelle subatomiche, ma anche nel mondo della materia visibile. Ma se persino
molti fisici non hanno voluto accettare tali realtà, negando levidenza di esperimenti inconfutabili come quelli di Bell ed Aspect, come si può considerare pronta lumanità?
Daniel Tarozzi – Quali sono le scoperte più rilevanti della fisica quantistica per il pensiero e per lagire quotidiano dei comuni mortali?
Massimo Teodorani – Stiamo appena appena riuscendo ad intravedere la luce del sole da sotto labisso
oceanico. Invece di ricadere nellabisso inventandoci rassicuranti pseudo- filosofie o
pseudo-religioni completamente strampalate e svianti, dobbiamo trovare le forze per emergere alla
superficie e per dire: sì, sopra di noi cè veramente il sole. Proprio in quel momento io mi
auguro saremo riusciti a capire che la meccanica quantistica che abbiamo conosciuto canonicamente
fino ad ora era solo la punta di un immenso iceberg. Noi dobbiamo conoscere e padroneggiare tutto
liceberg e non solo la punta che emerge. Ma lesplorazione deve portare alla conquista, ovvero alla
piena padronanza di quanto acquisiamo: ciò si può fare solo ed esclusivamente con la sperimentazione
e con la teoria matematica che deve sempre sostenerla. Non esistono altri mezzi per descrivere il
mondo che ci circonda, in qualunque suo aspetto. Ciò non significa che per descrivere nuove
frontiere della realtà non possano essere escogitati nuovi operatori matematici.
Cè ad esempio chi sta elaborando nuovi operatori ottenuti dalla topologia algebrica, come il fisico
teorico inglese Basil Hiley (attuale prosecutore dellopera di Bohm), al fine di trovare una
infrastruttura che tenga tecnicamente in piedi una realtà dove coscienza e materia, ordine implicato
e ordine esplicato, si compenetrino a vicenda attraverso un processo dinamico estremamente ordinato
e armonioso. Ma questo non comporta affatto una unione tra scienza e spiritualità. Non
dimentichiamo che la bacchetta di regia qui la tiene lo scienziato, che non vuole affatto fondere la
propria forma mentis con quella del religioso, ma solo tentare di capire in base a quale logica
esiste qualcosa che anima coloro che professano religioni o filosofie senza capire come la cosa
funzioni. Lobiettivo, per noi scienziati, è semmai spiegare il concetto di spiritualità tramite
una teoria fisica che stia realmente in piedi. La cosa non è affatto facile, ma il gioco vale la
candela. Io ritengo che aver diviso lesistere in realtà e trascendenza sia stata una pessima cantonata e un danno per luomo e la sua civiltà.
A mio parere la risposta deve essere solo scientifica, illuministica, ma anche illuminata
dallinterno. A me interessa che luomo possa viaggiare tra le stelle, anche perché, come possiamo
constatare, permanere troppo nel nido può diventare pericoloso. Ciò non esclude che chi opera non
debba avere una fede religiosa (è un diritto di tutti, anche se io non ce lho), intesa come
qualcosa di limpido che muove lemisfero sinistro del cervello nelle sue azioni. Ognuno ha il suo
modo di rapportarsi con la Coscienza. Senza Coscienza prima o poi lunica strada è
lautodistruzione, e dobbiamo impedire che un branco di robot impazziti debba far precipitare tutta
la cordata, ma anche che un branco di santoni o pseudo-profeti della nuova era debba spegnere il
cervello a chi intende muoversi e comprendere il mondo che ci circonda. Questi sono tempi davvero
cruciali. Coscienza e razionalità sono due categorie insostituibili, sta in noi trovare il modo
equilibrato per farle interagire tra loro in maniera corretta. Agli inizi sarà come camminare su una
lama di rasoio, ma sono sicuro che impareremo col tempo a stare in equilibrio e stabilmente.
Vittorio Marchi – Naturalmente le implicazioni di queste nuove scoperte, una volta condivise, sono
incredibili. Il nostro stesso criterio di sociologia umana, sulla base del funzionamento del mondo
particellare, dovrebbe essere rivisitato di sana pianta. Ovvero. La nostra osservazione di ogni
componente del nostro mondo può aiutare a determinare il suo stato finale, suggerendo che,
verosimilmente, influenziamo ogni cosa che vediamo intorno a noi. E ovviamente ne subiamo
linflusso. Quindi, ovunque noi volgiamo lo sguardo, ovunque noi andiamo, in qualsiasi ambiente noi
entriamo o usciamo, aperto o chiuso che sia, noi creiamo e produciamo una determinata influenza ad
ogni istante e in ogni dove. Mentre allopposto e simultaneamente, ne subiamo ovviamente gli effetti
e le conseguenze. Ciò perché non cè più un dentro e un fuori di noi, ma un continuum. Quando ci
svegliamo la mattina, anche se non ne siamo consapevoli, creiamo la nostra giornata, così come
vogliamo che sia. Questo è il punto: noi influiamo e interferiamo concretamente con il mondo
circostante e, mentre creiamo la nostra giornata dal nulla, accadono intorno a noi piccole cose,
apparentemente inspiegabili; in realtà esse sono il processo della nostra creazione.
Daniel Tarozzi – Cosè, per voi, la coscienza?
Massimo Teodorani – Qui non ho esitazioni. È il vero Cervello che governa la Materia e con essa la
Vita. Si manifesta in maniera non-locale e si compenetra armoniosamente con la Materia (e la Energia
che la accompagna) e le sue leggi di causa-effetto. È la prova (anche se al momento non sappiamo
ancora quantificarla come vorremmo, se non solo in parte, ma solo qualificarla) che il Disegno
dellUniverso è un Disegno Senziente, e non mero frutto del caso. È la nostra guida, in tutto quello
che facciamo, è il nostro sostegno quando soffriamo. E probabilmente rappresenta le fondamenta
invisibili della casa dentro cui abitiamo. Ma non me la sento, francamente, di associarla al
concetto di Dio. Il giorno che disporremo di una scienza fisica che ci descrive nei minimi
dettagli il modo in cui la materia si compenetra con la coscienza non avremo mai più bisogno di Dio
e del concetto di religione, perché la civiltà sarà governata solamente dalla Scienza, una scienza
rinnovata, e dedita solamente al bene, al giusto e allesplorazione diretta e capillare dellUniverso e delle intelligenze che lo abitano.
Vittorio Marchi – La coscienza è la coscienza universale, il fondamento di tutta lesistenza, in
congruenza con quello che hanno affermato da millenni molti saggi del misticismo orientale. Tutto ed
ogni cosa è coscienza, materiale, immateriale, vivente ed intelligente, senza possibilità di
separazione tra inerte e organico. E non si tratta quindi solo di quel fattore (misterioso) che da
Goswami è considerato come il precursore della fisicità. Cioè limplicito di David Bohm. La verità
è che la realtà del mondo naturale, che credevamo solida ed intangibile, ha perso ormai tutta la sua
consistenza materiale in cui credevamo, per trasformarsi in una pura e semplice sostanza pensante
(Spazio Pensante). Ed è diventata ciò che la fisica quantistica chiama oggi con il nome di
informazione: un campo di pensiero universale, interamente intelligente. Nel 1944 Max Planck la
chiamò matrice energetica, o sostanza da cui tutto ha origine. Per rendere lidea, egli, padre
della fisica quantistica, diceva che ogni particella ha un confine indistinto, la cui sostenibilità
è dovuta solo allapparente rigidità della sua solidità. La spiritualità, invece, è la
manifestazione dello Spirito, lingrediente più essenziale e totalizzante di tutto ciò che esiste
e che noi chiamiamo Universo o Pensiero Vivente. L implicazione di questa nuova scoperta è
sconvolgente. Si tratta di ciò che abbiamo appena finito di chiarire sopra: la coscienza che
osserva… se stessa. Una compartecipazione congiunta e reversibile di Osservatore (figlio) e
Osservato (padre). Come è stato effettivamente, spiritualmente e… quantisticamente testimoniato circa 2000 anni fa con laffermazione: Io ed il Padre siamo UNO.
Daniel Tarozzi – Come mai una grande parte del mondo scientifico continua ad ignorare o vedere con fastidio questi temi?
Massimo Teodorani – Comprendo il rigetto di alcuni miei colleghi, perché è anche il mio, quando
certi temi vengono propalati in maniera completamente contorta o menzognera. È ovvio che prendono (e
prendo anche io) le distanze. Quando qualcuno va a dire in giro che la realtà non esiste, oppure
che siamo governati da una matrix, e che tutto questo lo asserirebbe la meccanica quantistica,
questo non è solo un insulto agli scienziati che si fanno il mazzo per pochi soldi a studiare e a
investigare, ma è un insulto al prossimo, che ha il diritto di ricevere una informazione corretta su
quanto sta realmente emergendo da alcuni aspetti della fisica e della scienza in generale. Nel mio
piccolo ho tentato, con alcuni miei libri, di veicolare questo, cercando di appassionare il
pubblico, ma non prevedevo che una parte del pubblico avrebbe preso fischi per fiaschi, per poi
propagare informazioni completamente alterate, oppure voler suffragare credi e fedi completamente
demenziali. Mi rendo conto che taluni aspetti della teoria quantistica, specialmente la variante di
Bohm, facciano pensare che tutto è uno: in un certo senso è vero, ma bisogna capire anche come
questo è vero, e non lasciar navigare senza freni la fantasia, pensando che la scienza sia
improvvisamente diventata un libro di favole o un modo per illudere la gente. La scienza era e
rimane una cosa seria, ben lontana dalle spettacolarizzazioni. Certamente non merita di essere
screditata in questo modo. In ogni caso, a prescindere dal fatto che losservatore con essa
interagisca, la realtà esiste, non è affatto una illusione, e i sensori e gli strumenti di misura
sono immuni da illusioni, ma registrano una realtà obiettiva esterna fatta di materia e di energia.
Che poi la coscienza possa interagire con la realtà modificandola, questa è una possibilità che
emerge da talune interpretazioni della meccanica quantistica, ma ancora non abbiamo in mano evidenze
precise e schiaccianti che questo sia vero. E fino a quel momento, a prescindere da affascinanti argomentazioni (che chiunque è libero di fare), si sospende il giudizio.
Resta per ora il fatto che un fotone emesso da un microscopio elettronico per osservare un elettrone
ne perturba immediatamente lorbita, rendendo la descrizione delle particelle elementari
completamente indeterminata. In futuro probabilmente dimostreremo che non solo gli strumenti di
misura, ma anche la nostra coscienza potrebbe interagire con la materia. Nel caso dei cosiddetti
fenomeni paranormali esistono evidenze incontestabili in tal senso, ma siccome non disponiamo
ancora di un modello fisico sensato che li descriva, dobbiamo anche qui sospendere il giudizio. E
non è detto che se si dovesse avere una conferma del genere in futuro, noi ci dovremmo sentire
obbligati a comunicare la cosa al grande pubblico. Stesso discorso sulla questione dellevidenza di
intelligenza extraterrestre. Certe cose, purtroppo, possono essere ben ponderate e interpretate
solamente da chi è sufficientemente maturo per digerirle, ovvero il 5-10% dellumanità o meno.
Quanto, invece, su un versante opposto, alla renitenza di molti scienziati della vecchia guardia
(sono molti di meno di quel che si crede), ad accettare certi nuovi concetti della scienza, quando
questi si reggono su solidi presupposti, allora si può tranquillamente parlare di vero e proprio
oscurantismo, specie se taluni concetti vengono rifiutati sulla base di un fideismo irrazionale senza senso.
Queste persone, comunque, non dureranno: si estingueranno per via naturale, mentre tutti gli altri
dovranno portare pazienza. Ad esempio, la mia amata gatta nera Kiki, che adesso ha 18 anni, mostra
segni di demenza senile palesi che le fanno fare versi tremendi già alle 3 di mattina. Le devo dare
una bastonata in testa? Non posso, devo solo portare pazienza e aspettare che se ne vada dolcemente,
facendo in modo che abbia a soffrirne il meno possibile. Deve, insomma, esserci comprensione anche
nei confronti delle gerontocrazia scientifica; semmai andare avanti con determinazione, ignorando o
skippando qualunque loro ostacolo che eventualmente debba mettersi di traverso. Ma, prima di
questo, occorre bloccare una volta e per sempre la diffusione errata, alterata, contorta, o
stravolta di notizie scientifiche, specie se di contenuto particolarmente scottante. V.M. – Perché
la nozione eretica per la comunità scientifica moderna è che Dio possa essere la cosa più semplice
di questo mondo: lEsistente quantico non locale, che paradossalmente essi stessi definiscono con
lespressione di Entanglement, termine che vuol dire Ovunque, mentre insistono con landarlo a
cercare nellaltrove della relatività, da qualche parte, dove non è. Unidea dunque inaccettata e
respinta con fastidio perché essa sfida apertamente lattuale visione scientifica della scienza,
diffusasi e sviluppatasi fino ad oggi per oltre quattro secoli dalle teorie del filosofo del XVII
secolo Renè Descartes, secondo cui la mente doveva e deve considerarsi un qualcosa che è separato dalla materia.
Fritjof Capra
Il Tao della fisica
Editore:Adelphi
Data pubblicazione:Gennaio 1982
Formato:Libro – Pag 381 – 12,5×19,5
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__il_tao_della_fisica.php?pn=1567
Amit Goswami, Renee Slade, Ri Stewart
The Quantum Activist – DVD
La rivoluzione che sta cambiando la scienza – Documentario + Cortometraggio + Libretto/inchiesta Distribuito da:Mt0 – Macroticonzero
Data pubblicazione:Febbraio 2011
Durata:74+32 extra DVD
Tipo:DVD + libretto
Libretto:36 pagine
Formato Video:16:9 Anamorfico
Audio:Italiano e Inglese – Stereo 2.0
http://www.macrolibrarsi.it/video/__the-quantum-activist-dvd.php?pn=1567
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