Fisica quantistica: il salto quantico

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Fisica quantistica: il salto quantico

Scienza e Fisica Quantistica

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Nella società attuale viene spesso tirato in ballo, anche da politici e guru dell’economia, il
concetto di salto quantistico. “Oggi l’economia sa che deve passare attraverso un’utopia spirituale,
un salto quantistico che porti alla realizzazione di un nuovo concetto di valore”, “L’Europa ha
bisogno di un salto quantico in avanti in tutti gli aspetti che sono, al momento, in discussione” o
frasi analoghe si sentono e si leggono in televisione, su internet e nei giornali. Ma qual è il vero
significato di questa espressione?

Davide Fiscaletti – 14/01/2022

L’articolo è tratto dalla Rivista Scienza e Conoscenza

In questa breve nota, senza pretendere di fornire una trattazione completa, intendiamo sottolineare
alcuni aspetti e aneddoti significativi sul salto quantistico.

Con la nascita e lo sviluppo della fisica dei quanti, il concetto di salto quantistico fu introdotto
per indicare il passaggio tra diversi stati di eccitazione, o meglio tra diversi stati dell’onda di
probabilità, degli elettroni all’interno degli atomi, che avviene contemporaneamente all’emissione
di luce. Questi salti di energia possono essere calcolati in modo molto preciso utilizzando
l’equazione di Schrödinger e si possono verificare sperimentalmente misurando esattamente la luce
emessa da un certo tipo di atomo. Il salto quantistico è un fenomeno del tutto spontaneo nel senso
che avviene con una probabilità oggettiva e non è spiegabile con altre cause. Va quindi sottolineato
che, contrariamente all’uso che spesso si fa di questa espressione nel linguaggio quotidiano, un
salto quantistico non è qualcosa di grandioso, che porta a una nuova qualità o a qualcosa di molto
interessante o nuovo, ma anzi è qualcosa di piccolissimo che avviene in modo del tutto spontaneo e
non può essere influenzato da alcunché.

Il salto quantistico della fisica diventa il salto quantico della coscienza

A partire dalla seconda metà degli anni ’70 l’espressione salto quantistico cominciò ad essere usata
per indicare anche uno shift o spostamento nella consapevolezza. Come suggerisce il Dr. Quantum Fred
Alan Wolf nel suo famoso libro Taking the quantum leap, per comprendere il concetto di salto
quantistico come salto di consapevolezza può essere utile prendere in considerazione il principio di
complementarità della fisica dei quanti. Secondo questo principio, introdotto da Bohr nel 1927, due
grandezze fisiche sono complementari se si escludono reciprocamente, nel senso che non è possibile
conoscere con precisione entrambe. Questo è, per esempio, il caso della posizione e del momento di
una particella o, nell’esperimento della doppia fenditura, della traiettoria e della figura
d’interferenza. La complementarità comporta, in sostanza, che ciò che scegli di osservare influenza
quello che puoi osservare. Da questo deriva, allora, che la consapevolezza ha la potenzialità di
modificare una probabilità più certa in una probabilità meno certa. È, proprio questa considerazione
che sta alla base dell’idea del salto quantico inteso come spostamento nella consapevolezza:
infatti, in una tale situazione un osservatore può perdere un certo tipo di conoscenza ma
guadagnarne un’altra, di tipo diverso. Quando questo accade, l’osservatore ha mutato la propria
forma di conoscenza. La conoscenza pertanto rappresenta uno specifico risultato di uno spostamento
nella consapevolezza ed è soggetta a dei cambiamenti. Potremmo avere conoscenza di un oggetto e nel
tentativo di saperne di più su quello stesso oggetto potremmo perdere parte della nostra conoscenza
iniziale.

Le ricerche

Per quanto riguarda l’idea del salto quantistico come salto di consapevolezza si può anche pensare
che esista una stretta connessione della mente con un livello profondo, fondamentale che sottende la
realtà esperita. Esistono svariate ricerche in questo senso: si pensi per esempio all’Ordine
Implicito di Bohm o, più recentemente, al Campo Akashiko di Laszlo, alla Matrix Divina di Braden, al
Campo del Punto Zero di Lynn McTaggart, allo spazio fisico atemporale dell’autore di questo breve
articolo (insieme a Sorli), e all’Informazione Implicita di Anna Bacchia e dell’Associazione Vocal
Sound. Tutte queste ricerche comportano che esiste un campo fondamentale, che connette tutta la
creazione, che sta alla base di tutta la realtà e che la determina. È lecito quindi affermare che il
salto quantistico di consapevolezza rappresenti, di fatto, un allineamento con questo campo
fondamentale. L’informazione che deriva dal campo, dal livello fondamentale della realtà dirige il
disegno delle nostre vite mentre noi siamo liberi di scegliere e, mediante un salto quantistico di
consapevolezza, esiste per ciascuno di noi la possibilità di essere raggiunti da questa
informazione.

Salto-allineamento

A questo proposito, l’Associazione Vocal Sound ha anche introdotto un nuovo termine, ÌNIN, per
indicare il processo attraverso cui l’informazione implicita si allinea con l’antenna intuitiva
umana. Questo processo, in particolare, può essere riconosciuto come un allineamento con le
frequenze del campo vibrazionale in cui siamo immersi, e che costituisce l’origine e la vera natura
della realtà. In base all’approccio cognitivo sviluppato dall’Associazione Vocal Sound, l’uomo può
riconoscere che è sempre in sintonia con questa natura profonda della realtà, dove esiste un
allineamento con diversi livelli di frequenza che esprimono differenti livelli dell’esistenza: da
quelli di natura più concreta, a quelli più sottili ed espansi. È importante sottolineare, che le
informazioni implicite, che raggiungono la nostra antenna intuitiva in un salto quantistico di
consapevolezza, non emergono solo dal campo sensoriale ed esplicito, ma in ogni nostra
interrelazione quotidiana creante forme a tutti i livelli: forme parola, forme gesto, forme
movimento, forme decisioni… Ogni forma visibile ci parla oltre la forma esplicita: ogni spazio
architettonico, ogni volto, ogni sito web, ogni albero, ogni entità dell’universo con cui
interagiamo o ci inter-relazioniamo ci parla oltre la sua forma. Ogni forma visibile esplicita e
l’ambiente intero che ci circonda possono costituire un luogo unico, un ponte, un segno, un preludio
che dischiude la sinfonia, un gate, una porta che ci mette in contatto con la dimensione implicita
che emana costantemente informazioni. Attraverso questo processo di connessione con l’informazione
implicita la coscienza può essere espansa e l’intero campo del concepire e del comprendere può
essere totalmente rinnovato rispetto alle modalità della conoscenza ordinaria. Con l’esperienza
ÌNIN, l’antenna umana ricevente è capace di essere orientata e la consapevolezza può espandersi dal
conosciuto al conoscibile, dal percepito al percepibile, dall’invisibile che diventa visibile.
L’esperienza ÌNIN introdotta dall’Associazione Vocal Sound può quindi essere considerata uno
sviluppo rilevante e suggestivo dell’idea del salto quantistico come salto di consapevolezza.

Scienza e Conoscenza n. 76 – Aprile-Giugno 2021 >> bit.ly/3dKxwWX

Rivista – Autori vari

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