Cosa dicono di te le strategie che usi abitualmente per risolvere i conflitti? Quali sono le
strategie che di solito seguiamo e cosa le rende intensificate? Ve lo raccontiamo in questo
articolo!
Il modo in cui gestiamo i conflitti dice molto su di noi. Si dice che la nostra posizione di fronte
al conflitto ci tradisca, ci metta a nudo in qualche modo. Il modo in cui gestiamo le differenze e
le tensioni ha molto a che fare con il modo in cui ci relazioniamo a noi stessi o con il punto di
vista da cui osserviamo ciò che accade intorno a noi. Gestire i conflitti cosa dice di noi?
Una cattiva gestione dei conflitti intensifica il disagio che generano, anche se con questo modo di
agire potremmo, in un primo momento, trovare sollievo. O proviamo un notevole disagio con noi
stessi, oppure cresceranno le tensioni nelle nostre relazioni interpersonali. In altre parole,
gestire male queste situazioni rende difficile trovare punti di incontro.
Il benessere dipende in gran parte dal modo in cui scegliamo di gestire i conflitti. Tuttavia, per
farlo correttamente, dobbiamo essere abbastanza adulti; queste situazioni richiedono grande empatia,
oltre che serenità e un atteggiamento costruttivo. Non è così facile.
Ogni volta che sei in conflitto con qualcuno, cè un fattore che può fare la differenza tra
danneggiare la relazione o rafforzarla. Quel fattore è latteggiamento .
-William James-
Il nostro conflitto quotidiano
Non cè modo di evitare i disaccordi in una relazione, che si tratti di amore, famiglia o lavoro.
Allo stesso modo, dobbiamo affrontare continuamente i limiti che la vita nella società ci impone e
questo può generare tensione. Rispettare le regole non è sempre facile. Pertanto, il conflitto fa
parte della vita quotidiana, in misura maggiore o minore.
Anche se può sembrare ridondante, il conflitto crea conflitto. Se vi trovate di fronte a una
situazione che causa stress, potete mettere in atto una serie di misure che spesso non sono
adattive. La cosa più semplice è combattere o fuggire. Se non potete farlo, potete scegliere di
arrendervi, rinunciando a ciò che volete veramente e che pensate di dover fare.
La personalità influenza il modo in cui gestite i conflitti
La personalità influenza la gestione dei conflitti, ma la gestione dei conflitti influenza anche la
personalità; cioè, linfluenza è bidirezionale. Uno studio condotto nel 2011 ha stabilito una
relazione tra cinque tratti della personalità e la gestione di situazioni conflittuali. Tali tratti
coincidono con quelli proposti dal modello Big 5: gradevolezza, apertura allesperienza,
coscienziosità, estroversione e nevroticismo.
Le conclusioni di questo studio sono state le seguenti:
Le persone in cui predominano tutti questi fattori, ad eccezione del nevroticismo, di solito
risolvono i conflitti cercando modi per conciliare le due posizioni opposte.
In quei profili in cui predomina la gentilezza, tendono a predominare anche le strategie di
evitamento. Raramente ricorrono allimposizione.
I migliori negoziatori di conflitti sono persone in cui predominano i tratti di gradevolezza,
apertura allesperienza, coscienziosità ed estroversione.
Gestire i conflitti: in che modo e quali paure nasconde
Uno dei fattori che maggiormente condiziona il modo in cui gestiamo i conflitti è la paura. In
particolare, la paura di perdere. Forse non avete detto al vostro partner cosa non vi piace della
relazione perché temete un litigio o una rissa. Inoltre, non fate notare al vostro capo ciò che
pensate sia ingiusto perché avete paura di perdere il lavoro o di essere soggetti a ritorsioni. Allo
stesso modo, potreste non condividere le vostre opinioni con la vostra famiglia perché sapete che
pensano esattamente il contrario.
La paura è correlata a molti fattori e uno di questi è laggressività. Vi mettete sulla difensiva
perché nellaltro interpretate segni di minaccia, sia sul piano fisico, sia sul piano mentale o su
entrambi contemporaneamente. Questo vi porta a cercare di sbarazzarvi dellaltro cancellando la
sua voce, la sua presenza o il suo punto di vista. Quellaltro rappresenta una minaccia e voi vi
sentite in diritto di difendere la vostra tranquillità.
Il problema è che di solito i conflitti non si risolvono né cedendo sistematicamente né attaccando.
In effetti, è comune che questo tipo di strategia di coping finisca per generare più conflitti sul
conflitto stesso.
Gestire i conflitti e i litigi non è la stessa cosa
La chiave per imparare a gestire i conflitti è capire che non devono essere sinonimo di lotta o
confronto. Se non volete che lo siano, non lo saranno. Dipende esclusivamente da voi. La parola
esclusivamente va sottolineata, perché, come si suol dire, le cose si fanno in due.
Molti conflitti nascono e crescono senza che le persone coinvolte sappiano esattamente perché e
questa è un altro trucco. Prima di fingere di risolverlo, dovrete capirlo. Dove sta la differenza?
Da dove viene la tensione? In cosa cè esattamente una contraddizione e perché? Solo esercitandovi a
capire cosa sta succedendo il problema inizia a essere risolto.
Un conflitto riesce a essere gestito bene quando invece di vederlo come un confronto inevitabile,
viene percepito come la necessità di un nuovo patto. Qualcosa non riesce, qualcosa manca o qualcosa
è avanzato in una situazione ed è per questo che è necessario mischiare nuovamente le carte e
raggiungere un nuovo accordo. Se la vedete così, non avrete grandi difficoltà a trovare delle
soluzioni.
Bibliografia
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Reimann, C. (2000). Hacia la transformación de conflictos: evaluación de los enfoques recientes de
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revistas.ucr.ac.cr/index.php/aie/article/view/9315
da lista mentem gg
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