di Gizi
Quando uno è di cattivo umore il proprio atteggiamento non è naturale,
non è come dovrebbe essere. Il risultato è che uno internamente è
rigido, non si sente libero e rende gli altri intorno a sé come lui.
Se uno analizza da dove viene il cattivo umore, da dove origina questo
stato, realizza che lo fa in modo conscio, consapevole. Avrebbe la
scelta di venirne fuori ma non lo fa perché non ha ottenuto quello che
voleva e, con il suo cattivo umore, lo comunica agli altri.
Così il cattivo umore parla più delle parole e può essere espresso
attraverso gli occhi, le vibrazioni, il linguaggio del corpo e la
postura, così tutti possono vedere che una negatività è stata
registrata. Il cattivo umore offusca le buone qualità della persona e
le quattro cause basilari del cattivo umore sono:
1. paragonarsi a qualcuno – comincerò a pensare dove ho fallito e
continuerò a ripetermi “sonofallimentare”
2. vedo le differenze e sono influenzata dalle diversità
3. la condizione atmosferica. Se è troppo freddo uno si sente
rattrappito, se piove si sente triste
4. mancanza di coraggio nel fronteggiare sé stessi e quindi evitare di
fronteggiare i problemi della vita, malattie o la perdita di persone
care.
Voglio raccontarvi una piccola storia. In un piccolo villaggio in
Giappone, c’era un famoso maestro zen, il suo nome era Aku. Un giorno
una giovane ragazza del villaggio scoprì di essere incinta e sapeva
che i propri genitori sarebbero stati molto, molto arrabbiati. Così
ideò un piano nella sua mente e quando i genitori gli chiesero chi era
il padre, disse: -“è il maestro zen Aku”. Aveva supposto che i
genitori a quel punto sarebbero rimasti tranquilli ma, invece, la
trascinarono dal maestro zen e lo accusarono di aver messo incinta la
figlia.
Il maestro zen rimase molto calmo, al di là dell’influenza di questa
scena, non sembrava sentirsi vittima né provò a difendersi. Così i
genitori se ne andarono e quando il bambino nacque andarono dal
maestro zen e gli consegnarono il bambino. “Questo è il tuo bambino” –
dissero – “adesso prenditene cura”, e lui molto amorevolmente curò e
nutrì il bambino fino a quando ebbe 2 anni. Ma dopo 2 anni la ragazza
cominciò a pentirsi e disse ai genitori – “ho detto una bugia, Aku non
è il padre del mio bambino!” Allora i genitori corsero dal maestro zen
e dissero – “vogliamo il bambino indietro, non è tuo!” Il maestro zen
disse “va bene”, prese il bambino e lo diede ai nonni.
Il morale della storia è che quando noi siamo in sintonia con tutto
ciò che accade, esso non ha potere su di noi. Soltanto se uno resiste
a ciò che accade, allora sarà in balia degli eventi permettendo al
mondo di determinare la propria felicità o infelicità.
Ma quando uno è in uno stato di totale accettazione e non resistenza,
allora il cattivo automaticamente diventa buono. Questo è come alcuni
diventano santi, abbracciano ciò che è inevitabile. Non si chiedono
perché, gestiscono tutto ciò che accade.
Il cattivo umore ha le sue cause nella nostra mente e la storia di
questo maestro zen ha dimostrato come egli non ha permesso a niente di
esterno di entrare nel suo mondo interiore.
C’è una sottile connessione tra la mente, il respiro e il corpo:
quando la mente produce pensieri negativi il respiro accelera,
l’effetto che ciò avrà sul corpo è che può avere un collasso, la
pressione si alza. Adesso stanno anche scoprendo che il cancro ha le
sue radici nel nostro modo di sentire e pensare. Tutte le malattie
sono create da blocchi nella coscienza umana, quindi, anche se prendo
delle medicine per curare le malattie dovrei comunque intervenire per
superare questi blocchi nella mia coscienza.
Il peggiore atteggiamento del cattivo umore è l’indifferenza; il tipo
di indifferenza che emerge quando non ottengo quello che voglio,
quando non riesco ad avere ciò che desidero.
L’indifferenza paralizza la nostra forza di volontà.
Un umore che cambia non è fattore di protezione, anzi molto spesso
diventa un’abitudine e uno si trova gestito dallo stesso umore. E’
quando uno resiste al momento presente, l’ego che ci fa dei brutti
scherzi perché l’ego vive nel tempo, va con il tempo. Ogni pensiero è
connesso con il passato e ogni pensiero è connesso con il futuro.
Quindi posso capire perché la nostra mente è diventata così
condizionata dall’ego. L’ego crea stress. Ci sono tre aspetti del
tempo. Il passato, il presente e il futuro, ma con l’ego siamo
costantemente attirati dal passato e siamo anche costantemente
proiettati nel futuro e quindi immaginate la mente costantemente
attirata e afflitta. Quindi è molto importante non permettere a
pensieri del pensato di entrare nella nostra mente, perché questo è il
compito costante del nostro ego, rievocare il passato e farcelo
rivivere come se fosse presente, tanto che il nostro senso di identità
è creato dalla nostra storia. Il cattivo umore è un po’ come un cancro
che mangia via il nostro stato e questo è perché una persona lunatica
non si disfà mai dei problemi, perché lui stesso è il problema; quindi
essendo lui il problema non può sfuggire al problema. Quando uno è
preso dal cattivo umore diventa incapace di gestire le situazioni
della vita quotidiana.
Quando il cattivo umore afferra la propria mente uno resta paralizzato.
Il cattivo umore blocca il nostro progresso, il secondo danno è che il
cattivo umore blocca i propri sentimenti e la propria comprensione.
Chi è lunatico perde chiarezza, non riesce a prendere decisioni in
modo chiaro. Il cattivo umore rende la propria vita un inferno e rende
un inferno anche quella degli altri e, ancora peggio, influenza la
qualità delle relazioni con gli altri, tanto da non riuscire più ad
andarci d’accordo. Quando scoprite di essere un po’ lunatici è utile
diventare occupati in qualcosa e se uno non ha niente da fare fuori,
allora può cercare di essere ben occupato con la mente. La meditazione
è il miglior modo per distruggere il cattivo umore, perché quando
comincio a capire chi sono, cosa sono, questo meraviglioso mondo di
luce, pieno di verità e che la mia natura è innata e immortale, tutti
gli esseri umani sono così. Ma a volte la vita ci porta sotto
influenze esterne, tanto da acquisire tendenze e difetti che non sono
molto conciliabili con la nostra natura.
Quando il mio terzo occhio si apre posso guardarmi dentro e accedere
alla mia verità e questo permette a tutte le qualità racchiuse in
quello stato di verità di riemergere, di svegliarsi. Qualità tipo
amore, saggezza, felicità, pace, potere, … tutte cose che abbiamo
cercato fuori di noi perché ci siamo dimenticati che esistono dentro
di sé. Possiamo cercare solo qualcosa che una volta avevamo e che
abbiamo perduto, pertanto cercare la pace significa che l’abbiamo
avuta, che profondamente conosciamo la pace. Ma abbiamo perso questa
abilità di guardarci dentro, crediamo di essere mortali. Ora capisco
che io l’anima sono un essere immortale, eterno, sono separato dalla
materia, la mia natura è metafisica. Posso andare al di là della
materia quando voglio, devo solo creare il pensiero. Posso chiedermi
da dove sono venuta, dalla mia residenza eterna, lo spazio dove anche
Dio risiede e i miei pensieri mi riporteranno in quel luogo.
In questo modo la meditazione ci permette di creare un mondo di
meraviglie e quando posso vivere in quel mondo di meraviglie allora
continuerò a voler creare felicità e a voler condividere felicità. Il
pensiero creativo è una parte essenziale per creare felicità,
altrimenti si dice che l’ozio è il padre del vizio. E’ sempre una mia
scelta, creare pensieri positivi, per utilizzare il mio tempo in modo
valido e generare buona energia. Invece quando ho pensieri negativi,
sto sprecando tempo e riducendo la mia energia. C’è una sottile
connessione tra pensieri, tempo e energia, tre tesori che mi
appartengono sempre, perciò voglio usare questi tesori per creare
novità e per novità intendo il creare ogni giorno qualcosa di nuovo.
Posso cambiare qualche pensiero, qualche parola, qualche azione.
Questo vuol dire aiutarsi e aiutare gli altri, questo riduce il
cattivo umore e la negatività.
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