Giardini e aree verdi contro la perdita della memoria

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Giardini e aree verdi contro la perdita della memoria

Gli studiosi sono sempre più convinti nell’affermare che aree verdi, come boschi e giardini, stimolino i ricordi nelle persone che soffrono di problemi legati alla memoria, come i malati di Alzheimer

di Francesca Scimenes

19 luglio 2014

Alzheimer vuol dire perdere un po’ per volta le proprie capacità cognitive, come la memoria, il pensiero, il linguaggio, e quindi anche la capacità di comunicare con gli altri. Un recentissimo studio, pubblicato sul Journal of the American Medical Directors Association e condotto dalla University of Exeter Medical School, ha portato ai seguenti risultati: stare a contatto con la natura, immersi nel verde, aiuta i pazienti affetti da demenza o problemi legati alla scarsa memoria, dal momento che questo favorisce rilassamento, privacy e serenità, allontanando problemi e agitazione. In particolare i giardini stimolerebbero i ricordi, quindi è lecito pensare che possano rallentare il processo della perdita di memoria nei pazienti di Alzheimer.

Questa correlazione tra giardino e memoria sembra essere stata già intuita una decina di anni fa dai medici statunitensi che hanno diffuso la pratica della “horticultural therapy”, ossia dell’ortoterapia. Sulla base di questa terapia, soggetti con disabilità o qualche tipologia di disagio psichico, fisico, sociale, attraverso la pratica del giardinaggio o la semplice visione di un paesaggio, hanno avuto dei chiari miglioramenti.

L’esperta Rebecca Whear afferma: “C’è un crescente interesse nel migliorare i sintomi senza l’uso di farmaci. Pensiamo che i giardini potrebbero recare molti benefici ai pazienti, fornendo loro una stimolazione sensoriale e un ambiente che produce ricordi. Gli spazi aperti non solo offrono l’opportunità di rasserenare gli animi in un ambiente rilassante, ma anche di ricordare le esperienze e le abitudini che hanno portato piacere in passato”. I ricercatori si batteranno dunque per fornire delle aree verdi ai malati che si trovano in strutture assistenziali.

La dott.ssa Ruth Garside ha inoltre affermato: “C’è molto che non sappiamo su come il design e l’impostazione di un giardino abbiano la capacità di influenzare il benessere, ma è chiaro che questi spazi devono offrire tutta una gamma di modalità di interazione, secondo le diverse preferenze ed esigenze delle persone. Vogliamo perseguire queste risposte per garantire che le esperienze di cura possono essere massimizzate per coloro che soffrono di demenza, per i loro assistenti e per le famiglie”.

Per favorire la diffusione di questi spazi verdi a disposizione dei malati, un architetto di Edimburgo ha realizzato per esempio il giardino “Forget Me Not Garden”, spazio all’aperto per i malati di Alzheimer che è stato presentato allo Scottish National Garden Show.

da news.fidelityhouse.eu

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