Le 12 qualità della gioia (Falle tue!)
Tratto da:
Torkom Saraydarian
< Gioia è guarigione >
traduzione di Clara Erede
Edizioni Amrita
1. La gioia è uno stato dell’essere in cui la propria coscienza non è
condizionata dall’ambiente o da pensieri, emozioni ed attività che si
svolgono intorno. Senti il frastuono della vita, ma questo non influenza la
tua coscienza.
Un momento di gioia è uno stato di coscienza senza condizioni. Tu la senti
non perché le cose e le condizioni siano giuste, o sbagliate, ma perché la
gioia fluisce dal tuo Centro nei tuoi veicoli.
2. La gioia è uno stato dell’essere in cui nessuno e nulla può limitare il
tuo amore e il tuo senso di unità. Questo è un momento di astrazione. Il
Nucleo dell’uomo è la beatitudine: nel fare ogni sforzo per riuscire ad
essere il tuo Vero Sé, tu liberi sempre maggior beatitudine, ed è tutto ciò
che cerchiamo in questo mondo.
Nel distaccarci dai problemi dei veicoli della nostra triplice personalità e
nel ritirarci in stati di coscienza più elevati, sentiamo più gioia e più
beatitudine. La differenza fra esse si riconosce facilmente: la prima è
beatitudine, percepita e sperimentata nei piani superiori dell’emotività e
del mentale; della seconda si fa esperienza soltanto nella Triade Spirituale
e su piani più alti.
Tu provi gioia ogniqualvolta il raggio della beatitudine è catturato o
sperimentato nei veicoli della personalità o nella tua anima. La vita
esteriore, le cose, le persone, le situazioni non ti danno gioia; possono
forse evocarla o richiamarla dal tuo Nucleo. Ad esempio, la bellezza, la
bontà, la rettitudine e la libertà possono evocare la gioia.
La beatitudine è come un raggio che fa parte del tuo Vero Sé, e sgorga da
Esso se si creano le condizioni giuste o capaci di evocarla. Ma una volta
che il flusso della gioia comincia a scorrere, assolutamente nessuna
condizione può fermare il suo irradiare.
Il deposito della gioia consiste nel nostro Guardiano Interiore, l’anima
umana, e nella Triade Spirituale. Se contattiamo con la nostra coscienza
questi centri, il flusso della gioia inizia a scorrere ed aumenta.
Quando una persona comunica con la propria anima, sente la gioia che esiste
nel cuore umano; quando entra in contatto con il proprio Guardiano
Interiore, sente la gioia dei Grandi Esseri; quando è in contatto con la
Triade Spirituale, si riversa nel suo cuore la gioia della Guida di questo
pianeta. Si dice che più ampie aree di gioia esistano nello Spazio… ma al
momento presente sono lontane dalla nostra portata.
Quanto più sei il tuo Vero Sé, tanto più gioia possiederai. Quanto più sei
controllato dai veicoli della tua triplice personalità e identificato con i
loro problemi, tanto meno gioia e tanto più sofferenza avrai.
La beatitudine si raggiunge attraverso la contemplazione, il samadhi,
l’estasi e con il ritirarsi entro più alti livelli di consapevolezza. Coloro
che imparano la meditazione e alla fine raggiungono la contemplazione
possono gradualmente toccare le sfere della beatitudine e caricare la loro
vita di profonda gioia.
C’era una volta un Maestro che entrò in samadhi, o contemplazione profonda,
mentre i suoi discepoli erano seduti intorno a lui. Improvvisamente volò una
freccia e si conficcò nella sua spalla; i discepoli non sapevano che fare,
ma pensarono che, se non era stato disturbato, non toccava a loro riportarlo
alla coscienza, ma dovevano lasciare che il Maestro lo facesse
spontaneamente. Quando questo avvenne, egli si stupì alla vista della
freccia e chiese che cosa fosse successo. I discepoli gli dissero:
“Maestro, uno dei tuoi nemici ti ha lanciato una freccia. Togliamola.”
Quindi, con un particolare intervento chirurgico, estrassero la freccia dal
braccio.
Quanto più ti allontani dal tuo corpo fisico, tanto meno lo percepisci.
Quanto più profondamente ti immergi nel tuo Sé, tanto maggiore è la tua
gioia, tanto più inclusivo è il tuo amore, e la tua mente funziona con la
visione di unità e di sintesi. Quanto più ti allontani dal tuo Vero Sé,
tanto più i tuoi pensieri, le tue emozioni e le tue azioni saranno
separative.
La gioia solitamente tocca la tua personalità come una gradevole scossa e
scompare, ma se ti concedi il tempo di sperimentarla e di lasciarla fluire
il più a lungo possibile, puoi avere l’opportunità di osservare che cosa
essa faccia per te, per il tuo corpo e il tuo ambiente.
Le persone bevono una coppa di vino, o fanno altre cose piacevoli, con tale
fretta che, né le osservano, né le gustano. Inoltre ci sono molti fattori in
te e nel tuo ambiente che sono pronti a spegnere la fiamma, o a buttare
acqua fredda sulla tua gioia e ad incapsularla nella tua aura.
Vi sono centinaia di capsule che vagano nella tua aura, contenenti una
grande quantità di energia di gioia che potrebbe essere usata per
l’edificazione, la guarigione, la laboriosità, e il Servizio Sacrificale
[nota] [nota] N.d.A.: È essenziale definire qui cosa s’intende per “Sacrificale”
ed usare il termine per ciò che esso è veramente. Il “Sacrificio” non è
qualcosa che ti uccide. Deriva da “sacro”, e significa fare qualcosa di
santo e di puro. Questo “Servizio” non è un semplice servire: è dunque
sacro, santo, puro e senza alcuna aspettativa.
Vedi un fiore, provi gioia e dici:
“Com’è bello!”
E poi ti giri dall’altra parte per fare qualcos’altro; ma, se ti soffermi a
guardare e osservi la forma dei petali e il colore del fiore, se senti la
sua fragranza… puoi aver la possibilità, allo stesso tempo, di
sperimentare l’effetto della gioia su di te.
Ci sono due tipi di osservazione: una, che si identifica con la personalità
e l’altra con il flusso della gioia. Ce n’è tanta nella nostra natura, ma
non la godiamo perché abbiamo premura. Qualsiasi gioia che non sia
assimilata e goduta, qualsiasi gioia colpita da certi pensieri o attaccata
dall’ambiente o da certe persone, si cristallizza e diventa un blocco nella
nostra aura. L’aumentare di questi blocchi fa sì che evitiamo di richiamarla
dal nostro Nucleo.
La gioia dev’essere un flusso attivo o un’onda circolatoria nella tua aura,
in quanto tale onda crea salute, felicità, energia, ottimismo ed entusiasmo.
Ma, se essa è bloccata e cristallizzata può causare diversi disturbi: ad
esempio tristezza, dolore e depressione sono spesso il risultato di gioia
bloccata o imprigionata nell’organismo.
Conosco una ragazza che rimase in uno stato di profonda depressione e apatia
per molti anni, in seguito all’improvvisa morte del fidanzato, ucciso in
Vietnam. Gli psicologi hanno molti modi per analizzare avvenimenti del
genere, ma in realtà quando la gioia è congelata, spesso si congelano anche
il cuore e la coscienza. Naturalmente si può trovare il modo di lottare
contro quei momenti in cui la gioia ci “è sottratta”.
Quando la provi, non lasciartela sfuggire: assaporala, inalala e cerca di
farla fluire nella tua aura e nei tuoi nervi con la forza della tua
coscienza, come se guidassi il flusso dell’acqua nei solchi di un orto.
Ho visto un uomo contemplare il tramonto: era pieno di gioia, era in
preghiera, era lui stesso i raggi del sole, la sinfonia dei colori… Lo
vidi immobile per mezz’ora dopo che il sole era scomparso.
Ho visto le lacrime negli occhi di uno dei miei Maestri mentre guardava un
enorme albero in fiore. Ho visto un mio amico in estasi durante la
recitazione di una poesia. Una volta mia madre non riprese coscienza per
un’ora dopo aver ascoltato musica per flauto.
Quando provi gioia, cerca di mantenere quel sentimento almeno per alcune
ore, restando nella sua onda. Un minuto di gioia può accendere in te tutte
le luci e farti diventare una persona piena di successo, bella ed attraente,
perfino per molti mesi.
Ci sono persone che mangiano come i cani: non masticano affatto il cibo, ma
lo inghiottiscono molto rapidamente. Se lo masticassero, avrebbero la gioia
di sentirne il gusto, potrebbero assimilarlo e usarlo per il loro benessere.
Questo vale anche per tutto ciò di cui vogliamo godere: prenditi il tempo
che ci vuole, non aver fretta… Il momento della gioia è un momento sacro
per la trasformazione.
3. La gioia è uno stato dell’essere in cui si dà energia a tutto ciò che è
bello, buono e retto nel proprio ambiente. Essa accresce tutto ciò che vi è
di bello nella vita: incoraggia le persone che si adoperano per la
trasformazione dell’umanità, o che cercano di alleviare il dolore e la
sofferenza nel mondo.
Ogni volta che ti trovi in presenza di una persona gioiosa senti accendersi
il tuo potenziale creativo; senti il rafforzarsi del potere nella tua
aspirazione alla perfezione; senti entusiasmo nel lavoro e vedi uno scopo
nella vita: tutti questi doni vengono dall’alto, dalla sorgente della gioia,
attraverso di essa.
Ma, se sei senza gioia, pieno di amarezza, odio e collera, tu dai nutrimento
alla cattiveria, alla malvagità e all’odio negli altri. È molto interessante
notare che le spine della vita non possono resistere ad un’atmosfera di vera
gioia.
Quanto più tu ne dai, tanto maggiormente fai crescere la bontà, la
creatività e la nobiltà nel mondo. La maggior parte dei criminali, dei
carcerati e dei malati di mente provengono da famiglie piene di afflizione,
irritazione, collera, odio, cupidigia e vanità. Sii gioioso quando sei con
tua moglie e i tuoi figli, e farai aumentare il potenziale del loro successo
e della loro vita.
La tua gioia attrae a te l’amore degli altri, poiché nutre le loro anime. Se
insegni con gioia, chi ti ascolta comprenderà il tuo insegnamento, lo
ricorderà e cercherà di vivere in conformità.
Quando imponi la tua volontà con odio, irritazione e collera, le persone
potranno obbedirti per un po’, ma appena saranno libere dalla tua pressione
diventeranno i tuoi peggiori nemici.
Perfino i tuoi figli si ribelleranno contro di te e ti abbandoneranno
quando meno te lo aspetterai.
La vera gioia fertilizza e nutre il giardino del tuo cuore e il campo della
tua laboriosità.
4. La gioia è uno stato dell’essere in cui si attraggono a sé le forze
dell’ispirazione, dell’abbondanza, dell’armonia e della vitalità. Essa crea
un particolare stato chimico nella tua aura e nei tuoi corpi (mentale,
astrale ed eterico), che esercita un’attrazione magnetica sulle correnti
dell’ispirazione superiore che viene dalla tua Anima, dai tuoi Maestri, e
dalle sorgenti superiori o centri di saggezza. Inoltre quest’atmosfera
magnetica ti rende capace di trasformare le correnti d’ispirazione in modo
corretto e creativo.
Le forze dell’abbondanza sono quelle che fanno scorrere le cose nella tua
direzione. Una persona gioiosa vedrà venire nella sua direzione denaro,
libri e molto altri oggetti di cui ha bisogno, perché le forze
dell’abbondanza sanno che verranno usati per il Bene Comune, al servizio
dell’umanità. L’abbondanza e la gioia sono in stretto rapporto fra di loro.
La persona gioiosa gode delle cose che ha, ma per la persona senza gioia
tutto ciò che possiede è come una prigione e diventa una sorgente
d’infelicità, o, peggio ancora, la causa della sua distruzione spirituale e
morale.
La gente collabora spontaneamente con chi è gioioso, poiché la gioia attrae
le forze dell’armonia che danno non soltanto un corpo sano, ma anche
emozioni, pensieri, progetti e mete armoniose; creano condizioni in cui la
vita di una persona è in armonia con il ritmo della sua Anima, del suo paese
e dell’umanità.
Infatti la persona gioiosa non pensa, non sente, non parla e non si comporta
mai in un modo che non sia in armonia con le massime aspirazioni dell’uomo.
La gioia risveglia in te un senso nascosto, la cui eco è la capacità delle
tue orecchie di riconoscere l’armonia nel suono. Il risveglio di questo
senso ti include nella sinfonia della vita e ti fa vivere una vita
armoniosa.
La gioia porta vitalità non soltanto al tuo corpo, ma anche ai tuoi
pensieri, alle tue emozioni, azioni ed espressioni: ti riempi di vitalità e
ne diventi fonte per il tuo ambiente, trasmettendo energie che nutrono,
edificano, guariscono e rinforzano le persone che ti circondano.
Persino gli alberi, i cespugli, i fiori e gli animali risentono e godono
della tua vitalità.
La gioia è la sorgente della vitalità e la maggior fonte di forza per il tuo
sistema immunitario.
5. La gioia è uno stato dell’essere in cui la coscienza si espande sia verso
i regni più alti sia verso quelli più bassi e si stabilisce con loro una
comunicazione costruttiva e creativa. La tua coscienza non può espandersi se
sei in uno stato d’animo malinconico. Per una persona è possibile acquisire
informazioni, imparare formule, o fare progetti mentre la sua coscienza
rimane la stessa.
Tra coscienza e mente esiste una grande differenza: la seconda può crescere
a spese della prima, ma può usare tutti i suoi strumenti contro la sua
stessa sopravvivenza. Quando invece si espande la coscienza, si può pensare
dalla causa all’effetto e dall’effetto alla causa: si pensa in modo
inclusivo, da tutti i possibili punti di vista, tenendo presente il bene di
tutti.
La mente può diventare uno strumento separativo, che opera a favore di un
gruppo, ma contro un altro gruppo, mentre la coscienza non opera a favore di
interessi separativi; una coscienza in espansione non permette alla mente di
lavorare per un regno e trascurare il resto, in quanto sa che tutti i vari
regni sono parte di un grande tutto, e non mobilita un gruppo contro un
altro.
La persona che possiede una coscienza espansa ha un campo d’azione che
comprende l’alto e il basso come parti di un’unica realtà: il suo rapporto
con i regni superiori è altrettanto creativo di quello con i regni
inferiori. La sua creatività è messa al servizio della costruzione di
rapporti più armoniosi fra tali regni e serve a rendere possibile alle vite
dei regni inferiori il salire verso i regni superiori.
6. La gioia è uno stato dell’essere in cui non esiste alcun sentimento di
separazione, nessun pensiero che possa creare spaccature, e nessuna
consapevolezza della solitudine. La vera gioia annulla tutte le separazioni,
le scissioni e la solitudine. La separazione è il risultato di un’anima
infelice: infatti, la persona infelice e triste vive lontana dal proprio
Nucleo, che è il punto focale di unità e sintesi; lontana dalla sua Casa, si
aggira nelle valli della solitudine, della sfasatura e della separazione,
vivendo, pensando e lavorando in funzione dei suoi interessi separativi. Per
mantenere vivi questi ultimi, crea sfasature in chi va contro i suoi
interessi.
Alla fine, quanti le stanno intorno scoprono i suoi motivi, vedono i suoi
inganni e i suoi complotti, e si allontanano, abbandonandola alla sua
adorazione di se stessa a spese degli altri.
La persona solitaria e priva di gioia alla fine perde tutto ciò che ha
accumulato e vive una vita di tristezza. Chi è gioioso emana energia coesiva
e non si sente mai solo; non commette mai il delitto di creare spaccature e
separazione fra le persone. Ha molti amici che sono pronti a dare la loro
vita per lui perché sentono che la gioia è il vero messaggio di unità e di
sintesi.
Tutto ciò lo provi in un momento di gioia quando la tua essenza è esaltata,
ma un attimo dopo le nubi del dubbio, dell’egoismo, dell’avidità e della
gelosia offuscano i raggi della tua gioia e ricadi nuovamente nell’oscurità
dei tuoi pregiudizi, delle tue abitudini, superstizioni e vanità.
7. La gioia è uno stato dell’essere in cui ci si sente uno con il Sé, che si
manifesta in tutte le varie forme di vita nell’Universo. Tu senti che i tuoi
poteri creativi non sono limitati in alcun modo, sono bensì capaci di farti
raggiungere le stelle.
La gioia ti fa sentire parte dell’Universo, parte del Potere Creatore
Onnipotente, e capisci di non essere limitato nel tuo stadio attuale di
sviluppo, ma senti di poterti schiudere, espandere e di poter raggiungere la
perfezione “come quella del Padre tuo che è nei cieli.”
Il sentiero che conduce l’uomo a Dio è il sentiero della gioia. È a causa
della presenza di un’infinita gioia nei loro cuori che tutti i martiri,
consciamente e volontariamente, hanno sacrificato le loro vite per aiutare
l’umanità, mentre i parassiti dell’umanità si sono dati da fare per
intaccarne l’albero alle radici.
8. La gioia è uno stato dell’essere in cui si sviluppano pazienza,
perseveranza, sopportazione e immutabilità di spirito. Dove c’è vera gioia
non vi sono oscillazioni.
Senza di essa la pazienza non può resistere, poiché in tale situazione
brucia tutti i tuoi centri e crea irritazione, ma la gioia è paziente.
La perseveranza è la conseguenza della gioia, in quanto quest’ultima
mantiene vitale il tuo spirito e chiaro il tuo cammino. La perseveranza
unita alla gioia è come un falò in una fredda giornata nel deserto, è una
freccia che vola verso il bersaglio, è un processo di trasformazione di te
stesso in quell’immagine che ti sei posto davanti.
La sopportazione è dolore e sofferenza se non è sostenuta dalla gioia, la
quale ti permette di reggere le difficoltà e le prove della vita, ti
dimostra che tu puoi fare e puoi essere, e galvanizza i tuoi veicoli a un
punto tale che essi possono respingere qualsiasi attacco e sopportare fatica
e pressione finché non hai raggiunto la tua meta.
La gioia ti dà un assaggio di ciò che non cambia: l’Immutabile è la
beatitudine dentro di te. Nei momenti di gioia, tu provi un senso di assenza
di tempo, spazio e cambiamento: può durare soltanto un attimo, ma quale
splendore è contenuto in quel momento, se i tuoi occhi e le tue orecchie
sono abbastanza pronti a far tesoro della immensa intensità di bellezza che
quell’attimo contiene!
Le oscillazioni sono i segni dell’infelicità che è propria di chi non è
ancora stato toccato dal fuoco della gioia. La persona infelice non ha una
direzione precisa, e ogni volta che cambia direzione pensa che sia quella
che vuol seguire; e non soltanto cambia direzioni e mete, ma peggio ancora,
vi oscilla in mezzo.
D’altra parte, per la persona gioiosa, qualsiasi direzione che conduca verso
bellezza, bontà, rettitudine, gioia e libertà è parte di una sola stessa
direzione, poiché la gioia fa sì che tutte le varie strade conducano alla
sua Fonte prima.
9. La gioia è uno stato dell’essere in cui si sviluppa un crescente senso di
responsabilità, di rettitudine e di impegno pratico nella vita in generale.
Il senso di responsabilità si trasforma in un pesante fardello sulle tue
spalle e diviene fonte di risentimento, se non è il risultato di una vera
gioia. Quest’ultima genera il senso di responsabilità, lo sviluppa e lo
rende uno strumento di grande servizio.
Il senso di rettitudine è frutto della gioia, ma senza di essa diventa
paura, e poi genera un tiranno, qualcuno che si sente moralmente superiore e
usa impropriamente il suo senso di rettitudine per distruggere le persone e
impedire la loro crescita e la loro realizzazione. Il senso di rettitudine è
un senso molto avanzato che rende la persona capace di percepire che il seme
è in procinto di crescere e sbocciare: è la capacità di mantenere nella
mente l’immagine del fiore ed incoraggiare il seme a raggiungere la
perfezione. Soltanto nella gioia si può comprendere il senso della
rettitudine.
La gioia non ti conduce nel deserto, ma ti fa lavorare e vivere in un mondo
irto di problemi, difficoltà e pericoli; fa sì che tu ti coinvolga nel
travaglio che conduce alla redenzione dell’umanità. Essa ti attrae verso il
tuo dovere e ti fa lavorare ovunque sia possibile distribuire la gioia, allo
stesso modo in cui distribuiresti cibo agli affamati ed acqua agli assetati.
10. La gioia è uno stato dell’essere in cui i nostri Tesori aprono le loro
porte, e talenti nascosti, ricordi preziosi, saggezza e realizzazioni del
passato fluiscono nella mente conscia.
La gioia viene liberata gradualmente, e lentamente apre le porte del tuo
Tesoro, del tuo Calice. Da esso, i talenti che hai sviluppato e custodito
sgorgano in modo da far fruttare altri talenti; sgorgano ricordi preziosi
che adesso puoi usare per creare i tuoi palazzi di luce; sgorga la saggezza
del passato che ora ti è utile nella fatica in cui
sei impegnato. Così ti trovi circondato dai tesori del tuo passato, e con
essi puoi servire in campi più vasti e più alti, con lo stesso spirito di
benevolenza.
Se puoi permanere nella tua gioia, sarai in grado di vedere come molti
gioielli, perduti nelle vite passate, cadono ai tuoi piedi nei momenti di
grande bisogno. La vita accumula tutti i tuoi diamanti per renderteli quando
puoi usarli costruttivamente, senza egoismo, ma per il bene di tutti gli
esseri viventi. La gioia è la chiave di molti tesori più grandi.
11. La gioia è uno stato dell’essere in cui la nostra natura, fisica,
emotiva e mentale, passa attraverso un processo d’integrazione e di
allineamento. La gioia è il “fluido di comunicazione” fra le diverse parti
della “macchina”: per mezzo della gioia la tua natura, fisica, emotiva e
mentale funziona come un’unità, che a sua volta si allinea con l’unità della
consapevolezza, l’anima umana. In tal modo, mentre integrazione ed
allineamento continuano, viene raccolta ed usata una grande quantità di
gioia.
Gli esseri umani integrati e allineati non cercano mai di causare dolore e
sofferenza ad altri esseri umani: chi fa del male agli altri non ha bisogno
di lezioni o di psicoanalisi, ma di integrazione e di allineamento.
In questo momento la gioia non è considerata come fattore di guarigione
nelle cure psicologiche e psichiatriche, ma ben presto verrà accettata, e il
potenziale della gioia sarà usato per spazzar via i mali dell’umanità.
Questa non è una profezia di rovina, ma una profezia di gioia.
12. La gioia è uno stato dell’essere in cui si fermano tutte le correnti
malvagie, si ricacciano tutti gli attacchi delle forze del male, si erge
intorno a noi una protezione, il nostro Guardiano è vigile. Lascio questa
definizione al lettore per interpretarla come meglio è capace.
Tutti noi abbiamo momenti di gioia nella nostra vita, ma essi sono stati
sepolti sotto il dolore e la sofferenza, e sta a noi raggiungerli, trovarli
e portarli alla superficie. Non ci sono grandi e piccole gioie: tutte fanno
parte della stessa gioia, ma sono diverse l’intensità del sentimento e la
profondità con cui esso si imprime in noi.
OSSERVAZIONI GENERALI:
VARIE MANIFESTAZIONI DELLA GIOIA
1. Radiosità degli occhi e del viso
2. Pensiero penetrante
3. Vigilanza e sensibilità
4. Vitalità
5. Puntualità
6. Salute
7. Amorevolezza
8. Diligenza
9. Apertura e libertà
10. Cooperazione
L’energia della gioia
¨ rigenera
¨ purifica
¨ irradia
¨ espande
¨ collega
¨ dispiega
¨ armonizza.
La gioia è energia di trasmutazione, trasformazione e trasfigurazione.
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