di Paramahansa Yogananda
La scienza moderna dimostra che la materia si compone di forze vibratorie.
Gli elementi chimici, i fattori che strutturano tutte le forme
nell’universo, dalle pietre alle stelle e all’uomo, non sono altro che
forme differenti di vibrazioni elettroniche. Per esempio, nel ghiaccio
troviamo il freddo, il peso, la forma: esso è visibile. Sciogliete il
ghiaccio, ed esso diviene acqua. Fatelo attraversare da una corrente
elettrica, ed esso diverrà ossigeno e idrogeno invisibili che, se
ulteriormente analizzati, si rivelano tipi di vibrazioni elettroniche. Si
può perciò scientificamente asserire che il ghiaccio non esiste, benché sia
percepibile ai nostri sensi di vista, tatto e così via. In realtà la sua
esistenza è costituita da elettroni invisibili, ossia da forme di energia.
In altre parole, a ciò che si può dissolvere e ridurre allo stato
invisibile non è possibile attribuire una valida esistenza. In questo senso
la materia può essere considerata inesistente; ma la materia ha
un’esistenza relativa. Essa esiste in rapporto alla nostra mente e quale
espressione di forze elettroniche invisibili che esistono a tutti gli
effetti, essendo immutabili e immortali.
Tanto l’acqua che il ghiaccio sono manifestazioni di gas invisibili e
possiedono solo un’esistenza formale e transitoria. Analogamente, sia la
mente mortale che la materia sono manifestazioni fuggevoli della Divina
Coscienza e possiedono solo un’esistenza puramente formale. In realtà solo
la Mente Cosmica esiste.
Come un bimbo nasce mediante la strumentalità dei genitori, così la materia
dipende dalla mente per la propria esistenza. La materia nasce dalla Mente
Divina ed è percettibile alla mente mortale; in sè e per sè la materia non
ha realtà, non ha un’esistenza intrinseca.
Le forze elettroniche della creazione, per quanto cieche o non
intellettuali, sono tuttavia agenti teleologici, perché contengono in sè le
vibrazioni dell’universale, autocosciente forza vitale o prana, che a sua
volta è scaturita dall’atto di volontà di Dio.
“Dio disse: Sia la luce E la luce fu” (nota 5: Genesi, 1,3). Cioè, la
proiezione del Pensiero Divino e della Volontà Divina divenne luce o
energia vibratoria, emissione di corrente vitale o di elettroni che, in
seguito, vibrarono più fortemente per diventare le differenti forze della
natura, sottili o invisibili; queste a loro volta si resero manifeste nei
92 principali elementi della materia che costituiscono l’universo.
Alla coscienza umana, la materia è percettibile e reale. Ma l’uomo,
mediante l’investigazione teorica, ha scoperto la logica e ha scoperto,
attraverso certi esperimenti di laboratorio (come quello di convertire un
visibile pezzo di ghiaccio in forze invisibili) che un permanente e
inalterabile potere creativo deve essere alla base di tutte le forme
transitorie e illusorie del mondo fenomenico.
Questa verità può essere compresa nel modo stesso col quale noi
comprendiamo il fatto che l’oceano esiste benché le sue onde non abbiano
un’esistenza permanente, essendo solo manifestazioni transitorie e formali
dell’unica, grande sostanza. Le onde non possono esistere senza l’oceano,
ma l’oceano esiste con o senza le onde.
Questi concetti possono essere capiti dall’intelletto, ma non possono
essere conosciuti finché non si sia imparato il modo di convertire la
materia in forza vitale e la forza vitale in Coscienza Cosmica (nota 6:
L’essenza dello Spirito; vedi glossario), come erano in grado di fare
Cristo, Krishna e altri Maestri autorealizzati. Per questi illuminati, la
materia in sè non esiste, perché essi vedono che sotto le leggere
increspature delle onde della creazione sta l’immutabile Oceano dello
Spirito.
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