Gli italiani amano la musica e fanno bene
Musica, canzoni e artisti. E’ partita la 61esima edizione del festival di Sanremo e probabilmente,
aldilà dei pettegolezzi e delle notizie di gossip che lo accompagneranno, milioni di italiani accederanno la tv soprattutto per ascoltare buona musica.
Sì, perché la musica è una delle più amate espressioni della creatività umana e, oltre ad offrire
svago e relax, in certi casi può molto di più. Numerose ricerche hanno dimostrato gli effetti
benefici della musica in diversi campi di applicazione: dallautismo alla riabilitazione, dalla
gravidanza alla terapia sui nati prematuri. Insomma la musicoterapia abbraccia un ampio ventaglio di possibilità e non smette di stupirci.
E recente, ad esempio, la notizia, pubblicata sul Journal of the American Heart Association, che la
musica può aiutare i pazienti che hanno subito un infarto o un ictus perché, grazie allalternanza di ritmo e suono, può favorire il controllo e larmonia del flusso sanguigno.
La ricerca è stata condotta presso lUniversità di Pavia da Luciano Bernardi che ha spiegato di aver
dimostrato lefficacia della musica sui pazienti eseguendo alcuni elettrocardiogrammi: un ritmo più lento riduce il battito cardiaco e la pressione, uno più veloce li aumenta.
Ma la musica fa bene ancora prima che un essere umano venga al mondo. Sono davvero numerosi gli
studi che hanno dimostrato quanto ascoltare la musica, sin dal secondo trimestre di gravidanza,
possa rappresentare un beneficio per il feto e quanto sia importante scegliere la musica giusta.
Mozart e Vivaldi, ad esempio, hanno un effetto rilassante sul bambino, mentre Brahms e Beethoven
possono agitarlo. E quando il piccolo sarà nato, si può favorire il suo amore per la musica seguendo
il metodo Gordon, che ha lo scopo di avvicinare i bambini da zero a sei anni allamore per la musica senza teoria o regole, ma semplicemente ascoltandola e giocando.
Lavvicinamento alla musica e un corretto sviluppo della musicalità possono rivelarsi abilità
importanti nelle diverse fasi dello sviluppo di un bambino. Una ricerca condotta presso la
Northwestern University ha dimostrato, ad esempio, che suonare uno strumento musicale spinge il cervello a selezionare ciò che è importante e prioritario da ciò che non lo è.
Si tratta di unattività davvero complessa perché costringe il cervello a fare più cose
contemporaneamente: selezionare, mantenere il tempo, coordinarsi con gli altri musicisti in
uninterazione di processi sensori e cognitivi davvero rilevante. Ma la musica ha anche altri campi di applicazione.
Ad esempio può rivelarsi utile per stabilire un canale di comunicazione con i bambini autistici o
per il trattamento della depressione e di altri disturbi dellumore. Senza dimenticarsi dei casi di
cronaca che raccontano di persone in coma che si sono risvegliate al suono dei brani dei loro cantanti preferiti.
da news.paginemediche.it
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