GUIDA ALLA MEDITAZIONE
di ROY EUGENE DAVIS
CAPITOLO DUE
SPERIMENTARE IL PROCESSO NATURALE:
COME MEDITARE EFFICIENTEMENTE
L’approccio più utile alla pratica della meditazione è quello di considerarla l’attività più importante di ogni giorno. Pianificala come se fosse un appuntamento veramente importante e non mancare mai al tuo appuntamento con l’infinito.
Le nostre vite devono essere vissute efficientemente e con successo. Per questo, dobbiamo essere in allerta e funzionali. La pratica corretta e regolare della meditazione può contribuire al nostro benessere generale e a migliorare le nostre capacità di essere riconoscibilmente capaci. Il risultato più utile della pratica meditativa corretta è quello di permetterci di essere spiritualmente consapevoli e, allo stesso tempo, essere coscienti del fatto che siamo sempre ancorati alla vita infinita.
Pianifica la sessione di pratica in un periodo della giornata quando puoi dare ad essa attenzione totale. La mattina presto, prima di iniziare le attività del giorno, è un tempo ideale. Se questo non è possibile, scegli un momento meglio adatto a te e continua con regolarità. Alcuni meditanti trovano beneficio nel praticare due volte al giorno: la mattina presto dopo un sonno ristoratore e nel tardo pomeriggio o in prima serata. Una pratica dedicata almeno una volta al giorno è comunque raccomandata.
Benché non sia assolutamente necessario, può essere utile avere un posto privato che puoi far diventare il tuo santuario personale della meditazione da utilizzare solo per quello scopo. In ogni momento che passerai lì sarai incline ad evitare pensieri circa le faccende di tutti i giorni, e potrai dare la tua completa attenzione alla pratica della meditazione e alla comunione con Dio.
La routine è facile. Attieniti ad essa senza complicare il processo e lascia che i risultati vengano naturalmente. Gli stadi progressivi della pratica dovrebbero essere chiaramente compresi. Essi sono:
. Sedersi – La postura ideale per la meditazione è piacevole e confortevole. Siedi con la schiena eretta, con l’attenzione gentilmente rivolta verso l’alto nel punto in mezzo alle sopracciglia ( il centro dell’ occhio spirituale ) e la parte alta del cervello. Fare ciò inizierà il processo di interiorizzazione. Sii contento. Accetta che – per la durata della pratica – non c’è niente che sia più importante di quello che stai facendo.
. Iniziare – Come inizierai la tua pratica sarà determinato dalla tua disposizione psicologica e dalla tua conoscenza del processo meditativo. Puoi iniziare con una preghiera per risvegliare il tuo senso di sintonia con Dio. In qualsiasi modo Egli ti sia reale, sia quale Essere Onnipresente, Intelligenza Universale o Presenza Benevola, prega a lui. Tutte le preghiere che vengono dall’anima arrivano all’origine (2) indipendentemente dai nostri concetti o dalle nostre idee su di essa. Con una coscienza spirituale risvegliata, la tua comprensione di Dio e il tuo reale rapporto con Lui miglioreranno fino a che non Lo conoscerai realmente e non Lo potrai sperimentare come Egli realmente è. Puoi anche iniziare la pratica con la tua tecnica di meditazione preferita; procedi in ogni caso in conformità a come ti senti incline fino a che sperimenterai un rilassamento fisico e una calma mentale. A questo punto, le forze vitali del corpo saranno più armonizzate e le distrazioni mentali ed emotive saranno minime.
. Interiorizzazione dell’attenzione – Man mano che la pratica progredisce, l ‘attenzione si ritira dall’esterno (ossia dall’ambiente e dai condizionamenti fisici, mentali ed emotivi). Una volta ritirata dalle influenze che distraggono, l’attenzione potrà ora essere facilmente diretta verso lo scopo della pratica meditativa.
. Concentrazione – La perfetta concentrazione è un fluire indisturbato di attenzione verso il punto di focalizzazione.
. Pura meditazione – Continuo, indisturbato fluire dell’attenzione verso l’ oggetto che si sta contemplando è pura meditazione
. L’esperienza culminante – Quando la consapevolezza è parzialmente o completamente rimossa dall’identificazione nei processi mentali e le trasformazioni, la supercoscienza è sperimentata. Diversi stadi di supercoscienza sono determinati dal fatto che influenze emotive e mentali possano essere mescolate con la consapevolezza supercosciente, o se eventuali restrizioni o distrazioni siano presenti.
La supercoscienza è naturale per l’anima. Nel nostro punto più profondo dell ‘essere la supercoscienza è costante. E’ per questo motivo che si può riconoscere che, al livello dell’anima ognuno è già libero. La ragione per cui molte anime non sanno di essere libere, è data dal fatto che la loro attenzione è identificata nei processi mentali e nelle circostanze oggettive, al punto che esse hanno temporaneamente dimenticato la loro vera, profonda natura.
La meditazione è utile perché permette di avere la consapevolezza ristabilita nella completezza. Quando non dimoriamo stabilmente nella consapevolezza della pura coscienza, tendiamo a rivolgerci all’esterno per una relazione o per un supporto di qualche tipo. Quando siamo coscientemente stabili nella pura coscienza siamo felici al livello dell’anima e sempre in pace. Possiamo quindi relazionarci in maniera più appropriata ai nostri pensieri, sentimenti, alle persone ed agli avvenimenti.
Chiunque sperimenta un grado di contentezza al livello dell’anima durante il sonno profondo senza sogni. Questa è la via inconscia per essere aperti all’ influenza rigenerante dell’anima. La pratica della meditazione è invece la via cosciente per essere rispondenti alle ravvivanti influenze spirituali. Episodi ripetuti di supercoscienza purificano alla fine la mente e risultano così nell’illuminazione mentale e nella rimozione di tutte le illusioni e le errate percezioni.
Alcuni meditanti principianti scoprono di poter meditare senza dover utilizzare una procedura pianificata o una specifica tecnica di meditazione.
Essi semplicemente si siedono, si interiorizzano e si aprono sia alla possibilità di sperimentare spontanei aggiustamenti degli stati di coscienza che al fluire naturalmente insieme al processo. In ogni caso, la maggior parte dei principianti della meditazione non sperimenta risvegli spontanei. A causa delle abitudini, la loro consapevolezza tende a rimanere coinvolta dalle sensazioni fisiche, dagli stati emotivi e dai processi mentali. Per loro, un approccio intenzionale supportato dalla pratica corretta di una tecnica di meditazione è utile. L’utilizzo con successo di una tecnica che si sia provata valida nel tempo – come ad esempio: la preghiera, la recitazione dei mantra, la contemplazione della luce o del suono interiore – permetterà a costoro di distogliere l’attenzione dalle fonti di distrazione e li porterà al livello nel quale la meditazione spontanea potrà iniziare.
La preghiera è un approccio diretto alla meditazione. Una persona può avere solamente bisogno di pregare dal cuore (dall’anima) per raggiungere l’ armonia con Dio e per ottenere il risveglio spirituale. La preghiera può continuare fino a che non si renda più necessaria. La meditazione, a quel punto, inizierà spontaneamente, spinta dal bisogno innato dell’anima di avere la consapevolezza ristabilita nella completezza.
Se desideri utilizzare un’altra tecnica di meditazione, la pratica dei mantra è una delle più facili e delle più efficaci. La parola sanscrita ” mantra ” deriva da ” manas ” (mente o principio pensante) a da ” tra ” (quello che protegge e porta oltre.) . L’ascolto interiore di un mantra , una parola scelta, una frase o un suono sottile mantiene l’attenzione diretta su di un punto, proteggendola così dall’essere indebitamente influenzata da sentimenti, pensieri e umori, portandola oltre stati mentali confusi o annebbiati, fino a raggiungere un chiaro livello supercosciente. Nel capitolo seguente parecchi mantra sono spiegati unitamente alle spiegazioni circa il loro utilizzo.
Se sei nuovo alla meditazione, pianifica di stare seduto almeno venti minuti per avere il tempo di sperimentare un profondo rilassamento, un calmare delle emozioni e dei pensieri e per rilassarti in un tranquillo silenzio. Se sei un meditante con più esperienza, dopo esserti rilassato nel silenzio procedi verso una contemplazione più intenzionale. Brevi meditazioni di 20 o 30 minuti sono ideali per un ristoro interiore e per centrarsi in se stessi. Meditazioni più lunghe danno l’opportunità di esplorare stati di coscienza più raffinati e di sviluppare qualità spirituali e percezioni intuitive. Implementa la seguente routine a cadenza regolare per risultati superiori:
. Siediti a meditare – Siedi con la schiena eretta, comodo e rilassato, con un atteggiamento di pronta aspettativa. Lascia che la tua consapevolezza sia nel canale spinale. Ritira l’attenzione dall’esterno, quindi dai sensi fisici dirigendola in alto verso l’occhio spirituale e la parte alta del cervello.
. Sii aperto all’infinito – Apri la tua mente e il tuo cuore ( il punto più profondo di te stesso, l’anima ) alla vita onnipresente – a Dio – così come lo conosci o come lo concepisci. Abbi un atteggiamento di riverenza e devozione.
. Procedi – Se sei solito pregare, fallo adesso. Se la meditazione inizia spontaneamente fluisci con essa. Se ti può essere utile una specifica tecnica (un mantra o qualsiasi altra tecnica tu conosca), utilizzala fino a che non ne avrai più bisogno, quindi, fluisci nella meditazione.
. Rilassati nell’esperienza culminante – Quando sarai risvegliato ad un livello soddisfacente di calma mentale, tranquillità e chiara consapevolezza, rimani in quello stato. Rimani in allerta nell’esperienza per tutto il tempo che dura. Questa è la fase benefica della pratica meditativa, durante la quale le influenze supercoscienti si introducono nella mente, nel sistema nervoso e nel fisico. Se sei soddisfatto a questo livello, quando ti senti incline a concludere la tua sessione di pratica, fallo. Se invece preferisci contemplare più intenzionalmente livelli di coscienza più sottili e raffinati o realtà più elevate, fallo fino a che non ti sentirai incline a terminare la sessione.
Al termine della tua pratica puoi rimanere seduto per alcuni minuti con lo scopo di fare intenzionalmente qualche lavoro interiore, come lasciare che la consapevolezza della supercoscienza si mescoli più efficacemente con i processi mentali e la coscienza del corpo, impegnarsi nel costruire pensieri positivi, nel risolvere i problemi, nelle preghiere di intercessione o in ogni altra attività utile. Puoi anche semplicemente dirigere la tua attenzione verso le faccende più impellenti e ritornare alle tue normali relazioni e attività.
Se desideri fare intenzionalmente del lavoro interiore dopo la meditazione, qui di seguito troverai alcune indicazioni:
. Rilassati nello stato/effetto di tranquillità dell’esperienza meditativa. Riconosci e senti che la tua mente è illuminata: radiante di luce dell’ anima. Sappi che, da ora in poi, solo pensieri e atteggiamenti mentali costruttivi prevarranno in te e che solo impulsi costruttivi e di valore determineranno desideri ed azioni. Sentiti in armonia con la mente cosmica: realizza che i tuoi pensieri e desideri sono fusi con la mente cosmica e che tu sei rispondente agli impulsi migliorativi della vita che fluiscono nella tua mente dalla mente cosmica stessa. Senti che il tuo corpo è ravvivato da forze supercoscienti e che l’illuminazione si estende fino – e in tutto – il tuo corpo, rafforzando il sistema immunitario, rallentando i processi biologici dell’invecchiamento, risvegliando energie rigeneranti, raffinando il cervello, il sistema nervoso e armonizzando l’azione delle ghiandole, organi e sistemi del corpo.
. Sentiti in armonia con i ritmi e il fluire dell’universo. Esso è un continuo, una serie di aspetti connessi. Tutti i suoi aspetti interagiscono tra loro ed è completo. Quando sei in sintonia con i suoi processi, sei incluso in essi e tutti i tuoi bisogni vengono spontaneamente soddisfatti. Tu sei ispirato dal giusto pensare e dal giusto agire e gli eventi, relazioni e circostanze si aprono costantemente in supporto al giusto vivere.
. Riconosci l’innata divinità di ogni persona ed augura a chiunque il suo più alto bene così come tu accetti il tuo più alto bene in ogni aspetto della tua vita. Augura a tutte le persone di essere illuminate. Augura che tutte le creature siano felici e libere di raggiungere i loro scopi.
. Se hai bisogno di guida nella vita, impegnati nel pensare in maniera positiva. Immagina “cosa può essere” e “cosa puoi fare” in modo che i tuoi desideri costruttivi possano essere facilmente compresi e che tutti i tuoi scopi possano essere raggiunti.
. Se stai affrontando dei problemi, sii certo che ognuno di essi ha una soluzione e tu puoi conoscerla. Apri la tua mente alle possibilità, guarda attraverso le apparenze fino al risultato desiderato. Se una soluzione non si rendesse immediatamente disponibile nella tua mente e nella tua consapevolezza, metti in mano la situazione a Dio con fede assoluta; quindi sii aperto alla buona fortuna non pianificata e senza limiti. Usa il tuo buon senso e le abilità pratiche per esserti d’aiuto mentre sai che il potere che nutre l’universo – e te – può fare ogni cosa. Non esistono problemi irrisolvibili, non esistono malattie incurabili, non ci sono condizioni e relazioni mondane permanenti e non ci sono limiti a quello che tu – quale essere spirituale – puoi sapere e compiere.
. Se hai bisogno di cure di qualsiasi tipo, guarda attraverso le circostanze limitanti ad altre circostanze più ideali e accettale nella tua mente e coscienza come reali. Fai seguire al pensiero azioni e comportamenti a supporto se necessario. Prima in ogni caso, sii stabile nella convinzione della completezza e della libertà.
. Se ti senti chiamato a pregare per qualcuno in stato di bisogno, sii interiormente stabile nella consapevolezza della presenza di Dio, sapendo per te stesso che poiché la grazia di Dio può aiutare – e aiuta – a soddisfare ogni tuo bisogno, essa può aiutare – e aiuta – a soddisfare ogni bisogno per le persone verso le quali la tua preghiera di intercessione è rivolta. Continua nel lavoro interiore silenzioso fino a che sentirai la contentezza dell’anima e ti sentirai grato.
Quando stai facendo del lavoro interiore, sii prima stabile nella consapevolezza della presenza di Dio. La presenza di Dio ” è ” in quanto essere. Il suo potere agisce per rendere possibile espressioni ed effetti. Quando sei stabile nella consapevolezza della presenza di Dio, egli pensa attraverso la tua mente; le sue inclinazioni sono la tua volontà; i suoi impulsi ti dirigono verso l’azione o ti ispirano a stare fermo ed aspettare.
L’anima, essendo un’unità individualizzata, raggio o aspetto della coscienza di Dio, ha dentro di essa tutte le sue caratteristiche e le sue capacità. Non sarebbe accurato affermare che siamo Dio, perché non lo siamo. Quello che è vero è che “Dio è noi”. Il nostro ruolo nella vita è di conoscere coscientemente noi stessi come realmente siamo; ossia quali esseri spirituali in relazione a Dio. Quando siamo pienamente coscienti di questo e di quale il nostro vero rapporto con Dio sia, siamo auto-realizzati. (3)
In molte tradizioni religiose molta enfasi è data al valore di essere autorealizzati mentre, spesso, viene anche insegnato che tale realizzazione sia difficile da ottenere. L’idea in se stessa che questo stato ideale debba essere raggiunto o acquisito è un’illusione, una credenza errata. L’ auto-realizzazione non è uno stato o una condizione da guadagnare o possedere. E’ una realizzazione alla quale ci risvegliamo per scoprire che – al cuore del nostro essere – siamo stati sempre illuminati, in possesso della conoscenza e liberi.
Lascia un commento