Gustavo Rol, il più grande “sensitivo” del XX secolo – La vita

pubblicato in: AltroBlog 0

Gustavo Rol, il più grande “sensitivo” del XX secolo – La vita

Gustavo Adolfo Rol nasce a Torino il 20 giugno 1903, giorno della Consolata. La famiglia è agiata,
il padre, Vittorio, è un noto avvocato che nel 1909 sarà nominato, per quasi un ventennio, direttore
della sede di Torino della Banca Commerciale Italiana. La madre, Martha Peruglia, è figlia dell’avv.
Antonio presidente del tribunale di Saluzzo. Gustavo ha due fratellini, Carlo, nato nel 1897, e
Giustina, nata nel 1900. Una terza sorellina, Maria, arriverà nel 1914.

Si racconta che Gustavo non abbia parlato fino all’età di due anni, fino a quando non lo trovarono
aggrappato al caminetto della casa di campagna, dove, di fronte ad un’immagine raffigurante
Napoleone a Sant’Elena, piangeva e gridava: “Poleone, Poleone”

E infatti la figura di Napoleone gli sarà strettamente legata per tutta la vita, diventando un
collezionista di rilievo internazionale di cimeli napoleonici, un esperto delle campagne, delle
battaglie e delle imprese napoleoniche.
Già in terza elementare sapeva tutto sull’Imperatore, mentre al liceo sapeva descrivere con minuzia
di particolari lo svolgimento delle battaglie, dando l’impressione di avervi assistito
personalmente. Qualcuno si è spinto addirittura a ipotizzare che potesse essere la reincarnazione
dell’Imperatore francese, ma Rol ha smentito categoricamente questa interpretazione in più
occasioni, chiarendo di avere grande ammirazione e stima, oltre che profonda conoscenza storica del
personaggio. Fatti singolari in relazione all’Imperatore sono numerosi.

Per esempio negli anni trenta, a Parigi, stava passeggiando in una strada quando, spinto
istintivamente ad entrare in una casa, chiese al portinaio di condurlo nelle cantine, che avevano il
pavimento di terra battuta, e lì, fattosi consegnare una pala da quel tizio che lo guardava in modo
interrogativo, dissotterrò uno splendido busto di marmo di Napoleone.

Nella Palazzina di caccia di Stupinigi, una pregiata residenza dei Savoia appena fuori Torino, è
conservato un prezioso dono di Rol, la carrozza con la quale Napoleone da Parigi si recò a Milano
per essere incoronato re d’Italia. Rol l’aveva acquistata a Marengo, dove l’Imperatore l’aveva
lasciata perché si era rotta ed aveva fretta di ritornare in Francia.

Gustavo Rol passa la sua infanzia tra Torino e San Secondo di Pinerolo, dove la famiglia aveva una
residenza del ‘700 .

Inizialmente di carattere chiuso e con modesti risultati scolastici, si appassionerà in seguito allo
studio e alla musica, imparando a suonare il pianoforte senza mai aver preso lezioni e perfezionato
la conoscenza del violino. Negli anni di liceo conosce il beato Pier Giorgio Frassati e la sorella
Luciana, stimata poetessa, di cui sarà amico tutta la vita. Nel 1921 intraprende la carriera
giornalistica. Nel 1923 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza alla Regia Università di Torino,
dove si laureerà qualche anno più tardi (in seguito studierà anche scienze commerciali a Londra e si
interesserà di biologia, con il sostegno del premio nobel Jacques Monod che conobbe a Parigi negli
anni’50). Lo stesso anno, si iscrive al Corso Allievi Ufficiali di complemento, l’anno successivo è
nominato sottotenente e quindi congedato.

Tra il 1925 e il 1930 è in giro per l’Europa in qualità di dipendente delle filiali Comit:
Marsiglia, Parigi, Londra e Edimburgo. A Parigi, in un café, conosce la ragazza che poi diverrà sua
moglie. Si chiama Elna Resch-Knudsen, norvegese, figlia di un capitano di marina e nipote di un
ministro di Stato. Gustavo era solito presentare Elna con orgoglio, facendo notare che ben 17 Re
facevano parte della sua famiglia.

Passeranno circa tre anni da quell’incontro al loro matrimonio, avvenuto a Torino, nella chiesa di
San Carlo in Piazza San Carlo, il 17 dicembre 1930.

Alla fine degli anni ’30 Rol acquista un alloggio in via Silvio Pellico 31, dove abiterà fino alla
morte.

Il periodo di Parigi è quello cruciale della sua vita: qui le sue ricerche, iniziate a Marsiglia,
sfociano in quella scoperta che farà di lui una delle persone più enigmatiche del XX secolo.

Il 28 luglio 1927 scriverà nel suo diario a grandi caratteri:

“Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore.

Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura.

Non scriverò più nulla!”

Inizia un periodo di crisi profonda che lo porta a rifugiarsi in un convento. Dopo tre mesi sua
madre lo va a prendere, dicendogli di sfruttare queste possibilità per fare del bene al prossimo.

E così inizia la sua fama di “sensitivo”. Conosce personaggi famosi come Einstein , Croce, Fermi,
Picasso, Dalì, Braque, D’Annunzio, Cocteau, Krishnamurti. La sua nomea di veggente si diffonde tra
l’elite politica e aristocratica di tutta Europa, e i Capi di Stato di molti paesi desiderano
chiedergli consiglio: De Gaulle, Mussolini, Pio XII ; anche Hitler lo vuole conoscere, e invia i
suoi a cercarlo con l’ordine di condurlo a Berlino. Per ben tre volte gli uomini del Duce lo
nascondono e lo sottraggono alle SS.
Durante la guerra a San Secondo Rol salva molte persone condannate alla fucilazione. Si era
impegnato a fare esperimenti in presenza degli ufficiali tedeschi in cambio della vita dei
prigionieri. Per ogni esperimento sarebbe stata risparmiata una persona. Renzo Allegri, in “Rol Il
mistero”, racconta questo episodio:

<< Un giorno, a Pinerolo, un comandante tedesco aveva messo al muro un gruppo di partigiani. Rol
accorse a chiederne la liberazione. “Sono innocenti, non hanno commesso niente di male”, diceva.
“E lei come fa ad esserne tanto sicuro?”, chiese il comandante.
“Alla stessa maniera con cui sono sicuro di conoscere cosa contengono i cassetti della scrivania
nella sua casa ad Amburgo”, rispose Rol e cominciò a descrivere minuziosamente gli oggetti che quel
comandante aveva nella sua scrivania ad Amburgo, soffermandosi sul contenuto di alcune lettere
privatissime e di documenti segreti. Il tedesco, confuso e spaventato, liberò immediatamente i
prigionieri >>.

Nel 1945 Rol ottenne un riconoscimento per il suo operato da parte del Sindaco di S. Secondo di
Pinerolo, a nome del Comitato di Liberazione Nazionale, che così recita:

Signor Rol Avv. Gustavo,

Oggetto: ringraziamento

Adempio al dovere di ringraziarLa vivamente anche a nome del Comitato di Liberazione Nazionale, per
tutto quanto Ella ha fatto durante l’attuale guerra per il bene di San Secondo ed in ispecie per la
popolazione di San Secondo. Il coraggio da Lei dimostrato in circostanze difficilissime per
risolvere situazioni che interessavano la vita o l’interesse altrui o delle generalità degli
abitanti, la saggezza, serietà e l’autorità dimostrate a suo tempo, verso chi di ragione, valsero a
salvare la vita e i beni di singoli e di molti Sansecondesi. Quest’amministrazione e la popolazione
tutta, che hanno apprezzato i suoi generosi atti, Le saranno molto riconoscenti e confidano che ella
vorrà continuare a coadiuvarLe nell’opera di ricostruzione e nella ripacificazione degli animi.

Il Sindaco
G. Vicino

Nel 1934, subito dopo la morte del padre, Rol lascia l’impiego in banca, professione che non l’aveva
mai attratto ma che aveva intrapreso solo per compiacere il genitore. Vorrebbe fare il giornalista,
ma poi decide di dedicarsi al commercio di oggetti antichi, per i quali aveva sempre avuto una
grande passione. Apre, durante la guerra, un negozio di antiquariato, che tiene fino agli anni ’60,
fino a quando decide di dedicarsi a tempo pieno alla pittura, all’approfondimento dei suoi studi e
all’aiuto del prossimo.

Dagli anni ’50 in poi l’alloggio di Via Silvio Pellico sarà meta privilegiata di tanti personaggi
famosi: Pitigrilli, che farà diverse dediche a Rol e parlerà ampiamente di lui in un suo libro;
Federico Fellini, suo grande amico, che veniva spesso a chiedergli consiglio sulle nuove
sceneggiature; e poi John Cage (foto sotto),Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Nino Rota,
Alberto Sordi, Franco Zeffirelli, Giorgio Strehler, Valentina Cortese, Giovanni Agnelli, Cesare
Romiti, Vittorio Gassman, Guido Ceronetti, Valentino Bompiani, Vittorio Messori e tanti altri.

Ha occasione di conoscere anche alcuni presidenti della Repubblica Italiana, come Saragat e Einaudi.

Sempre negli anni ’50 incontra la regina Elisabetta II a Londra, che, a quanto pare, desiderava
mettersi in contatto con lo spirito del padre, Re Giorgio VI, morto nel 1952.

Di questo periodo è anche l’incontro con Padre Pio, del quale Rol era molto devoto e di cui teneva
una fotografia sul suo comò.

Nel 1964 incontra ad Antibes l’Imperatore d’Etiopia, Hailé Selassié, al quale predice la morte ad
opera del suo popolo (fatto che si verificherà nel 1975).
In America si interessano a lui. Walt Disney vuole incontrarlo e John Fitgerald Kennedy, nel suo
unico viaggio in Italia da presidente, viene appositamente a Torino per incontrare Rol. Nel 1981 il
presidente Reagan gli invierà un telegramma di ringraziamento per aver contribuito con il suo aiuto
“metafisico” alla liberazione del generale americano James Lee Dozier.

Si dice che durante la Guerra Fredda i servizi segreti di molti paesi si interessassero a lui, e si
può immaginare il perché. È evidente che le scoperte di Rol potevano essere di notevole interesse
per i governi, e in questi casi gli scienziati che lavorano per i servizi segreti sono molto più
disponibili a studiare certi fenomeni “non compresi” di quanto lo sia la comunità scientifica in
generale.

Infatti, se Einstein e Fermi avevano preso atto degli incredibili esperimenti di Rol, non si può
dire altrettanto per uno sparuto manipolo di scettici di confessione atea. Tra questi Tullio Regge,
noto fisico, e Piero Angela, giornalista e divulgatore scientifico. Nonostante avessero anche loro
preso parte ad una serie di semplici esperimenti (principalmente con carte da gioco che, ahimé, si
prestano facilmente a fraintendimenti, ma che Rol utilizzava quale primo gradino per facilitare uno
scambio emotivo,”rompere il ghiaccio”, per intendersi) non hanno voluto convalidarli ma hanno invece
insinuato, sulla base di ipotesi assolutamente pregiudiziali e prive di consistenza, trattarsi di
illusionismo, non potendo altrimenti giustificare tali fenomeni. Solo un’adeguata sperimentazione
sotto controllo e con l’ausilio di un prestigiatore avrebbe, secondo il loro punto di vista,
garantito la genuinità dei fenomeni. Rol avrebbe dovuto riprodurre a comando i suoi esperimenti,
cosa però non possibile in quanto risultato di un’improvvisazione o di una azione spontanea. Egli si
riteneva uno strumento di Dio, mai l’artefice dei suoi prodigi, e si definiva << la grondaia che
convoglia l’acqua che cade dal tetto. Non é la grondaia che va analizzata, bensì l’acqua e le
ragioni per le quali “quella Pioggia” si manifesta >>.

Non si comprende bene tuttavia su quali basi Angela&Regge hanno supposto che gli esperimenti di Rol
fossero frutto di illusionismo, dal momento che non erano, e non sono, prestigiatori… Di recente è
stato inaugurato un sito internet, www.gustavorol.net, che ospita le tesi scettiche. È curato da un
prestigiatore, Mariano Tomatis, che fa parte del Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle
Affermazioni sul Paranormale, un comitato che vorrebbe dimostrare che tutto ciò che si dice a
proposito del mondo paranormale è privo di qualsiasi credibilità. Indubbiamente su moltissime
questioni hanno ragione, e sono un buon punto di riferimento per arginare i molti profittatori che
abitano tale mondo. Ma a proposito di Rol hanno, a mio parere, preso un granchio, e anche molto
grosso. Senza analizzare i vari punti della questione, che esulano, per il momento, da questo sito,
basti dire che coloro che oggi parlano di Rol come un illusionista, compreso il curatore del sito
citato sopra, non hanno conosciuto Rol, ma basano le loro ipotesi in primo luogo sulle testimonianze
di Angela&Regge, i quali però hanno fatto solo delle insinuazioni senza portare alcuna prova, e in
secondo luogo sull’analisi delle descrizioni degli esperimenti contenute nei libri e negli articoli
dedicati a Rol. Si vorrebbe in pratica ricostruire ogni esperimento in chiave illusionistica
dimostrando che le varie fasi sono raffinati artifici. Ma ecco cosa dice Vanni Bossi, un
prestigiatore (scettico) che parlò di Rol, senza averlo conosciuto e cercando di smontarne
essenzialmente la reputazione, in una pubblicazione del 1979:

<< Va notato che, come sempre, gli episodi che descrivono gli esperimenti di Rol sono riportati con
una carenza impressionante di dettagli, tanto da non permettermi, se non ipotizzando, di poter
ricostruire esattamente come sono andate le cose dall’inizio alla fine >>.

La domanda viene spontanea: e allora su cosa basa la sua ipotesi, dal momento che c’è < impressionante di dettagli>>? Se poi dobbiamo credere ad un altro prestigiatore (scettico) che ha
scritto di Rol lo scorso anno, Massimo Manca, ci rendiamo conto invece di quanto i dettagli siano
determinanti per poter fare anche solo delle ipotesi. Manca cita Angela, che dopo essere stato da
Rol, aveva consultato dei prestigiatori per vedere se erano in grado di fare le stesse cose,

<< consulenti esterni che non furono ovviamente in grado di ricostruire i giochi sulla base di un
semplice racconto: dopo la serata con Rol Angela chiese al grande prestigiatore Arsenio di ripetere
l’effetto e, scrive, Arsenio “rifece praticamente gli stessi esperimenti”. Purtroppo, praticamente
in prestigiazione non significa nulla: l’effetto è assolutamente secondario: è il metodo che conta
(…) ; altrimenti, per quanto ne sappiamo, la carta potrebbe essere stata davvero indovinata con la
forza del pensiero >>.

C’è da chiedersi perciò come facciano tutti questi prestigiatori a stabilire che Rol era un
illusionista sulla base di episodi la cui dinamica precisa è impossibile da ricostruire… Beh, come
si dice, l’importante è esser convinti!

Comunque, nonostante l’amarezza e la delusione causata da Angela&Regge, Rol ha continuato sempre a
desiderare una collaborazione con la scienza ed ha anche previsto che un giorno questa sarebbe
arrivata a comprendere lo Spirito.

Così commenta Fellini:

<< I "giochi" di Rol sono uno spettacolo tonificante per chiunque lo accosti con una vera
disponibilità. Cioé con l’innocenza di un bambino o con il sostegno di una scienza non rigida,
aperta, che non si metta in conflitto con le forme inattese della verità >>.

Negli ultimi anni di vita, Gustavo Rol ha vicino a sé, oltre a Elna, due persone che si occuperanno
di lui in modo continuativo e che ci hanno lasciato numerose testimonianze del suo pensiero e del
suo carattere.

Nel 1978 approfondisce la sua amicizia con Maria Luisa Giordano, figlia di un suo amico d’infanzia,
che si presta ad accompagnarlo (da qualche anno non guidava più) in giro per la città, spesso negli
ospedali, e anche fuori Torino.
Dalla seconda metà degli anni ottanta sarà poi la dottoressa Catterina Ferrari, la cui amicizia era
iniziata già nel 1973, a prestare il suo aiuto quotidiano a Rol, fino alla sua morte, avvenuta il 22
settembre 1994.

In vita Gustavo Rol non è mai stato molto noto al grande pubblico, non amava mettersi in mostra né
farsi pubblicità. Solo ora che è morto le numerose testimonianze che stanno emergendo definiscono
meglio il quadro di questo uomo straordinario che sarà ricordato, molto presto, come uno dei
personaggi illustri del XX secolo.

tratto dal sito www.gustavorol.it

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *