I 5 Tibetani 3

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I 5 Tibetani 3

di Peter Kelder (parte terza)

IL PUNTO DI VISTA DELLA MEDICINA

Il dottor Bowen, che pratica da più di 15 anni, ha formulato una spiegazione molto precisa sul
perché e sul modo in cui i Cinque Riti apportano questi benefici : “La somma totale degli input e
degli output neurologici del corpo in un momento dato si chiama stato integrativo centrale. Pensate
ad esso come a un conto corrente.

I “depositi” provengono dai recettori meccanici, i nervi sensori specializzati delle articolazioni.
La più alta densità di questi recettori meccanici si trova nell’area della testa e della parte
superiore del collo, e quasi tutti i Riti comprendono un qualche tipo di flessione o estensione del
collo. Questi nervi forniscono un flusso costante di informazioni sensorie al cervello. Il movimento
dell’articolazione stimola i recettori meccanici, e ciò accresce l’attività nel cervelletto e nel
talamo.

Queste parti del cervello integrano tutte le informazioni in arrivo e regolano il sistema nervoso
simpatico e quello parasimpatico, il quale controlla le azioni involontarie, automatiche del corpo,
come le funzioni di cuore, polmoni, intestino e ghiandole.

Più “depositi” si fanno, migliore sarà l’equilibrio e più opzioni si avranno. La carenza di
stimolazione, ad esempio quando una persona è confinata a letto per un lungo periodo di tempo, ha
come risultato una diminuzione del “saldo del conto”.

Secondo il dottor Bowen, una delle cose che maggiormente contribuiscono al prematuro invecchiamento
ed alle malattie croniche è la nostra vita sedentaria. La carenza di movimento provoca un
rallentamento sensorio che influisce su ogni sistema corporeo. Quando i nervi sensori non ricevono
alcun segnale, essi iniziano ad atrofizzarsi, e ciò porta ad una interruzione nelle altre funzioni.
“I Riti funzionano stimolando i recettori meccanici e rafforzando lo stato integrativo centrale, che
a sua volta influisce sul sistema immunitario, sulla digestione, sulla respirazione, sull’attività
cardiovascolare e l’evacuazione.

Ecco perché la pratica dei Riti può diminuire la possibilità di contrarre l’influenza o il
raffreddore, può ritardare il sorgere di malattie degenerative associate con l’invecchiamento, ed
avere un effetto benefico su molti disturbi diversi, dall’artrite ai problemi di sinusite. Una
circolazione migliore incrementa il flusso sanguigno, specialmente al volto, portando ossigeno
fresco ed elementi nutritivi alla pelle e trasportando via i prodotti di scarto. Naturalmente, la
pratica quotidiana dei Riti, che stimola il sistema nervoso, che a sua volta controlla il sistema
circolatorio, contribuisce a un aspetto più giovane e migliore.

I vari medici interpellati ritengono che il miglioramento della circolazione prodotto dai Riti aiuti
il corpo a liberarsi dalle tossine, prodotti di scarto e impurità che sono immagazzinati nel tessuto
grasso, negli organi e nelle articolazioni. Altri focalizzano l’attenzione sul fatto che i Riti
generano un migliore flusso di ossigeno verso il cervello, la qualcosa migliora la sua capacità di
funzionamento. Molti sono convinti che la stimolazione dei chakra, o centri di energia, rappresenti
di fatto una stimolazione del sistema endocrino.

“La collocazione dei chakra lungo la colonna vertebrale corrisponde a quella delle maggiori
ghiandole endocrine”, spiega il dottor David Selman. “Queste ghiandole aiutano a mantenere
l’equilibrio omeostatico della struttura chimica corporea e le sue funzioni automati che. La tiroide
e l’ipofisi, che sono legate alla produzione dell’ormone della crescita associato
all’invecchiamento, fanno parte del sistema endocrino. Esse sono situate nell’area della testa e del
collo, ed i Riti funzionano ottimamente impegnando quella zona ed attivando quelle ghiandole. Negli
studi scientifici, l’introduzione di piccole quantità di questo ormone della crescita ha dimostrato
di rallentare il processo di invecchiamento.

Nel 1978, R. Keith Fallace, fisiologo dell’UCLA, dimostrò gli effetti diretti della meditazione
sull’invecchiamento. Egli misurò tre parametri biologici : la pressione sanguigna, la vista e
l’udito. Tutti e tre questi fattori migliorarono con la pratica continua, e Fallace affermò che in
questi casi l’età biologica stava strutturalmente operando a rovescio. Coloro che avevano praticato
le meditazione per meno di cinque anni avevano un’età media biologica che era funzionalmente
inferiore di cinque anni rispetto all’indicazione della loro età cronologica. Ma in coloro che
avevano praticato le meditazione per più di cinque anni fu rilevata un’età funzionale biologica fino
a dodici anni più giovane. In altre parole, la meditazione praticata regolarmente abbassa la vostra
età funzionale, rendendovi di fatto più giovani.

Se gli esercizi sono praticati intensamente, dopo un tempo abbastanza lungo essi cominceranno a
provocare cambiamenti ancora più importanti nel modo in cui l’energia circola in questa parte del
corpo. La digestione migliorerà, e quindi il cibo verrà assimilato più efficacemente, il che porterà
a mangiare di meno. In seguito a ciò, la salute migliorerà e la vitalità sarà intensificata e quindi
avrete un aspetto migliore, vi sentirete meglio e probabilmente più giovani.

L’EFFETTO PLACEBO

Una delle chiavi del successo di Bradford nel creare un corpo più giovane consiste nel vederlo come
tale. Il fenomeno chiamato effetto placebo dimostra in modo molto evidente che le aspettative e
convinzioni sono in grado di influire direttamente sullo stato fisico. Un placebo non è altro che
una pillola di zucchero data a pazienti che credono di ricevere un farmaco benefico.

Approssimativamente un terzo dei pazienti che ricevono un placebo sperimenta dei miglioramenti,
proprio come se avessero assunto un farmaco attivo. E’ probabile che il reale miglioramento fisico
venga creato nella mente del paziente e nella aspettativa di miglioramento. L’opera della
psicoterapeutica Evelyn Silvers di Los Angeles, libera docente, dimostra quanto potente possa essere
l’effetto placebo.

Ella disse a soggetti che soffrivano di dolori cronici che il loro corpo ospitava una “farmacia
interna”. Combinando insieme suggestione e visualizzazione guidata, ella incoraggiò i pazienti a
stimolare la produzione di “farmaci” che sopprimessero il dolore. Chiese loro di immaginare la
costituzione di un’ampia riserva di endorfine (i soppressori naturali del dolore fisico), che essi
potevano mentalmente iniettare per endovena. I risultati furono impressionanti. Utilizzando questa
tecnica, molti pazienti riuscirono ad eliminare o ridurre il dolore cronico ed a disassuefarsi dagli
antidolorifici.

L’EFFICACIA DEI CINQUE TIBETANI SUI VARI DISTURBI DELLA VITA QUOTIDIANA

L’EMICRANIA

L’emicrania è una sindrome che oggi appare molto diffusa. Molti di coloro che soffrono di emicrania
mi hanno riferito che, con l’esercizio quotidiano dei Cinque Tibetani, gli attacchi sono diventati
più rari, oppure sono addirittura scomparsi dopo un certo periodo di pratica. Spesso l’emicrania è
legata a un problema ormonale o a uno squilibrio del metabolismo, o anche a una reazione
dell’organismo all’eccesso di stress. Come indicano i risultati dei test, grazie agli esercizi si
ottiene una diminuzione degli stati di tensione, il fegato viene stimolato a svolgere un’azione più
intensa di disintossicazione e risultano facilitate le funzioni intestinali.

L’AUMENTO DI PESO

L’aumento e il calo di peso sono spesso da ricondurre a un metabolismo troppo attivo o, viceversa,
troppo pigro. In questo senso sono particolarmente importanti le attività della tiroide, delle
ghiandole surrenali e del fegato. Ci vengono riferiti spesso casi di “scioglimento dei cuscinetti di
grasso”. Inoltre si verifica un miglioramento della pelle, che diventa più soda, e questo avviene,
secondo quanto ci è stato riferito da più parti, senza che si avvertano sensazioni di fame o stress
psichico. Evidentemente gli esercizi favoriscono l’instaurarsi di un metabolismo equilibrato,
stimolando la funzionalità del fegato e dell’intestino. Risultato: il corpo dispone di maggiore
energia e lo stimolo della fame si normalizza.

L’INSONNIA E I DISTURBI DEL SONNO

Oggigiorno l’insonnia è molto diffusa. Questo problema spesso non viene preso sul serio, eppure è un
chiaro segnale che il corpo non riesce a rigenerarsi durante il sonno. I sintomi legati alla
mancanza di sonno scompaiono spesso dopo un breve periodo di regolare pratica degli esercizi. Ansia,
stress e sovrecittazione sono indizi di un eccesso di energie, che intacca la capacità
dell’organismo di rigenerarsi. Normalmente, durante il sonno tute le attività degli organi seguono
un ritmo sensibilmente più lento rispetto allo stato di veglia. Il sonno dunque è il momento della
rigenerazione: se questa non è più possibile, possono derivarne malattie gravi. D’altra parte si
osserva spesso che la fase di rigenerazione, ossia le ore di sonno necessarie, si riduce
vistosamente grazie all’esercizio regolare.

ALLERGIE

I Cinque Tibetani si rivelano particolarmente utili nei casi di allergia. A seconda della gravità
del disturbo restano bloccati una parte consistente del circolo energetico e spesso anche i processi
di integrazione cerebrale. La pratica quotidiana dei Cinque Tibetani si è rivelata estremamente
efficace, in abbinamento con metodi come clisteri, disintossicazione, dieta, integratori vitaminici
e/o minerali e agopuntura. Di solito le persone allergiche soffrono di astenia, apatia, malumore e
persino depressione; con la pratica dei Cinque Tibetani, hanno invece a disposizione un mezzo
efficace per interrompere questo circolo vizioso.

DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO DELLA LETTURA E DELL’ORTOGRAFIA (LEGASTENIA)

Da qualche tempo abbiamo inserito i Cinque Tibetani nel mio programma per la legastenia, riportando
grandi successi. Anche se all’inizio i bambini legastenici reagiscono in modo molto negativo
all’introduzione di esercizi supplementari e ulteriori carichi di lavoro, ben presto si accorgono
dell’effetto rivitalizzante degli esercizi. I bambini hanno una spiccata sensibilità per l’energia,
ed è chiaro che si divertono a eseguire gli esercizi, che si possono cominciare a praticare fin
dall’asilo o dalle elementari. Inoltre raccomando gli esercizi anche alle madri di questi bambini,
spesso logorate dallo stress. A seconda dell’età del bambino suggeriamo di ripetere gli esercizi due
o tre volte al mattino, prima di colazione, in modo da essere in forma per la scuola. Nei casi di
particolare stanchezza, mancanza di concentrazione e scarsa disposizione allo studio, gli esercizi
si possono eseguire ancora due o tre volte nel pomeriggio, prima di fare i compiti a casa. Questo
stimola la capacità di concentrazione, per cui risulta possibile sbrigare i compiti più in fretta.

I RITI E I CHAKRA

Il Primo Rito (la rotazione) accelera specificamente la velocità di rotazione di tutti e sette i
chakra. Il Secondo Rito sembra agire sui primi cinque chakra dalla radice alla gola. Il Terzo Rito
stimola i chakra del cuore e della gola. Il Quarto Rito sembra che operi su tutti e sette i chakra,
specialmente quando la testa, che contiene il sesto e il settimo chakra, viene allungata indietro e
in basso. Il Quinto Rito sembra esercitare essenzialmente il chakra della radice, o sacrale, e i due
chakra della testa.

I RITI E I MERIDIANI

Se si considerano con attenzione i Cinque Tibetani, salta all’occhio il fatto che gli esercizi
sollecitano quasi tutti i meridiani, attivando il flusso del Chi, come risulta dall’elenco seguente.
Il Primo Tibetano attiva il meridiano della cintura (che abbraccia tutti i meridiani), oltre che del
concepimento e delle articolazioni, producendo una sensazione generale di scioltezza a livello della
colonna vertebrale. Il Secondo Tibetano attiva i meridiani della vescica e della cistifellea. Il
Terzo Tibetano attiva i meridiani relativi a milza e pancreas, fegato, reni, organi genitali. Il
Quarto e il Quinto Tibetano attivano i meridiani che riguardano la vescica, milza e pancreas,
fegato, reni, organi genitali.

L’invecchiamento comporta una diminuzione del Chi (o energia vitale) in senso quantitativo e
qualitativo, con tutte le conseguenze immaginabili per la circolazione del sangue, il sistema
ormonale e il sistema immunitario. E’ su questo piano che i Cinque Tibetani svolgono un’azione
essenziale. Gli esami svolti prima e dopo l’esecuzione dei Tibetani con l’aiuto di apparecchiature
per la misurazione all’infrarosso e della diagnostica delle biofunzioni rivelano un chiaro aumento
dell’emanazione di calore dalla pelle (indice di una migliore circolazione sanguigna) oltre a un
miglioramento dei valori misurati nei punti utilizzati per l’agopuntura (espressione
dell’attivazione del Chi) sotto forma di valori dell’elettroagopuntura.

Chi pratica regolarmente i Cinque Tibetani rafforza quindi in modo diretto l’equilibrio energetico
dei meridiani. In modo indiretto, questo equilibrio energetico sul nesso muscolo-meridiano-organo
esercita anche un effetto equilibratore sul sistema muscolare, sugli organi e sulle ghiandole e
sulle emozioni ad essi legate secondo la medicina tradizionale cinese.

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