I domini di vuoto

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I domini di vuoto

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Scopriamo insieme perchè non tutte le strane luci sono UFO!

Redazione – Scienza e Conoscenza – 08/09/2021

A cura della redazione – Collana di libri Scienza e Conoscenza

Avvistamenti di strani fenomeni luminosi

Al confine fra Russia e Cina, nel lontano sistema montuoso siberiano dell’Altaj, si verificano
regolarmente avvistamenti di strani fenomeni luminosi che talvolta compiono in cielo spericolati
movimenti. I soldati di frontiera sono ormai talmente abituati a tali fenomeni, da non entrare più
in stato di allerta.

I fascicoli dei soldati di confine russo sono pieni di rapporti di avvistamenti di questo tipo, però
non hanno tempo e preparazione per occuparsi delle possibili spiegazioni scientifiche delle luci,
finché non è relativamente sicuro che non si tratti di un missile cinese o qualche altra minaccia.

Dopo ripetute apparizioni di questi falsi allarmi, gli ufficiali hanno conferito l’incarico di
studiare scientificamente questi fenomeni al professor Vjatscheslav L. Djatlov, un vecchio
matematico dell’Istituto di Matematica di Sobolev, della sezione siberiana dell’Accademia delle
Scienze di Novosibirsk.

Insieme al suo collaboratore Alexej N. Dmitrijev, Djatlov ha esaminato il materiale esistente e ha
poi cercato di elaborare un modello teorico di spiegazione. Nel corso di questo lavoro, dopo molti
calcoli, sono giunti alla loro rivoluzionaria teoria sul fenomeno dei domini di vuoto.

La teoria dei domini di vuoto

Alla base di questa teoria c’è l’accettazione dell’esistenza di masse negative. Questa idea è stata
loro suggerita dalla fluttuazione quantistica del vuoto, di cui si erano già occupati e che li ha
portati alla conclusione che il vuoto debba avere una determinata massa, vale a dire che debba
essere visto come un mezzo materiale.

Al giorno d’oggi, gli scienziati trovano relativamente sgradevole questa idea, perlomeno da quando
la vecchia teoria di un “etere” che pervade spazio e tempo è stata sostituita dalle più recenti idee
dei campi magnetici nel vuoto di Einstein e Lorentz.

Già da 60 anni circa, i fisici discutono animatamente se nell’universo possano esserci delle masse
negative. All’epoca, il fisico quantistico Paul Dirac aveva formulato le famose equazioni con cui
aveva posto sulla stessa base la fisica quantistica e la teoria della relatività, preannunciando
così per la prima volta nel 1931 l’esistenza dell’antimateria.

Questo non ha ancora nulla a che fare con la massa negativa, dato che l’antimateria costituisce
l’antipolo elettrico della materia comune. Le celebri equazioni di Dirac hanno tuttavia la
caratteristica di funzionare ancora anche se vi si inseriscono delle particelle con massa negativa.
Però, come questo tipo di materia non è mai stato osservata, questa idea non è stata approfondita
seriamente a livello scientifico.

Nel 1998 al telescopio Hubble è riuscita un’osservazione sensazionale che ha messo fine per sempre
alla controversia sull’esistenza o meno di masse negative o di una forza antigravitazionale
repulsiva.

Gli scienziati non riuscivano a credere ai loro occhi: le riprese del telescopio aprivano il loro
sguardo su lontane galassie che sembravano più lontane dei confini dell’universo. Per spiegare le
riprese di Hubble, gli astrofisici hanno due sole alternative:

1. la teoria complessiva del big bang non funziona;

2. c’è davvero una costante cosmologica, cioè una forza antigravitazionale debole che esercita
un’azione repulsiva fra i corpi celesti. Questa forza permetterebbe alle galassie di allontanarsi
fra loro ancora più velocemente di quanto si è pensato.

La forza di gravità non è stabile?

Dato che la teoria del big bang concorda decisamente bene con i risultati di osservazioni, nessuno
vorrebbe abbandonarla, ragione per cui, la maggior parte degli astrofisici si è messa d’accordo per
adottare la seconda alternativa. Questo significa che l’universo continuerà ad espandersi per
l’eternità e che la forza di gravità presenta delle instabilità.

Dmitrijev e Djatlov si trovano quindi sul terreno della scienza accettata quando ipotizzano
l’esistenza della massa negativa nel cosmo. Essi hanno avuto il buonsenso di presupporre un
equilibrio fra queste e le rimanenti masse positive del vuoto, dal momento che nel complesso un
vuoto non avrebbe massa misurabile, o la massa dovrebbe essere uguale a zero.

I due scienziati russi hanno verificato tutto minuziosamente. Ma il risultato è stato sensazionale:
nelle zone di vuoto in cui si crea uno squilibrio fra masse positive e negative – una zona di questo
tipo viene chiamata dai due scienziati russi dominio di vuoto – improvvisamente le forze della
natura note, come l’elettricità e la gravitazione, sono collegate tra loro.

Questo significa che all’interno di un dominio di vuoto la gravitazione può trasformarsi in
elettricità e viceversa.

Sembra utopico, ma deriva chiaramente dalle equazioni conosciute e accettate dalla fisica classica!

Come Dmitrijev e Djatlov hanno scoperto in seguito, nell’universo può effettivamente prodursi un
dominio di vuoto a causa di un aumento dell’attività solare.

Se nella sua orbita intorno al sole la terra incrocia una zona di questo tipo, questo dominio di
vuoto finisce ovviamente nell’area della forza di gravità. Nell’interfaccia fra l’atmosfera
terrestre e il dominio di vuoto la gravitazione dà allora origine a un forte campo elettrico che
porta a fenomeni luminosi nell’atmosfera, cosiddetti energofori, chiamati anche fulmini globulari.

I due scienziati russi hanno inoltre scoperto che anche delle marcate linee di faglia nella crosta
terrestre possono contribuire alla formazione dei domini di vuoto.

I fenomeni luminosi possono perfino avere la caratteristica di apparire su schermi radar, pur non
essendo fatti di materia solida.

Emettono frequenze elettromagnetiche nel campo E.L.F., quindi nel campo di onde lunghissime al di
sotto dei 10 Hz, prodotte anche dal cervello umano.

Estratto dal libro Ipercoscienza e pubblicato sulla rivista Scienza e Conoscenza n.77

Scienza e Conoscenza n. 77 – Luglio-Settembre 2021 – Rivista >> bit.ly/2U9EjDF

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