I meccanismi neurofisiologici dell’ipnosi

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I meccanismi neurofisiologici dell’ipnosi

La suggestione ipnotica di paralisi non inibisce l’attività dei centri motori, ma ne altera la
comunicazione con il resto del cervello attraverso un’area che gestisce l’immagine di sé

L’ipnosi ha un effetto indiscutibile sul comportamento e sul cervello. Diversi studi hanno attestato
che la suggestione ipnotica è in grado di indurre cambiamenti nell’attività cerebrale correlata alla
memoria, alla percezione del dolore, ai movimenti volontari attraverso processi che mediano il
controllo esecutivo e l’attenzione, ma in nessuno di essi si era controllato se tali cambiamenti
sono legati a un’inibizione dell’attività motoria o a uno scollegamento dei sistemi di controllo
dell’esecuzione delle azioni.

La risposta viene ora da una ricerca condotta preso il Centro di neuroscienze dell’Università di
Ginevra, i cui autori firmano un articolo sulla rivista “Neuron”.

“Abbiamo usato la risonanza magnetica per visualizzare direttamente se una suggestione ipnotica di
paralisi attivi specifici processi inibitori e se questi possano o meno corrispondere a quelli
responsabili dell’inibizione in condizioni post-ipnotiche”, ha detto Yann Cojan, che ha diretto lo
studio.

Nell’esperimento i soggetti erano stati istruiti a compiere o meno un movimento di una mano a
seconda del tipo di stimolo che ricevevano. Una parte dei soggetti è stata quindi ipnotizzata
suggerendo loro che mano sinistra fosse paralizzata, mentre ai restanti i soggetti era stato detto
di simularne soltanto la paralisi. In questo modo i ricercatori hanno potuto rilevare che l’ipnosi
provocava una serie di cambiamenti di attività nelle aree prefrontale e parietale coinvolte
nell’attenzione, oltre a notevoli modificazioni nell’attività di connessione fra la corteccia
motoria e le altre aree del cervello.

Nonostante la suggestione di paralisi, la corteccia motoria dei soggetti ipnotizzati risultava
attivata in modo normale durante la fase preparatoria del compito. Ciò suggerisce che l’ipnosi non
sopprima l’attività nei cammini motori o che elimini la rappresentazione dell’intenzione motoria.
L’ipnosi era peraltro associata a un aumento di attivazione del precuneo, una regione cerebrale
coinvolta nella memoria e nell’immagine di sé, e con una riconfigurazione del controllo di
esecuzione mediato dai lobi frontali.

I ricercatori hanno così concluso che l’ipnosi induce una disconnessione dei comandi motori dai
normali processi volontari sotto l’influsso di circuiti cerebrali coinvolti nel controllo
dell’esecuzione e dell’immagine di sé.

“Questi risultati suggeriscono che l’ipnosi possa esaltare i processi di auto-monitoraggio che
consentono alla rappresentazione interna di sé generata dalla suggestione di guidare il
comportamento, ma che non agiscano direttamente attraverso una inibizione motoria”.

lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/I_meccanismi_neurofisiologici_dell_ipnosi/1338955

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