Medicina Integrata
Quali sono i migliori prodotti naturali per rafforzare il sistema immunitario? Alcune sostanze
disponibili in natura sono ben note per le loro proprietà di ottimizzazione del sistema immunitario
ecco perchè ho voluto creare un elenco con alcune di queste da condividere con i nostri lettori
Fiamma Ferraro – 07/06/2021
AHCC (Active Hexose Correlated Compound)
L AHCC (Active Hexose Correlated Compound, è un alfa-glucano prodotto tramite la fermentazione
dellestratto di un fungo molto apprezzato in Asia ed anche in in Europa: lo shiitake (Lentinus
edodes). Linteresse per i benefici di questo fungo non è nuovo, essendo esso impiegato da molti
anni nelle medicine tradizionali asiatiche. LAHCC è il risultato di molti anni di ricerca in
Giappone, e consente di ottimizzare gli effetti derivanti dallassociazione di vari principi
attividalle proprietà immunostimolanti e antitumorali. Pare infatti che lAHCC abbia anche un
potenziale diretto a contrastare alcune forme di tumori.
Tra i principali principi attivi presenti dellAHCC vi sono dei derivati dellalfa-glucano e del
beta-glucano. Questi composti non sono più monosaccaridi, bensì polisaccaridi (carboidrati più
complessi nella loro struttura biochimica).
Essi sono noti per i loro effetti immunostimolanti. Sono infatti in grado di rafforzare il sistema
immunitario stimolando lattività di svariate famiglie di globuli bianchi. La loro importanza
risiede infatti nella capacità di favorire lazione dei linfociti NK (Natural killers, ovvero
assassini naturali), le cellule NK.
Si tratta di globuli bianchi che costituiscono i primi agenti protettori dellorganismo in caso di
aggressione. I principi attivi dellAHCC aumentano inoltre la concentrazione di linfociti T e B,
globuli bianchi che agiscono in maniera specifica contro gli agenti patogeni. Grazie alla sua
attività immunostimolante, questo estratto fermentato di shiitake rappresenta un prezioso alleato
nella prevenzione di varie malattie, anche virali, tra cui le varie forme di influenza.
Le proprietà immunostimolanti dellAHCC sono state dimostrate da studi in vitro e test clinici. I
ricercatori hanno mostrato particolare interesse per lazione stimolante dellAHCC sulle cellule NK,
che rappresentano una linea difensiva fondamentale anche contro le cellule tumorali. Coinvolte nella
risposta immunitaria innata, o immediata, i linfociti NK sono in effetti in grado di individuare e
uccidere le cellule tumorali appena formate in poche ore. Inutile dire che la stimolazione di
queste cellule assassine tramite lAHCC apre prospettive terapeutiche interessanti nella lotta
contro numerose patologie.
Dalla sua elaborazione e dalla scoperta delle sue virtù terapeutiche, lAHCC è stato utilizzato da
centinaia di migliaia di persone. Limpiego di questo prodotto è supportato anche da studi condotti
in oltre 30 università e istituti di ricerca e in più di 700 ospedali in Giappone e in tutto il
mondo.
Per offrire un prodotto immunostimolante di qualità, un estratto di shiitake standardizzato al 60%
di AHCC viene ottenuto in laboratorio in conformità alle norme GMP et ISO 9100 & 22000 e
confezionato in capsule del dosaggio di 500 mg.
Lattoferrina
La lattoferrina o lattotransferrina, è una glicoproteina contenuta in particolare nel colostro (la
prima forma del latte materno) e il siero di latte ad azione antimicrobica e ferro-trasportatrice.
Nota ormai da tempo, (è stata scoperta da Sorensen e Sorensen nel latte vaccino nel 1939), è stata
recentemente rivalutata per le sue proprietà antiossidanti, immunomodulatrici ed antinfettive;
protegge in modo particolare la bocca, il naso e gli occhi da attacchi infettivi.
In forma di integratore è anche assunta come anti-ossidante. Negli ultimi 15 annj sono stati
effettuati vari studi sulla lattoferrina, in particolare come trattamento di supporto in casi di
epatite C, acne, ulcere, osteoporosi e processi infiammatori. Il numero di studi clinici è ancora
scarso, ma se la lattoferrina viene assunta in forma di integratore alimentare di buona marca
(dosaggio 200-250 m), non vi sono effetti collaterali.
Ci possono essere invece effetti collaterali se assunta per oltre 2 settimane in forma di latte
vaccino; ciò è dovuto al fatto che le altre proteine contenute nel latte vaccino non sono le stesse
del latte materno.
Probiotici
In particolare il lactobacillus plantarum ed il lactobacillus gasseri sono ceppi ceppo probiotici
che ottimizzano le funzioni immunitarie naturali del corpo. Optando per una cura a base di
Lactobacillus gasseri, sono necessari non meno di 12 miliardi di microrganismi per dose per
ottiimizzare le funzionalità immunitaria in generale della flora intestinale è anche utile.
La vitamina C
disponibile in particolare in frutta e verdura cruda (ed in questi tempi si tende ad assumere più
alimenti cotti, per timori di eventuali contagi) è particolarmente nota perché stimola la
distruzione degli agenti patogeni nellorganismo..Può quindi essere utile, per assicurare un
apporto ottimale di vitamina C ed un suo buon assorbimento, optare per un integratore alimentare di
tipo liposomico a dosaggi relativamente alti.
La vitamina D
in questo periodo in cui si deve restare a casa per quasi tutta la giornata, è difficile da
ottenere in quantità sufficiente tramite lesposizione ai raggi del sole. Per evitare carenze è
bene innanzitutto introdurla in quantità nella forma alimentare (si trova in particolare nellolio
di fegato di merluzzo, nelle aringhe o nelle sardine) ed in vari casi può essere utile in questo
periodo anche assumere integratori, poiché i linfociti T, le cellule che si trovano in prima linea
per garantire la nostra protezione, si attivano in presenza della vitamina D. Possono poi essere
utili vari altri integratori, tra i quali in particolare: L-glutatione solubile, Condroitina
solfato, Zinco acetato, Selenio, Magnesio, Vitamine del gruppo B.
AIUTA IL TUO SISTEMA IMMUNITARIO AD AIUTARTI: UN ATTACCO ANTIVIRALE DAL MAGICO MONDO DELLA
FITOTERAPIA
Oggi più che mai, si sta assistendo ad un rinnovato interesse verso il naturale, con particolare
attenzione a tutto ciò che dal mondo vegetale si può trarre per ricercare la salute; si è fatto
avanti nuovamente quellinteresse istintivo che si era perso con il passare del tempo.
La fitoterapia consiste nellutilizzo di erbe e piante o estratti di piante per il trattamento di
malattie o per il mantenimento generale dello stato di benessere e la prevenzione di malattie.
Durante la loro evoluzione, le piante hanno sviluppato innumerevoli metaboliti secondari
finalizzati alla preservazione della specie; anche le piante sono soggette ad interferenze con l
ambiente che le circonda (insetti ecc.) e i relativi metaboliti da loro sviluppati anche per
difendersi si chiamano fitocomplessi, e sono un insieme di sostanze chimicamente attive, che
comprendono uno o più principi attivi, dotati di effetti biologici terapeutici.
La differenza tra il principio attivo di un farmaco ed il fitocomplesso: il fitocomplesso è un
insieme di sostanze (ovvero principio attivo e metaboliti secondari) e conferisce ad una pianta uno
specifico potere curativo, mentre il principio attivo di un farmaco è costituito da una singola
sostanza dotata di un effetto terapeutico più marcato.
In questo periodo purtroppo storico, medici, ricercatori e scienziati hanno intrapreso una corsa
contro il tempo nel tentativo di sconfiggere il coronavirus Covid-19. Presento qui 2 fitoterapici
promettenti contenenti dei principi attivi che rivestono un ruolo importante per un attacco
antivirale. Non sono da prescrizione, ma come sempre, in particolare in caso di dubbi o domande,
occorre chiedere un parere al medico o al proprio farmacista di fiducia.
Lartemisia
Lartemisia è una pianta molto interessante che appartiene alla famiglia delle Composite; si
caratterizza per il fatto di contenere i suoi principi attivi allinterno delle foglie e nelle cime
fiorite; si utilizza spesso per laromatizzazione di liquori, tra cui il vermut, e viene anche
utilizzata in cucina per condire diverse pietanze.
Le radici della pianta hanno azione sedativa, in grado di rilassare il sistema nervoso, perciò sono
indicate in caso di sovraeccitazione e stanchezza generale.
Le sommità fiorite dellartemisia contengono olii essenziali (linaiolo, cineolo, beta tujone, alfa e
beta pinene, borneolo, neroli, mircene), lattoni sesquiterpenici (vulgarina) e flavonoidi, che
conferiscono alla pianta unazione antispasmodica (attenua gli spasmi muscolari in caso di dolori
mestruali e dismenorrea) ed azione emmenagoga (regola il flusso mestruale in caso di amenorrea e
irregolarità del ciclo mestruale).
La presenza nel fitocomplesso degli olii essenziali oltre a renderla un efficace rimedio
antisettico ed espettorante in caso di tosse, viene impiegata anche contro parassitosi intestinali,
mentre per lazione eupeptica è utilizzata nella digestione difficile, soprattutto nella
formulazione di liquori naturali. Lolio essenziale di artemisia viene impiegato con frizioni sulle
parti dolenti del corpo per attenuare dolori causati da stanchezza, contratture muscolari o in caso
di affezioni particolari come i reumatismi. È utile anche in forma di compresse per la cura di
ferite.
Lo sciroppo di artemisia si può preparare con cinque grammi di estratto fluido mescolati con 95
grammi di sciroppo di zucchero: deve essere assunto in due o tre cucchiaini al giorno e permette di
svolgere una funzione tonica e stimolante del sistema nervoso e, di conseguenza, anche rispetto a
quello digestivo.
Si raccomanda di bere 2 o 3 tazze della soluzione ottenuta in qualunque momento della giornata, in
caso di dolori articolari o muscolari. Nelle donne che soffrono di amenorrea o di dismenorrea, il
trattamento deve iniziare 10 giorni prima della mestruazione.
Negli ultimi anni sono stati pubblicati anche vari studi riguardanti un potenziale utilizzo
dellartemisina (lestratto farmaceutico dellartemisia, detto anche artemisinina) nel campo dei
tumori.
CONTROINDICAZIONI ED AVVERTENZE:
Lartemisia è controindicata in gravidanza e se si allatta, oltre che nei bambini. La letteratura
non parla di effetti secondari e tossici rilevanti rispetto alle dosi terapeutiche consigliate,
tranne nel caso in cui sia presente una particolare sensibilità o allergia a livello individuale.
Lutilizzo dellartemisia è inoltre sconsigliato nei casi di ulcera gastrica e duodenale.
Vediamo però quello che può essere il ruolo dellartemisia come supporto terapeutico in questo
triste contesto virale
Nel 2015 la dr.ssa cinese Tu Youyou (83enne) ha vinto il Premio Nobel per aver salvato milioni di
persone con il suo lavoro rivoluzionario sulle proprietà antimalariche dellartemisia e da allora è
nato un grande interesse per le proprietà terapeutiche di questa pianta. Vari scienziati hanno
scoperto che i fitocomplessi dellartemisia prendono di mira proprio i coronavirus; in altri studi
viene invece approfondito e confermato l effetto anti-malarico. Nello specifico, lartemisia
supporta le funzioni delle cellule B e T Helper.
In un comunicato dell8 aprile scorso il rinomato istituto scientifico Max Planck in Germania ha
annunciato di aver avviato, in collaborazione con una ditta americana, una sperimentazione
sullutilizzo dellartemisia nella lotta contro il covid-19. (The Max Planck Institute of Colloids
and Interfaces, Potsdam (Germany) will collaborate with ArtemiLife Inc., a US based company and
medical researchers in Denmark and Germany to test Artemisia annua plant extract and artemisinin
derivatives in laboratory cell studies against the novel coronavirus disease).
Prima di concludere questa parte dellarticolo accenno ad unaltra sostanza la quale, proprio come
lartemisia, ha effetti anti-malarici ed apparentemente anche anti-virali: la
clorochina/idrossiclorochina. Si tratta di un farmaco (Plaquenil) usato da tempo per lartrite
reumatoide ed il lupus eritematosus ma anche nel trattamento e nella prevenzione di amebiasi e
malaria da quasi tutti i parassiti che la trasmettono, ad eccezione del Plasmodium falciparum e di
alcuni altri.
Alcune sperimentazioni sembrano ora aver dimostrato lutilità della clorochina/idrossiclorochina
anche nei pazienti affetti da Covid-19. Quando in Francia «il rischio» di epidemia sembrava
unipotesi vaga e comunque «totalmente sotto controllo», il direttore generale degli ospedali di
Parigi aveva affermato sulla clorochina: «Ogni volta che arriva un nuovo virus cè sempre qualcuno
pronto a dire che funzionerà ma sembrerebbe che la clorochina non abbia mai guarito nessuno, a
parte il solito uso contro malaria e artrite reumatoide. Potrebbe essere utile per la
sintomatologia, ma i potenziali effetti collaterali non sono indifferenti.
Ora tuttavia, nel suo comunicato più recente, (fine marzo 2020) lAgenzia Italiana del Farmaco,
(AIFA) visti anche i risultati in vari paesi di studi che sembrano aver dimostrato lutilità
dellidrossiclorochina anche nei pazienti affetti da Covid -19, ha scritto che La clorochina e
lidrossiclorochina, sono medicinali autorizzati fin dalla seconda meta del XX secolo come
antimalarici
. Osservazioni cliniche preliminari suggeriscono che questi farmaci potrebbero offrire
benefici nel trattamento di pazienti affetti da infezione da SARS-CoV2 (Covid-19), ma sono
necessari studi clinici per raccogliere prove definitive sulla reale efficacia di questi
trattamenti.
In Italia, il loro utilizzo per il trattamento dei pazienti affetti da infezione da SARS-CoV2 e
stato autorizzato a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale
Lutilizzo approvato e da
intendersi unicamente per il trattamento e non per la profilassi di COVID-19.
Prima della
prescrizione si richiama lattenzione ad una attenta valutazione del paziente, in particolare nei
casi di disturbi della conduzione cardiaca, la carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (favismo)
o la presenza di altre terapie concomitanti.
Una importante controindicazione di questo medicinale riguarda pertanto le persone affette da
favismo (deficit di G6PD). Il numero di persone affette da favismo è particolarmente elevato nelle
zone mediterranee, in cui un tempo vi erano molte zanzare che trasmettevano la malaria. Vi è
pertanto lipotesi che questa caratteristica genetica del favismo si sia sviluppata nei secoli in
qualità di difesa contro la malaria e, se ben gestita (occorre evitare le fave e vari medicinali,
tra cui appunto la clorochina, che possono provocare gravi crisi emolitiche) sembra apportare anche
qualche altro beneficio per la salute.
Ed infatti la Regione italiana, la Sardegna, in cui vi è la maggior percentuale (il 20% circa) di
persone con questa caratteristica del favismo è anche quella con il maggior numero di centenari, ed
è anche una delle regioni in cui il numero di persone colpite dal covid-19 è tra i più bassi. Ho
intenzione di approfondire questa connessione con la malaria in un altro articolo. Potrebbe
comunque essere utile, ovviamente in soggetti non già affetti dal covid-19 e che non hanno
contro-indicazioni relative allassunzione di artemisia, provare – sentito il proprio medico- ad
assumere preparati erboristici a base di artemisia a titolo profilattico, specialmente se devono
spostarsi molto per lavoro.
La pianta del benessere: Cistus Incanus
Questa pianta fiorisce da marzo a giugno, in particolare nelle zone vicine al mare nei paesi
mediterranei, dove le sue proprietà terapeutiche erano già note ed utilizzate, fin dai tempi
dellantica Grecia, per vari problemi. In passato, la gommo-resina del cisto è sempre stata
utilizzata nella medicina popolare in qualità di aromatizzante nellambiente cosmetico. Ancora oggi
tale pianta viene utilizzata come fissativo e componente per la realizzazione di profumi.
Vorrei qui peraltro soffermarmi sugli studi del medico greco Dr. Pandalis, che ha dedicato una vita
di ricerca (in Germania, dove vive da molti anni) ad una pianta, il cistus incanus non ancora molto
nota, ma che sta dimostrando notevoli proprietà antivirali ed antibatteriche…
Egli ha promosso leffettuazione di vari studi, presso illustri istituzioni tedesche, per
sperimentare lefficacia di queste piante: una di queste sembra avere un ottima efficacia contro
linfluenza.
Si tratta del Cistus incanus, da tempo in vendita in quasi tutte le erboristerie tedesche…questa
pianta, tipica della macchia mediterranea, era utilizzata per i suoi effetti sulla salute fin dai
tempi avanti Cristo, ed era poi caduta nelloblio di fronte allemergere dei moderni preparati
farmaceutici. Tra i vari articoli e studi cito quello di Droebner et al. (2011) dal titolo
LEstratto Cystus 052, ricco di polifenoli è altamente efficace contro il virus pandemico H1N1
dellinfluenza A ed altri virus respiratori-5 (Suppl.1),230-251.
.
Dati i risultati che ho constatato in questi 5 anni ritengo utile tornare sullargomento… Mentre
ora, perlomeno in Italia, le proprietà del Cstus incanus sono ancora poco note,esse sono invece da
tempo apprezzate in Germania, dove il periodico dei medici tedeschi (Aerztezeitung) ne ha parlato in
numerosi articoli, come ad esempio in questo articolo del febbraio 2016 (www.
aerztezeitung.de/medizin/krankheiten/infektionskrankheiten/article/904284/hiv-ebola-extrakte-zistro
se-wirken-antiviral.html). Gli effetti terapeutici del cistus incanus appaiono in sostanza dovuti
al suo contenuto particolarmente elevato in polifenoli ( il più elevato tra le piante oggetto di
studi) e flavonoidi (miricetina, quercetina, epigallocatechine) che gli conferiscono un notevole
effetto antivirale, antibatterico ed antinfiammatorio.
Per quanto riguarda in particolare leffetto antivirale, i polifenoli altamente polimerici di cui è
ricco lestratto acquoso del cistus sembrano agire contro i virus prevenendo il loro assorbimento
nelle cellule e la loro moltiplicazione, ed attenuando lintensità e la durata media di problemi
dellapparato respiratorio causati da infezioni virali o batteriche.
www.mpg.de/14663263/artemisia-annua-corona-virus
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ina.php?pn=1567>
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