I misteriosi attacchi acustici a Cuba?
Forse soltanto il canto di un grillo
da focus.it
Nel 2017 metà del personale diplomatico USA all’Havana accusò misteriosi malesseri dopo aver udito
un ronzio acuto e penetrante nelle case e nelle camere d’albergo. Molto si è detto su una presunta arma sonora, ma la spiegazione potrebbe essere molto più banale.
Nell’autunno 2017, alcuni diplomatici americani e canadesi a Cuba iniziarono a lamentare fortissimi
mal di testa, nausea, perdita dell’udito e problemi di equilibrio. Nei racconti di molti ricorreva
un misterioso elemento: un suono ad alta frequenza, molto penetrante e fastidioso, udito all’interno
delle case o nelle stanze d’albergo. Chi indaga sull’episodio ha ipotizzato possa essersi trattato
di un fantomatico attacco acustico, condotto con presunte “armi soniche”, o diversamente, di un caso di isteria di massa.
MOLTO RUMORE PER NULLA. Di questo suono esistevano alcune registrazioni passate all’Associated
Press, e ora un gruppo di scienziati crede di averne riconosciuto l’autore. Il suono è
sorprendentemente simile al richiamo d’amore di una specie di grillo caraibico, l’Anurogryllus
celerinictus. Il concerto dell’animale ha una frequenza di 7 kHz e avviene a tutto volume: per un orecchio umano equivale a un trillo acuto e continuo.
Un team di scienziati delle Università di Lincoln (Regno Unito) e della California ha cercato in un
database di suoni di origine animale quello più simile al rumore inviato all’AP, dopo che uno dei
ricercatori aveva riconosciuto nel ronzio il richiamo inequivocabile di un grillo. Il canto
dell’Anurogryllus celerinictus è risultato praticamente coincidente al suono in mano all’agenzia,
come potete verificare voi stessi: qui si sente un grillo della stessa specie in natura, e qui (al minuto 0:50) il rumore del presunto “attacco sonico”.
Una piccola differenza nella frequenza degli impulsi sonori riscontrata nelle registrazioni
dall’Avana è stata spiegata con il fatto che il suono lamentato dai diplomatici proveniva
dall’interno: se di grilli si è trattato, si trovavano probabilmente nelle abitazioni e non in
natura, e muri e oggetti di arredamento avevano creato una sorta di effetto eco. Lo studio è stato
presentato al meeting annuale della Society of Integrative and Comparative Biology.
QUESTIONE APERTA. La scoperta spiega soltanto il rumore registrato con i cellulari e non il
malessere riportato dai diplomatici, che certamente non dipende dal canto, – pur fastidioso – degli
insetti e che potrebbe essere collegato a qualche altra causa. Non si esclude che un altro tipo di
attacco possa esserci stato, né si dice che i sintomi siano stati solamente psicosomatici: ma quel frinire nella registrazione non può aver fatto del male a nessuno.
08 GENNAIO 2019 | ELISABETTA INTINI
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