I neuroni specchio secondo la Semeiotica Biofisica Quantistica
I neuroni specchio sono considerati una serie di neuroni visuo-spaziali che spiegano le basi dell’interazione sociale umana
di Simone Caramel – 15/11/2015
I neuroni specchio secondo la Semeiotica Biofisica Quantistica
I neuroni specchio, ritenuti una delle scoperte più importanti delle neuroscienze negli ultimi venti
anni, sono considerati una serie di neuroni visuo-spaziali (1) che spiegano le basi dell’interazione
sociale umana. In sostanza, i neuroni specchio rispondono alle azioni che osserviamo negli altri
individui oppure alle parole che udiamo, pronunciate dagli altri. L’aspetto interessante è che i
neuroni specchio si attivano in noi stessi nello stesso modo in cui effettivamente insorgono per
dare vita all’azione creata. A parte l’imitazione, sono responsabili di una miriade di altri
processi sofisticati di comportamento e del pensiero umano. Difatti il sistema dei neuroni specchio,
essenziali per la nostra civiltà, sono stato collegati a disturbi come l’autismo (2).
La natura di questi neuroni, le cui attivazioni nelluomo si possono osservare strumentalmente solo
attraverso variazioni nel flusso sanguigno dovute ad esse, è stata recentemente esplorata dal dottor Sergio Stagnaro.
Dottor Stagnaro, ci può spiegare in modo semplice che cosa sono i neuroni specchio, dove si trovano e qual è la loro natura?
Essi sono presenti nelle aree motorie, pre e post rolandiche del cervello; si attivano sia quando si
compie unazione che quando si vede compiere un’azione, svolgendo un ruolo decisivo sia
nellapprendimento per imitazione pensiamo ad esempio, ai bambini tra i due ed i tre anni che ripetono tutto ciò che diciamo così come nel fenomeno dellempatia.
Nella vita quotidiana siamo comunemente esposti alle azioni eseguite da altri individui. Ad esempio,
se stiamo camminando su una strada, generalmente osserviamo le altre persone muoversi a piedi in
direzioni diverse. Ogni volta che interagiamo con altre persone a noi vicine, osserviamo espressioni del volto e gesti che significano per noi altrettanti messaggi.
In un suo recente articolo Lei sostiene però che lattivazione dei neuroni specchio può esserci anche in casi in cui non è coinvolta la vista o ludito: che significa?
A prima vista si potrebbe supporre che l’analisi visiva di osservare movimenti effettuati dal nostro
sistema nervoso dovrebbe essere sufficiente per originare alla fine il processo visivo corticale,
attribuendo un valore semantico a quelli stessi movimenti. Altri Autori spiegano questi fatti in termini relazionali, secondo Merleau Ponty (3).
La memorizzazione mnemonica di molti diversi tipi di movimenti consentirà di riconoscere il loro
significato ogni volta che li osserviamo successivamente. Questa ipotesi, però, non spiega il motivo
per cui siamo in grado di capire che i movimenti osservati sono in realtà movimenti correlati ad un fine.
Un possibile modo per risolvere questo problema è quello di prendere in considerazione il rapporto
tra agire e percepire l’azione. Nonostante una certa variabilità di esecuzione dell’azione tra
diversi individui, quali quelli relativi ad accelerazione, velocità, movimento scorrevolezza, ecc., certamente
condividiamo con gli altri i circuiti neuronali responsabili della programmazione, il controllo e
l’esecuzione di simile azioni. Inoltre, una parte di questi circuiti neuronali comuni potrebbe
essere attivati anche quando l’azione non viene eseguita realmente, ma semplicemente immaginata, come dimostra la Semeiotica Biofisica Quantistica (SBQ).
I circuiti neuronali comuni possono contenere la rappresentazione delle azioni appena menzionate. Se
le “rappresentazioni” fossero presenti nel sistema motorio, potrebbero essere recuperate
automaticamente non solo quando eseguiamo o proviamo mentalmente una determinata azione, ma anche
quando osserviamo la stessa azione eseguita da altri individui. Questo meccanismo potrebbe
costituire la base per comprendere l’azione. Un meccanismo neuronale per la comprensione delle
azioni fatte da altri è una condizione necessaria, un prerequisito anche per i primati non umani,
come le scimmie ed in particolar modo per coloro che vivono in grandi gruppi sociali, in cui gli
individui hanno bisogno di riconoscere gesti legati alla gerarchia, il recupero di cibo, difesa dai
predatori, ecc. La comprensione delle azioni fatte da altri avrebbero permettono all’osservatore di
essere più veloce in gara per acquisire abilità o, forse, per dare vita ad una comunicazione inter-individuale gestuale.
Non è un mistero che noi riceviamo, processiamo e trasmettiamo onde sonore e visive, che vengono
tradotte dal nostro cervello in suoni ed immagini. Qual è il confine tra realtà ed immaginazione?
È risaputo ormai che noi viviamo in un grande ologramma cosmico, nel quale tutto è interconnesso,
qui ed ora, sincronicamente e simultaneamente, e dove la realtà non-locale ed il cosiddetto entanglement giocano un ruolo fondamentale. Le porto un esempio pratico.
In un articolo del 2014 (4), avevo dimostrato, clinicamente ed in modo implicito, che la funzione di
neuroni specchio, caratteristica delle cellule nervose parietali delle circonvoluzioni pre – e post
-rolandiche, poteva essere spiegata soddisfacentemente mediante l’entanglement quantistico, particolarmente in determinate situazioni, dove vista e udito erano impotenti.
Lesperimento, creato per simulare il volo di uno stormo di uccelli, il movimento di un banco di
pesci od il volo di uno sciamo dapi, fu il seguente. Un gruppo in movimento di 5 uomini, 5 donne, 1
cane ed 1 gatto, era preceduto da una persona leader che, ad un preciso segnale convenuto, pensò di
iniziare un movimento particolare degli arti, concordato con lesaminatore, ma ignoto a tutti gli altri.
Utilizzando gli strumenti offerti dalla Microangiologia Clinica e dalla Diagnostica Psicocinetica
(5-16), fu possibile valutare il flusso microcircolatorio cerebrale di ciascun partecipante alla
prova, ed in particolare il valore di base della microcircolazione cerebrale a livello delle
circonvoluzioni parietali, pre e post-rolandiche di tutti gli arruolati, incluso il cane ed il gatto.
Successivamente, unanaloga valutazione fu fatta separatamente per ciascun partecipante nel momento
in cui (al segnale dellesaminatore) il leader pensò di muovere gli arti superiore ed inferiore omolaterali, prima quelli di un lato e poi quelli dellaltro.
In quel preciso momento, ciascuno dei partecipanti allesperimento, compresi i due animali, mostrava
i segni SBQ dellintensa attivazione microcircolatoria di tipo I, associato, nelle circonvoluzioni
parietali, pre- e post-rolandiche controlaterali relative agli arti che il leader pensò di muovere
(ma fisicamente non mosse) (17). Subito dopo, anche le aree cerebrali del lato opposto, mostrarono i segni dellattivazione microcircolatoria, significativa, ma meno intensa.
I dati sopra riferiti, interpretati alla luce dei campi morfogenetici di Sheldrake e dei Campi
Elettro-Magnetici deboli che veicolano i Campi di Informazione Biologica (18), indicano che
l’attività dei neuroni specchio, come il movimento sincrono dello stormo di uccelli, dello sciame di
api e del banco di pesci, si spiega biologicamente considerando il carattere della simultaneità tipico della realtà non-locale e dellentanglement bio-quantistico.
Queste scoperte sui neuroni specchio hanno qualche utilità ed impatto sulla salute delle persone, in particolare di coloro che soffrono di disturbi neurologici?
Mi è capitato recentemente il caso di una paziente che aveva dei disturbi riconducibili ad una
disfunzione nei neuroni specchio: mal di testa, depressione, specifiche difficoltà relazionali e comportamentali, ecc.
In primo luogo occorre comprendere la fisiopatologia dei mirror neurons dysfunctions. Per quanto
ho finora osservato e valutato clinicamente, queste alterazioni neuronali sono di natura
mitocondriale. Vi è alla base unalterazione del DNA mitocondriale, che dà luogo a quella citopatia
mitocondriale funzionale, scoperta 35 anni or sono, che ho chiamato Istangiopatia Congenita
Acidosica Enzimo-Metabolica, ICAEM, che sta allorigine di numerose patologie degenerative, incluse
quelle neurodegenerative quali il Parkinson, la SLA, lAlzheimer, lAtassia di Friedreich, ecc.
Diagnosticata alla paziente, colpita da disfunzione dei neuroni specchio, la tipica alterazione del
DNA mitocondriale, ICAEM, ho prescritto la Terapia Quantistica SBQ Mitocondriale Ristrutturante
(19-20), che dopo poco tempo ha dato risultati straordinari, confermati dalla paziente e dai
familiari stessi: diminuzione progressiva di mal di testa e depressione, e sensibile miglioramento
del comportamento relazionale, in conseguenza di unevidente e favorevole processo di
ristrutturazione cerebrale nelle aree geneticamente alterate, specialmente intenso nelle circonvoluzioni frontali e parietali, pre e post rolandiche.
Bibliografia
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3) Leonardo Fogassi and Vittorio Gallese. The neural correlates of action understanding in nonhuman
primates. Mirror Neurons and the Evolution of Brain and Language Edited by Maxim I. Stamenov and Vittorio Gallese. Advances in Consciousness Research 42, 2002 pp. 135150
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https://sergiostagnaro.wordpress.com/2014/06/03/semeiotica-biofisica-quantistica-la-naturadel- moto- simultaneo-dei-componenti-di-uno-stormo-di-un-branco-e-di-uno-sciame/
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7) Stagnaro S., Percussione Ascoltata degli Attacchi Ischemici Transitori. Ruolo dei Potenziali Cerebrali Evocati. Min. Med. 76, 1211 [Medline] 8) Stagnaro Sergio. Inherited Real Risk of Brain Disorders. http://www.plos.org, 24 July
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21) Stagnaro S. Il manifesto della Medicina SBQ mitocondriale ristrutturante. SISBQ,
http://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/manifesto_sbq_mit_ristrutturante_2015.pdf
Laila Craighero
Neuroni Specchio >> http://goo.gl/vji7mz
Editore: Il Mulino
Data pubblicazione: Novembre 2011
Formato: Libro – Pag 130 – 12,5×19,5
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__neuroni-specchio.php?pn=1567
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