I Quattordici Addestramenti alla Consapevolezza
di Thich Nhat Hanh
La Comunità dell’Interessere, in vietnamita Tiep Hien, è stata fondata da Thich Nhat Hanh in
Vietnam, nel 1966, come mezzo per aiutare ad alleviare le sofferenze attraverso la pratica del
vivere consapevole. In quel periodo la violenza della guerra si stava intensificando e c’era un
disperato bisogno degli insegnamenti del Buddha per affrontare l’odio e le divisioni che
sconvolgevano il Paese.
‘Tiep’ in vietnamita significa ‘essere in contatto con’, e qui è inteso nel senso di essere in
contatto con la realtà del mondo e della mente. Essere in contatto con la mente significa essere
consapevoli del processo delle nostre sensazioni, percezioni, formazioni mentali, e anche riscoprire
la nostra vera mente, che è fonte di comprensione e compassione. Essere in contatto con la realtà
del mondo significa esserlo con tutto ciò che ci circonda, nel regno animale, vegetale e minerale.
Se vogliamo essere in contatto dobbiamo uscire dal nostro guscio e guardare con chiarezza e in
profondità alle meraviglie della vita – i fiocchi di neve, la luce della luna, il canto degli
uccelli, i bei fiori – e anche alla sofferenza – la fame, la malattia, la tortura e l’oppressione.
Traboccanti di comprensione e compassione, siamo in grado di apprezzare le meraviglie della vita e,
allo stesso tempo, agire con la ferma determinazione di alleviare le sofferenza.
Un significato della parola ‘hien’ è ‘realizzare’ o ‘realizzazione’. Significa non essere catturati
nel mondo delle dottrine e delle idee, ma portare ed esprimere le nostre intuizioni profonde nella
vita reale. Anzitutto, realizzazione significa trasformarsi. Se vogliamo condividere calma e
serenità dobbiamo anzitutto rendere concrete queste qualità dentro di noi. Lavorare per aiutare
esseri affamati o malati significa essere in pace e amorevoli durante quel lavoro. Hien significa
rendere questo reale qui ed ora.
Secondo la Carta della Comunità dell’Interessere, scopo del Tiep Hien, del quale fanno parte monaci
e monache, ma anche laici e laiche, è rendere attuale il Buddhismo, mediante lo studio, l’esperienza
diretta della realtà e l’applicazione degli insegnamenti alla vita moderna.
La Carta indica quattro principi fondamentali: il non attaccamento alle opinioni, il guardare in
profondità, la flessibilità e i mezzi abili. Questi ultimi, chiamati anche porte del Dharma,
consistono in immagini e metodi, creati da insegnanti accorti, per mostrare la via del Buddha e
guidare le persone nella pratica quotidiana.
La Comunità dell’Interessere rifiuta il dogmatismo, nell’osservare come nell’agire. La ricerca è
nella direzione del vero spirito della visione profonda e della compassione nella vita, più
importante di qualsiasi istituzione o tradizione buddhista. Con l’aspirazione di un bodhisattva i
componenti della Comunità cercano di trasformare se stessi per trasformare la società.
La Comunità dell’Interessere è formata da una comunità nucleo e da una comunità allargata. Della
prima fanno parte i praticanti che hanno fatto voto di osservare i Quattordici Addestramenti alla
Consapevolezza e di dedicarsi alla costruzione della comunità di pratica nel luogo in cui vivono. La
comunità allargata è composta da coloro che ispirano la propria pratica agli stessi valori, ma non
hanno ricevuto formalmente gli Addestramenti. Oggi ci sono circa 400 laici e ordinati, donne e
uomini, nella comunità nucleo e migliaia di praticanti nella comunità allargata.
Il Tiep Hien è guidato dai Quattordici Addestramenti. Non si tratta di regole costrittive, ma di
indicazioni amorevoli, guide che creano i presupposti per proteggere, attraverso la pratica della
consapevolezza, noi stessi, i nostri cari e la società.
I Quattordici Addestramenti alla Consapevolezza
Il Primo Addestramento: Apertura
Consapevoli della sofferenza creata dal fanatismo e dall’intolleranza, siamo determinati a non
idolatrare e a non vincolarci a nessuna dottrina, teoria o ideologia, neppure a quelle buddhiste.
Gli insegnamenti buddhisti sono guide che ci aiutano a imparare il guardare in profondità e a
sviluppare comprensione e compassione. Non sono dottrine per cui combattere, uccidere o morire.
Il Secondo Addestramento: Non Attaccamento alle Opinioni
Consapevoli della sofferenza creata dall’attaccamento alle opinioni e alle percezioni erronee, siamo
determinati a non avere una mente ristretta, legata alle opinioni attuali. Impareremo e praticheremo
il non attaccamento alle opinioni, per essere aperti alla visione profonda e alle esperienze degli
altri. Siamo consapevoli che la conoscenza del momento non è l’immutabile e assoluta verità. La
verità si trova nella vita e noi osserveremo la vita dentro e intorno a noi in ogni momento, pronti
a imparare da essa.
Il Terzo Addestramento: Libertà di Pensiero
Consapevoli della sofferenza che causiamo imponendo le nostre opinioni, ci impegniamo a non forzare
gli altri, neppure i nostri figli, ad adottare le nostre opinioni con alcun mezzo: autorità,
minacce, denaro, propaganda o indottrinamento. Rispetteremo il diritto degli altri di essere diversi
e di scegliere in cosa credere e come decidere. Tuttavia, con il dialogo compassionevole, aiuteremo
gli altri a rinunciare al fanatismo e alla ristrettezza mentale.
Il Quarto Addestramento: Consapevolezza della Sofferenza
Consapevoli che guardare in profondità la natura della sofferenza ci aiuta a sviluppare la
compassione e a trovare modi per uscire dalla sofferenza, siamo determinati a non fuggire e a non
chiudere gli occhi di fronte alla sofferenza. Ci impegniamo a trovare modi, compresi contatti
personali, immagini e suoni, per stare con coloro che soffrono, per capirne profondamente la
situazione e aiutarli a trasformare la sofferenza in compassione, pace e gioia.
Il Quinto Addestramento: Vita Semplice e Sana
Consapevoli che la vera felicità si fonda sulla pace, la stabilità, la libertà e la compassione,
siamo determinati a non porci come scopo della vita la fama, il profitto, il benessere o il piacere
sensuale, a non accumulare ricchezza, mentre ci sono milioni di esseri che hanno fame e muoiono. Ci
impegniamo a vivere con semplicità e a condividere tempo, energia e risorse materiali con chi ne ha
bisogno. Praticheremo il consumo consapevole, non usando alcol, droghe o altri prodotti che
introducano tossine in noi stessi, così come nel corpo e nella coscienza collettivi.
Il Sesto Addestramento: Prendersi Cura della Rabbia
Consapevoli che la rabbia blocca la comunicazione e crea sofferenza, siamo determinati a prenderci
cura dell’energia della rabbia quando sorge e a riconoscerne e trasformarne i semi che giacciono nel
profondo delle nostre coscienze. Quando sorge la rabbia, siamo determinati a non fare e a non dire
nulla, praticando invece il respiro consapevole e la meditazione camminata, per riconoscere ,
abbracciare e guardare in profondità la rabbia. Impareremo a guardare con gli occhi della
compassione coloro che pensiamo siano la causa della nostra rabbia.
Il Settimo Addestramento: Dimorare Felicemente nel Momento Presente
Consapevoli che la vita è disponibile solo nel momento presente e che è possibile vivere felicemente
qui e ora, ci impegniamo ad addestrarci per vivere profondamente ogni momento della nostra vita
quotidiana. Non ci faremo trasportare dai rimpianti del passato, dalle preoccupazioni per il futuro,
o dall’avidità, dalla rabbia e dalla gelosia nel presente. Siamo determinati ad imparare l’arte del
vivere consapevole, entrando in contatto con gli elementi meravigliosi, vitali e salutari che
esistono in noi e intorno a noi, e nutrendo i semi di gioia, pace, amore e comprensione in noi
stessi, per facilitare il lavoro di trasformazione e di guarigione della nostra coscienza.
L’Ottavo Addestramento: Comunità e Comunicazione
Consapevoli che la mancanza di comunicazione porta sempre divisione e sofferenza, ci impegniamo ad
addestrarci nella pratica dell’ascolto compassionevole e della parola amorevole. Impareremo ad
ascoltare in profondità, senza giudicare o reagire, e ci asterremo dal pronunciare parole che
possano causare discordia o divisioni nella comunità. Faremo ogni sforzo per mantenere aperta la
comunicazione e per ricomporre e risolvere tutti i conflitti, per quanto piccoli.
Il Nono Addestramento: Parola Veritiera e Amorevole
Consapevoli che le parole possono creare sofferenza o felicità, ci impegniamo a imparare a parlare
in modo veritiero e costruttivo, usando solo parole che ispirino speranza e fiducia. Siamo
determinati a non dire il falso per salvare interessi personali o per impressionare gli altri e a
non pronunciare parole che causino divisione e odio. Non diffonderemo notizie di cui non siamo certi
e non condanneremo cose di cui non siamo sicuri. Faremo del nostro meglio per denunciare situazioni
di ingiustizia, anche quando ciò minacci la nostra incolumità.
Il Decimo Addestramento: Proteggere il Sangha
Consapevoli che l’essenza e lo scopo di un Sangha è la pratica della comprensione e della
compassione, ci impegniamo a non usare la comunità buddhista per profitto personale e a non
trasformare la nostra comunità in uno strumento politico. Tuttavia, una comunità spirituale dovrebbe
prendere una chiara posizione contro l’oppressione e l’ingiustizia e dovrebbe lottare per cambiare
la situazione, senza impegnarsi in conflitti di parte.
L’Undicesimo Addestramento: Retti Mezzi di Sostentamento
Consapevoli che l’ambiente e la società hanno subìto grandi violenze e ingiustizie, ci impegniamo a
non vivere di una professione dannosa per gli esseri umani e per la natura. Faremo del nostro meglio
per scegliere un mezzo di sostentamento che aiuti a realizzare il nostro ideale di comprensione e di
compassione. Consapevoli dell’economia globale e della realtà politica e sociale, ci comporteremo in
modo responsabile come consumatori e come cittadini, non investendo in aziende che privino gli altri
della possibilità di vivere.
Il Dodicesimo Addestramento: Rispetto per la Vita
Consapevoli che molta sofferenza viene causata da guerre e conflitti, siamo determinati a coltivare
la nonviolenza, la comprensione e la compassione nelle nostre vite quotidiane, per promuovere
l’educazione alla pace, la mediazione consapevole e la riconciliazione nelle famiglie, nelle
comunità, nelle nazioni e nel mondo. Siamo determinati a non uccidere e a non permettere che altri
uccidano. Con il nostro Sangha praticheremo diligentemente il guardare in profondità, per scoprire
modi migliori per proteggere la vita e prevenire la guerra.
Il Tredicesimo Addestramento: Generosità
Consapevoli della sofferenza causata da sfruttamento, ingiustizia sociale, furto e oppressione, ci
impegniamo a coltivare la gentilezza amorevole e ad imparare modi per favorire il benessere di
persone, animali, piante e minerali. Praticheremo la generosità, condividendo tempo, energie e
risorse materiali con coloro che ne hanno bisogno. Siamo determinati a non rubare e a non possedere
nulla che appartenga ad altri. Rispetteremo la proprietà altrui, ma cercheremo di impedire che altri
traggano profitto dalla sofferenza umana e dalla sofferenza di altri esseri.
Il Quattordicesimo Addestramento: Retta Condotta
(Per i laici) Consapevoli che le relazioni sessuali motivate dall’avidità non riescono a dissipare
il sentimento di solitudine, ma creano maggior sofferenza, frustrazione e isolamento, siamo
determinati a non intraprendere relazioni sessuali senza reciproca comprensione, amore e impegno a
lungo termine. Nelle relazioni sessuali dobbiamo essere consapevoli della sofferenza che potremmo
causare in futuro. Sappiamo che, per proteggere la felicità nostra e degli altri, dobbiamo
rispettare i diritti e gli impegni nostri e degli altri. Faremo tutto quanto è in nostro potere per
proteggere i bambini dagli abusi sessuali e per proteggere coppie e famiglie dalle rotture dovute a
una condotta sessuale scorretta. Tratteremo il nostro corpo con rispetto e conserveremo le energie
vitali (del sesso, del respiro e dello spirito) per la realizzazione del nostro ideale di
bodhisattva. Saremo pienamente consapevoli della responsabilità di nuove vite e mediteremo sul mondo
in cui intendiamo fare nascere nuovi esseri.
(Per i monaci) Consapevoli che l’aspirazione di un monaco o di una monaca può essere realizzata
soltanto quando abbandonano del tutto i legami dell’amore mondano, ci impegniamo a praticare la
castità e ad aiutare gli altri a proteggere se stessi. Siamo consapevoli che solitudine e sofferenza
non possono essere lenite dall’incontro di due corpi in una relazione sessuale, ma piuttosto dalla
pratica della vera comprensione e compassione. Sappiamo che una relazione sessuale distruggerebbe la
nostra vita di monaco o monaca, ci impedirebbe di realizzare il nostro ideale di servire gli esseri
viventi e sarebbe dannosa per gli altri. Siamo determinati a non reprimere o maltrattare il nostro
corpo e a non considerarlo solo uno strumento, imparando a trattarlo con rispetto. Siamo determinati
a conservare le energie vitali (del sesso, del respiro e dello spirito) per la realizzazione del
nostro ideale di bodhisattva.
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