I tre cervelli dell’Uomo

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I tre cervelli dell’Uomo

Tre sistemi nervosi interposti, collegati ed interattivi in un solo sistema cerebrale

EVOLUZIONE? – Come può aver fatto l’Uomo ad auto-mutarsi e a dotarsi di tre tipi di sistemi nervosi,
interconnessi, per formare un solo ed unico cervello?

Il cervello tripartito secondo MacLean

MacLean’s Triune Brain and the Origin of the “Immense Power Being” Idea

Paul D. MacLean ha elaborato un modello della struttura e dell’evoluzione dell’encefalo,
descrivendolo come “Triune Brain” (cervello uno e trino) perché vi ha individuato tre formazioni
anatomiche e funzionali principali che si sono sovrapposte ed integrate nel corso dell’evoluzione. A
queste tre formazioni egli ha dato i nomi di cervello rettiliano (Protorettiliano, R-complex),
mammaliano antico (Paleomammaliano, Sistema Limbico) e mammaliano recente (Neomammaliano) (Tale
suddivisione è una semplificazione in quanto piccoli centri nervosi riferibili al Sistema Limbico
possono essere trovati, come “primordi”, nei Rettili).

“Non si sottolineerà mai abbastanza che questi tre tipi fondamentali di cervello presentano fra loro
grosse differenze strutturali e chimiche. Eppure devono fondersi e funzionare tutti e tre insieme
come un cervello uno e trino . La cosa straordinaria è che la natura sia stata capace di collegarli
fra di loro e di stabilire una qualche sorta di comunicazione dall’uno all’altro.” (MacLean 1973a;
trad. it. 1984, p. 5).

IL CERVELLO RETTILIANO E LA CONSAPEVOLEZZA QUANTICA

“Si pensa che il cervello rettiliano rappresenti il centro fondamentale del sistema nervoso, essendo
costituito dalla parte superiore del midollo spinale, da parti del mesencefalo, dal diencefalo e dai
gangli della base e da strutture definite come appartenenti al corpo striato (nucleo caudato,
putamen, globo pallido e sostanza grigia associata (1) … “MacLean ritiene che l’R-complex dei
cervelli dei mammiferi attuali derivi da quello di rettili mammifero-simili che nel passato
popolarono la terra in grande numero” (2). “Ai fini dello studio neurocomportamentale comparativo, è
spiacevole constatare che nessun rettile esistente appartenga alla stessa linea filetica dei
mammiferi. Uno dei rettili mammifero-simili più antichi era nell’aspetto così simile ai Lacertili da
ricevere il nome di Varanosaurus, un termine che fa riferimento al varano, di cui il drago di Komodo
è un importante esempio. Per queste ed altre ragioni noi abbiamo privilegiato l’uso delle lucertole
nei nostri studi comparativi” (3) . Secondo MacLean “il cervello di tipo rettiliano che si trova nei
mammiferi è fondamentale per le forme di comportamento stabilite geneticamente, quali scegliere il
luogo dove abitare, prendere possesso del territorio, impegnarsi in vari tipi di parata
[comportamenti dimostrativi], cacciare, ritornare alla propria dimora, accoppiarsi, [procreare],
subire l’imprinting, formare gerarchie sociali e scegliere i capi”.(4)

…. “L’R-complex è necessario per i comportamenti (esibizioni) ritualistici [che seguono una
sequenza predeterminata] e la comunicazione non verbale ad essi associata. A livello umano, MacLean
ritiene che certe tendenze comportamentali sono dovute ad una eredità di disposizioni regolate
(mediated) dalla stessa, primaria regione cerebrale. Esse includono alcune violente reazioni, la
preferenza per la routine o per azioni rituali, ed alcune forme di attività sostitutiva”.(5) – La
struttura nervosa che presiede ai comportamenti gerarchici, e fra questi quello di sottomissione al
capo, si trova nell’R-complex. La sensazione è di tipo magico (6), etereo, impalpabile, non
osservabile né sperimentale ed ha gradi più o meno alti di illogicità ma è accettata per fede.
Infatti il pensiero magico ha la sua origine inconscia nell’R-complex e viene elaborato e reso
cosciente dalla corteccia cerebrale, che tenta di dargli una parvenza di razionalità o lo rifiuta.

L’R-complex possiede la capacità di stabilire relazioni fra i fenomeni, ma in una forma diversa da
quella neocorticale; la relazione non è razionale, ma di tipo temporale (post hoc, propter hoc). Ciò
conduce ad attività di routine, di conformità a situazioni precedenti, di ritualizzazione di
comportamenti, ovvero ad atti ossessivo-coercitivi (pensiero magico). Tale tipo di connessione fra i
fenomeni diviene cosciente e può essere espresso linguisticamente dal Neocortex. Benché inibito dal
cervello Limbico, il cervello rettiliano mantiene le strutture e le funzioni gerarchizzanti di
dominanza-sottomissione che determinano la sottomissione ai capi. Poiché l’elaborazione neocorticale
del concetto di un “Essere dall’immensa potenza” non può che essere suscitata da un’azione del
rettiliano sul Neocortex, si deve pensare che in un particolare periodo della evoluzione umana tale
struttura nervosa è stata temporaneamente liberata dal controllo inibitorio del Sistema Limbico,
presumibilmente in seguito ad uno stimolo, che, causando un trauma psichico, abbia ridotto l’azione
inibitrice del Sistema Limbico. (7)

Noi dobbiamo il pensiero in sè, o più esattamente la Consapevolezza di Essere al cervello
rettiliano. Il cervello rettiliano NON esamina il particolare e non giudica. Il cervello rettiliano
è dotato di un sistema di Orientamento molto aperto, molto profondo e non applica (quasi) delle vere
e proprie distinzioni. L’unico suo problema è di obbedire all’Essere Superiore di Immensa Potenza.
(vedere le conferme nella ricerca di Julian Jaynes) Secondo il mio parere, l’attività quantica e la
visione indeterministica del Mondo, detta Quantum Consciousness, (Consapevolezza Quantica) è propria
dei neuroni di questo cervello.

Note. note .(1- MacLean 1985a, p. 220) (2 – Jsaacson 1982, p. 240) (3 – MacLean 1985b, pp. 408-9) (4
– 1973a, trad. it. 1984, p. 7) ( 5- Isaacson1982, p. 246), (6 – la definizione di “magico” è
un’invenzione del sistema neo-corticale) – (7 – Questa tappa fondamentale segna l’apparizione di un
Uomo nuovo, dotato di PAURA perché COSCIENTE)

IL CERVELLO LIMBICO
“Il cervello paleomammaliano, o sistema limbico, rappresenta un progresso dell’evoluzione del
sistema nervoso perché è un dispositivo che procura agli animali che ne dispongono mezzi migliori
per affrontare l’ambiente. Parti di esso concernono attività primarie correlate col nutrimento ed il
sesso; altre con le emozioni e i sentimenti; ed altre ancora collegano i messaggi provenienti dal
mondo esterno con quelli endogeni. La comparsa esplosiva delle attività tipiche del Sistema Limbico,
ad es. a causa di epilessia [temporale], può scatenare un insieme di esperienze e sensazioni, alcune
delle quali molto interessanti essendo associate con la convinzione della scoperta di verità
fondamentali, senso di spersonalizzazione e stranezza, ed allucinazioni”.

(MacLean, 1970)“ (Isaacson 1982, p. 246). MacLean (1973b, p.123) “L’antico sistema limbico fornisce
gli ingredienti per la forte sensazione affettiva o convinzione che noi attacchiamo alle nostre
credenze, senza badare se siano vere o false!” – “Un altro modo di concepire il sistema limbico è
vederlo come regolatore dell’R-complex. In base alle osservazioni sperimentali, tale regolazione
sembra essere di natura inibitoria. La stimolazione del sistema limbico spesso sopprime
comportamenti incipienti, mentre lesioni in esso prodotte spesso risultano “liberare” [ovvero
disinibire] varie attività” (Isaacson 1982, p. 246). Il Sistema Limbico, con la sua azione
regolatrice, impedisce, in condizioni fisiologiche, che i comportamenti determinati dall’R-complex
si manifestino in maniera rigida, autonoma e stereotipata. La sua regione settale ha notevole
importanza nel controllo delle funzioni sessuali, l’amigdaloidea in quello delle aggressive. Le
funzioni sessuali sono, specialmente nei mammiferi più primitivi, in relazione con il rinencefalo e
quindi con le strutture olfattive. Il Sistema Limbico, aggiunge la componente emotiva alle attività
del cervello rettiliano, determinando uno stato di rilassamento quando esse sono svolte, e uno stato
ansioso quando vengono bruscamente interrotte o modificate.

IL CERVELLO NEO-CORTICALE O CORTECCIA CEREBRALE E LA NASCITA DELLA COSCIENZA ELETTROCHIMICA

“Il cervello neomammaliano consiste nel Neocortex e nelle strutture del tronco cerebrale con le
quali è primariamente connesso” (MacLean 1985a, p. 220) La neocorteccia è una delle strutture
nervose più ampiamente studiate, ma allo stesso tempo una delle meno conosciute. Essa è, a livello
umano, la sede del linguaggio ed, in generale, è la sede di quei comportamenti che permettono ad una
persona di affrontare situazioni nuove ed inaspettate. Il Neocortex ha la capacità induttiva: dalle
osservazioni dei casi particolari in cui nota che certi fenomeni sono effetti di determinate cause,
esso inferisce che “ogni fenomeno è effetto di una causa”. Pertanto il Neocortex tende a stabilire
connessioni in qualche modo razionali fra i fenomeni: esso è capace di farlo più o meno bene,
secondo le sue conoscenze. Con la comparsa del cervello corticale, la connessione causale fra
fenomeni stabilita dal cervello, nel suo insieme, può essere: di tipo razionale, osservabile,
sperimentale, se il Neocortex riesce a trovare la causa. Il Neo-cortex è quindi il sistema cerebrale
che ha assolutamente bisogno di “ANALISI” coSCIENTE ossia di SCIENZA, con le sue riprove
sperimentali, per alimentare il suo stato COSCIENTE. E’ questo cervello che rifiuta l’idea
dell’immateriale presente nel rettiliano. E’ questo cervello che si perde e cerca di eludere lo
stato quantico (indeterministico) del nostro ESSERE al Mondo perché esso privilegia lo STARE al
Mondo, riconoscendo solo ciò che è toccabile con mano, come san Tommaso. Noi dobbiamo il pensiero
cosciente alla neocorteccia: essa è la sede dell’autocoscienza, delle concezioni dello spazio/tempo,
con prevalenza verso lo spazio e delle connessioni di causalità e di costanza. Il cervello corticale
si basa sulle frequenze della Luce e su tutto ciò che è elettromagnetico. E’ questo cervello che ci
presenta una visione materiale del mondo, legata alla Geometria di Euclide, alla Fisica meccanica di
Newton e al chimismo.

STRUTTURE DIVERSE

Per quando riguarda la struttura, nel cervello rettiliano i neuroni sono raggruppati in alcune masse
(nuclei o gangli); nel Sistema Limbico accanto ai nuclei ci sono strutture palliali (o corticali),
nelle quali i neuroni sono disposti in tre strati (allocortex). Ariëns Kappers (1909) ha definito il
pallio laterale (cioè la corteccia piriforme) come paleopallio ed il pallio mediale (ovvero
l’ippocampo) come archipallio (MacLean 1990, p. 254; Voogd et al. 1998, p. 1872). Il pallio dorsale
dà origine al neopallio: in esso, la corteccia (isocortex) ha neuroni disposti in sei strati. Per
quando riguarda la chimica, i ricercatori hanno trovato differenze meno marcate: mentre, per es.,
l’acetilcolina e la dopamina sono tipiche dell’R-complex (MacLean 1990, pp. 38-43), la serotonina è
presente in tutti e tre i tipi di cervello.
UN MIRACOLO EVOLUTIVO
“L’attività del cervello neo-mammaliano è mutualmente influenzata dal sistema limbico e
dall’R-complex: “dovrebbe essere enfatizzato il fatto che i tre tipi di cervello non sono in alcun
senso separati, entità autonome, anche se sono capaci di funzionare in qualche modo
indipendentemente”. (MacLean 1973b, p. 114).

www.ontoro.it/index/creation_evolution/tre_cervelli_uomo_it.htm

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